Classifica Pordenonelegge Dedalus, Ottobre 2009
NARRATIVA
1) Giulio Mozzi, Sono l’ultimo a scendere, Mondadori, p. 25
2) Giorgio Falco, L’ubicazione del bene, Einaudi, p. 18
3) Luca Doninelli, L’incendio dei sogni, Garzanti, p. 15
4) Laura Pugno, Quando verrai, minimum fax, p. 14
4) Chiara Valerio, La gioia piccola di esser quasi salvi, Nottetempo, p. 14
6) Luigi Di Ruscio, Cristi polverizzati, Le Lettere, p. 13
6) Patriza Patelli, Gli ultimi occhi di mia madre, Sironi, p. 13
8) Gianni Biondillo, Nel nome del padre, Guanda, p. 12
8) Letizia Muratori, Il giorno dell’indipendenza, Adelphi, p. 12
10) Michela Murgia, Accabadora, Einaudi p. 8
11) Alessio Arena, L’infanzia delle cose, Manni, p. 7
12) Antonia Arslan, La strada di Smirne, p. 6
12) Luca Canali, L’interdetto, Hacca, p. 6
12) Alessandro Carrera, Skyline, Manni p. 6
12) Massimo Gardella, Il quadrato di Blaum, Cabila p. 6
12) Nicola Lagioia, Riportando tutto a casa, Einaudi p. 6
12) Emanuele Tonon, Il nemico, ISBN p. 6
12) Hamid Ziarati, Il meccanico delle rose, Einaudi p. 6
19) Edoardo Albinati, Guerra alla tristezza!, Fandango p. 4
19) Marcello Benfante, L’uomo che guarda le donne, Avagliano p. 4
21) Roberto Cazzola, La delazione, Casagrande p. 3
21) Mario Fortunato, Certi pomeriggi non passano mai, Nottetempo p. 3
21) Nicola Lilin, Educazione siberiana, Einaudi p. 3
21) Gaia Manzini, Nudo di famiglia, Fandango p. 3
21) Beppe Sebaste, La passeggiata, Manni p. 3
21) Tommaso Soldini, L’animale guida, Casagrande p. 3
21) Walter Veltroni, Noi, Rizzoli p. 3
21) Marco Vichi, Morte a Firenze, Guanda p. 3
29) Marcello Fois, Stirpe, Einaudi p. 2
29) Pandiani, Les Italiens, Instar Libri p. 2
29) Paolo Zagari, Smog, Fazi p. 2
POESIA
1) Umberto Fiori, Voi, Mondadori, p. 44
2) Fabio Pusterla, Le terre emerse, Einaudi, p. 27
3) Maurizo Cucchi, Vite pulviscolari, Mondadori, p. 26
4) Gabriele Frasca, Quevedo, d’If, p. 19
5) Stefano Massari, Serie del ritorno, La Vita Felice, p. 12
5) Luigi Socci, Freddo da palco, d’If, p. 12
7) Fabio Franzin, Fabrica, Edizioni Atelier, p. 10
7) Florinda Fusco, Tre opere, Oedipus, p. 10
9) Matteo Marchesini, Marcia nuziale, Scheiwiller, p. 9
9) Antonio Riccardi, Aquarama e altre poesie d’amore, Garzanti, p. 9
11) Pietro Berra, Notizie sulla famiglia, Stampa, p. 6
11) Giovanna Marmo, Occhio da cui tutto ride, Noreply, p. 6
11) Tiziano Rossi, Faccende laterali, Garzanti, p. 6
14) Sebastiano Aglieco, Nella storia, Aìsara, p. 4
14) Gianni D’Elia, Quadri della riviera, Ed. Banca di Teramo, p. 4
14) Sebastiano Gatto, Horse Category, Ponte del Sale, p. 4
14) Luciano Mazziotta, Città biografiche, Zona, p. 4
14) Alessio Paša, Appuntamento con il notaio, Barbera, p. 4
19) Fabiano Alborghetti, Registro dei fragili, Casagrande, p. 3
19) Luigi Trucillo, Darwin, Quodlibet, p. 3
21) Massimo Dalle Lucche, Nei bassifondi dell’impero, Edizioni del Leone, p. 2
21) Giorgio Luzzi, Sciame di pietra, Donzelli, p. 2
21) Giulio Marzaioli, Suburra, Giulio Perrone, p. 2
SAGGI
1) Massimo Rizzante, Non siamo gli ultimi, Effigie, p. 21
2) Andrea Cavalletti, Classe, Bollati Boringhieri p. 20
3) Guido Crainz, Autobiografia di una repubblica, Donzelli, p. 16
3) Massimo Fusillo, Estetica della letteratura, il Mulino, p. 16
5) Maria Michela Sassi, Gli inizi della filosofia: in Grecia, Bollati Boringhieri p. 14
6) Sergio Luzzatto, Bonbon Robespierre, Einaudi, p. 11
7) Mario Perniola, Miracoli e traumi della comunicazione, Einaudi, p. 8
7) Franco Vazzoler, Il chierico e la scena, il melangolo, p. 8
9) Clotilde Bertoni, Letteratura e giornalismo, Carocci, p. 6
9) Enzo Bianchi, Perché pregare, come pregare, San Paolo, p. 6
9) Furgio Brugnolo, La lingua di cui si vanta Amore, Carocci, p. 6
9) Franco Cassano, Tre modi di vivere il sud, Il Mulino, p. 6
9) Debenedetti-Pilati, La guerra dei trent’anni, Einaudi, p. 6
9) Ferretti-Zinati, Volponi personaggio di romanzo, Manni, p. 6
9) Stefano Guglielmin, Senza riparo, La Vita Felice, p. 6
9) Massimo Recalcati, Melanconia e creazione in Van Gogh, Bollati Boringhieri, p. 6
9) Vittorio Sermonti, Il vizio di leggere, Rizzoli, p. 6
9) Amedeo Vigorelli, Il disgusto del tempo, Mimesis, p. 6
9) Luigi Zoja, Contro Ismene, Bollati Boringhieri, p. 6
20) Ilvo Diamanti, Sillabario dei tempi tristi, Feltrinelli, p. 5
21) Roberto Andreotti, Ritorni di fiamma, BUR, p. 4
21) Attilio Brilli, Il viaggio in Oriente, Il Mulino, p. 4
21) Emiliano Morreale, L’invenzione della nostalgia, Donzelli, p. 4
21) Domenico Vecchioni, I signori della truffa, Olimpia, p. 4
25) Linnio Accorroni, 69 posizioni, Cattedrale, p. 3
25) Michele Smargiassi, Un’autentica bugia, Contrasto, p. 3
27) Diana Balmori, Tra fiume e città, Bollati Boringhieri, p. 2
27) Claudio Marazzini, L’ordine delle parole, Il Mulino, p. 2
27) Massimo Natale, Il canto delle idee, Marsilio, p. 2
27) Elena Pulcini, La cura del mondo, Bollati Boringhieri, p. 2
ALTRE SCRITTURE
1) Marco Rovelli, Servi, Feltrinelli, p. 25
2) Franco Arminio, Nevica e ho le prove, Laterza, p. 20
3) Franco Buffoni, Zamel, Marcos y Marcos, p. 14
3) Walter SIti, Il canto del diavolo, Rizzoli, p. 14
5) Susani-Stancanelli, Mamma o non mamma, Feltrinelli, p. 12
6) Biancamaria Frabotta, Quartetto per masse e voce sola, Donzelli, p. 9
7) Mario Desiati, Foto di classe, Laterza, p. 8
8) Bocconi-Visentini, In viaggio con l’asino, Guanda, p. 6
8) Gherardo Bortolotti, Tecniche di basso livello, Lavieri, p. 6
8) Di Vito-Gialdroni, Lipari 1929, Laterza, p. 6
8) Valentina Fortichiari, Lezione di nuoto, Guanda, p. 6
8) Guidetti Serra-Morbiglia, Bianca la rossa, Einaudi, p. 6
8) Francesco Longo, Il mare di pietra, Laterza, p. 6
8) Antonella Moscati, Deliri, Nottetempo, p. 6
8) Pitzorno-Rossi, Da un’estate al mare al Carmelo, Bompiani p. 6
8) Elisabetta Rasy, Memorie di una lettrice notturna, Rizzoli, p. 6
17) Enrico De Vivo, Divagazioni stanziali, QuiEdit, p. 4
17) Gaetano Savatteri, I ragazzi di Regalpetra, Laterza, p. 4
17) Roberto Saviano, La bellezza e l’inferno, Mondadori, p. 4
17) Beppe Sebaste, Oggetti smarriti e altre apparizioni, Laterza, p. 4
17) Vitaliano Trevisan, Due monologhi, Einaudi, p. 4
22) Alberto Asor Rosa, Il grande silenzio, Laterza , p. 3
22) Carlo Bordini, I diritti inumani e altre storie, La Camera Verde, p. 3
22) Paolo Di Paolo, Questa lontananza così vicina, Giulio Perrone, p. 3
25) Sergio D’Amaro, 20th Century Fox, Lanciano, p. 2
25) Stefano Massini, Trittico delle gabbie, Ubulibri, p. 2
I commenti a questo post sono chiusi
Come ho già avuto modo di sottolineare e con tutto il rispetto per chi la pensa diversamente, detesto molto appassionatamente i premi letterari.
Siamo la patria d’ogni mafia.
E con questo ho detto tutto.
André Breton se la passava male. Per aiutarlo, gli fecero vincere il premio della città di Parigi. Premio anche in denaro.
Lui non andò mai a ritirarlo. Per coerenza.
Altra generazione.
In un contesto del genere, preferisco essere (e restare) il signor Nessuno.
questo NON è un premio, Sergio. Non si vince nulla.
finalmente abbiamo una classifica democratica di qualità. ogni lettore ha sei punti da assegnare, no?
il saggio primo in classifica della saggistica (21 punti) forse non è stato votato neanche da 4 persone. veramente un criterio affidabile. tre persone e mezzo decidono qual è il miglior saggio uscito in italia.
corro a consultare la classifica delle vendite.
Non c’è peggior sordo…
@biondillo
lascia perdere, energie sprecate, chi vorrà approfittare per buttare l’occhio su libri di cui non sapeva, ne approfitterà, come sempre, e chi vorrà pensare che è un’organizzazione mafiosa, continuerà a seguire le proprie ossessioni.
Esilarante la lista dei 21 vice-poetessi!!
Ah! Ah! Ah!
Poveri noi!!!
@Giorgio di Costanzo: quali poeti vorresti? così per capire… perchè la lista potrà non essere condivisibile in toto – esprime, e nemmeno in modo nascosto, la preferenza di cento lettori – ma ci sono ottimi libri e poeti, in quel calderone di 21. Pusterla, Fiori, Franzin, Alborghetti, Frasca, Socci, Marmo, per dirne alcuni pur nella loro diversità io non li definirei ‘poetessi’. Non discuto i gusti, ma tu li hai letti tutti, proprio tutti questi qui?
Cara Francesca Matteoni: leggo soltanto poesia scritta da poeti!
Non testicoli di vice-poetessi.
Tutti i 21 facitori di similversi della lista messi assieme non valgono un rutto di GIOVANNA BEMPORAD.
Ecco, l’ho fatto il nome della mia carissima amica.
Prendi nota: GIOVANNA BEMPORAD.
Da qualche tempo GIOVANNA BEMPORAD (che a 15 anni già pubblicava una traduzione dell’Odissea e successivamente ha tradotto, cito alla rinfusa:
gli Atharvaveda, Saffo, Virgilio, Goethe, Novalis, Hofmannsthal, Baudelaire, Verlaine, Mallarmé, Hoelderlin, Valery, George, Rilke, etc; apprezzata e lodata da Leone Traverso, Mario Praz, Carlo Izzo, Pier Paolo Pasolini, etc. e oggi dai giovani, eccellenti: Massimo Raffaeli ed Emanuele Trevi) il più grande poeta italiano vivente, sta tentando di trovare un editore che ripubblichi i suoi ESERCIZI.
L’ultima edizione risale al 1980 (Garzanti, pp. 182, lire 9.500).
Mondadori e Garzanti hanno già rifiutato. Si sono presi il lusso di sbatterle la porta in faccia.
La porta in faccia a GIOVANNA BEMPORAD!
E io dovrei trastullarmi, masturbarmi, giocherellare con la listarella delle mie scarpe!
Sono una persona seria ed esigo rispetto:
Per la POESIA!!!
Giovanna Bemporad non può essere nella classifica perché non ha pubblicato un libro nuovo negli ultimi sei mesi.
Se un editore oggi ripubblicasse i suoi “Esercizi”, non potrebbe essere nella classifica perché questa è una classifica di libri nuovi.
Che noia queste polemiche!! Da profana, senza alcuna velleita` di scrivere e pubblicare qualcosa, estranea alle logiche (buone o cattive che siano) del mondo dell’editoria, vedo in questa classifica solo un utile strumento, un gradito suggerimento su cosa leggere. Ho infatti visto che ci sono molti libri di cui, lo confesso, non avevo mai sentito parlare e ai quali forse, senza questa classifica, non avrei mai pensato di dare un’occhiata in libreria, per cui per me ben venga Pordenonelegge Dedalus! Per altro mi fa piacere scorgere in classifica alcuni libri che mi sono piaciuti molto e che mi permetto di consigliare: Zamel di Buffoni e Tecniche di basso livello di Bortolotti. Quanto a Servi di Rovelli, appena uscito e subito in testa alla classifica, complimenti :-) Penso proprio che sara` il prossimo regalo che mi faro`!
Si amano sempre le polemiche, le questioni cruciali non interessano a nessuno. Infatti nessuno risponde: il miglior saggio uscito in italia può essere scelto da tre-quattro persone?
@ alcor e Laura: se questa classifica serve “per buttare l’occhio su libri” o per “dare un’occhiata in libreria”, perchè non pubblicare l’elenco della classifica semplicemente in ordine alfabetico? Tutti d’accordo no?
domanda tecnica. Ogni lettore può dare 6 punti? In ogni classifica dovremmo avere 600 punti? propongo un gioco: provate a contare quanti punti ci sono in questa classifica di ottobre. ognuno può trarre le conclusioni.
Caro Giulio Mozzi: ma chi se ne frega della classifica dei vice-poetessi di giornata?
Volevo sottolineare soltanto il mio disgusto e disprezzo nei confronti di un piccolo, miserabile club-sottobosco “letterario” cieco e folle, ridicolo e inutile che va a avanti per cooptazioni, etc.
E magari (non ne ho le prove) qualcuno di questi vice-poetessi di giornata si sarà preso anche il disturbo di rispondere: No, la Bemporad non la pubblico! O come quel famosissimo critico letterario romano che a telefono, sabato 3 ottobre mi ha chiesto: “Ma la Bemporad è ancora viva?”
Comunque, all’interno di “Esercizi vecchi e nuovi” di Giovanna Bemporad vi è anche dell’altro…
Francesco Longo, se suggerisco a Biondillo di non sprecare energie, dovrei poi dissipare le mie? eh no, non sono masochista.
Noto con vera gioia che il grande, e credo ormai vecchio, Luca Canali è ancora in sella. 12o nella classifica dei narratori. Oh, è Luca Canali eh!
@alcor: che cosa ha a che fare questa tua risposta con quello che ho scritto io? biondillo diceva una cosa e io una diversa.
noto comunque che anche tu ti preoccupi di tutto tranne che rispondere alla mia domanda.
Questa classifica è sconvolgente!!!
Vuoi vedere che qualcuno si è accorto che esiste qualcosa di valido, proveniente dalla rete, anche al di là dei confini della C.I.N.?
Sono rimasto veramente tramortito dalla sorpresa.
Se non è un caso (magari qualcuno ha spalancato le finestre inavvertitamente), ma una sana inversione di tendenza, sono pronto a scommettere l’ultimo centesimo sulla prossima *scoperta* di PLD: F. E.
Una curiosità (sperando di non essermi perso qualche puntata, nel qual caso ritiro la domanda): come è possibile che nessuno dei *cento*, tutti lettori così attenti, abbia segnalato “Rumeni”? Strano davvero, perché è uno dei migliori libri di narrativa usciti negli ultimi mesi.
