due passi (fare)

PASSO A DUE
GINGER: Nina Maroccolo
FRED: Giovanni Campi

2007102916420-copy

SORGE SONORA
di Nina Maroccolo

piove━━━━━━━━━━━
       sorge sonora 
la parola-goccia a
goccia ][ distillata
                            acquamarina ] 
sia ermetica saggezza
             in corpo eloquente━
dita sorde 
tambureggiano ore
l’incavo corpo ][
                sepolcro ]
divida l’urna a metà
tace la parte sottostante
vulnerabile     [ sé 
del corpo civile ][
ministero di buona 
maniera e 
contenimento ]
che il silenzio osserva
e la parola non 
                        prescrive 
dove il bene━ essere 
                         [ sia ]
avanguardia d’una 
perturbazione
                        vento indomito 
su tutti i mari━━━━━━━

“le principesse conoscevano già il labirinto, ma davanti agli occhi di tutti: era uno spiazzo per la danza”
(Roberto Calasso, Le nozze di Cadmo e Armonia)

“che cosa è la danza e cosa dei passi possono significare?”
(Paul Valéry, L’anima e la danza)

dono per dono
di Giovanni Campi

se òrge son or danze in frali dèdali
di nebulose: nodi sian di nido
ch’avvolgo e svolgo ] cune [ come d’ali
al volo pronte – donde l’onde annido

smarrito e riannodo dono per dono
perdend’approdo e deriva – sconnessa
arena ad esso teatro dal sono
deserto ] soffio [ l’avita sommessa

parola – primi geni tu – or li grido!
guscio da franto qual s’è o fu sé o ] sia [
d’embrione ché sarà ricam che trama

se dentro-c’esce-fuori-centro – strido
io d’astri in nomi nati – padri pria
che figli – e re – ] sia conchiglia [ – (sol)chi ama

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47 Commenti

  1. Un ringraziamento specialissimo e dovuto all’amico effeffe!
    Furlen è stato semplicemente magico, soprattutto con me, ché l’ho fatto impazzire per l’impaginazione non semplice.
    L’immagine che ha ideato è magnifica… Moltitudini di passi e scarpette: l’anima mia e quella di Giò.
    Da sola un’unica scarpa che contiene tutte le altre… Un simbolo, un segno.
    Grazie veramente di cuore.
    Ginger e Fred s’inchinano.

  2. La pioggia dei versi ha una musica, la goccia ha una verità materiale.
    Leggo e ho la sensazione di gustare con la bocca aperta la prima goccia,
    ha un suono particolare del corpo nascosto sotto di coltre e di rinascita.

    Le due poesie prendono la forma del vento, con alito, lunga musica, il vendo inizio, si ferma, respiro, torna, con parola unita, gioco della parola
    leggo, vedendo il linguaggio da incantare, vento tra lingua italiana e mia,
    lingua altelana

    son or danse
    fu sé, fusée
    perdonno
    padri pria patria patire

    sol ( sole) seul qui aime

    Un dolore da nutrire
    come prima pioggia
    lacrime centrale.

    L’immagine di Effeffe ha una poesia
    vincolata alla pioggia nuvole scarpa
    e scarpe in danza poetica traversata
    sono tutte le danza di queso mese di agosto.

  3. Véronique, grazie!!! Hai interpretato magnificamente i testi.
    Ed è vero. L’immagine di Francesco è pura poesia.

    Questo è proprio un viaggio sonoro, il respiro della pioggia è il nostro respiro, come quello del vento… Giovanni è stato superlativo, e ringrazio il mio Fred per aver voluto danzare tra piume d’incanto.
    Un abbraccio, Véronique. La tua lingua è già musica…

  4. “Io crederei solo ad un dio che sapesse danzare.”
    Nietzsche

    Nina è fonte, “goccia a goccia distillata”, si fa avanti, detta i passi, tesse la trama, issa le vele.
    Giovanni rilancia, folletto-bes-monachicco, avvolge travolge creando onda da onda
    In other words, necessari l’una all’altro come la pelle e i sonagli al tamburello.

