due passi (fare)
Viola
Vendeva specchietti, lucciole e perline
(ma li vendeva lieve)
Lustrava reboanti panzane da lattante
(il desiderio onirico che vero fosse il magnifico)
Ruffiano, aduso a darlo via il sedere
(semplicemente quello era il suo mestiere)
Pensava di essere furbo
(come qualunque giocatore al gioco)
Grugno di similporco, neanche porco vero
(umano il tentativo di travestire il trivio)
Copiava diligente battute e frasi altrui
(mai avuto pretese di essere intelligente)
Cavava il suo buon senso dal noto
manuale del perfetto banale
(la cifra del felice)
Non mi ha mai amato
(l’unica, concreta, flagranza di reato).
Pasquale
Voluta
la vita
come una volta;
e invece piantata
come un arco scosceso,
una vanga,
un’insegna stradale
verso la soglia;
dentro una buca
da risalire
pianto dopo pianto
fino alla balta del cielo.
Le ambigue risonanze dei pasti in piedi.
Poesie di Viola Amarelli e Pasquale Vitagliano
I commenti a questo post sono chiusi
una potenza della natura questi versi.
averne di così forti: ogni giorno; per tante vite.
:)
Grazie FF per la musica.
Viola,
Come balli bene il tango (de Gardel)!
PVita
Bellissimo,
questo tango poetico,
tra due poesie
di leggera illusione
rifletti
specchietti
due passi
per salire
sperare
amare
con la lumisosa
seduzione
di una scarpa
dentro il cuore
dell’amante
o dentro le tenebre
l’invisibile che gioca
tra due corpi nella danza.
L’immagine è un capolavoro.
PS IL A ( di Viola) è forse troppo nacosto.
m’è molto piaciuta l’ironica danza dell’Amarelli…. però, Viola, pensi che gran fortuna che fosse reo di tal reato, il peccato vero sarebbe stato esser l’*amore* d’un simil *glione!
quanto alla poesia di Vitagliano devo dire che come sempre la trovo geniale, musicale e sottile, quindi ….
applaudo entrambi.
***
@effeffe … tacones lejanos? ;-)
http://www.youtube.com/watch?v=tqJ9263FA-Y
n.
Struggente. Todos sobre nosotros. Viva la vida!
tutto bello: le poesie e il disegno (o elaborazione grafica) di effeffe.
applausi a scena aperta
bel post
c.
In realtà questo tango è tutto merito di Pasquale, inaspettato discepolo di Gardel…grazie anche al coreografo e agli intervenuti..l’amor fou è un classico, prima o poi capita a tutti/e, V
eh… lo so … lo so, ahimé.
(per questo mi permisi..) ;-)
Viola forse mi confondi con don lurio :-)
comunque vi annuncio prossima danza
Maria Grazia Calandrone e Marco Giovenale
effeffe
essere coreografo è uno dei miei 100 desideri per le prossime vite, nulla come la danza è energia e rigore..forse solo la poesia :-)
http://sergiofalcone.blogspot.com/2006/11/pasquale-viola-poesie.html
Strana coincidenza. Pasquale e Viola.
Io, Pasquale Viola l’ho conosciuto per davvero.
E non so che fine abbia fatto.
Con rammarico.
Caro Sergio non ricordo dove ci siamo conosciuti (ma seguo il tuo hair-blog). Io sono sempre là dov’ero. Ma non ricordo dove e quando. Con rammarico (tutto mio).
no, pasquale sergio parla proprio di un poeta – un revoltè- che ha per nome i vostri nomi
effeffe
Ah, scusate il ritardo, allora. E dunque un saluto a Pasquale Viola.
testi di un dolore *radicale*…che sgomenta…e lascia impotenti..un saluto Sergio, V.
Viola Amarelli e Pasquale Vitagliano. Come dire il buon gusto di furlèn all’ennesima potenza! What else!
Grazie D’Angelo, troppo buono. Viola, sì, proprio “radicale”. Grazie a tutti per la vostra stima.
PS: per Franz e FF, prossima proposta: piatti di poesia (nel senso di cibo).
Buon Ferragosto. Soprattutto ai mancini.
Saldan -);