le rire 2°: à la Cage [ Water Walk ]
[ John Cage – elegantissimo – esegue il suo Water Walk – sottotitolato Water Music No.2 – durante la popolare trasmissione americana I’ve Got A Secret nel Gennaio del 1960 – periodo in cui insegnava composizione sperimentale a New York ed era un personaggio assai controverso – nella composizione – datata 1959 ( anno in cui esegue Sounds of Venice – un pezzo simile – mentre partecipa alla trasmissione italiana Lascia o raddoppia con Mike Bongiorno e vince anche – impeccabilmente – cinque milioni rispondendo a domande sulla micologia – i funghi ) Cage utilizza 34 eterogenei – e anche non propriamente musicali – “strumenti” – e non tutti relativi all’acqua – spicca un frullatore – in vena d’improvvisare – che grippa e istericamente fuma e diverse radio ribelli all’accensione – che Cage percuote e getta a terra – discostandosi – per l’occasione – dall’assai preciso spartito originale – in cui sono annotate accuratamente le posizioni degli strumenti e la successione temporale degli eventi sonori – il presentatore sembra contemporaneamente deriderlo e assecondarlo – con effetti surreali – quando l’omarino gli chiede se eventuali risate – che poi in effetti pioveranno a catinelle – lo avrebbero infastidito – Cage risponde Le risate sono preferibili al pianto – un comandamento universale – e conduce imperturbabile la sua performance fino alla fine con espressione soave e vaga – ah… – ovviamente – si aspetta con ansia qualcuno che dica – come da copione – che questo lo potrebbe fare anche un bambino di cinque anni ]
le rire 1°: La vita del filosofo Kant di Cesare Zavattini
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No, poteva farlo solo John Cage, cara Orsola…
La sua grandezza stava anche nel sapersi improvvisare malgrado “spartito”, ed era indice di padronanza dei mezzi compositivi-creativi – eludendoli dalla partitura, poiché già esistenti nel suo spazio mentale.
Bellissima la frase riportata: “Le risate sono preferibili al pianto”.
Grazie ancora di tutto. Sai a cosa mi riferisco.
Sei un tesoro.
E’ tutta mattina che provo a far lo stesso, ma non mi riesce, forse bisogna essere esperti di funghi e io, esperto solo di funghi nel risotto, non ce la faccio. E poi non ho mai vinto un euro nemmeno col gratta e vinci, mah…
beh io non lo saprei fare..ma ho notoriamente un’età mentale inferiore ai cinque anni…baci Orsola e continua..attendo ulteriori puntate V.
Talete il saggio diceva che è l’acqua l’elemento primo e fondamentale del mondo. E tuttora la scienza studia l’acqua non avendone ancora ben comprese tutte le proprietà. La sostanza più comune è anche tra le più misteriose.
Questo passeggiare sull’acqua mi piace molto, grazie Orsola.
Il commento di Sparz, lo condivido.
Per il momento sono alla biblioteca e non posso ascoltare ni vedere la video, ma nel pomeriggio andro al cyber per gustare un momento di delizio…
A più tardi.
è una vita che cerco il video di john cage a lascia o raddoppia, ma pare proprio che sia introvabile
si potrebbe fare una ricerca nelle TECHE Rai forse
io ricordo di averlo visto in una trasmissione, forse Fuori Orario di Ghezzi
intanto:
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Grazie grazie grazie Orsola.Vedrò tutto ciò che posso fare per rintracciare il Video di John Cage. Bacio a Nina,sempre. Marlene
*Le risate sono preferibili al pianto*
La genialità di alcuni autori e, nello specifico, di alcune performaces, si misura anche dalla quantità di =capolavori= che vi si sono ispirati o vi hanno direttamente attinto.
Un caso per tutti:
http://www.youtube.com/watch?v=c8rDdk9r_5A
Non direi che creare musica con oggetti e stumenti non musicali sia cosa semplice, anzi, ma non credo sia necessario conoscere tecniche musicali nè tantomeno di partitura e composizione di tipo accademico.
..hem.. modestamente, molto modestamente, con immensa modestia, io da circa 8 anni creo il tappeto sonoro dei miei spettacoli teatrali senza utilizzare mezzi tecnici di riproduzione del suono (già codificato) e senza l’uso di stumenti musicali convenzionali e lo faccio senza avere conoscenze tecnico musicali.
Quando non si e’ compositori né tantomeno musicisti come me e si sono passati i 3 anni delle scuola media inferiore ad odiare profondamente la musica, intesa come atto tecnico, perche’ ogni volta che sbagliavi l’insegnante di musica Bini Maria – una grande stronza! – ti tirava i capelli giusto sotto all’attaccatura del collo, imponendoti di ricominciare, cerchi di trovare il modo di riprodurre i suoni che cerchi, indipendentemente dai metodi ufficiali convenzionali, cercando vie alternative e non ufficiali.
In teatro talvolta si cercano delle sonorità e delle composizioni sonore che non esistono e non potrebbero esistere, perché sono dettate dalla partitura emozionale dal testo teatrale che stai esaminando;
devono essere, pertanto, crete ad hoc per quel testo particolare, perchè ogni testo necessità di determinate sonorità e non di altre, in quella serata, per quelle ragioni e in quel luogo.
Usare stumenti non convenzionali, talvolta inventati per l’occasione o trovati occasionalmente mentre stavi facendo tutt’altro, e’ una pratica per me usuale e necessaria.
..hem ma non sono un musicista, non ho studiato per esserlo, nè so leggere la musica, l’ascolto, certo, spesso anche nei luoghi deputati per ascoltarla.
Un amico musicista dice che è comunque misica, certo lo è, lo so, è una musica ignorante ma è musica, ed è funzionale ad uno scopo..portare la parola, il gesto, il testo allo spettatore. Questo tipo di musica pero’ non puo’ essere codificata, perchè gli elementi variabili sono infiniti, e dipendono dalla serata, dal luogo, dal tipo di pubblico e mille altre variabili.
L’amico musicista vorrebbe codificarla, per me la musica applicata al teatro esiste nell’istante della repplica e muore con gli applausi.
orsola, che bello che tu sia così a la cage, e ci faccia sentire me come lettore :-)… le teche rai… gnam gnam gnam…
son contenta che spiri qui un certo venticello di ghelo terapia
che col freddo non c’entra punto
Franti può cominciare a suonare i bicchieri col dito o il pettine con la carta velina o le foglie di mais… quello riesce sempre, oppure provi a “suonare” Garrone….
Viola To be continued, certo.
Sparz e Vérò l’acqua ha due caratteristiche che dal punto di vista del carattere umano sarebbero una conquista:
– la goccia scava la pietra
– la invidiabile proprietà fisica di tutti i liquidi, per cui essa si adatta al recipiente che la contiene, prendendone la forma
Se Marlene ha influenze segrete le usi assolutamente per questo nobile scopo!!!!
Ares già il teatro me la rende simpatico. Quello del rumorista era poi antica tradizione: in un vecchio teatro della toscana appeso al muro c’era una specie di lungo parallelelepido stretto pieno di sassolini che fatto girare su di un perno produceva il rumore della pioggia a scroscio, per non parlare delle latte percosse per fare i tuoni e delle noci di cocco per il rumore dei cavalli. C’è un celebre aneddoto di una scena in cui il grande Ruggero Ruggeri apettava invano che un rumorista distratto sonorizzasse il colpo di pistola, battendo due cantinelle da dietro le quinte, con cui doveva essere ucciso, e disse irritato all’attore che puntava a ripetizione la pistola invano “Ma insomma faccia almeno PUM….”
La fonica preregistrata è sempre fredda certo.
Io credo che sia musica anche questa sua sinfonia di rumori.
Certo che Cage invece componeva i suoi pezzi rigorosamente: gli spartiti della musica contemporanea sono vere e proprie opere d’arte, anche dal punto di vista visisvo.
Si parlava di MUSIC OF CHANGES
eccone un piccolo estratto della terza parte.
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chi ;-))
come sempre
ma ci son tarme nelle teche rai?!?
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Vostradamus mi trova d’accordissimo il Piccolo Tony è un grande e anche inossidabile e phonato.
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..hem verramente non parlavo di rumori.. ma veri e’ propri suoni…partiture sonore.
Si, il riprodurre rumori ha origini antiche, che possiamo ricondurre alle prime esibizioni rituali o anche ai primi rudimentali tentativi di riprodurre i rumori/suoni della natura per stimolare gli istinti predatori degli animali che poi si intendevano cacciare per nutrirsi, vestirsi, ornarsi..
