Relativitality – Antonio Sparzani
di
Anna Maria Papi
ore 1.15 del 2 Dicembre 2010
Sui quotidiani c’è la lista delle librerie che fanno servizio notturno. Anche su Internet, al bisogno. Un servizio indispensabile: non si può sapere cosa può capitare di notte, un’urgenza,un’emergenza, magari niente di grave, una piccolezza, ma perché soffrire, sopportare inutilmente?… basta una corsa nella libreria di turno del proprio quartiere e zac! il problemino è risolto.
Mi ero intossicata – quasi un avvelenamento – su dei testi recentissimi, riportati e commentati su una rivista letteraria on line. Stavo male. Malissimo.Avevo bisogno subito di un romanzo d’amore e disavventura scritto da uno sconosciuto, pubblicato da un editrice sconosciuta, ed ignorato da critici, giornali e letterati. Un romanzaccio. Insomma un romanzo di gentaglia comune per gentaglia comune. Una roba così. Scelsi un volume a caso nello scaffale delle love stories…Adesso sono chiusa nel ripostiglio delle scope col naso dentro il mio libro depuratore. Non è una love story ma un romanzo erotico. Hard, hardissimo. Juliette e Justine impallidiscono al confronto, il Kamasutra non è nulla… L’autore, un folle, ha scritto le prime tre pagine in italiano, le successive quattro in sanscrito, poi altre in francese, quelle dopo in sloveno e così via, alternando lingue morte o sconosciute a lingue correnti come italiano inglese francese. Sul più bello -aimè che frustrazione!!! non si capisce più nulla, ed invano si scruta tra le righe dell’idioma inafferrabile per seguire il testo. La trama sfugge? Ci si perde il meglio? Poi si ritrovano i canali domestici…Per ogni libro ci vorrebbe la sua musica,il suo rumore di fondo. Se il treno si addice a Tolstoij, il mare agitato a Conrad, ed il traffico cittadino a Pasolini,così Beethoven sta bene con la Woolf, Chopin con Kafka ed i Pink Floyd con Kerouac mentre Armostrong con Bolano è perfetto.
Ora per l’ Antonio Sparzani nella sua “Relatività, quante storie”—romanzo erotico e d’amore –2003 Bollati e Boringhieri, la musica giusta è il mirabile, straordinario concerto di Benny Goodman (Benny Goodman clarinetto,Fatz Waller piano, Teddy Wilson piano, Lionel Hampton xilofono, Gene Krupa batteria, vocalist Ella Fitzgerald ) dato al Carnegie Hall di New York nel 1938.
Leggere le divagazioni sul tema di fondo di Sparzani con la jam session di Goodman negli orecchi, ce le rende così conturbanti che quasi si pensa di conoscere e capire anche noi i mille autori e scrittori con cui lo sparz ci fa convergere anima e corpo nel suo delirio comparativo. Ci offre con souplesse delle pause in aree protette riportando tra l’altro per intero testi poetici, brani di prosa e frasi di autori eminenti. Un modo di dare al lettore l’opportunità di calarsi col salvagente in tiepide acque conosciute, durante la sosta tra un baccanale ed un altro, intendendo per baccanale – desiderato e quasi mai raggiunto- la spiegazione rigorosamente scientifica che si alterna alle proiezioni letterarie conseguenti.
Miracolosamente divisa in due metà uguali e contrarie, la mente di AS è empatica per suo humus scientifico e sistemica per il lato letterario, oppure i due poli si alternano con arrogante velocità?
C’è del metodo in quella follia…
Mi chiedo quanto tempo ci sia voluto all’autore per scriverlo.
Alcune pagine invitano ad una sorta di solfeggio sulla base di due note sole su scale diverse.
.Ogni pagina—OGNI PAGINA– rimanda ad un tale mucchio di cose che onestamente, chiunque abbia un po’ di coscienza culturale, non può ignorare.
Non avrei mai creduto che un romanzo erotico fosse così coinvolgente.
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Cazzo,un libro perfetto…quello del ripostiglio
Anna Maria! Non ho mai avuto una recensione così fantastica e ritengo che mai ne avrò di simile. Sono eroticamente esterrefatto!
Sparz gentilissimo,allora ho raggiunto il mio obbiettivo!!
Esterrefare eroticamente un esimio professore di fisica relativista quantistica e quantaltristica, mi creda,è per me una grande soddisfazione….
..ha dimenticato la quantistica adulatoria..