  5. Amici cari, non posso che ringraziarvi per i vostri splendidi “canti”.
    *
    ABELE: anch’io credo in un Dio che danzi!!!
    E penso come te, Abele caro, che io e Giò siamo “necessari l’una all’altro come la pelle e i sonagli al tamburello.” Un bacio.
    *
    NATALIA: In-canto poetico… Grazie, tesoro: la poesia deve molto al suo ritmo intrinseco, alla musica, il movimento, il lirismo piumato o energico. Per me conta anche l’aspetto visivo… Sono molto contenta che anche tu, Natàlia, riconosci In Ginger e Fred la fusione creativa oltreché umana.
    FRED DOVE SEI?
    *
    GAJA: Sì, tanto amore per le parole, ma non solo – mia dolce. Entrambi i testi sono una dichiarazione d’amore all’amore e al bene.

    Ogni Bene

  6. E’ sempre un incanto leggere Nina.
    Gianni, invece,per me è stata una sorpresa. Grazie a entrambi di queste due bellissime poesie, veramente suggestive…

  7. Grazie, Anna. E’ un incanto, per me, aver scritto con te, e ora con Giò: un altro grande talento…
    Sono fortunata!

  8. io direi che è tempo di unirci. fondiamo un gruppo. facciamo qualcosa assieme. uniamo parole e teste. vediamo cosa ne vien fuori…
    e che polemica sia. che importa.
    :) scriviamo qualcosa in gruppo? ci proviamo?
    fatemi sapere.
    mario s.

  9. CI STO!!!
    Io parto in quarta per queste cose, Mario! E chi mi conosce, lo sa!
    Amo le collaborazioni, quelle vere, serie, svolte con persone con la testa sul collo… Se il progetto è un Signor Progetto, Nina c’è sempre:-)
    E’ veramente un piacere averti conosciuto… grazie a Gaja e Francesco!
    Bacio

  10. vogliate perdonare la mia assenza, che, per chi non mi conosce, potrebbe apparire come un desiderio di farsi desiderare, un capriccio da prima donna, ma cosi’ non e’, innanzi tutto perche’ qui la prima donna, ma senza accezioni negative, e’ nina e il suo canto, e’ titinina e il suo incanto, e’ ginger e la sua poesia, io, al piu’, nasco dalla sua costola, vivo della sua luce riflessa, i miei passi son proprio come i primi passi, un poco goffi, ne’ son uso di false modestie, visti gli aprrezzamenti che pur mi vengono, ma gli e’ che proprio non riesco a dirmi poeta, a stento riesco a dirmi men che autore, figurarsi poeta, ma non ci penso piu, come un giorno mi consiglio’ viola amarelli, e grazie alla forza d’essere degli amici che mi si son presentati man mano: tra questi effeffe, davvero un ‘grande’, con le sue immagini che sanno cogliere sempre nel segno, anche la’ dove si discolorano, come e’ il caso dei miei, e poi via via natalia, abele, ora anche anna e gaja, e poi veronique, di cui, come lei ben sa, amo la delicatezza del tocco, e naturalmente nina, di cui non finiro’ mai di ringraziare la disponibilita’ totale, la sua bellezza interiore, la sua forza, la sua gratia gratiosissima, il nostro ininfinito andare…

    ora, prima che la connessione ballerina, ma e’ in tema, cada, stacco, ma tornero’, m’auguro, stanotte…

    a presto

  11. un saluto a Nina… ehm… spaziale
    lo so io perché

    ho un ombrello pieno di enne e di del Campi
    le farò in guazzetto come chiocciole uscite dopo la pioggia

    ah… questo per effeffe

    ,\\’

