Irpinia Wave – Cairano 7X

irpiniawave

Dal 22 al 28 giugno a Cairano, Irpinia d’oriente, si svolge un evento piuttosto originale che vede coinvolte oltre trecento ospiti: studenti, contadini, muratori, architetti, archeologi, cineasti, scultori, filosofi, musicisti, poeti, cuochi, e altri pellegrini che vogliono offrirsi e offrire un’esperienza di una comunità provvisoria, forse l’unica possibile in questa stagione di autismo corale. Speriamo che la settimana di giugno e tutto il lavoro che seguirà possa far capire ai politici che i territori interni hanno bisogno di essere considerati non luoghi vuoti da riempire d’immondizia. Non pensiamo nemmeno che la soluzione sia attraversare le terre di mezzo con l’alta velocità. Non siamo paesanologi, non nutriamo nostalgie dei paesi com’erano una volta. Ci sporgiamo verso il futuro partendo da una fonte che sia solo nostra. Siamo stufi di pensare a questi luoghi con le categorie degli altri. Non cerchiamo turisti, ma nuovi residenti. E si verrà in questi luoghi non solo per lo loro bellezza, ma perché qui si può sperimentare un diverso modo di vivere, lontano dall’affollata insolenza dei centri urbani.
Franco Arminio (direttore artistico Cairano 7x)

CARTOLINE DA CAIRANO
1.Cairano guarda a sud dalla sua rupe. È un paese dove sono rimasti trecento abitanti. Alla fine di giugno, quando ad occidente c’è più luce, Cairano7x è una settimana per parlare e ascoltare, per guardare, per stare in silenzio, da soli o insieme agli altri.

2.Cairano 7x non è un´adunata di specialisti. È una festa del silenzio e della luce, un cantiere delle arti e del buon vivere.

3.Artisti, architetti, archeologi, artigiani, poeti, musicisti, teatranti, registi, pensatori, contadini, nullafacenti, tutti insieme dentro una comunità provvisoria, tutti a intrecciare i fili di un nuovo modo di abitare i luoghi considerati più sperduti e affranti.

4.Cairano7x è un´esperienza per i liberi, per i non affiliati, per chi sente il dolore e la bellezza di stare al mondo, per chi ancora vuole provare a fare un buon uso, un uso semplice e profondo, di noi e del mondo.

5. Luogo d’intreccio, capitale dei confini. Ogni arte, ogni persona si sporge sul bordo di se stessa, si pone in bilico, in ascolto di altre arti, altre persone.

6. Artisti e pellegrini in un paese che diventa santuario di una nuova religione, la religione della clemenza.

7.Giovani e anziani, contadini e teatranti, musicisti, scultori, poeti, architetti, pensatori delle panchine, pellegrini e residenti, gastronauti e artigiani, tutti uniti per svolgere una serena obiezione all’esistente.

8.Cairano 7x: portare verso l’Europa un altro sud, il sud che tiene insieme il formaggio e le poesie, il computer e il pero selvatico.

9. Cairano7x è un’impresa politica. Oggi l’arte e la bellezza sono attrezzi politici molto più efficaci delle usurate schermaglie parolaie a cui ci hanno abituato i soliti personaggi.

10. A Cairano non ci sono cose da vedere, nel senso strettamente turistico del termine, ma da Cairano si vede molto, ma bisogna arrivare alla nuca silenziosa del paese: il paese ha letteralmente la testa tra le nuvole….

11.Cairano 7x non è una festa e neppure un festival, non è un evento, è una cerimonia, una cerimonia dei sensi.

12.Una festa per viaggiatori commossi e clementi, non per chi vuole stordirsi con la patina dell’eccezionale.

13.Il vento e il grano, il silenzio e la luce sono le nostre macchine. Crediamo fermamente che alla lunga possano creare anche reddito, ma non il reddito che ci vuole per consumatori assatanati, il reddito che serve a chi preferisce leggere un libro a un ristorante di lusso, a chi quando è tempo va a cicorie e non si mette in fila ai caselli…

14. Abbiate cura di essere dolci e presenti, abbiate cura di fare onore alla migliore civiltà contadina e non alla piccola borghesia con cui l’abbiamo rottamata.

15. C’è una desolazione che è anche beatitudine, c’è la luce di Cairano, c’è il silenzio buono di questo paese piantato come un meteorite nell’Irpinia d’oriente, un sud esposto a sud, un paese che guarda a un mare d’erba, alle alture lucane, ai nidi alti del pensiero meridiano.

16. Portiamo a Cairano chi lavora per la bellezza, chi ancora crede al mondo come a un luogo per amare ed essere amati.

17. Sette giorni nel meteorite dell’Irpinia d’oriente, dentro la sua luce che scende dal cielo adagiato sulla rupe.

18. Sette giorni di giugno per una festa dell’aria e della bellezza. Gli abitanti, gli artisti, i visitatori abbracciati in un paese sobriamente festoso.

19. Si riapriranno tante porte, chi ha smesso di raccontare le sue storie riprenderà a parlare, a sorridere. L’esperienza di una nuova alleanza con le cose, con gli animali, con le piante. Non la semplice proposizione di eventi confezionati altrove.

20. Non si viene qui per esporre le proprie mercanzie artistiche o dialettiche e andare via. Non si viene qui per fare un numero, per eseguire uno spartito confezionato altrove. Si viene qui per fare cultura e politica, per farle insieme.

21. Non siamo qui per dire le parole che tutti dicono e che stanno nell’aria senza toccare nulla. Siamo qui per dire che bisogna tornare a Cairano. Le cantine di questo paese devono tornare a riempirsi di vino. Bisogna tornare a piegarsi per spiantare dalla terra le cicorie.

22. Siamo una carovana di nomadi che ha deciso di disertare le cerimonie della noia a cui si vota ogni giorno la piccola borghesia di questo capitalismo che a furia di espandersi è diventato piccolissimo. Siamo qui per dire che la vita è un evento enorme e la politica se non è grande non è niente.

23. Quello che sappiamo è che non ha senso istigare e istigarci a produrre e consumare di più. Non è la crescita la nostra salvezza. La nostra salvezza è la poesia che ancora c’è nel mondo, è questa nuova religione che ci tiene insieme, quest’antica bellezza che vogliamo proteggere e accudire.

24. Ci piace leggere, ridere, guardare. E per fare questo non abbiamo bisogno di leggi e di progetti, di ministri e portaborse. Le nostre poltrone sono queste montagne, il grano che cresce, le rose che fioriscono. Il nostro giardino è il giardino della decrescita.

25. Cairano7x vuole smuovere l’immaginazione, costruire progetti che usano la gomma più che la matita.

26. Andiamo sulla rupe per cucire in una nuova alleanza il vuoto e il silenzio e la luce e il cibo e il pensiero e l’arte di trascorrere il tempo, dobbiamo tenere insieme fabbriche nuove come quella del vento a fabbriche antiche come quella del pane.

27. Cairano 7x è un paesaggio che guarda il cielo e si fa guardare dal cielo. È il posto dove cucire le montagne dal Pollino alla Maiella, schiene di terra che si abbassano verso il mare in cui ogni paese è una vertebra isolata.

28. Cairano7x è un sud che unisce scrupolo e utopia, umiltà e ambizione: piccolo paese, grande vita.

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12 Commenti

  1. Caraino, l’ho cercato sulla mappa, piccolo paese,
    molto vivo, punto vivo.

    Arminio dice: “Cairano è una palestra ideale per le mie esercitazioni paesologiche.”

    Festa solare nella Campania poco visitata,
    Cairano nell’altezza del cielo,
    alla frontiera della montagna e del mare,
    forse si vede il mare;
    si vede il cuore delle anime
    nell’amore della la terra,
    terra vivina alla mia natale,
    tra montagna e mare,
    con paesi lasciati all’abbandono,
    con ragazzi in partanza,
    Campania sorella della mia terra,

    Che sia grande la festa,
    luminosa,
    Tristezza di essere lontana.

    Spero molti commenti.
    Salvatore mi ha parlato di questa festa,
    venite, vale per la cultura, il coraggio,
    l’anima viva, la poesia, il dialogo da cuore a cuore.

    E scrivete un commento, che Caraino non sia un paese
    smarrito, ma un piccolo punto di luce.

    Grazie a effeffe!

    Dimmi perché effemme?

  2. Salavatore mi ha mandato il programma che ha tradotto in francese, ma non so come translocare nel mio commento.

    Consiglio di fare un giro a La communità provvisoria ( in rete).

  3. Il paese é quel luogo dal quale intendi fuggire per poter tornare.
    A ricostruirti. Dopo esserti consunto in altri luoghi e in altre cose.
    Lo desideriamo, vi ci abbandoniamo e lo abbandoniamo: noi siamo l’onda e lui la spiaggia agognata.

    montecristo

  4. Il paese è il centro del cuore.
    Non sogno tornare nel mio paese,
    ma mi piacerebbe vivere in Campania,
    in questi luoghi dove la natura respira,
    prende energia nello spazio, nel cuore degli uomini,
    è il centro della poesia.

    A Caraino per chi ha la curiosità di vedere il programma,
    ci sono cibo, evasione, tradizione, ma anche viaggio nomado,
    poesia, dialogo intorno al paese, al cielo, alla montagna,al lago.

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Sono musicista, quando si studia un brano si considera che anche il silenzio, la pausa sia musica. Compositori come Beethoven ne hanno fatto uso per sorprendere, catturare, ritardare le emozioni del pubblico, il silenzio parte della bellezza. Il silenzio qui però non è la bellezza. Il silenzio che c’è qui, da più di dieci mesi, è anti musicale, è solo vuoto.
francesco forlani
francesco forlani
Vivo e lavoro a Parigi. Fondatore delle riviste internazionali Paso Doble e Sud, collaboratore dell’Atelier du Roman . Attualmente direttore artistico della rivista italo-francese Focus-in. Spettacoli teatrali: Do you remember revolution, Patrioska, Cave canem, Zazà et tuti l’ati sturiellet, Miss Take. È redattore del blog letterario Nazione Indiana e gioca nella nazionale di calcio scrittori Osvaldo Soriano Football Club, Era l’anno dei mondiali e Racconti in bottiglia (Rizzoli/Corriere della Sera). Métromorphoses, Autoreverse, Blu di Prussia, Manifesto del Comunista Dandy, Le Chat Noir, Manhattan Experiment, 1997 Fuga da New York, edizioni La Camera Verde, Chiunque cerca chiunque, Il peso del Ciao, Parigi, senza passare dal via, Il manifesto del comunista dandy, Peli, Penultimi, Par-delà la forêt. , L'estate corsa   Traduttore dal francese, L'insegnamento dell'ignoranza di Jean-Claude Michéa, Immediatamente di Dominique De Roux
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