Murene a Torino! alla Trebisonda (4-5-6 Febbraio)
In occasione della inaugurazione della libreria Trebisonda in San Salvario, via Sant’Anselmo 22, in uno dei più popolari quartieri di Torino, in zona Porta Nuova, verrà presentato
venerdì 4 Febbraio,alle h 19:30
L’angelo, le arance e il polipo di Ingo Schulze (Murene) con il curatore e traduttore Stefano Zangrando, scrittore e giornalista. Interverranno i redattori di Nazione Indiana, di cui Murene è la collana cartacea di narrativa, saggistica e poesia italiana e straniera.
Segnaliamo inoltre il 5 Febbraio alle h 18:30
Presentazione della collana Voices.
Incontro reading con gli autori Valter Binaghi, Mario Capello, Paolo Mastroianni, Giacomo Sartori, Anna Maria Papi insieme al curatore Francesco Forlani e all’editore Paolo Pedrazzi (Edizioni Sottovoce).
Il programma completo dei tre giorni di festa alla Trebisonda lo potete trovare qui.
Un viaggio, quello di Schulze, scandito da un angelo per il presepe, da chili e chili di arance e da un meraviglioso polipo dell’Acquario di Napoli, ascoltate:
Proprio in quel momento il polipo sollevò la testa dalle pietre e accadde allora qualcosa che mi sconcertò. Nel giro di pochi secondi aveva riaperto tutti i tentacoli, slanciandoli in ogni direzione: una vera e propria esplosione di spire, una testa di medusa risvegliatasi alla vita — cosa c’è infatti di più ovvio del paragonare i tentacoli ai serpenti. Un istante dopo gli stessi tentacoli erano estesi da un capo all’altro della vasca, e il polipo mi dava a vedere il suo bianco rovescio. Gli vidi il muso e ogni singola ventosa: non era una testa di medusa, lui era bello, meraviglioso, i suoi movimenti simultanei e contrari erano un prodigio straordinario. Sì, un prodigio, sebbene osceno. Nella peggiore delle ipotesi, è sgradevole quando un cane ci infila all’improvviso il muso tra le gambe, o si strofina alla nostra gamba, scodinzolando per l’eccitazione. Ma qui era diverso. Ero sgomento, sentivo che ero a un passo dal perdere il controllo e scoppiare in lacrime. Certamente in circostanze normali non mi sarebbe successo, ma in quel momento allungai anch’io le braccia e premetti le mani contro il vetro, proprio come a volte premo la mano contro il finestrino del treno quando Natalia parte con le bambine per andare a trovare i suoi genitori.
Quello fu il nostro addio.
questa la presentazione filmata dal poeta Carlo Molinaro