a me piacerebbe sapere chi ha dato punti al libro di veltroni. umana, antropologica curiosità…
@francesco longo
ma vuoi davvero una risposta? contento tu:
perché non sarebbe più una classifica, che è una graduatoria in ordine di merito, bensì un elenco in ordine alfabetico (nato per altro da una scelta, e perciò da una classifica silente)
Posso capire l’indignazione di Giorgio Di Costanzo per il silenzio sulla Bemporad…ma forse non era questa la sede. Quanto a quelli che lui chiama VICE-POETESSI, bé, che dire? Penso che non spetti a nessuno giudicare in questo modo. E poi, tra quei 21 ce ne sono di davvero validi, CI SONO OTTIMI LIBRI USCITI QUEST’ANNO, CI SONO AUTORI SERI CHE LAVORANO CON SERIETà: DA Franzin, a Alborghetti, con due libri veramente belli e pure con molti addentellati di situazioni che ci riguardano e ci investono direttamente. Ma penso pure a Luigi Socci, che poeta lo è davvero, con una scrittura incisiva che va dritta, che indaga nel nostro sconcerto quotidiano, che mette a nudo aspetti di un’umanità ridotta all’osso, o Pusterla, giustamente valorizzato, o Trucillo e la Marmo (scoperta grazie a Luigi Socci!).
Fa poi piacere vedere Mozzi, leggerlo, dopo un lungo silenzio editoriale, evidentemente salutare. Ha dimostrato che si può divincolarsi da certi obblighi editoriali, seguendo i propri tempi. Dispiace che non ci sia un poeta come Ivan Crico, proprio oggi premiato col Premio Marin, il più prestigioso per un neodialettale.
@ Francesco Longo: ognuno può dare un massimo di 6 punti per categoria, suddividendoli come vuole tra uno o due libri. Quindi 6 a un solo libro, oppure 5 e 1, 4 e 2. Ma anche soltanto un 1, 2, un 3 a un SOLO libro, ecc. La somma dei punti di ogni categoria, dunque, non è necessariamente 600. E se uno non ha letto libri di poesia o di narrativa, o non ha troppo apprezzato quel che ha letto, ovviamente si astiene.
Mi scuso dei refusi. Volevo scrivere: “un 1, un 2, un 3 ecc. a un SOLO libro”.
bruno languore ,,inquietudine febbrile ,,l’armonia di velluto,, biancheggia un’immagine tra i gigli ,,ahimé tutto, tutto oramai illeggibile. a di costà ,è l’isola dell’altro ieri.
molto credibile la classifica.
@Massimo Ghezzi: grazie della spiegazione.
Però a questo punto bisogna dire che c’è qualcosa di strano.
Contando i punti si nota che su 600 punti ne sono stati assegnati neanche 200, o tra i 200 e i 300 a categoria.
Cioè forse non vota neanche la metà dei grandi lettori.
Vuol dire che i libri vengono votati forse da una trentina di lettori. Non cento come si presenta la classifica:
“Sono stati individuati 100 ‘Grandi Lettori’ che, professionalmente o meno, seguono la letteratura contemporanea. A scadenze regolari, questa giuria valuterà i libri di letteratura italiana usciti negli ultimi mesi.
Non è “questa giuria”, ma un terzo di questa giuria.
Nessuno risponderà neanche a questo dettaglio, immagino.
@alcor: grazie, alla fine mi dai sempre ragione: parli ora di una classifica di “merito”, non più di un modo per “buttare un occhio sui libri”.
però tu continui a difendere una classifica in cui il libro primo in classifica è votato forse da tre persone e mezza.
santa pace!
Francesco, dannazione, ci hai scoperto: il nostro è un complotto demoplutogiudaico! ;-)
@riccardo (alias riccà), ti sembra leggibile questo? :
*Vi ho salutato. // Ve ne siete accorti, / pezzi di merda? // E allora: rispondete. // Non ce la fate più / nemmeno a fare così con la testa, / nemmeno a sollevare – che ne so – / un braccio, un dito? Siete / malati, siete morti? No? // E allora alzatevi, su, venite. // Spacchiamoci la faccia. Niente più facce. / Chiudiamo i conti, stiamoci di fronte / l’ultima volta. / Poi, però, / che sia veramente finita.*
Pur concedendo lo spazio intero di una poesia, anziché coppie di nomi-aggettivi che estratti alla cazzo [sic] dicono nulla, a me ciò sembra ridicolo, ma sopratutto a me sembra *- che ne so -* un sms infelice stampato su un libro.
@gianni, so che non pensi che io penso che questo sia un complotto.
sto solo facendo delle critiche costruttive.
