carta st[r]ampa[la]ta n. 36

di Fabrizio Tonello

“Poi c’è il Direttore, alto calvo con gli occhiali d’oro, con la barba grigia che gli vien sul petto, tutto vestito di nero e sempre abbottonato fin sotto il mento”. Di fronte a lui i ragazzi “entrano tutti tremanti in Direzione” o “scappano da tutte le parti” quando “appare a una cantonata”: pressappoco così doveva sentirsi Vittorio Feltri l’11 novembre, quando è stato convocato a Roma dall’Ordine dei giornalisti per discutere del caso Boffo, anche se nessuno dei consiglieri dell’Ordine che discutevano i provvedimenti disciplinari contro di lui sembra la controfigura del direttore della scuola di De Amicis nel libro Cuore. Peraltro, non risulta che i dirigenti dell’Ordine abbiano mai sfoggiato il cipiglio di Beria, la ferocia di Torquemada o la propensione ai massacri di Pol Pot.

Sta di fatto che Feltri, mentre passeggiava nervosamente in corridoio in attesa della sentenza, ha pensato bene di rilasciare un’intervista (11 novembre, p. 4) all’ottimo Luca Telese del Fatto Quotidiano, che questa settimana conduce la rassegna stampa del mattino su Radio Tre. Nell’intervista, Feltri si comporta come gli studenti di Cuore di fronte al “maestro di seconda, Coatti, un omone con una grande capigliatura crespa, una gran barba nera, due grandi occhi scuri, e una voce da bombarda; il quale minaccia sempre i ragazzi di farli a pezzi e di portarli per il collo in Questura, e fa ogni specie di facce spaventevoli”.

Alla domanda di Telese su come nacque il caso Boffo, Feltri risponde: “Mi portò la notizia Sallusti” (allora condirettore, ora direttore responsabile del Giornale). Telese: “Come nacque il titolo Velina ingrata con cui hai sputtanato Veronica?”( corredato da una foto dell’ex moglie di Berlusconi mentre si esibiva a seno nudo in teatro). Feltri: “Qualcuno, anzi … Sallusti, mi mise quella foto sul tavolo”. Telese: “Sallusti ci parla [con Berlusconi]?” Feltri: “E’ un paese libero, questo”. Telese: “Sallusti pensa che si debba fare quadrato [attorno a Berlusconi] tu che vada difesa la libertà [di critica]?” Feltri: “Messa così… sì”.

Per ragioni di spazio, Telese ha dovuto tagliare delle parti ugualmente interessanti dell’intervista, che qui riproduciamo per gentile concessione dell’autore:
D. Il bilancio del giornale è migliorato?
R. Perdevamo 22 milioni di euro, ora siamo a 7. Se non fosse per lo stipendio di Sallusti…
Domanda: Oggi hai il raffreddore?
Risposta: Sì, è Sallusti che lascia sempre la finestra aperta.
D. Il medico cosa ti dice?
R. E’ Sallusti che mi fa venire la pressione alta…
D. Vedo che hai una macchiolina di ketchup sulla giacca
R. Sì, è Sallusti che mi schizza quando andiamo in mensa e lui prende le patatine fritte…
D. E il contratto miliardario che si diceva ti avesse fatto Berlusconi?
R. Macché contratto miliardario! Per andare a sciare ho dovuto ricorrere al Gratta e Vinci.
D. E com’è andata?
R. Sallusti mi ha perso il tagliando vincente.

Evidentemente convinto da questa autodifesa, l’Ordine dei giornalisti ha ridotto la sospensione di Feltri dall’esercizio della professione da sei mesi a tre: come il Direttore deamicisiano che i ragazzi “chiamati per un rimprovero, non li sgrida, ma li piglia per le mani, e dice tante ragioni, che non dovevano far così, e che bisogna che si pentano, e che promettano d’esser buoni, e parla con tanta buona maniera e con una voce così dolce che tutti escono con gli occhi rossi, più confusi che se li avesse puniti”.

[l’immagine in apice viene da qui]

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