  12. Un affresco:dove coesistono la felicità e il dolore,la possibilità e l’impossibilità,l’interazione e il mistero della sensualità e della sessualità,posta al crocevia tra le forme perenni dell’inconscio e le richieste mutevoli e contraddittorie della modernità.Non sono astratte configurazioni dell’umano, bensì donne vive e vere, calate in un corpo femminile ma non per questo soggette a un destino scritto nell’anatomia.Anche quando può sembrare solipsistica si svolge il rito, in una dimensione interattiva,in uno scambio comunicativo.Qualsiasi rete predisposta rimarrebbe vuota, non recuperando altro che le sue stesse maglie.E le parole diventano ali e petali danzanti della “Rose” Nina dove un’ape -Re ne sugge il nettare.Giova-n-ni-na.
    E’ la fusione per-fetta! Un bacio MARLENE

  13. @ orsola: perche’ non lo dici anche a noi?

    noi si e’ fatto ammattire effeffe non soltanto per l’impaginazione, ma anche per altro: lo sappiamo noi perche’ (uff, con questo pc non posso mettere un accento che sia uno:(

    viola, orsola, carmine, marlene (in rigoroso ordine d’apparizione): e’ proprio una ‘sarabanda’

  14. @A TEQNOFOBICO CHIOCCIOLA: GIOVANNI CAMPI

    E’ arrivato il mio FRED!:-)))
    Finalmente, dopo una giornata intera di “richiamo”, egli è giunto. Esagerando, come sempre, su Ginger Titinina alla quale, tra l’altro, la poesia le sta sempre più stretta…
    *
    Qui non esiste nessuna “prima donna”, mio Giò! Tu hai scritto – e uso questo termine rarissime volte – in modo ECCELSO. Ci siamo raggiunti, compenetrati – comprendendoci meravigliosamente. Ed è cosa rara, molto rara.
    I tuoi primi passi goffi?! Che dici? Guarda, se caschi durante “Cheek to Cheek”, sono pronta a sostenerti cascando con te… E sarà la “sarabanda” che rammenta Viola!
    *
    Voglio lasciarti questi versi molto belli: “Non lasciarla mai sola, la poesia – / la tua, la mia: non lasciarla nel mondo / senza luce. Perché di questo vive – / che proprio tu, la viva”.
    Ciò vale per la scrittura in ogni sua espressione. In ogni forma creativa.
    Sono io a ringraziarti per il nostro andare insieme. Non discolorati, ma pieni di vita – malgrado tutto. Gli altri vedono luce, tu no. Perchè?
    Vai! Ininfinitamente grata per ogni tuo pensiero, gesto, parola, affetto. In questo Passo a due che Furlen ci ha dato la possibilità di effettuare insieme…
    Dono per dono / sorge sonora – distillata acquamarina.
    Dono per dono. L’amore del colibrì, ricordi?
    Tua Ginger

  15. @ FURLEN!!! Non si sa ancora nulla?! :-(

    @ ORSOLA: il termine spaziale mi piace molto, ma in quale contesto?
    Lo sai tu, ma vorrei saperlo anch’io… pur stroncandomi [ me lo sento ].
    Dimmi, dimmi – argomentando.
    “Ho un ombrello pieno di enne” è un verso:-)
    Grazie, notte dolce:-)

    @ Un grazie immenso a CARMINE E MARLENE! Marlene, sai la cosa che mi fa ha fatto sussultare qual è? L’individuazione del “RITO”.
    La scrittura, di per sé, è ritualità, soprattutto tribale. Terragna.
    Dunque, gli scritti oggi proposti sono SPAZIALI e INIZIATICI.
    Baci a tutti, rose belle.

  16. belle le quadre pause, il gioco sillabico-semantico, la coerenza stilistica dei due ballerini; di eleganza scabra

    bravi Nina e Gianni

  17. IMPROVVISAZIONE

    Tace il corpo – tace l’anima – tutto tace. Tacito è il tempo, fedele al corpo.
    “Puoi abitare luoghi solo abbandonandoli”.
    Questa è la tribale terraferma – come trascesa in un mantra.

  18. @ MOLESINI: hai individuato l’importanza fondamentale delle parentesi-pause quadre.
    Un’altra osservazione, insieme alle fondamenta semantiche.
    Un cuore a forma di grazie.

