Vivo e lavoro a
Parigi. Fondatore delle riviste internazionali Paso Doble e
Sud, collaboratore dell’
Atelier du Roman . Attualmente direttore artistico della rivista italo-francese
Focus-in. Spettacoli teatrali:
Do you remember revolution, Patrioska,
Cave canem,
Zazà et tuti l’ati sturiellet, Miss Take. È redattore del blog letterario Nazione Indiana e gioca nella nazionale di calcio scrittori
Osvaldo Soriano Football Club,
Era l’anno dei mondiali e
Racconti in bottiglia (Rizzoli/Corriere della Sera).
Métromorphoses,
Autoreverse,
Blu di Prussia, Manifesto del Comunista Dandy, Le Chat Noir, Manhattan Experiment, 1997 Fuga da New York,
edizioni La Camera Verde,
Chiunque cerca chiunque,
Il peso del Ciao,
Parigi, senza passare dal via,
Il manifesto del comunista dandy,
Peli,
Penultimi,
Par-delà la forêt. ,
L'estate corsa
Traduttore dal francese,
L'insegnamento dell'ignoranza di Jean-Claude Michéa,
Immediatamente di Dominique De Roux
splendido, comme toutes les fois :-))
Flâneries, effeffe è il poeta idealista della città,
anima della flânerie, cogliere fiocchi di luce,
salire da terre al cielo, unire elementi mai
uniti. Le scale hanno merletto di fiori.
Salire
con niente nella tasca, il cielo con breccia,
el il cuore di effeffe.
Un’antenna capta le notizie del mondo
di quelli che hanno,
e silenzio per quelli che hanno niente
nella tasca.
Effeffe capta il mondo in movimento,
acquatico, trasparente
il vertigine, il rumore quasi silenzio
dell’acqua di un “lavoir”.
Ora sento il canto antico delle lavandaie
del Vomero, e credo che è questo canto
a cantare il lento amore,
il sole puro del canto delle ragazze
al lavaro, il core delle anime con mani
in dolore di acqua fredda in inverno
del calore, nebbia di piombo in estate,
canto della tradizione,
in un napoletano altro tempo
poesia del canto che raggiunge altre
canti dal parte del mondo.
Grazie per la promenade,
lo sguardo,
la sensibilità…
véronique
cara verò il canto delle lavandaie del vomero, nel PS interpretata da Roberto Murolo era un antico canto di rivolta. ti giro la nota:
Altri titoli: Canzone delle lavandaie del vomero
Interpreti: Nuova Compagnia di Canto Popolare (1972)
Canto d’amore risalente al Duecento (secondo altri, al XIV secolo) divenuto canto di protesta contro la dominazione aragonese, in cui il fazzoletto (moccafora) assume il significato di terra.
Grazie a te, effeffe: sai che sono appassionata
di cultura napoletana.
Ho canzoni di tradizione napoletana a casa,
vedro se si trova il canto.
giusto per la precisione, è “moccadora” o “moccatora”, non “moccafora” (come nel tuo ultimo commento).
Molto bello, effeffe, con quel leitmotiv del ferro merlettato…..
:-)
effeffe
la p di piazza era diventata K di kiazze
di piove chiove
più chiù
e così quando si copiaincollette lo testo
la t di moccatora divenette moccafora
ettette