Call for plot
Gentili Autori e Lettori di Argo,
dopo Oscenità (Argo XV) e Id – La materia che amava chiamarsi umana (Argo XVI), il collettivo Argo si appresta a realizzare il suo terzo romanzo di esplorazione. E chiama a raccolta chiunque voglia partecipare.
Call for plot
Fino al 30 novembre 2010 potrete inviare a argo@argonline.it Questo indirizzo e-mail è protetto dallo spam bot. Abilita Javascript per vederlo. una trama adatta a diventare il filo conduttore di ARGO XVII. Dopo un attento e costruttivo confronto, la Redazione, sulla base della traccia ritenuta più adatta e percorribile, costruirà un motore narrativo, un contenitore suddiviso in sezioni che corrispondano ad altrettante suggestioni “narrative”, in cui sistemare i contributi. In pratica, un luogo testuale con diversi vani. La trama di ARGO XVII dovrà tener conto delle linee guida che sono state individuate dalla Redazione e che trovate di seguito.
La trama narrativa verrà esplicitata nel Diario di bordo, che funge da incipit del romanzo, e nelle cornici narrative, poste prima di ogni contributo. Ma che tipo di viaggio sarà quello di Argo XVII? Quale sarà la trama del romanzo?
I romanzi collettivi di esplorazione di Argo sono narrazioni critiche a più voci e trans-gender, in cui le voci e i generi si mescolano dando vita a un «oggetto narrativo non identificato», per usare una felice definizione coniata dal collettivo Wu Ming.
Sono molti gli esploratori che danno vita a ciascun viaggio del collettivo Argo. I loro contributi costituiscono altrettante tappe del viaggio, entrando dunque all’interno della trama del romanzo. Essendo Argo un progetto di scrittura collettiva, anche la trama del romanzo viene elaborata collettivamente, diventando il filo conduttore entro cui i vari contributi che giungono in Redazione vengono ordinati.
ARGO XVII – Numero bianco (titolo provvisorio)
Linee guida
Nel Numero bianco il collettivo Argo esplorerà la morte e il suo tabù. Saranno due le facce del fenomeno prese in considerazione: la spettacolarizzazione della morte e la sua rimozione.
Da una parte dunque l’esaltazione, l’esibizione, lo splatterismo e dall’altra l’ibernazione, l’occultamento, la rimozione. Da un lato la morte esterna, di piazza, di Stato, sotto la bandiera, e dall’altro la morte interna, nella stanza, nell’ospedale, sotto il lenzuolo. Lo strazio del corpo per un verso e la fuga dal dolore per l’altro. La corporalità e il misticismo. La morte degli altri e la morte del Sé. La strumentalizzazione della morte e il ricordo dei morti. L’esaltazione vitalista e/o nichilista della morte e la paura del viaggio verso l’ignoto. Non mancherà lo sberleffo corporale e giullaresco nei confronti della morte. E i cascami trash della cultura contemporanea che si misura con il culto e con la rimozione della morte. Insomma, sarà un viaggio all’insegna del «catarsi addosso», per citare un verso del poeta Luigi Socci, aperto anche al demenziale.
Scopo del numero rimane spogliare la nera Signora degli abiti con cui passeggia per le strade del mondo contemporaneo.
Possibile trama: un esempio
Una possibile trama potrebbe essere il viaggio dantesco nell’al di là, con la Selva, la Porta dell’inferno, il Limbo e i vari Cerchi con i vari Gironi. In questo ipotetico caso, i contributi che giungessero in Redazione e trattasero il tema del suicidio, verrebbero collocati nel girone dei Violenti contro se stessi, ovvero il secondo del settimo cerchio.
Ringraziamo NI per aver affisso questa nostra chiamata. Affabulatori e fabbricanti di storie, vi attendiamo..
nemmeno sotto tortura o morto.
Cosa si vince se si partecipa?
Si vince una bara fatta di pagine di Argo pressate e calcinate. Se si ama il sesso post-mortem, anche un servizietto della famiglia Misseri. Bien sûr
Allettante no?