La partenza intelligente

Davide Bignami - schizzo di apecamper

di Davide Bignami

Un Ape Piaggio 50 Camper monoposto come mezzo di trasporto e cellula abitativa per affrontare gli spazi aperti dell’esistenza,  nuova forma di nomadismo tragicomico, viaggio solitario senza speranza dove ciò che viene trasportato è l’intimità di uno spazio abitativo e ciò che resta sono lentezza e libertà. Metafora di un’esigenza, ossimoro concreto, adatto a sperimentare in prima persona la ostinata e coraggiosa radicalizzazione dei bisogni essenziali.

L’idea di camperizzare  un Ape 50  nasce a metà circa degli anni ’90 da discussioni collettive tra amici, ripresa qualche anno più tardi in un fumetto (mai edito) su un gruppo di persone che vive in diversi tipi di camper, roulotte e rimorchi ai margini di un’affluente società contemporanea. Il progetto si concretizza qualche anno più tardi dopo la visione del film di David Linch “The Straight Story”, il cui titolo è un gioco di parole tra il significato letterale la storia così com’è  (in Italia è uscito come Una Storia Vera),  e la vera storia del protagonista che di cognome si chiama appunto Straight. Questi è un anziano agricoltore  del mid-west americano che al crepuscolo dei propri giorni decide di far visita al fratello, col quale non ha  rapporti da anni in seguito a un litigio. L’unico mezzo di trasporto di cui dispone è un piccolo tagliaerba semovente, come un trattorino, al quale aggancia un carrello allestito con un telo e tutto il necessario per dormire e cucinare, e con questo parte, solo, per un viaggio di parecchi giorni verso il fratello che vive a oltre trecento chilometri di distanza.

Davide Bignami (1965) si è diplomato in Pittura all’Accademia di Belle Arti di Carrara nel 2004 con una tesi su “Magliette stampate e comunicazione visiva”. Si occupa di pittura, illustrazione, stampa serigrafica su cotone e possibilmente viaggi via terra. Vive e lavora a Marguzzo (Bs).

Nel 2005  ha presentato il progetto Apecamper nella sua versione attuale al Concorso dell’Assurdo  in occasione di Mercurdo, Festival Biennale dell’Assurdo, e l’idea è stata premiata. In seguito gli organizzatori hanno finanziato la realizzazione del prototipo, che è stato presentato nell’edizione successiva del 2007, ed è ora parte della collezione permanente del Museo dell’Assurdo di Castelvetro di Modena.

Print Friendly, PDF & Email

5 Commenti

  1. bellissimo film una storia vera un film di vita chiara e lineare ma non privo di sfumature deep down; l’idea dell’apecamper, poi, e’ fantastica. Grazie.

  2. Scusate… ma non capisco cosa ci sia di assurdo nel progetto dell’ape camper! Lo trovo un concept assolutamente brillante e coerente… Complimenti a Davide Bignami!!!

  3. complimenti, bellissimo l’apecamper, sarà che ho sempre avuto un debole per il “lapino” :-)
    chiassà che prima o poi….

  4. Mi piace bene l’arper camper per l’originalità; ha una “testa simpatica”.

    Ma ho una preferenza romantica per la roulotte antica per viaggiare :-)
    con piccole finestrine colorate dove si vede la luna o il sole, e l’interiore
    con arredamento slavo.
    Una roulotte in sosta. E fiume vicino…

I commenti a questo post sono chiusi

articoli correlati

Il posto di Felìcita

di Melania Ceccarelli Camminava spedita, i muscoli delle gambe brune e forti in rilievo sotto i corti pantaloncini elasticizzati. Alta,...

E fu sera e fu mattina

di Maria Luisa Venuta Questa notte ho sognato. Sono ad un incrocio qui vicino a casa a parlare insieme con...

Letteratura oltre i confini. Clouds over the Equator: A Forgotten History e Wings di Shirin Ramzanali Fazel

  di Simone Brioni Dopo 23 anni dall’uscita del suo primo romanzo, Lontano da Mogadiscio (ne parlo qui: http://www.laurana.it/pdf/postfazione%20LdM_Brioni.pdf) – una...

Il posto dei tigli

   di Claudia Bruno Le mattine di giugno hanno un profumo tutto speciale, che sa di pistilli e cielo, foglie...

Come un paesaggio. Pensieri e pratiche tra lavoro e non lavoro

di Sandra Burchi e Teresa Di Martino Il testo riportato qui di si seguito è l'introduzione al libro collettaneo Come...

La nuda vita

di Agostino Zanotti Avviare una campagna per l’apertura di un canale umanitario verso l’Europa implicitamente è mettere una pezza alla...
Maria Luisa Venuta
Maria Luisa Venuta
Maria Luisa Venuta Sono dottore di ricerca in Politica Economica (cosiddetto SECS-P02) Dal 1997 svolgo in modo continuativo e sistematico attività di ricerca applicata, formazione e consulenza per enti pubblici e privati sui temi della sostenibilità sociale, ambientale e economica e come coordinatrice di progetti culturali. Collaboro con Fondazione Museo dell'Industria e del Lavoro di Brescia e Fondazione Archivio Luigi Micheletti. Sono autrice di paper, articoli e pubblicazioni sui temi della sostenibilità integrata in lingua italiana e inglese.
%d blogger hanno fatto clic su Mi Piace per questo: