Articolo precedente
Articolo successivo

CARLO COCCIOLI A TRENTO

Giulio Mozzi presenta Il cielo e la terra (1950)

di Carlo Coccioli

Venerdì 22 ottobre alle 20.30, presso il Teatro Spazio 14 di via Vannetti 14. A seguire piccolo buffet.  INGRESSO LIBERO

per maggiori informazioni

Print Friendly, PDF & Email

5 Commenti

  1. ho iniziato a leggere coccioli quest’estate, grazie a franco buffoni a cui sono immensamente debitrice per questa scoperta. Documento 127, sottolineato fino alla consumazione delle pagine e poi Requiem per un cane, sul quale penso di poter solo dire che condivido ogni singola virgola. mi chiedo cosa facciano gli editori italiani, mentre ci sono autori così i cui libri vanno perduti. trento è un po’ lontano, ma bella questa cosa.

  2. Grazie, francesca. E mi ricordo che te lo consigliai alla festa indiana quando ti dissi: se proprio abramitici dobbiamo essere, almeno rifacciamoci all’originale – come insegna Coccioli – non fermiamoci ai cascami medievali di un’eresia. Nel mio Laico Alfabeto, appena uscito da Transeuropa, una voce è proprio dedicata a Coccioli. Un caro pensiero a te e Giacomo… e anche a Giulio. f

  3. Per leggere Coccioli ho dovuto farlo in francese, grazie a un’amica transalpina che l’anno scorso mi ha inviato LE CAILLOU BLANC (1958) e PETIT KARMA (1987), rieditati sul finire degli anni Ottanta e all’inizio dei Novanta. Su FNAC, si trovano quasi tutti i titoli di Coccioli tradotti in francese. Questo l’elenco delle sue opere, anche in traduzione, desunto dal sito http://www.carlococcioli.it

    1946 – Il migliore e l’Ultimo
    1947 – La difficile speranza
    1948 – La Piccola Valle di Dio
    1950 – Il giuoco
    1950 – Il cielo e la terra
    1950 – Le bal des égarés
    1952 – Fabrizio Lupo
    1954 – L’Immagine e le stagioni
    1955 – La Ville et le sang
    1956 – Manuel le Mexicain
    1957 – Journal (… – 1956)
    1958 – Le Caillou blanc
    1959 – Un Suicide
    1959 – Los Fanáticos
    1959 – Florence que j’aime
    1961 – Ambroise
    1961 – Soleil
    1962 – Omeyotl, diario messicano
    1964 – L’Aigle Aztèque est tombé
    1967 – Novembre 1966: Non è successo niente
    1967 – Les cordes de la harpe
    1969 – MondhÜgel ( L’Affaire de la Colline de la Lune)
    1969 – Rojo de Vida Negro de Muerte
    1970 – El esperado
    1970 – Documento 127
    1971 – Suite Mexicaine
    1972 – Hommes en fuite
    1973 – Fiorello, requiem para un perro
    1976 – Davide
    1980 – Le case del lago
    1982 – La casa di Tacubaya
    1984 – Uno e altri amori
    1985 – Los sexenios felices de CC
    1986 – Rapato a zero
    1987 – Piccolo Karma
    1989 – La sentencia del Ayatola
    1989 – Budda e il suo glorioso mondo
    1995 – Tutta la verità
    1998 – San Benjamín perro
    1998 – Dos veces México
    1999 – Itinerario en el caos
    2002 – Pequeño karma segundo

    Grazie soprattutto a Giulio Mozzi, grande cultore di Coccioli, che ne sta curando con tenacia la riedizione in italiano. Ricordo che l’anno scorso è uscito per Sironi Editore, una bella riedizione di DAVIDE, curata e promossa da Giulio Mozzi, che ho avuto modo di ascoltare, in proposito, alla Libreria Spartaco di Santa Maria Capua Vetere.
    Sì, effettivamente Coccioli è uno di quegli autori “desaparecidos” dalle nostre lettere, vittime di un doppio ipocrita ostracismo, quello cattolico e quello comunista ( e lo dico da sinistra) degli anni cinquanta; forse perchè aveva il torto,oltre che di esser stato ex partigiano, cattolico, comunista e omosessuale dichiarato -pensate-negli anni 1945-1950!. Lo dico al di là del valore obiettivo e/o della qualità letteraria delle sue opere lette. Sullo specifico della “differenza di orientamento sessuale”, con gli occhi di adesso le sue opere , come dire, fanno sorridere, piene di sublimazione ideologica, ma hanno un valore straordinario per il coraggio di aver parlato e narrato, in termini letterari, di temi così delicati in “quel” periodo storico. E per questo ha pagato ed è stato costretto a lasciare l’Italia.
    Dunque onore e merito a Giulio Mozzi e a quanti s’impegnano per tributare il giusto omaggio a questo autore che,politicamente moderato,non suscitava nè suscita le mie simpatie, ma che ha avuto grande coraggio nel servire la verità e la giustezza di una causa liberale.

