Come consultare online il Casellario Politico Centrale fascista
Pubblicato il 19 settembre 2010 da Gigi Bettoli in:
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⇨ Casellario Politico Centrale fascista
La creazione di un’anagrafe delle persone considerate pericolose per l’ordine e la sicurezza pubblica risale all’età crispina. Con la circolare n. 5116 del 25 maggio 1894 nell’ambito della Direzione generale di pubblica sicurezza fu istituito un ufficio con il compito di curare l’ impianto e il sistematico aggiornamento dello schedario degli oppositori politici. Anarchici, repubblicani, socialisti ma anche oziosi e vagabondi furono oggetto di una capillare attività di sorveglianza che alimentò un consistente archivio di fascicoli personali.
L’organizzazione dell’ufficio e dell’archivio fu modificata con successive circolari (1896, 1903, 1909, 1910 e 1911) fino ad assumere il nome di Casellario politico centrale con legislazione eccezionale del 1925 e del 1926.
Durante il periodo fascista l’attività di sorveglianza e controllo della polizia si amplificò comprendendo non più soltanto i politici ma tutta una indeterminata categoria di persone, definita genericamente antifascista, e gli allogeni ossia le minoranza etniche soprattutto della Venezia Giulia.
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hai visto che ci sono ben due Puecher nell’archivio (socialista uno e antifascista l’altro!)?
insomma,come in una pallotola spuntata,nel giro delle prefetture la tendenza era quella di vantarsi per aver fatto fuori “fuggiaschi sospetti”(il fascismo è proprio l’ultima risorsa dei frustrati anche quando si presenta sotto falso nome)
http://www.autistici.org/2000-maniax/music/post%20punk%20mp3/patti%20smith%20group%20-%20rock%20n%20roll%20nigger%20(from%20easter).mp3
inserendo nel campo di ricerca ozioso e vagabondo
91 e 82 documenti trovati come condizione/mestiere/professione
questi Puecher non sono parenti ma valorosi: Mario radiotelegrafista, comandante partigiano in Trentino ed Edmondo, avvocato, irredentista e podestà di Trieste dopo la guerra – a lui anche dedicata una piazza
si trovano i fascicoli di Turati, Gramsci e Togliatti
basta leggere nomi, soprannomi, professioni, l’emigrazione forzata della maggioranza, se non radiati, incarcerati e mandati al confino, in Belgio, Francia, America ed Argentina, le accuse di vilipendio al capo dello stato, e anarchici, socialisti, repubblicani, comunisti tornano vivi e vien voglia di leggere i loro fascicoli e di raccontare tutte le loro storie, documenti alla mano, niente fiction e patacche varie, ché la storia sono loro
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