  19. apro parentesi
    allineamento grafico che ha voluto tre indiani sulle barricate con furlen Plage ar telefono, Sparz a casa telefono computer, orsola energia mentale che fecette lo lavoro d’allineamento
    sperimentate sì, però alla Cage :-)
    effeffe

  20. @ FURLEN, ORSOLA, SPARZ: triade di NI all’unisono.

    Sono veramente grata a tutti voi per “lo lavoro d’allineamento”, “l’energia mentale/spaziale” (ORSOLA perdona, credevo – e sarebbe stato più che legittimo – in un tuo intervento forte… ), e il grande SPARZ al telefono/computer.
    Questo, sì, che si chiama lavoro di gruppo unito e saldo.
    Si chiama, anche: lo amore in diretta:-)

    Magari sperimentare alla Cage, carissimo Furlen!
    GRAZIE, grazie veramente:-)))
    *
    @ BIANCA: thanx!

  21. Mi fa piacere, quando si sente un filo di voci unite, di vibrazione tra i commenti, un entusiasmo che dà a guardare la vita più bella.

    Un ringrazio a Nina Maroccolo e a Giovanni Campi per la manera delicata di cogliere la nostra felicità.

  22. cara Nina trovo questa tua sperimentàl e non sentimentàl molto interessante e con aspetti giocosi, anche.
    Nel caso, ma non è questo il caso, ovviamente, cosiddetti interventi forti sui post, per principio, non li faccio mai e poi mai.
    Nel caso due, poi, ormai, qui voi poeti siete una banda temibile… ;-)))
    ed essere trafitti di trimetri giambici peggio di San Sebastiano non è cosa.

    Le barricate a la plage?
    Saran castelli di sabbia.

    ,\\’

  23. Nina,Gitecnofobi,Veronique mia cugina più di altre per via..Rouen di nonna Angelie(Wiva WWWi),Ursula EFFE EFFE; insomma, chi ha citato Cage e vado.Quando la macrobiotica non era dimoda ma norma alternativa la barba grigia di John si affacciava rilassata e lenta.E riscrive per oi The Music of Changes composta con le monete degli I CHING.
    Una nota e tre monete sei Volt.Music of changes dura 43 minuti!
    Un parto dopo nove regolari mesi di gestazione; e le volte che John ha tirato fuori le monete?Il numero è incalcolabile.
    E allora, continua, quest’orchestra di parole e suoni e piedi nell’aria sospesi alla paura (di Giovanni che non trema)per sentire poi esplodere l’acqua dei termosifoni in una stanza di silenzi o la vibrazione dei fili del telegrafo/e dando insieme a Cage e Tudor colpi di martello alla cassa del pianoforte e colpi di cacciavite sulle corde della coda..di una Cometa. Baci a tutti.Marlene

  24. Orsola,cherìe! Sorry / “sorri rua” Traduz. da lingua sarda:”tua sorella” \
    Super il video con Scott Joplin con piano-forte integro!
    Sono anch’io tecnofobica nonchè superimbranata con la tastiera del pici.
    Diversamente ti avrei incorporato la mia gamba con calza e scarpa uguali di colori nero e viola.
    INCREDIBLE.BUT IT’THE TRUE COINCIDENCE of our life.
    \||Vintage in the space.||/ Marle

  25. @ VERONIQUE, sì – condivisione armoniosa, finalmente. Anche giocosa, quando la poesia è soprattutto materia drammatica (detto da me, tragica come sono!).
    Tu sei delicatezza e dolcissima melodia:-)))
    Grazie, cara amica. Una mano sul tuo cuore.

    @ ORSOLA: creatura bella, per me sei una scoperta!
    I poeti “banda temibile”, con giambi come trafittura alla San Sebastiano! Ahahahah!!! Per me ancora per poco… Detto fra noi – pubblicamente: non ne posso più della poesia, la narrativa apre universi ultraparalleli e tridimensionali:-)

    @ MARLENE: evvai con Cage! Tutti contaminati dalla musica e dalla genialità di questo artista veramente grande. L’esperimento de I Ching non lo conoscevo… 43 minuti orchestrali con una nota e variazioni VOLTeggianti sul tema.
    MARLENE, sei sarda? Devo saperlo, ti prego! Inoltre ti lasciai la mia email. TORNA a colpi di coda di una Cometa!