Anche i greci, stando ai ritrovamenti, facevano largo uso di oggetti che riproducevano i rumori della natura durante le loro teatralizzazioni.
.. no no non pensavo ai rumri di scena, che se non ricordo male non ho mai riprodotto, ma solo forse evocato..
..parlo di vera e propria musica.. almeno, così la chiamano coloro che la conoscono ^__^..
oh!
davvero?
non ha qualche esempio sottomano tipo video o simili?
Devo avere un vecchio video da qualche parte, con i primi goffi tentativi.. ahahahah no dev’essere terribile!.
.. di lavoro ancora ce ne da fare.
..purtroppo poi ho smesso di registrare i miei lavori, mi creava frustrazione riveder riprodotto qualcosa che non poteva esserlo.
.. cerco attraverso un amico di procurarmi qualcosa, ma escludo di pubblicarla su NI
.. solo per pudore ^__^
Una bella video dove si incontrano i gesti in musica con l’acqua.
Un gesto splendide il vaso con i fiori nel bagno.
La musica ha una voce grave come venuta dentro l’oceano e con un rintocco metallico.
Grazie per il momento di fantasia e di sogno ( le due caratteristiche dell’acqua … :-)
Ares…con questo nick e in questo paese il pudore non ti è consentito, anche se lo capisco -); e quindi la tua musica è oramai in programma..grazie, V.
gentile Orsola,
oggi ho suonato tutto il pomeriggio in questo ordine: una lattina vuota (mi ricordava la trombetta di plastica che quando la suonavo a scuola l’insegnante Bibi Maria mi bacchettava, non sapendo io suonare un bel niente), la carta di una brioche (la più facile da suonare: basta stringerla nel pugno e fa rumore) e poi un cucchiaino battendolo sul tavolo a fare ting ting…
come vede miglioro.
Non capisco però perchè Ares ha avuto la mia stessa insegnante.
Forse è a causa di quel trauma scolastico che siamo due ragazzi simpatici.
Orsola scusi ,
rientro e vedo il suo messaggio completo, aveva già capito dasola cosa intendevo dire.. si giusto:
.. la mia e’ una sinfonia di rumori (o suoni ^__^), che definiscono musica ma impropriamente..
Il suo messaggio lo leggevo incompleto e leggevo solo la parte in cui faceva riferimento ai rumori di scena , cavalli, pistola etc.. e non è quello che faccio.
Sono un teatrante di provincia che ha la pretesa di far conoscere il teatro a ragazzi irrequieti segnalati dai servizi sociali, che altrimenti non avrebbero altre occasioni per conoscerlo.
Ciò non toglie che io con loro, nel mio piccolo, faccia ricerca. ^__^
A preto e buon week
p.s @viola.. hai ragione, ma talvolta per fare le cose bene, e star bene con se stessi, ci vogliono anni di applicazione.
p.p.s. @Franti ..si, dopo l’esperienza con la Bini, ho diventavo un musicista acido e antipatico o diventavo un teatrante simpatico..diciamo che sono stato fortunato.
Strano, anch’io mi chiamo Maria Bibi, come tutti…
E allora, una canzone à la Cage: per me, per te, per voi, per tutti noi…
http://www.youtube.com/watch?v=cx3dxQyX4Jo
Orsola, io non so se “questo lo potrebbe fare anche un bambino di cinque anni”. So, per eseprienza diretta, però, che un bambino di 5 anni (almeno le mie, di 4 e 9) lo “capirebbero”.
E’ quello che mi affascina delle mie bambine (e dei bambini in generale): l’essere ancora libere da croste ideologiche ed estetiche che rallentano e irrigidiscono la mente. Proprio per questo vivono l’esperienza dell’arte contemporanea con estrema libertà. Quest’anno, per dirti, nella sala dell’arte contemporanea del Metropolitan non volevano più andarsene.
I bambini, non avendo ancora l’imprinting definitivo di un codice estetico/etico, non hanno alcun problema con le dissonanze, che producono anche con gran piacere, e men che meno con le difformità e le sproporzioni.
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bel post, per grandi e piccini:-) grazie orsola, mai dimenticare cage.