Malati senza saperlo
di Marco Motta
Del dottor Knock vi potete fidare. Non lascia mai nulla al caso. Un vago malessere v’insidia, e lui accende la luce sul versante in ombra della vostra salute. Vi dice nome e cognome del malanno, vi spiega che siete solo uno tra i moltissimi che ne soffrono, e che una terapia efficace e sicura c’è già, basta fare un salto in farmacia. E sul bancone troverete anche la sua pillola di saggezza: le persone sane sono malati senza saperlo. Il dottor Knock, bombetta occhialini tondi e viso arcigno, protagonista di un film francese degli anni cinquanta (ma basato su un’opera teatrale scritta da Jules Romains nel 1923, Knock o il trionfo della medicina), è il cinico Virgilio del documentario Inventori di malattie, trasmesso il 5 agosto scorso su Rai3 nella serie C’era una volta (ma ancora visibile qui), frutto del lavoro di Nicoletta Dentico, Francesca Nava e Luca Cambi, che ne ha anche curato la regia.
Antesignano del marketing delle malattie, il dottor Knock incarna perfettamente lo spirito odierno di Big Pharma, il complesso delle grandi industrie farmaceutiche mondiali. E il suo motto riassume il principio che orienta da un po’ di anni a questa parte le strategie dei produttori di pillole. Disease mongering l’hanno chiamato negli Stati Uniti, la creazione di malattie, una gigantesca operazione di marketing.
Di marketing e non di ricerca, perché, come racconta Marcia Angell in Farma&Co (Il Saggiatore, 2006), le grandi industrie riutilizzano anche principi attivi già noti come quello del più celebre degli antidepressivi Prozac per curare disturbi lievi: un nome nuovo (Sarafem) un colore nuovo (rosa e lavanda invece di verde), ed ecco trovata la cura per il disturbo disforico premestruale, lo stato di irritabilità che accompagna quei giorni.
Sindrome delle gambe stanche, disturbo da ansia sociale (la timidezza d’un tempo), sindrome del colon irritabile sono tra le hit più popolari delle nuove malattie negli Usa. Ma anche dove si tratta di colesterolo o di ADHD (il deficit di attenzione nei bambini iperattivi), che in certi specifici casi possono richiedere l’uso di medicine, il problema è l’allargamento ingiustificato a milioni di persone della terapia farmacologica.
La ricetta del successo: conflitti di interesse, quindi medici ricerche e associazioni di pazienti finanziati dai colossi del farmaco, e soprattutto massicce dosi di pubblicità. Già perché il telespettatore americano, spaparanzato in poltrona a guardare la tv nelle fasce di massimo ascolto, viene bombardato di pubblicità diretta sui farmaci, che gli fa scoprire semplici soluzioni per quei fastidiosi disturbi. A ognuno la sua malattia, milioni di pillole per milioni di nuovi malati. E i farmaci blockbuster ingrossano i bilanci delle aziende con miliardi di dollari. Un deriva tutta americana? In Europa da anni è in corso una battaglia sulla pubblicità diretta dei farmaci, ma il Parlamento europeo ha sempre respinto l’idea. Finora. La bombetta del dottor Knock, però, già s’intravede all’orizzonte.
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Facevo anch’io lo stesso genere di riflessioni, questi giorni, anche a seguito degli allarmismi massmediatici progressivi riguardanti la presunta (pensiero mio) esplosione della pandemia dell’influenza A, la stessa che fino a poco tempo fa era conosciuta (da chi?) come febbre suina.
Riflettevo sull’ignoranza e sul “pecorismo” (neologismo) dei mezzi di informazione che per pigrizia non si prendono la briga di verificare l’attendibilità delle notizie.
Mi sono talmente arrabbiato che ho preso carta e penna e ho scritto a Report (ma guarderò con interesse il programma di cui hai gentilmente fornito il link), nella speranza che anche loro vi dedichino un’inchiesta.
La mail è questa:
Oggetto: Big-Pharma (multinazionali del farmaco) e lucrose periodiche pandemie annunciate
Spett.le redazione,
che fine ha fatto la tanto temuta epidemia di pochi anni fa universalmente conosciuta come “aviaria”?
Che fine hanno fatto le pandemie sbandierate per spaventare la gente con la ignorante complicità dei mezzi di informazione che ciclicamente invadono i notiziari dell’universo mondo, le quali poi si rivelano per quello che sono realmente, ovvero bolle speculative gonfiate ad arte per far accorrere i polli, nel vero senso, alle accoglienti farmacie piene di ogni mal di dio?
Adesso la febbre suina. E dàgli con gli annunci quotidiani di decessi (statisticamente risibili e dovuti probabilmente ad altre cause o a condizioni di deficit immunitari preesistenti). E i governi “polli” che si affrettano a stanziare somme ingenti per obbligare – udite udite – milioni di persone alla vaccinazione contro un pericolo praticamente inesistente.
OMS, che combriccola è costei? Da chi è diretta, da chi è finanziata, chi la manovra sotto e soprabanco (leggi bank)?
Domande che voi sapreste porre alle persone giuste, rendendo un ottimo servizio al paese e al portafogli dei nostri connazionali allocchi, ottenendone risposte mi auguro – ma non ci spero – credibili.
Peste suina, lingua blu, mucca pazza… tutto questo ci dice che sono gli umani, con il loro corollario di virus e batteri e malattie, a essere un pericolo per la salute degli animali più di quanto non siano gli animali per la nostra.
Che dire poi dei costosissimi farmaci anticancro e delle statistiche di guarigione abilmente truccate per negare l’evidenza, ossia che la medicina ufficiale, con la sua farmacologia, non riesce a vincere questa malattia, a differenza di altri rimedi, naturali questa volta, che hanno il piccolo difetto di essere alla portata di tutti e dunque non brevettabili e dunque di nessun interesse commerciale?
Qualcuno parla mai di amigdalina (laetrile o vitamina B17), sostanza che si trova in natura nel cuore dei semi di tanti frutti (albicocca in primis, ma anche mandorle amare) e ha, esistono studi scientifici che lo provano, il potere miracoloso di essere un chemioterapico naturale, nel senso che uccide solo e soltanto le cellule cancerogene di qualsiasi tipo esse siano lasciando intatte e anzi, nutrendole, le cellule sane, per via dell’enzima (chiamato radonese) di cui queste ultime sono dotate, a differenza di quelle cancerogene, che riesce a trasformare l’acido cianidrico (cianuro) in isotiocianato e la benzaldeide in non ricordo cosa (Il web è pieno di informazioni alternative di questo tipo)? http://www.mednat.org/cancro/balla_ricerca_cancro.htm
Per fare un esempio tra le centinaia che si potrebbero fare (compreso il deficit di vitamina C – che uomini e primati, a differenza di tutti gli altri animali, non sono più in grado di sintetizzare… deficit che sarebbe alla base di molte malattie considerate inguaribili).
Anche dalla sclerosi multipla si può guarire, contrariamente a quanto afferma la medicina ufficiale e Big-Pharma che propinano costosissime e inutili, quando non dannose, sostanze di mantenimento che oltre a non creare nessun sollievo o remissione dalla malattie, il più delle volte hanno controindicazioni e effetti collaterali spaventosi.
Si può guarire con la detossificazione dai metalli pesanti (la famosa causa ambientale che spiegherebbe la maggior diffusione di questa malattia progressiva nel mondo occidentale industrializzato e… inquinato!). Leggete qui, il caso di un ragazzo italiano che a 21 anni era paralizzato in sedia a rotelle e oggi fa lanci col paracadute e corre la maratona: http://www.matteodallosso.org/
Però la detossificazione costa una cazzata, mi si passi il termine, e ha il difetto di funzionare e far guarire le persone, specie se confrontata con il lucro e l’interesse che si ottengono a far finta di curare i malati e a tenerli e mantenerli sempre tali (l’interesse primario di Big-Pharma è di mantenerti malato e bisognoso di medicine il più a lungo possibile, pazienza se poi qualcuno muore).
L’intossicazione da alluminio, che non è tra i metalli pesanti come numero atomico ma riesce ad attraversare facilmente la membrana ematoencefalica, spiega come i più predisposti di noi possano ammalarsi di tutta una serie di malattie, comprese alcuni “morbi” recenti di cui ai vecchi tempi non si aveva per così dire contezza. Pensiamo a come l’alluminio abbia invaso la nostra vita alimentare (lattine per birra, bibite – l’acido citrico e l’alcool corrodono l’alluminio e poi noi ce lo beviamo – vaschette per lasagne al forno, interno di sacchetti per biscotti, pentole tegami e casseruole, contenitori per lacche, deodoranti etc., insomma non c’è campo nel settore dei contenitori per alimenti che ne sia immune).
A voler indagare, ci sarebbe materiale non per una sola puntata.
Solo voi potete riuscire a far luce sul business delle malattie e dell’industria “criminale” del farmaco. Qualche medico, anche illustre, ha provato a ribellarsi al ricatto della verità ufficiale spacciata per infallibile, ma è stato emarginato dal sistema quando non addirittura radiato dall’ordine dei medici (vedi il caso del dottor Nacci).
Mi piacerebbe che in qualche puntata della nuova stagione affrontaste col vostro solito piglio alcune delle problematiche qui sopra sommariamente elencate.
Nell’attesa vi abbraccio tutti quanti e vi auguro un ottimo lavoro.
Paolo Sciola
Secondo me il problema vero è che sentiamo sempre di più l’esigenza di curarci *da soli*. Mio padre che per 77 anni non ha mai avuto bisogno di un medico, ora che ne ha bisogno ha detto: “tanto questi non ci capiscono un cazzo!”.. dopo soltanto *una visita* dello specialista.
Ora si mandano gli ispettori in Calabria per fare accertamenti sulle *cause* dei decessi degli ultimi tempi.. chissà se andranno anche nelle università.
[…] Le persone sane sono malate senza saperlo. […]
C’è certamente molto di vero in questo articolo, ma attenzione a commettere l’errore di pensare che le medicine alternative siano un campo vergine e di puri, fuori dal mercato, come se agissero in un altro mondo, e non aspirassero anche loro a creare marketing e falsi bisogni.
Nacci è una persona preparata, ma seguire il suo metodo è molto complesso e altrettanto costoso. E ci vogliono più riscontri.
L’ultimo caso che ho seguito è una persona che seguiva Hammer e stava andando al creatore, poi si è decisa per la chemio e ora è un ricordo lontano. In altri casi invece la chemio è stata disastrosa.
Perfettamente d’accordo cmq sul fatto che le persone sane vengono ad arte fatte diventare dei malati.
La detossificazione da metalli pesanti, la terapia chelante funziona molto bene, ma non tutte le sclerosi multiple guariscono. Non mi risulta che l’associazione internazionale di terapia chelante si arrischi ad affermare questo. Io stesso mi sottopongo terapia chelante, è efficace ma i problemi sono molto più complessi.
Certo è che siamo in un mondo dove la richiesta di guarigione e l’incapacità di sopportare anche un lieve malessere è pressante e si presta quindi a forti speculazioni.
E poi oggi non chiede alla medicina solo di combattere le malattie quelle più serie ma di potenziare l’organismo. In fondo anche la medicina ayurveda dichiara apertamente da secoli che il suo scopo è aiutare a liberare in vita. Anche la nostra medicina si appresta a questa grande svolta anche se meno apertamente.