due passi ( fare )

Helena

Ho una piccola penna nel portafoglio
che hai strappato via due giorni dopo
all’ala azzurra che forse ha condannato
un uccellino ignoto sotto ai tuoi occhi.

Gli hai dato acqua che non riusciva a bere,
gli hai offerto cibo che non credevo adatto:
volevi dargli cioccolato in mancanza d’altro,
finendo per spaccargli col piede di una sedia
i primi pinoli che hai raccolto.

Con cura e carezze di un bambino
che si rispecchia in un simile di un’altra specie,
l’hai snaturato. Per salvarlo. Per scoprire
che non sanguina e non scoppia,
che è fatica dentro e non l’arresti,
la morte che fa schifo ed è ingiusta.

Da morto gli hai dato un nome: Cresselia
L’hai chiamato come una creatura d’aria
venuta da Oriente con un videogioco.
Hai pensato una preghiera vicino al suo corpo.
Hai strappato una piuma per portarla addosso
senza paura di contaminarti.
Hai fatto tutto giusto.

Come facevi a sapere che si nutre di ghiande,
che è diffusa dalla Maremma al Giappone,
se non ti fosti evoluto senza saperlo
come un Pokémon di specie leggendaria,
sino a ritrovarti in una ghiandaia giovane
per amore e per bisogno.

car-shoe-stor__b375m

Carmine

Capisci, è successo qualcosa
Una delle Erinni ha smesso di vendicarsi
Ha interrotto il discorso
Dai treni si vedono alberi
E lontano come in un disegno, un fiume

Il cielo turchese è già andato
Si vede l’amaranto e il rantolo del sole
un cane abbaia al nulla della notte
è una misura colma d’acqua

Ci assolve il giorno e la vista di una tigre occasionale
i nostri atomi trasformano gli spazi
si ostinano ad andare
si schiudono
reagiscono

si fanno gioielli
comete
cristalli

lo sai che sparano ancora gli uomini
agli uccelli?
È per questo che dal cielo cade un rosso sangue
Che finisce nel nero del catrame
Che provoca il dolore e l’animale
Una sorta di macelleria stellare

Poi ti svegli
E senti
Tu la mia voce
E non è un sogno
Dall’altra parte della strada
Gli spazzini sono già al lavoro

Gli uccelli in fila guardano
Cade la neve d’agosto
Il rumore è bianco

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19 Commenti

  1. bisogna alzare il livello dello scontro – diceva qualcuno tra i ranghi dei cortei. Anche in poesia. Alzare il livello dell’incontro. al settimo appuntamento (quattordici paia di scarpe) ancora una volta accade che una persona – ecco perché gli autori delle danze si chiamano per nome, ora Andrea, poi Helena, Carmine, Anna Maria – trova l’altro. E succede alle persone di incontrare per “ridon danza” del bene, fatti che per un attimo accompagnano ‘invito lanciato da uno, raccolto da un’altra. Une danse macabre, talvolta, dove in un gesto, una parola, si recupera il testimone lasciato da altri per portarlo più avanti, al punto in cui sarà raccolto. ecco perché le storie dei balli assomigliano molto alle storie d’amore. effeffe ps la successione Morandiana (non del cantante) delle illustrazioni, talkin’ shoes non fa in nessun caso riferimento ai recenti fatti occorsi nel Post strega e alla querelle Scurati, Tiziano.

  2. Fantastici entrambi!
    Testi bellissimi. Carmine – insuperabile.
    Complimenti anche a te Helena, sensibilità forte.
    Bravi:-)))

  3. grazie a tutti per i commenti, ma sopratutto a Helena che ha scritto in maniera meravigliosa queste parole
    è un onore aver intrecciato questi passi con lei,davvero.
    e grazie al Furlen per l’invito e le scarpe (ripensandoci,qualche volta si vince)
    c.

  4. E sento
    io la tua voce
    e la vostra
    e gli uccelli riprendono “il canto e il volo”, “in guisa che l’aria […] fosse popolata di creature vocali e musiche”.

  5. Se il rumore è bianco. Le parole di Helena e Carmine sono musica (per danzare) e non sono bianche, ma rosse come le scarpe.

  6. Carmine, Helena e Francesco (o Effeffe… qual-dir-si-voglia).
    Bellissimo questo “pas a trois”…….
    Mi viene voglia di ballare insieme a voi.
    Un saluto estivo, caldissimo
    Luigia

  7. Tornata nell’afa lombarda, ringrazio tutti…a cominciare da Carmine il cui incedere poetico non somiglia alle pantofole de luxe con cui Francesco lo ha calzato.
    Qui c’è stata anche la zampa della fortuna. Francesco a cui viene in mente questa insolita scuola da ballo, accessibile anche a chi, come me, sa arrivare al massimo a un valzer goffo, pestando cmq i piedi del proprio compagno (tira il fiato, Carmine).
    Così invece, la sorte ci ha assistito, poveri uccelli permettendo, nel farci sembrare Cenerentola e il suo principe…

  8. Una poesia con un gesto semplice
    di dono
    per accogliere l’uccello rapito al blu
    l’acqua poetica
    nel mano.
    di crudeltà
    Il mondo di Helena, Effeffe, Carmine
    hanno la promessa
    di una consolazione
    un piccola penna intravista,
    il rumore è bianco,
    e la bellezza tocca
    il punto della morte.

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Sono musicista, quando si studia un brano si considera che anche il silenzio, la pausa sia musica. Compositori come Beethoven ne hanno fatto uso per sorprendere, catturare, ritardare le emozioni del pubblico, il silenzio parte della bellezza. Il silenzio qui però non è la bellezza. Il silenzio che c’è qui, da più di dieci mesi, è anti musicale, è solo vuoto.
francesco forlani
francesco forlani
Vivo e lavoro a Parigi. Fondatore delle riviste internazionali Paso Doble e Sud, collaboratore dell’Atelier du Roman . Attualmente direttore artistico della rivista italo-francese Focus-in. Spettacoli teatrali: Do you remember revolution, Patrioska, Cave canem, Zazà et tuti l’ati sturiellet, Miss Take. È redattore del blog letterario Nazione Indiana e gioca nella nazionale di calcio scrittori Osvaldo Soriano Football Club, Era l’anno dei mondiali e Racconti in bottiglia (Rizzoli/Corriere della Sera). Métromorphoses, Autoreverse, Blu di Prussia, Manifesto del Comunista Dandy, Le Chat Noir, Manhattan Experiment, 1997 Fuga da New York, edizioni La Camera Verde, Chiunque cerca chiunque, Il peso del Ciao, Parigi, senza passare dal via, Il manifesto del comunista dandy, Peli, Penultimi, Par-delà la forêt. , L'estate corsa   Traduttore dal francese, L'insegnamento dell'ignoranza di Jean-Claude Michéa, Immediatamente di Dominique De Roux
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