    Siete voi TUTTI la vera Poesia…

  26. al di la’ dei dovuti, ma sentiti, ringraziamenti alla triadunisona che abbiam fatto disperare, a meretrix, bianca, silvia, a breve seguira’ l’improvvisata improvvisazione…

  27. PER MARLENE da Nina e Giò
    *
    tribale con_ tributo di marlene
    man nelle mani man_ tra di trasceso
    cielo ch’ascende se_ lenita appeso
    singolo di plurale luna lene

    tace il corpo – tace l’anima – tutto tace
    tacito è il tempo [ fedele al corpo ]
    “Puoi abitare luoghi solo abbandonandoli”
    tribale terraferma ][ trascesa in un mantra
    come impastata
    Lacrimosa
    nell’alta fornace del cielo]

    se forgia se’ da te mar lene marlen
    d’ab_ bando_ no/me forma d’antro l’uscio
    caverna cava plena pleno guscio
    s(‘)e_rompe in moto immoto abita li’_men

    di varco d’arco a tutto sest’acuto
    es_empi d’empirici pani l’orma
    impronta data calco calca volta

    a(v)volta l’equo_reo suolo muto
    di segn’opposto s(‘)ovra sotto dorma
    tra_sogno e sogno in_van di cos’incolta

    lili marlene [
    s’insala l’acqua distellata
    s’insempra ti doni vertigo
    s’insempra [ sia ] stirpe di cuori
    tribali ]

  28. “Come procede innanzi da l’ardore,
    per lo papiro suso,un color bruno
    che non è nero ancora e ‘l bianco more.”(ALIGHIERI,Inferno,XXV)
    Chi ama l’esplorazione vuole vivere in questo scurire.
    Ed il colore bruno in cui vogliamo vivere esiste solo perchè c’è la fiamma che avanza sulla carta.
    E’ solo il primo passo—-siamo la prima fase del rendere accessibili, fruibili da altri, delle zone prima sconosciute.
    Noi siamo parte integrante del processo di “di-gestione” delle TERRAE INCOGNITAE.Solo i primi passi /a DUE\ della futura inclusione di questi
    territori fra gli spazi a disposizione.Thanks-merci to both! but I too i’m sending a present 2 rose’e.mail.A TECNOFOFICO E NINA :kisskiss marlene Read my sadness Tecno with a laugh..

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Sono musicista, quando si studia un brano si considera che anche il silenzio, la pausa sia musica. Compositori come Beethoven ne hanno fatto uso per sorprendere, catturare, ritardare le emozioni del pubblico, il silenzio parte della bellezza. Il silenzio qui però non è la bellezza. Il silenzio che c’è qui, da più di dieci mesi, è anti musicale, è solo vuoto.
francesco forlani
francesco forlani
Vivo e lavoro a Parigi. Fondatore delle riviste internazionali Paso Doble e Sud, collaboratore dell’Atelier du Roman . Attualmente direttore artistico della rivista italo-francese Focus-in. Spettacoli teatrali: Do you remember revolution, Patrioska, Cave canem, Zazà et tuti l’ati sturiellet, Miss Take. È redattore del blog letterario Nazione Indiana e gioca nella nazionale di calcio scrittori Osvaldo Soriano Football Club, Era l’anno dei mondiali e Racconti in bottiglia (Rizzoli/Corriere della Sera). Métromorphoses, Autoreverse, Blu di Prussia, Manifesto del Comunista Dandy, Le Chat Noir, Manhattan Experiment, 1997 Fuga da New York, edizioni La Camera Verde, Chiunque cerca chiunque, Il peso del Ciao, Parigi, senza passare dal via, Il manifesto del comunista dandy, Peli, Penultimi, Par-delà la forêt. , L'estate corsa   Traduttore dal francese, L'insegnamento dell'ignoranza di Jean-Claude Michéa, Immediatamente di Dominique De Roux
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