Scaffali nascosti (3) – Zandegù Editore
di Andrea Gentile
«Scaffali nascosti», senza pretese di completezza, vuole disegnare una mappa dell’editoria indipendente dei nostri tempi. Medio-piccoli, piccoli, piccolissimi editori, spesso periferici, con idee e progetti ben precisi, che timidamente emergono, o forse emergeranno, o si spera che emergano, fra gli scaffali delle librerie. A cura di Andrea Gentile (andreagentilenazione_at_libero.it).
Dal marzo 2006 ha pile di manoscritti – rilegati, malspillati, formato A5, A4, A3 – sulla scrivania. Ogni tanto ne sceglie uno. Poi fa il redattore, il compositore, l’ufficio stampa, l’ufficio diritti, l’ufficio marketing e l’ufficio tecnico. È Marianna Martino, classe 1983, fondatrice della casa editrice Zandegù.
Il progetto della Zandegù prende forma da Torino, a due passi da Corso Carlo e Nello Rosselli: pubblicare «storie ridicole e assurde di chi sa esagerare gli aspetti buffi del nostro vivere quotidiano». Ed è cosi che leggiamo di un uomo che di mestiere fa il «volatore di palloncini», come il protagonista di I sassi vanno matti per le sasse (2006) di Roberto Tossani, o di un uomo che per hobby fa il «timbratore» seriale di ragazze, come il Veleno di Malinverno (2008) di Francesco Lubrano.
Diciotto finora i titoli usciti, soprattutto romanzi (riuniti nella collana «I fichissimi») e «Zandeguide. Manuali e guide assurde», come per esempio Salvare il mondo non è mai stato così facile! di Giampelmo Schiaragola (in due volumi, 2007 e 2009) o Due cuori e una Playstation (2007) di Mariella Martucci. C’è poi una terza collana, «I nati ieri», costituita da raccolte di racconti, ma l’ultima pubblicazione risale al 2007.
I titoli, volutamente demenziali, vengono corredati da una veste grafica giocosa e coloratissima, firmata da Antonio Stissi. Sicuramente appariscente, nella maggior parte dei casi sembra molto riuscita, alcune volte meno, come in Il discorso è che una volta ero un genio (2006) di Giovanni Previdi, dove si ammicca al retrò.
Per attirare l’attenzione dei lettori, Marianna Martino si serve delle idee di Alice Avallone, esperta di marketing (per capire quante cose ha fatto in 25 anni basta andare sul suo MySpace): per Più meglio di Cenerentola! Manuale per la principessa moderna (2007) di Betsy Kapowski, la Zandegù indice il concorso nazionale «Cerchiamo la principessa moderna – c’è qualcosa di unico in ognuna di voi!», per Tasca di pietra (2007) di Matteo De Simone, parte «Ti do copertina bianca», un concorso per realizzare la copertina per la seconda edizione (la prima ha 1000 copie di tiratura e, appunto, copertina interamente bianca).
Pian piano la Zandegù (distribuzione Cda) conquista così spazi sulla stampa: il pezzo più prestigioso è quello del 22 aprile 2009 sul Domenicale del Sole 24 Ore.
Ogni libro viene stampato in mille copie circa e arriva a venderne 5-600. Di maggior successo Più meglio di Cenerentola, anche per merito del concorso, al quale erano iscritte una cinquantina di ragazze, e Malinverno, che ha trovato spazio sull’Unità, Linus e su un colonnone di Pulp firmato da Teo Lorini.
«Puntavo a lettori di 25-35 anni ma nelle fiere e nelle presentazioni scopro che riesco a conquistare soprattutto le donne sui 40 anni» ci dice Marianna Martino, che sarà presente a Più libri Più Liberi. Alla ricerca di lettori attenti, bisognosi di storie assurde, surreali. Che di assurdità surreali a volte ce n’è proprio bisogno.
Andrea Gentile (Isernia, 1985) ha lavorato con Enrico Deaglio a Patria 1978-2008 (il Saggiatore, 2009). Collabora con «Alias», supplemento settimanale del «manifesto», e con il mensile «Il Bene Comune».
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Iniziativa interessante e coraggiosa.