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IRRESPONSABILE II

Dire che il preservativo non è il mezzo migliore per combattere l’AIDS rispetto all’astinenza sessuale e al matrimonio monogamico è come dire che le cinture di sicurezza e l’airbag non sono il modo migliore per diminuire le morti per incidenti stradali: meglio non usare l’automobile o guidarla solo nel giardino di casa.
Le affermazioni di Benedetto XVI – che hanno provocato la durissima reazione di tutto il mondo civile – sono riecheggiate su LANCET, una delle più prestigiose riviste scientifiche del mondo. LANCET si è sentita offesa in quanto rivista scientifica. La scienza – dove è rispettata – produce persino questi effetti.
“Il Papa”, sostiene la rivista in un editoriale riportato anche da Bbc, “ha pubblicamente distorto le prove scientifiche per promuovere la dottrina cattolica sul tema. Non è chiaro se l’errore del Papa sia dovuto ad ignoranza o se sia un deliberato tentativo di manipolare la scienza per appoggiare l’ideologia cattolica. Ma quando un personaggio influente, sia religioso, sia politico, fa una falsa affermazione scientifica che potrebbe avere conseguenze devastanti sulla salute di milioni di persone, dovrebbe ritrattare o correggere la linea”.

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41 Commenti

  1. Anche all’interno di una relazione monogamica è necessario usare il condom, se uno dei due coniugi è positivo. O entrambi …

    Anche praticando l’astinenza sessuale si può contrarre il virus dell’HIV. In Africa poi potrebbe bastare un vaccino con ago non sterilizzato.

    L’AIDS non è una punizione divina contro i fornicatori. Solo una malattia infettiva. Cronica nei paesi più ricchi. Mortale nei paesi più poveri. Almeno stando ad oggi… Quindi tanta prevenzione. Tanta contraccezione. Tanta ricerca. E maggiore accesso alle cure farmacologiche. Per tutti. Semplice, non trovate? Almeno a parole! Poi bisogna fare i conti con le case farmaceutiche e la politica vaticana. Di più con le case farmaceutiche, però. Perché, almeno secondo i miei riscontri, il Papa non vale un cazzo. Si può scrivere?

  2. Mah, secondo me, se proprio si vuole parlare di castità, dovrebbe essere proposta, dal Vaticano, non come un punto partenza ma come un punto di arrivo! Il Vaticano dovrebbe forse pensare che prima di tutto c’è un problema in atto che va risolto. E’ quindi necessario fornire la possibilità ad ogni persona, e non parlo di africani, ma di persone, di avere tutti i mezzi necessari per prevenire i contagi ed eventualmente curare la malattia o almeno stabilizzarla. E’ fondamentale informare sulle modalità di prevenzione e cura, poi ognuno farà secondo la propria coscienza, chi vorrà essere casto lo sarà, chi vorrà usare il preservativo lo userà. Penso però che un’informazione corretta, in certi paesi, non sia volontà di certe lobby che vedrebbero forse un bel po’ di sommosse rendendosi conto, il popolo, che è stato imbrogliato e che, anziché in sviluppo, i soldi sono andati in sperperi!

  3. Non vorrei che apparisse come una personale acribia nei confronti delle posizioni di Roberto Maggiani. Non lo è. Stimo Maggiani.

    E’ una personale, furiosa, irriducibile, contrapposizione a ideologie costruite nel corso dei millenni che vengono accettate supinamente o verso cui viene mostrata una tolleranza comprensiva, senza più coglierne la natura perversa di negazione della vita.

    Parlo, non dell'”astinenza temporanea o permanente”, scelta individualmente o determinata da condizioni ambientali ecc., ma della “Castità” spacciata e imposta come forma di vita “moralmente” superiore.

    Che tale “aberrazione mentale”, con la collegata “purezza”, abbia inquinato il pensiero – oltre quello clericale – di molti altri, la cui opera appare meritoria nei confronti dell’uomo, può soltanto spingerci ad approfondire, dopo la falsa assunzione di una presunta “fine delle ideologie”, la responsabilità di queste “caste” ideologie – negatrici dell’uomo nella sua completezza – di essere portatrici di un “fondamento diabolico, antiumano”, a cui vanno attribuiti parte di quegli atteggiamenti placidamente distruttivi di ogni cosa che nell'”ambiente” non appaia direttamente produttiva, ma gratuitamente e felicemente viva.

    Provocatoriamente viva davanti a un cadavere inchiodato.

    Chi nega la sessualità nega la vita.

  4. Dire che il preservativo non è il mezzo migliore per combattere l’AIDS rispetto all’astinenza sessuale e al matrimonio monogamico è come dire che le cinture di sicurezza e l’airbag non sono il modo migliore per diminuire le morti per incidenti stradali: meglio non usare l’automobile o guidarla solo nel giardino di casa.
    come scrivevo ieri, in preda a profondo sconforto, il Papa è un criminale, perché anche lì dove non arriva la televisione, (cui non è detto che la gente dia ascolto), ma arriva il prete a soccorrere la gente, il prete conta i morti ma non distribuisce preservativo perché – dice- “è peccato!”

    il Papa è un criminale ipocrita perché sa benissimo che il virus si diffonde soprattutto a causa della prostituzione e alla prostituzione, in quei paesi, sono costretti quasi tutti, anche quelli che vivono relazioni monogamiche, mogli e madri di famiglia, costrette appunto dalla fame.

    il Papa è un assassino, ma anche noi siamo assassini e criminali e non abbiamo meno morti sulla coscienza perché diciamo loro di indossare il profilattico
    e questo perché siamo noi che, da sempre, affamiamo quel popolo, depredandolo, saccheggiandolo, privandolo di tutto, non lasciando altra possibilità che la prostituzione per sopravvivere.
    E’ per questo che fame e Aids sono 2 probelimi inestricabilmente connessi.
    E’ per questo che il Papa è criminale e ipocrita.
    E’ per questo che Noi siamo criminali ipocriti.

  5. strana la meraviglia per chi in fondo – come il papa e i cardinali e i vescovi e i preti – fa solo il suo mestiere, ribadendo i principi della morale cattolica, che non sarebbero principi se non fossero pressoché assoluti, cioè non modificabili a seconda delle contingenze.
    strano questo entrare nei precetti della fede per discuterli da “laici”.
    se si è laici si discute nello spazio civile, non in quello religioso.
    se si è anche atei, si respinge in blocco ogni religione, compresa la cattolica, assieme ai suoi precetti.
    l’impressione che provo è come se si volesse un cattolicesimo diverso, piuttosto che costruirsi completamente al di fuori di esso, come uomini completi, pensanti ed “etici”.
    finché lo spazio ateo resterà incapace di produrre e sostenere un dibattito etico completamente staccato da ogni asserto teista, finché avrà corso la cazzata nicciana secondo cui “dio è morto e allora facciamo come c. ci pare”, avremo masse e partiti catto-albertosordizzati nel commercio della para-etica pretesca e de-responsabilizzante: fai come cazzo ti pare, basta che poi vieni da noi per il perdono: siete solo bimbi, siete le nostre pecorelle, imperfette, lo sappiamo.

  6. @ maria v

    mi spiace, ma la discussione sulla differenza tra la “responsabilità soggettiva” e la “responsabilità oggettiva” ha già avuto corso in
    questo paese, e, salvo nuovi argomenti decisivi in merito, è stato
    convenuto che una differenza c’è.

    Io “appartengo” a una società criminale e ipocrita.
    Il papa é un criminale e ipocrita “e” appartiene a
    una società criminale e ipocrita.

    Queste società sono criminali e ipocrite e quindi organizzate in modo tale da riuscire a vanificare ogni sforzo di chi vorrebbe distruggerle o solo modificarle dall’interno.

    Sono abituato a farmi carico delle “mie” attività criminali, nel caso, e delle mie ipocrisie. Non certo di quelle degli altri.

    La fame e il preservativo sono due problemi connessi se parliamo di Africa, sono due problemi diversi se parliamo di Aids (uno si becca l’Aids trombando senza preservativo anche se ha la pancia e questo capitare anche in Africa).

    E ora non vorrei che alcune posizioni, espresse in un altro post in cui non sono intervenuto, prevedendone andamento e conclusioni, facessero apparire più radicalmente favorevoli alle popolazioni martoriate africane le persone che se ne sono fatte portatrici, soltanto perché si servono di una metodologia argomentativa più radicalmente
    fumosa e incazzata.

  7. soldato io capisco quello che dici e sono d’accordo e dico che i preservativi si devono usare, solo che c’è una sproporzione enorme, capisci, da quello che vedo, intendo, non parlo scientificamente che tutti mi darebbero addosso, lo farei io per prima, ma io ti assicuro, conosco un buon numero di persone, qui in Italia, ma veramente tante, che hanno solo ed esclusivamente rapporti occasionali, che non si contano nemmeno le donne che hanno avuto e che non hanno mai, dico mai usato il preservativo e, incredibile a dirsi, il virus non se lo sono mai beccato. c’è troppa sproporzione…capisci? qui in Italia, tutti scopano come i ricci, tutti con tutti e stanno (quasi sempre) al sicuro, e là in Africa, muoiono madri e padri di famiglia, cavolo dice il Papa?
    ma appunto oggi sono più sconfortata di ieri, non so più quello che dico

  8. infatti dico solo cavolate, devo coorreggermi: tutti quelli che conosco che hanno avuto solo rapporti occasionali senza prendere precauzioni sono irresponsabili molto fortunati.

  9. grazie anche a tashtego, capisco un po’ meglio la mia istintiva ritrosia a intervenire in thread aventi come tema il discorso (o ideologia) religioso, che sento (sento, in primis) così radicalmente altro dal mio pensiero da avere poco o nulla da dire. Ciò non toglie che dissento totalmente dall’ideologia “africana” espressa dal Papa.

  10. Sì, Tashtego, resta il fatto che le gerarchie delle chiese protestanti, ad esempio, in tutte le loro declinazioni, non si pronunciano sull’uso del preservativo. E non lo condannano neanche. Addirittura benedicono – senza pruriti – l’unione fra persone dello stesso sesso. E tante altre cose… Con grande spirito religioso.

    No, Maria Valente, il problema non è la povertà o la prostituzione. In Africa. Il problema resta la prevenzione. Nella capitale americana il 3% della popolazione è seriopositiva. Più che in un cosiddetto paese sottosviluppato. Si deve ragionare quindi sui dati relativi alla diffusione dell’AIDS. E su cosa scientificamente si possa fare per contrastarla. Dovunque.

  11. D. – Santità, tra i molti mali che travagliano l’Africa, vi è anche e in particolare quello della diffusione dell’Aids. Lei affronterà questo tema, durante il viaggio? La posizione della Chiesa cattolica sul modo di lottare contro di esso viene spesso considerata non realistica e non efficace.

    R. – Io direi il contrario: penso che la realtà più efficiente, più presente sul fronte della lotta contro l’Aids sia proprio la Chiesa cattolica, con i suoi movimenti, con le sue diverse realtà. Penso alla comunità di Sant’Egidio che fa tanto, visibilmente e anche invisibilmente, per la lotta contro l’Aids, ai camilliani, a tutte le suore che sono a disposizione dei malati… Direi che non si può superare questo problema dell’Aids solo con slogan pubblicitari. Se non c’è l’ anima, se gli africani non si aiutano, non si può risolvere il flagello con la distribuzione di preservativi: al contrario, il rischio è di aumentare il problema. La soluzione può trovarsi solo in un duplice impegno: il primo, una umanizzazione della sessualità, cioè un rinnovo spirituale e umano che porti con sé un nuovo modo di comportarsi l’uno con l’altro, e secondo, una vera amicizia anche e soprattutto per le persone sofferenti, la disponibilità, anche con sacrifici, con rinunce personali, a essere con i sofferenti. E questi sono i fattori che aiutano e che portano visibili progressi. Perciò, direi questa nostra duplice forza di rinnovare l’uomo interiormente, di dare forza spirituale e umana per un comportamento giusto nei confronti del proprio corpo e di quello dell’altro, e questa capacità di soffrire con i sofferenti, di rimanere presente nelle situazioni di prova. Mi sembra che questa sia la giusta risposta, e la Chiesa fa questo e così offre un contributo grandissimo e importante. Ringraziamo tutti coloro che lo fanno.

    Giusto perché mi ha stupito leggere questo dopo aver letto tutto quello che avevo letto qui.

  12. morgillo la prevenzione sì, ma io vi domando: voi qui, in italia, tra marito e moglie o conviventi o coppie rigidamente monogame etero o omo, usate il preservativo? non ditemi di sì che non ci credo, neanche il Papa è arrivato a tanto.
    (ma dico a TONY che in fatto di sessualità la chiesa non ha proprio nulla da insegnare e anche qui in Italia, mi pare, non sono in molti a chiedergli consigli o ad ascoltarli sull’argomento)

    ora lo ripeto, lì muoiono anche marito e moglie.

    io capisco benissimo, morgillo, quello che intendi tu, ma tu capisci cosa intendo io?
    (ti prego non chiamarmi col cognome e per di più in grassetto, ti prego)

  13. Direi che non si può superare questo problema dell’Aids solo con slogan pubblicitari:

    “Se non c’è l’ anima, se gli africani non si aiutano, non si può risolvere il flagello con la distribuzione di preservativi: al contrario, il rischio è di aumentare il problema. La soluzione può trovarsi solo in un duplice impegno: il primo, una umanizzazione della sessualità”.

    Giusto perché non mi ha stupito rileggere questo dopo aver letto il commento insinuante di Tony.

  14. Lettura tendenziosa delle parole del papa riportate qui sopra:

    Gli africani non si aiutano tra di loro perché non hanno anima. Distribuire dei preservativi a chi non ha anima non fa che aumentare il problema, perché il flagello colpisce i comportamenti bestiali.

    Il flagello non può essere fermato da misure materiali, ma permarrà
    finché non ci sarà una conversione all'”amore”.

    Sottomettendosi alle direttive del papa della chiesa cattolica non solo si acquisterà l’anima, ma si diverrà umani anche nel comportamento sessuale – castità, rapporti monogami in funzione della procreazione – e il flagello di dio smetterà di colpire.

  15. Maria, non so dove vuoi arrivare, fatto sta che in Italia non sempre è facile acquistare profilattici. C’è disinformazione sull’uso della pillola contraccettiva ed è quasi impossibile farsi prescrivere quella del giorno dopo. Abortire poi è un’impresa. Temeraria. Ci sono donne che arrivano al quinto mese di gravidanza, costrette al parto in ambulatori clandestini. Sempre in Italia, non si fa educazione sessuale nelle scuole. Almeno non in maniera sistematica. E insufficienti sono le campagne pubblicitarie contro la diffusione delle malattie infettive.
    Vivete in un paese di insegnanti di religione, di obiettori di coscienza, di timorati e devoti. Con una chiesa che pruriginosa e violentissima mette il becco sulla fecondazione assistita, sulle adozioni, sull’educazione scolastica, sulle cellule staminali, sul testamento biologico, sulle unioni civili. Ancora tenendo per le palle molti politici, col voto di scambio ed un potere finanziario acquisito non sempre in maniera lecita.
    Voi continuate a credere che il paese sia stato colonizzato da Berlusconi. Io invece vi dico che un paese non assoggettato alle mafie vaticane mai avrebbe eletto Silvio Imperatore.

    Dunque dunque… Se la chiesa – in Italia – è massimamente responsabile di atteggiamenti criminosi, volete che non abbia una qualche responsabilità nei paesi africani dove opera caritatevole e misericordiosa?

  16. Morgillo non contesto l’arretratezza italiana sulle questioni da te elencate (eccetto quella sui profilattici, francamente esagerata, davvero, voglio dire: dove non arriva nemmeno la farmacia arriva il supermercato, l’ipermercato, siamo strapieni di merci e quelli in quanto merce stanno ben esposti accanto alle casse, non riesco a immaginarmi una zona in cui siano di difficile reperibilità: al supermercato, al discount quello che vuoi, ci passano tutti in qualche modo qui da noi o no?)
    -sulla disinformazione giovanile sono un po’ scettica perché alla carenza delle scuole sopperisce la tv, i programmi per giovani, i cantanti, le sit com, quello che vuoi, i media fanno molta campagna oggigiorno
    vi figurate sempre i ragazzini come degli sconsiderati che vanno giustificati perché a scuola certe cose nessuno gliele insegna, io non dico che sarebbe cosa santa buona e giusta, ma che vuoi che ti dica? io ho avuto pessimi insegnanti in tutte le materie, la scuola non mi ha mai insegnato niente ecc ecc, che vogliamo fare, vogliamo parlare della scuola adesso?
    la disinformazione, scuola a parte, non è poi così tanta grazie ai mezzi d’informazione

    (e comunque gli irresposabili cui mi riferivo nel precedente commento sono tutti adulti informatissimi, niente affatto credenti, la disinformazione non c’entra)

    allora, dicevo, non nego che la chiesa abbia un peso, ma è più forte di me, i fili mi sembrano sempre quegli altri, altrove, chi manovra mi sembra sempre l’economia prima ancora della politica
    è quasi sempre solo una faccenda di profitti che si cela al fondo

    allora, lasciamo da parte un momento l’elenco che hai fatto perché la dispersione è troppa, concentrandoci sul tema Aids che mi sta tormentando in questi giorni, c’è qualcosa che non quadra – è un problema diverso a seconda del contesto e non certo perché la sessualità sia diversa da paese a paese, (le cavolate dette dal papa possono essere prese in considerazione solo come offese gratuite fatte a un popolo e io ho scelto, fin dall’inizio di questo dibattito di non prenderle affatto in considerazione),
    ma perché ci sono zone in cui qualcosa sfugge, si preferisce farla sfuggire, (ci vedo “dolo” e non tragica calamità in Africa e il papa mi sembra un alibi) non so poi per quanto riguarda gli altri dati che mi citavi, non saprei che risponderti se non che bisognerebbe fare delle indagini per capire la ragione, com’è possibile che nella capitale ci sia un tale buco nero? se si tratta di dati che toccano solo una fascia sociale, la più vessata, come sempre, o se dipende da un diverso sistema sanitario che non favorisce i più deboli…non so, non sono un esperto di niente, mi pongo solo delle domande cui la figura del Papa mi sembra una risposta insufficiente a dar conto di tanta complessità, tanta sproporzione tra una parte e l’altra del mondo sul come venga gestito un problema comune.
    (Il fatto che da noi la cosa sia tenuta tanto bene sotto controllo non riesco ad addebitarlo, per quello che ho visto, ascoltato dagli altri, ad un comportamento individuale particolarmente virtuoso, nell’ambito della prevenzione. tutto qui)

    ma comunque, morgillo, anche se abbiamo opinioni diverse, ti ringrazio della tua cortesia nel muovermi obiezioni che mi fanno riflettere e così, apputno, torno in silenzio a riflettere prima di degenerare come al solito nelle mie sciocchezze, se non ne ho già dette abbastanza.
    un saluto.

  17. Mi sa che sui profilattici hai ragione. E non l’hai neanche detta tutta… In Italia puoi acquistarli perfino online. E se ne hai bisogno all’ultimo minuto, ci sono sempre i distributori automatici. Resta il fatto che, da quando vivo a Londra, non li ho più comprati. I profilattici. Li trovo gratis nei bar, nei locali. In certe associazioni. In alcuni reparti degli ospedali. A dire il vero anche il gel lubrificante… Certo, qui a Londra viviamo malissimo. Delle situazioni allucinanti. Voi invece, in Italia, vivete benissimo. Beati voi.
    Comunque i cattolici italiani dovrebbero prendere coscienza del fatto che ormai vivono benissimo, beati loro, in un paese multietnico. E farsi un attimo da parte. Con educazione. E lo Stato Italiano dovrebbe perfino riuscire a fare delle leggi laiche. Non cattoliche. Ma sono sicuro che mi sbaglio. L’Italia è avanti. Troppo avanti. Addirittura futuribile.

  18. dico solo a tashtego che gli atei non hanno una morale solo perché ne ammettono tante e diverse. In ogni caso il fondamento delle varie moralità non-religiose si chiama Dichiarazione Universale dei Diritti dell’Uomo. Un testo che è milioni di volte più etico di qualsiasi testore ligioso o di qualsiasi puttanata niciana. Come laico posso parlare della fede come e quando mi pare, perché il mio diritto di critica – anche se non viene riconosciuto da chi è religioso – si può applicare su tutto, e voglio applicarlo su tutto. Anche sul “grande mistero” della transustanziazione, se voglio, o su come si usa in condom.
    A Tony faccio presente che le parole del papa sono sempre condite di buoni sentimenti e di ottime intenzioni ma questo non significa che il senso delle dichiarazioni pubbliche sia stato frainteso.

  19. ;-)))
    morgì mi prendi in giro o ti sei bevuto il cervello o tutte e due? ;-)))
    sì certo noi in Italia andiamo alla grande, devi vedere quaggiù in Culonia poi ;-)))

    (sarebbe proprio bella una Italia così, però!)

    sai, comunque, ritornando a noi, silvio imperatore è stato eletto perché ha fatto la mossa di mettere mano al portafoglio e allora tutti si sono messi a quattro zampe con la lingua da fuori..però, ascolta, devo dire che
    ora che siamo tutti, quasi dovunque al collasso, ora che stiamo tutti per fare o abbiamo fatto tutti quasi contemporaneamente crack, ti sembrerà assurdo, ma… quasi, quasi, adesso…vedo la luce ;-))
    ora abbiamo la nostra chance per cambiare il mondo e lavorare per una più equa redistribuzione delle risorse, ora che abbiamo tutti bisogno gli uni degli altri, anche di tutti quelli che abbiamo sempre messo da parte, ora chissà che veramente il mondo non sia troppo avanti… addirittura futuribile ;-)
    sogni d’oro, morgì ;-)))

  20. Vedi, Tashtego, trovo la tua battuta, circa il presunto mio provincialismo, frutto di un automatismo. Comunque permettimi di farti notare che… Per quanto interessanti, spesso le cose che scrivi risultano legate troppo a realtà particulari. Interessantissime, ma particulari.
    Uffa, Maria, lo vuoi capire o NO che l’Italia resta un paese futuribile? Quello che potrebbe accadere, subito dopo il collasso, in tutti gli altri paesi democratici! O quello che potrebbe accadere, in uno stato mussulmano, dopo anni di democrazia, imposta con la propaganda dei film di Hollywood. Ma neanche più il cinema fa propaganda: solo intrattenimento.
    Andrea, certo che puoi parlare dei fondamenti religiosi come e quando ti pare, ci mancherebbe. Secondo te perché a Londra le donne celebrano messa e leggono il Vangelo? Perché le femministe lesbiche sono arrivate, col loro pensiero, fin dentro la Chiesa. Una tradizione. In Europa. Dall’Illuminismo in poi. Credo. Comunque parlare delle donne inglesi che celebrano messa, un traguardo raggiunto molti anni fa, è veramente, sinceramente, da provinciali. Ogni stato è sovrano. Ed ha la sua storia e la sua cultura.

  21. morgì, ma mi hai sfanculato per caso? ;-)))
    peccato! e io che ti avevo augurato addirittura la buona notte(!) tra un profilattico e un ovetto kinder in fila alle casse ;-))))

    stavo quasi per essere FELICE mentre mi facevi fare piani per un NUOVO MONDO!!!…:-)

    va beh, non era destino, vorrà dire che sarà per la prossima più futuribile ;-)))
    del resto, io non avrei mai potuto accettare di leggerti proprio il vangelo per farti addormentare. mai potuto, dopo tutto, ecco :-)))

    ( scusa, morgì, non ho saputo resistere, è che quando sei così, diciamo..in diretta da londra, “annichilito”, morgillo annichilito, mi fai troppo ridere ;-)))
    un saluto :-)

  22. Marì, ma perché quando passi da Londra non mi vieni a trovare dove lavoro. Ti offro un cappuccino. Alla londinese però. Tutto schiuma. Col cacao sopra. Guarda che sono un bambinone simpatico. Ecco, assieme ai profilattici portami anche le Rossane. Gli ovetti kinder invece li trovo dai pakistani.

  23. carissimo morgillo annichilito,
    sono talmente commossa da questo tuo invito assai cortese e cavalleresco, che ho pensato di mostrarti tutta la mia riconoscenza con un balletto
    ;-))))
    s’intitola: “il balletto della sedia”! ;-)))
    spero possa recare qualche sollievo alla tua giornata e rendirti un pochino meno annichilito oggi ;-)
    ( e poi dicono che sono sempre scontrosa e sgarbata, oh! visto anche tu che non è vero, no? ;-)))

    http://www.youtube.com/watch?v=Lad9PVjKwOE&feature=PlayList&p=5614B039749D8238&index=2

  24. maria, da malaffemmina a malafemmina, mi piaci quando fai la strega, non ti abbuonire così davanti a Morgillo, che diventi molto meno divertente di quando fai la menade

  25. OT
    I’ “cappuccino alla londinese” – tutto schiuma e cacao sopra – e mi mancava. Ma anche i’ “bambinone simpatico” (che gli andrà senz’artro ripulito da i’ su’ provincialismo e gli andrà rimesso più evoluto in “italiano bambinone simpatico londinese”) gli è notevole.

  26. morgì, mi sa che oggi l’è il tuo giorno fortunato: c’è coda alle casse ;-)

    allora, ragazze, calma calma.
    ricapitoliamo: dentro il pacchetto di cappuccini è uscito un solo ovetto col biglietto “vola a londra”
    dunque, mi rendo conto che c’è crisi dovunque e voglio venirvi incontro. abbiamo 2 possibilità: tirare a sorte, ma non mi sembra troppo carino, oppure, sì, visto che parlavamo di equa ripartizione delle risorse, ok, mi arrendo, facciamo, ma sì, dài, facciamo un po’ per uno…
    morgì al bar, siamo aumentati, vengo con le mie amiche, dì pure 3 cappucci! ;-)))

  27. maria se tra le “ragazze” includi me, ti sbagli. io non mi accompagno con le donne che schifano le donne: a me le donne piacciono un sacco. ma finalmente grazie a morgillo potresti risolvere i tuoi problemi almeno con gli uomini. auguri!

  28. mafalda che caratterino, santo cielo!
    non ho detto che schifo le donne o se una volta mi sarà scappato qualcosa di simile, mi pare di avere aggiunto subito dopo che a volte schifo le donne, a volte gli uomini, (ma soprattutto la sottoscritta), dunque

    che significa che “ti piacciono le donne e allora non ti accompagni con le donne cui non piacciono le donne”?
    è come se io dicessi: mi piacciono gli uomini, e allora per questo non posso avere amici uomini?
    alzo le mani, confesso: mi piacciono gli uomini, (anche se, oddio, è passato così tanto, che quasi non mi ricordo più se è vero :-)
    ma posso e voglio avere amici uomini e amiche donne (etero e gay, di entrambi i sessi)

    ora, vogliamo goderci tutti/e insieme questo cappuccino ?
    che oggi è andata così, per me, un po’ svogliata, un po’ disimpegnata, essù! soldato, anche tu, basta annichiliti, coraggio, stasera offre morgillo, ;-)

    http://www.youtube.com/watch?v=gNz4O2DDEOM&feature=PlayList&p=AF7117CC6D7B7C1E&index=2

    però, a dirla tutta, io sono più tipo da alcol, facciamo un irish coffee e non se ne parla più ;-)

  29. Avevo sentito dire che in Italia – e in generale nei paesi più sviluppati – il rischio maggiore di contrarre il virus era stato dei tossicodipendenti, perché gli omosessuali usavano d’abitudine il preservativo. Diversa mi pare la situazione in Africa, dove le abitudini sessuali sono varie. La domanda sulla sicurezza del preservativo per esempio è ben posta in tutti i casi in cui non viene usato per rapporti omossessuali di coppia o rapporti affettivi coinvolgenti, perché soprattutto per certe abitudini smodate il rischio di rottura è molto alto e se a questo rischio aggiungiamo che non c’è consapevolezza ed educazione sessuale abbiamo un quadro assai fosco della situazione. Il punto è capire se nei paesi dell’Africa hanno questa educazione e quale è il tipo di sessualità.

  30. a quel poco che vedo e mi dicono frequentando ospedali e reparti di malattie infettive ora sono eterosessuali che si reputano non a rischio ad infettarsi e che magari lo scoprono perché si devono sottoporre ad un intervento e che hanno una forte sottostima del rischio.

  31. evo,
    io non so se ho ben capito quello che intendi e, ripeto, non sono competente, ma, parlando proprio in maniera pedestre, pensare che ci siano abitudini sessuali differenti da una parte all’altra del mondo, mi sembra, nella migliore delle ipotesi una stupidaggine, nella peggiore un insulto.
    -l’amore, il sesso lo si fa in tutto il mondo secondo le varie possibilità offerte da madre natura (semmai i più viziosi sono i paesi più ricchi, dove non sappiamo più quali gadgets inventarci per sfuggire alla noia)
    – anche la tua affermazione sugli omosessuali mi sembra scorretta, perchè ritieni che 2 omosessuali che fanno coppia fissa debbano indossare il preservativo, a differenza, tanto per dire, di te e tua moglie, tua mamma e papà?
    (ma ho appena dato una rapida occhiata al più recente post di Jan Reister che, mi sembra, dire cose molto importanti e molto meglio di me)
    – se è perchè generalmente si ritiene che rapporti anali ricettivi e non protetti siano più a rischio, questo non significa che altri tipi di rapporti, come quello orale, ad esempio, siano esenti da rischio, perché
    “La trasmissione sessuale può insorgere quando c’è contatto fra le secrezioni sessuali di un partner infetto con le mucose genitali, della bocca o del retto dell’altro” ,
    di conseguenza, anche i rapporti orali tra etero andrebbero protetti (e qui sfido l’ipocrisia generale(!).
    – sugli aghi, tanto per dire, non c’è bisogno di prendersela sempre con i tossici, pensate pure ai piercing e tatuaggi.
    – di nuovo, mi turba quell’affermazione sulle diverse abitudini sessuali, se per esempio si parla di certe problematiche, come la prostituzione non protetta, questo non è un costume, ma un problema sociale, che andrebbe affrontato in altra maniera, recentemente per esempio, ho letto di questo film d’animazione cubano per bambini presentato al festival di Rapallo, “Pubertad” dove si affronta l’educazione sessuale a bambini di 9,10 anni, prestando particolare attenzione al tema della prostituzione minorile, perché pare che Cuba sia il paese col maggior numero di prostitute bambine. Ma questo NON può considerarsi una diversa abitudine sessuale o mi sbaglio?

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franco buffoni
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Franco Buffoni ha pubblicato raccolte di poesia per Guanda, Mondadori e Donzelli. Per Mondadori ha tradotto Poeti romantici inglesi (2005). L’ultimo suo romanzo è Zamel (Marcos y Marcos 2009). Sito personale: www.francobuffoni.it
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