Una storia fascista (reprise)

Condannato a due mesi di reclusione con tutti i benefici di legge

Si è conclusa con la condanna a due mesi di reclusione (pena comminata dal giudice monocratico di Città di Castello PG), il procedimento di 1° grado che vede imputato lo scrittore Divier Nelli, accusato (Delitto di cui artt. 595 c. 1° e 3° Cp.) di avere offeso la reputazione dei congiunti di Casella Marcello (defunto) attribuendo a questi, nel romanzo giallo Falso Binario (Passigli Editori, 2004), la responsabilità dell’omicidio di Barsottelli Ottavio, avvenuto a Viareggio (Lu) l’11 settembre del 1931. “Siamo abbastanza soddisfatti, si tratta del minimo della pena prevista”, ha commentato l’avvocato Aldo Lasagna “ricorreremo in appello contando in un ribaltamento della sentenza. In appello sarà ripreso in esame il materiale storico già agli atti, comprese le note di polizia dell’epoca che potrebbero fare nuova luce sul delitto Barsottelli.”

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3 Commenti

  1. Proprio qualche settimana fa riflettevo sul fatto che James Ellroy, nei suoi romanzi, fa un uso quanto meno “spregiudicato” dei personaggi realmente esistiti. E la mia banale conclusione era proprio: “in Italia, qualcuno si sentirebbe offeso”. (Ma lo immaginate un romanzo in cui Junio Valerio Borghese viene dipinto come un feroce fascista a capo di un gruppo di repubblichini torturatori, e che poi, negli anni ’70, tenta un colpo di Stato con appoggi criminali e internazionali per stabilire una dittatura militare?!)
    Ecco.
    Non conosco Nelli, né ho letto il romanzo in questione, ma di certo capisco perché ci sia difficoltà (e anche imbarazzo) nell’interpretare o piegare a usi narrativi pezzi di storia italiana. Da cui i soprannomi dei personaggi, le situazioni “nebulose” ecc.

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GIANNI BIONDILLO (Milano, 1966), camminatore, scrittore e architetto pubblica per Guanda dal 2004. Come autore e saggista s’è occupato di narrativa di genere, psicogeografia, architettura, viaggi, eros, fiabe. Ha vinto il Premio Scerbanenco (2011), il Premio Bergamo (2018) e il Premio Bagutta (2024). Scrive per il cinema, il teatro e la televisione. È tradotto in varie lingue europee.
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