  4. L’indirizzo esatto del sito dedicato a Carlo Coccioli (molto ben curato dal nipote Marco), è: http://www.carlococcioli.com

    L’editore Marsilio, dopo “Requiem per un cane”, ripubblicherà alcuni altri tiitoli di Coccioli: sicuramente il “Budda” e “Il cielo e la terra”.

    Non è esatto dire che io starei “curando con tenacia la riedizione in italiano” delle opere di Coccioli. Ho fatto il possibile, sì, per la riedizione del “Davide”. Ma non ho nulla che fare con l’operazione di Marsilio (della quale, ovviamente, sono felicissimo).

I commenti a questo post sono chiusi

articoli correlati

Nessuno può uccidere Medusa

Marino Magliani intervista Giuseppe Conte
Io lavoro intorno al mito dagli anni Settanta del secolo scorso, quando mi ribellai, allora davvero solo in Italia, allo strapotere della cultura analitica, della semiologia, del formalismo, una cultura che avevo attraversato come allievo e poi assistente di Gillo Dorfles alla Statale di Milano.

Dogpatch

di Elizabeth McKenzie (traduzione di Michela Martini)
In quegli anni passavo da un ufficio all’altro per sostituire impiegati in malattia, in congedo di maternità, con emergenze familiari o che semplicemente avevano detto “Mi licenzio” e se ne erano andati.

Euphorbia lactea

di Carlotta Centonze
L'odore vivo dei cespugli di mirto, della salvia selvatica, del legno d'ulivo bruciato e della terra ferrosa, mischiato a una nota onnipresente di affumicato e di zolfo che veniva dal vulcano, le solleticavano il naso e la irritavano come una falsa promessa. Non ci sarebbe stato spazio per i sensi in quella loro missione.

Un’agricoltura senza pesticidi ma non biologica?

di Giacomo Sartori
Le reali potenzialità di queste esperienze potranno essere valutate in base agli effettivi risultati. Si intravede però un’analogia con la rivoluzione verde, che ha permesso l’insediamento dell’agricoltura industriale nelle aree pianeggianti più fertili, e ha devastato gli ambienti collinari e/o poveri.

Pianure verticali, pianure orizzontali

di Giacomo Sartori
I viandanti assetati di bellezza avevano gli occhi freschi e curiosi, guardavano con deferenza i porticcioli e le chiese e le case, ma spesso anche le agavi e le querce e le rupi. Sapevano scovare il fascino anche dove chi ci abitava non lo sospettava, per esempio nell’architrave di castagno di una porta decrepita o nell’acciottolato di un carrugio.

RASOTERRA #2

di Elena Tognoli (disegni) e Giacomo Sartori (testi)
A Mommo gli orti e i campetti sono striminziti, in un secondo zampetti da una parte all’altra. E sono in pendenza, perché lì sul fianco della montagna non c’è niente che non pencoli in un senso o nell’altro, anche le case e le strade e i prati si aggrappano saldamente per non scivolare a valle.
giacomo sartori
giacomo sartori
Sono agronomo, specializzato in scienza del suolo, e vivo a Parigi. Ho lavorato in vari paesi nell’ambito della cooperazione internazionale, e mi occupo da molti anni di suoli e paesaggi alpini, a cavallo tra ricerca e cartografie/inventari. Ho pubblicato alcune raccolte di racconti, tra le quali Autismi (Miraggi, 2018) e Altri animali (Exorma, 2019), la raccolta di poesie Mater amena (Arcipelago Itaca, 2019), e i romanzi Tritolo (il Saggiatore, 1999), Anatomia della battaglia (Sironi, 2005), Sacrificio (Pequod, 2008; Italic, 2013), Cielo nero (Gaffi, 2011), Rogo (CartaCanta, 2015), Sono Dio (NN, 2016), Baco (Exorma, 2019) e Fisica delle separazioni (Exorma, 2022). Alcuni miei romanzi e testi brevi sono tradotti in francese, inglese, tedesco e olandese. Di recente è uscito Coltivare la natura (Kellermann, 2023), una raccolta di scritti sui rapporti tra agricoltura e ambiente, con prefazione di Carlo Petrini.
%d blogger hanno fatto clic su Mi Piace per questo: