Photoshopegò #17 Deleuze

Print Friendly, PDF & Email

5 Commenti

  1. come è lontana la terra, in questa navetta che porta su Saturno noi ombre su lettini al buio, liquido in vena che ci rende radioattivi e lenti mentre voi invecchiate smaltendo quella nostra pipì fluoro marcata e nei rumori e curando noi nel viaggio, solo lo schermo di una terra passata e lontana che non rivedrete, e noi ancora giovani sospesi su un pianeta tra gli anelli. Come è rivedere i robot stando dentro a uno?

  2. Un cuore di poeta
    solo nel cammino di una vita particolare,
    dietro lo schermo, la parola nella corsa di stelle
    in cielo,
    una riflessione sulla linea
    si guarda una mano con linea fragila,
    screpolata, non si vede una linea nitida,
    nous sommes plus compliqués
    Fitzgerald in fêlure
    con il leggero rintocco dell’amore,
    del fallimento,
    dalla linea sorpassata
    eil varco.
    Linea da non sorpassare
    ma che è il prezzo?
    Una vita di una sola linea
    con stanchezza, cammino
    sulla linea del lavoro,
    una sola linea, perché le altre
    sono troppo nella follia.
    Come dice Lucia, i robot
    con gesti scatti,
    senza più vita.
    Mi lascia un gusto di malinconia
    questo fotoshopero di portata filosofica,
    dentro la mia vita
    un elemento di follia controllata.
    Forse quelli che hanno solo linea,
    hanno una costellazione di linee pazze.

    Grazie a effeffe, Deleuze,
    per l’emozione, il cuore remué de mille choses à nettoyer.

    Il mio romanzo di Fitzgerald preferito
    Tendre est la nuit
    La fêlure ( anche)

  3. Siamo tutti si-toi-si-o(na) nisti.

    E’ vero belli le video e il rifletto di effeffe.
    Perché in realtà effeffe filma il suo rifletto,
    ma siamo anche nell’ochio della camera.

    Un deux trois soleil, chiudo gli occhi,
    poi apro gli occhi e vedo quello che ha fatto un movimento.
    E’ una storia di sguardo. Ho pensato che la parola sole era la magia di vedere in piena luce, il ritorno alla realtà.
    Un, due, tre stella ha una dimenzione più onirica.

    Si puo parlare anche nel questo photoshopego,
    de mise en abîme.
    Ogni photoshopego ti invita a une filosofia di vita,
    una manera di essere nel mondo.

I commenti a questo post sono chiusi

articoli correlati

Il mio manoscritto di Saragozza

di Francesco Forlani
Da meno di un mese il romanzo manoscritto del Furlèn dedicato a Errico Malatesta, in parte nato proprio qui con il diario di Saragozza, è in giro. Una spedizione ambiziosa ma con cognizione di causa e di possibilità di scacco.

Les nouveaux réalistes: Cristina Pasqua

di Cristina Pasqua
Sapendo di incorrere nelle ire di sua madre e del nonno, che quella casa l’aveva tirata su spezzandosi le reni, all’alba, prima di coricarsi, eliminava le tracce del suo passaggio con attenzione maniacale.

Note da Gerusalemme: Lucia D’Anna (suite)

di Lucia D'Anna
“Come da manuale” quando si suona in ensemble d’archi, prima di iniziare a produrre suoni, succedono una serie di piccole cose che di solito nessuno nota ma sono importanti. Si poggia l’arco sulle corde del proprio strumento, passa una frazione di secondo, poi si alza il proprio sguardo per incontrare quello di chi sta dirigendo.

Note da Gerusalemme: Lucia D’Anna

di Lucia D'Anna
Sono musicista, quando si studia un brano si considera che anche il silenzio, la pausa sia musica. Compositori come Beethoven ne hanno fatto uso per sorprendere, catturare, ritardare le emozioni del pubblico, il silenzio parte della bellezza. Il silenzio qui però non è la bellezza. Il silenzio che c’è qui, da più di dieci mesi, è anti musicale, è solo vuoto.

Overbooking: Carla Stroppa

di Lucio Saviani
Il mio dialogare con il pensiero di Carla Stroppa (attraverso libri, seminari, dialoghi) e la lettura dei suoi testi sono per me ogni volta esperienza di reticolo e lampeggìo, di rimando e individuazione, di sonda e avanzamento.

I Poeti Appartati: Alessio Clinker Mischianti

di Alessio Clinker Mischianti
La“Trilogia del Capitale”, E il cielo è iniettato nel mare a cinque metri dalla riva si resiste a cinque metri dalla riva la proprietà privata non sussiste.
francesco forlani
francesco forlani
Vivo e lavoro a Parigi. Fondatore delle riviste internazionali Paso Doble e Sud, collaboratore dell’Atelier du Roman . Attualmente direttore artistico della rivista italo-francese Focus-in. Spettacoli teatrali: Do you remember revolution, Patrioska, Cave canem, Zazà et tuti l’ati sturiellet, Miss Take. È redattore del blog letterario Nazione Indiana e gioca nella nazionale di calcio scrittori Osvaldo Soriano Football Club, Era l’anno dei mondiali e Racconti in bottiglia (Rizzoli/Corriere della Sera). Métromorphoses, Autoreverse, Blu di Prussia, Manifesto del Comunista Dandy, Le Chat Noir, Manhattan Experiment, 1997 Fuga da New York, edizioni La Camera Verde, Chiunque cerca chiunque, Il peso del Ciao, Parigi, senza passare dal via, Il manifesto del comunista dandy, Peli, Penultimi, Par-delà la forêt. , L'estate corsa   Traduttore dal francese, L'insegnamento dell'ignoranza di Jean-Claude Michéa, Immediatamente di Dominique De Roux
%d blogger hanno fatto clic su Mi Piace per questo: