Kamikaze + Featured Creatures
di Gian Maria Annovi & Joseph Keckler
brilla corpo-kamikaze:
stella avariata
spunta le dita dei passanti
le falangi per aria
in un volo armato di
colombe
(tutto il mondo è bombato)
che nel balzo ti inclina
la schiena
che ti sbalza la pelle
di costole / di vertebre
che piombi acceso sul selciato
***
disponimi cose nel corpo
che esplodano:
riempirmi il vuoto delle
palpebre
(che il tuo respiro è un timer)
quel ticchettio che hai dentro
che prima o poi si ferma
***
gli esplode il deserto nella mano
(dolcemente)
davanti alla tele che si accende
alla visione che si spegne
che in realtà comanda lui
con l’altra mano
vive nelle sue mattonelle
sbeccate vivo nella foresta
dei frutti assiderati
***
Genova, 2001
e il pensiero si stacca dal cranio
ti intaglia una stella tra
i capelli
tu credi nell’acutezza della cute
nel rossore della pelle
appena percepibile sulla nuca
sotto il passamontagna
che cede alla sassata e al colpo
di rivoltella
ti rivolti a terra in un rivolo
di sputi
e petali e cera
(caduto)
per non cadere tra i caduti
***
la senti tra i cadaveri
tra i labbri spaccati
fare strage di nomi
parola imbottita di chiodi e
tritolo
che stritola il coro degli assedi
(sommaria esecuzione ed
atti corporali)
la lingua (ti dico) non muore
ma tramortisce
Gian Maria Annovi è nato nel 1978. Ha pubblicato Denkmal (l’Obliquo, 1998), Terza persona cortese (d’if, 2007) vincitore del Premio Mazzacurati-Russo e Self-eaters (Mazzoli, 2007) finalista al Premio Antonio Delfini. I suoi testi sono comparsi su diverse riviste e antologie. Vive a New York e si occupa di letteratura italiana.
Joseph Keckler è un performer, cantante e scrittore americano. Definito dal Village Voice come l’incontro tra “David Sedaris e Diamanda Galas”, i suoi spettacoli includono monologhi e brani musicali originali. Nel 2008, Human Jukebox ha debuttato al Dublin Fringe Festival ottenendo poi successo di pubblico e di critica al teatro La MaMa ETC di New York, mentre Featured Creatures è stato presentato a The New Museum nell’estate del 2009.
Testi da: Kamikaze e altre persone (libro) + Featured Creatures (CD), collana Inaudita, Transeuropa, 2010. Con una prefazione di Antonella Anedda.
Immagine di Gian Maria Annovi
la lingua (ti dico) non muore
sono partigiana con Annovi, lo so, ma m’intriga sempre per la scansione netta della lingua, una sorta di bassorilievo che intrama la sua scrittura come le sue traduzioni, V.
bhà..
applichiamoci un po’ di più..
(che il tuo respiro è un timer)
bello il ticchettio dei corpi di Annovi
Una grandiosa scoperta questo Annovi
@ viola, ares, marion
grazie a tutti per la lettura. e grazie alla redazione di NI e francesca matteoni per l’ospitalita’.
Libro che sto leggendo e rileggendo da diversi giorni, libro pieno di labirinti sofisticati, postmoderno nel parlare di sé (of its own tongue), politico nell’uso di figurazioni attualissime, l’immaginario di corpi scomposti e sfruttati all’estremo, e (azzardo) “confessionale” (à la Plath) nell’esteriorizzare l'”interno conflitto” (anzi, la “sparatoria”) attraverso metafore offerte dal nostro male quotidiano. Molto ci sarebbe da dire su queste “persone”, che sono anche pronomi (in ordine di apparizione: tu, io, lui, noi), nonché sulle sorprese che vengono dal leggere insieme la versione italiana e quella inglese (che qui non c’è, ma sul libro sì, e nella stessa pagina): nel loro andirivieni si dice una dissociazione che non rimane gioco di significanti ma, imprevedibilmente, riconduce alla storia (altro che post-storia) e al (mosaico del) sé.
Ce n’è da discutere qui.
Un saluto caro,
r
su tutto mi colpisce la grande economia di mezzi verbali: che ha il suo rovescio speculare, fuori da ogni minimalismo, nella “temperatura” generale dei testi e dei temi. alta, assai alta.
un caro saluto (in attesa di leggere tutto il libro)
f.
Grazie a te, Gian Maria.
Ascoltate anche il bellissimo brano di J. Keckler (qui scaricabile): libro + cd sono a dialogo in un lavoro, secondo me, mirabile e compatto. Sottoscrivo quello che dice Renata sui testi in inglese – non semplici traduzioni, ma vere riscritture che l’autore fa dei testi in italiano (o viceversa) – le parole nei testi vivono quasi isolate, assumono la sembianza di corpi sospesi, esattamente quelli dell’apertura, che non smettono di cadere.
[…] più dalla poesia che dalla prosa: da Il colore oro di Laura Pugno, fino al Gian Maria Annovi di Kamikaze e altre persone, mi pare si osi molto di più, linguisticamente, e dunque in termini di rappresentazione del […]