Al rovescio del sole
di Mariasole Ariot
Ci sono
perchè tu non ci sia più.
Per respirare
i termini confusi
del tuo frastuono.
Quando le donne
versavano il latte dalle grondaie,
il mio seno era riverso.
E gelavo
a gambe serrate,
la finta di un suono più alto.
Ma ora il mio rumore
è un ago estratto e rovesciato,
il dolore convesso
di ciò che emerge
e ha finito di entrare.
– La piccola danza dei nove mesi
domani
sarà la ricompensa per gli arrabbiati-
E ho confuso per secoli
le teste dei mendicanti,
conservato i resti
tra le casse e le lettiere,
per bruciarne un capello
ad ogni luna piena,
per tagliare radici
nella stagione sbagliata.
Se ti ho tolto
tutto,
se la strada oggi è pulita,
mi riprendo il niente
che non ti ho mai dato.
Immagini forti, controverse e contrapposte, per questo potenti.
Ed inoltre la capacità “dilatativa” di sapersi imporre al tempo, di allungarvisi sopra e restare.
Ho gradito.
credo che Mariasole sia, senza esserne assolutamente consapevole (ed è un bene), tra i migliori poeti italiani che abbiamo.
effeffe
Bellissima.
Sorridoti.
brava
ohi ohi Marco, mea culpa, mi hai battuta sul tempo per questioni di confusione mentale e famiglia (bon!)
mi rifaccio presto in casa :)
brava Mariasole!
(che sia bianca quella neve, leggera, e cancelli le storture. tvb)
Poesia che vive.
Grazie Mariasole!
:)
poesia che vive, schiavone dice benissimo. poesia potente, concreta e allo stesso tempo in aria. complimenti.
[…] Ariot è nata nell’autunno del 1981 a Vicenza. Scrittrice e artista visiva ha pubblicato su Nazione Indiana, Primo Amore, Gamm, Arsmeteo e Metromorfosi. Per il disco “A Rotta Libera” dei […]
Mariasole quanto sei brava! Grazie davvero per questa piccola perla.
brava, questa poesia respira forte
c.
Grazie a tutti per ciò che avete scritto, per il respiro che avete sentito.