@alcor: quando non si tratta di polemiche ma di domande e risposte sei senza parole.
domanda (visto che gli organizzatori della classifica non rispondono) perchè nazione indiana continua a pubblicare questa classifica? capisco gli svantaggi, ma i vantaggi?
no, @longo, è che le ho già spese nella prima discussione, e le minestre riscaldate non sono la mia passione
Non ho inteso l’intervento di Bear.
Sorry. Baer.
riccardo
Pubblicato 17 Ottobre 2009 alle 18:05 | Permalink
bruno languore ,,inquietudine febbrile ,,l’armonia di velluto,, biancheggia un’immagine tra i gigli ,,ahimé tutto, tutto oramai illeggibile. a di costà ,è l’isola dell’altro ieri.
[…]
baer
Pubblicato 18 Ottobre 2009 alle 11:49 | Permalink
@riccardo (alias riccà), ti sembra leggibile questo? :
*Vi ho salutato. // Ve ne siete accorti, / pezzi di merda? // E allora: rispondete. // Non ce la fate più / nemmeno a fare così con la testa, / nemmeno a sollevare – che ne so – / un braccio, un dito? Siete / malati, siete morti? No? // E allora alzatevi, su, venite. // Spacchiamoci la faccia. Niente più facce. / Chiudiamo i conti, stiamoci di fronte / l’ultima volta. / Poi, però, / che sia veramente finita.*
Pur concedendo lo spazio intero di una poesia, anziché coppie di nomi-aggettivi che estratti alla cazzo [sic] dicono nulla, a me ciò sembra ridicolo, ma sopratutto a me sembra *- che ne so -* un sms infelice stampato su un libro.
– Nota a piè di commento per Massimiliano Bossini. A riccardo, che cita frammenti di qualche verso preso a casaccio dalle poesia di Giovanna Bemporad citate da Giorgio Di Costanzo, ho rispondo citando per intero una poesia dei poeti segnalati tra i primi nella classifica di cui sopra. Lasciavo intendere: il lessico, qui esemplificato, della Bemporad suonerà di un altro tempo (ma allora in virtù di questa logica scartiamo tutti i poeti delle generazioni passate?); ma la poesia da me citata, quella offende il buon gusto. A mio parere, certo. E di chi altri?
Oddìo. Non so che delirio m’ha preso mentre mi accingevo a scrivere il commento. Rifò:
– Nota a piè di commento per Massimiliano Bossini. A riccardo, che cita frammenti di qualche verso preso a casaccio tra le poesie di Giovanna Bemporad (tirata in ballo da Giorgio Di Costanzo, alias *di costà*), ho risposto citando per intero una poesia di uno tra i poeti primi posizionati nella classifica di cui sopra. Lasciavo intendere: il lessico, qui esemplificato, della Bemporad suonerà di un altro tempo (e allora? in virtù di questa logica scartiamo tutti i poeti delle generazioni passate?); ma la poesia da me citata, quella offende il buon gusto. A mio parere, certo. E di chi altri?
visto che l’autorevole Di Costanzo dà del poetesso anche a Montale, io non mi agiterei tanto:-)
Mannò, ecchì si agita? E poi non vedo cosa c’entri Di Costanzo col merito del mio commento. A me importa(va) solo capire cosa può essere ritenuto *illeggibile*.
non rispondevo a te, ma in generale e in particolare dopo aver letto Matteoni e Cohen, uno che dà di poetessi e vice-poetessi a destra a manca e sostiene di non leggere pregiudizialmente, cosa del tutto legittima, per altro, non bisognerebbe prenderlo sul serio quando dà giudizi, o meglio, epiteti.
Grazie per la nota esplicativa.
Certo che, ragazzi, se è da ritenersi illeggibile Umberto Fiori… Cameriere?! Cosa avete per dessert?
Lista interessante. Provvederò a colmare le mie lacune. Mi fa piacere vedere il ritorno di Mozzi, che leggerò con curiosità.
ahimé, e sottolineo ,,ahimé
Giorgio Di Costanzo: “Ma chi se ne frega della classifica dei vice-poetessi di giornata?”.
Visto che sei intevenuto parlandone, ho presunto che ti interessasse.
Abitualmente, io occupo il mio tempo con ciò che mi interessa.
Se tu occupi il tuo tempo con ciò che non ti interessa, problemi tuoi.