Verrà San Valentino

dscf5040

di Andrea Inglese

Sembra più spesso, oggi, che l’amore non esista, perché lo si capisce anche dalle facce, qualcuno che sempre ti si para davanti, strabuzza gli occhi, come fosse mezzo disperato, dice “Non c’è niente da fare”, è anche vero che l’epoca storica, con il suo fascismo fluido, un po’ rassicurante un po’ no, specialmente da noi, al paese, non aiuta, “È una scelta insostenibile”, dice un tipo che parla di donne nel metrò, l’amore è una ideale relazione in cui una persona non vuole essere totalmente abbandonata, e spinta in una stanza buia per essere presa a pugni, senza motivo ma con grandissima rabbia di chi molla i pugni, è un modo per avvicinarsi così tanto che è impossibile farsi male, eppure come fenomeno – continuano a dirlo persone intrappolate in terapie verbali – è altamente controproducente, ad esempio non funziona per via dello stalking, si vede da come si vestono certi energumeni, con il cappuccio della felpa calato sul viso, il 21% snatura l’amore telefonando con insistenza, il 30% si dedica ai pedinamenti, una piccola parte, quasi innocua, disegna tette e culo della ex e lascia i foglietti in giro nei luoghi pubblici, con scritte tipo: “Questa è lei” o “L’ha preso nel culo”, ecc., un po’ se ne trova sempre, ne parlano delle amiche a cena, hanno tutte le scarpe nuove, si odiano per bene, usano le parole “sfiducia”, “distacco”, “divertirsi”, ne rimane forse nei sondaggi, certe casalinghe non ancora intervistate, un disabile rimasto a casa, un disoccupato sdraiato nel garage, potrebbe in angoli remoti, in qualche testa confusa e disturbata, un’idea intorno all’amore farsi strada, come nuova

Un’idea giunta in ritardo, con tanto di immagine associata – una coppia giovanile arrampicata su di un platano – magari ritrasmessa, a qualcuno pare ancora possibile, con grandi cautele ovviamente, perché davvero non ne rimane molto, non si può investire su questo, te lo dicono anche le persone più sobrie, agitando pagine di giornale, a meno che con San Valentino non riparta tutto, un’inversione di rotta, un bello sforzo di tutte le coppie, sarebbe il regalo più bello, visti anche i tempi di crisi, certo è fosco l’andamento un po’ generale, poi se ascolti le amiche, appena sedute te lo fanno capire, posano la borsetta sul divano, neppure prendono in mano il bicchiere, altre si limitano a telefonarti o a chattare fino a notte fonda, “Non che sia un problema personale”, dicono, ma vogliono farti capire quanto loro sappiano bene, e non per sentito dire, ma per esserci passate attraverso, e facendolo per intero il circuito, della totale umiliazione, quello che chiamavano amore mesi o anni prima, ora lo ridefiniscono con tutta calma, sprezzanti, “Pugnalata alla schiena”, non riuscendo a tenere ferme le gambe, con le dita che tremano, lo chiamano “Esperienza della completa spoliazione della persona e fallimento minuzioso del progetto globale di vita”, lo chiamano “Mi ha abbandonata il bastardo, mi hanno abbandonata tutti”, e gli amici maschi, invece, che faticano sempre di più, nel corso degli anni, a scopare con una femmina più giovane, e compaiono a ore strane, ubriachi, evocando nei dettagli scopate vecchie di decenni, e tentano di telefonare a numeri di cellulari che hanno cifre mancanti o inventate, la situazione dell’amore non è spesso un leitmotiv musicale, qualcosa che rende ariose le menti, sembra piuttosto un residuo di esperienze carbonizzate, trito di gigantesche delusioni, ma l’ambiente esterno, la fitta rete di ignoranza in cui il popolo tutto sostiene il paese, questo veleno dell’epoca, questo correre sulla pista ad ali spiegate senza mai decollare, che rende il tempo vacuo e pieno di minacce, l’amore sembra allora la voglia di tirarsi fuori, non proprio con il suicidio, ma una gran voglia di dare fuoco, almeno da noi, sarà il fascismo liquido, un po’ dovunque la fine dell’amore si annuncia con tanti roghi improvvisati, ma senza intenti persecutori, contando pure quelli che si danno fuoco, e tutto da soli, c’è come una stanchezza, anche certi uomini spirituali lo dicono, non si può più puntare sull’amore, ma San Valentino può capovolgere le previsioni se la squadra delle coppie si mette sotto, facendosi questo regalo spirituale, tutto gratuito, l’economia non ne guadagna, ma i segni già ci sono, ho visto un grosso orso di peluche sbattuto contro un contenitore giallo per gli abiti usati, un orso bello in carne, grosso e rotondo, interamente di peluche, pulito, calmo, poggiato di schiena, le braccia inerti e le gambe appena divaricate, un po’ malmenato in mezzo, nell’inguine, con frantumi di gommapiuma, che non mi so spiegare, ma da questo peluche e dal 14 febbraio può venire un grande segnale, per tutto il paese, e anche farsi strada nel fascismo morbido, anche se l’amore attecchisce meglio a Parigi, nei tre monolocali di Boulevard de Clichy 116, i due adiacenti, al settimo, e quello sotto al sesto, qui l’amore anche senza peluche funziona, e già da prima del 14 febbraio, lo si capisce per i suoni precisi che fa la vicina ostetrica con l’amante di origine algerina, lui è disoccupato, ha un sacco di tempo morto, lei è ostetrica free lance, con un sacco di tempi morti, e giù che ammazzano tutto il tempo morto con l’amore, lo si capisce per i suoni precisi, lui è completamente muto, non è il rumore che conta, perché non si sentono oggetti spostati o traballanti, ma i suoni che le escono di bocca, arrivano di colpo ad ore qualsiasi della notte, o nel mezzo del pomeriggio, io non è che me li immagino mentre fanno l’amore, lui non lo vedo proprio, di lei visualizzo la gola, un magnifico morbido condotto, completamente arrossato, forse di velluto vermiglio, con questi sospiri lunghi, che salgono come bolle, si spezzano rochi, si prolungano con quella simulazione di dolore, che fa tanto ridere, perché poi di sicuro ridono, ridono in silenzio, ma quando lo facciamo io e Hélène, ho notato che nel finale si accavallano i nostri suoni precisi, lei effettivamente cerca di piangere, e non le riesce per via del troppo piacere, io cerco di dare voce, in modo che l’ostetrica possa visualizzarmi agevolmente, non è che debba sforzarmi, ma è importante farsi sentire, trasmettere oltre alle botte contro il frigorifero, date con i calcagni che fanno leva, la voce dell’amore, un po’ sgraziata, come sabbiosa, a strappi, ma così si visualizza con più facilità, mentre quella di sotto, più afona, come tira verso l’alto, verso il soffitto, un lamento sciamanico, a getti, a piccole fasi, questo lamento nato dal fatto che l’amore è la risorsa facile, abbondante e ripetitiva, di cui le postine, le impiegate a progetto, le fotografe squattrinate, possono disporre anche in un monolocale, come lei del sesto, e senza alcun procedimento, e limitazione, e terapia, e gruppo d’assistenza, per semplicemente farsi leccare e succhiare i seni – un segmento d’amore – solo sollevandosi la maglia, e io la posso visualizzare, nel suo rincrescimento a singhiozzi, di non poter amare così l’indomani alle nove, dentro l’ufficio, tra le scrivanie e gli impiegati vacui e sorridenti, così rimbalzano e si tengono vive, attraverso i suoni precisi, le donne dei tre monolocali, e i loro uomini, con un’estrema facilità, senza tutto lo sforzo dell’ignoranza, del paese nostro, senza l’investimento difficile, nel tempo di crisi, ma così per un movimento delle gambe, delle braccia, del bacino, una lamentazione per tutte le ore passate in piedi, con i vestiti addosso, ma poi grida quella di sotto, chissà come, non un nome di persona, ma intere frasi molto aggrovigliate, e qualcosa viene rotto, o siamo noi, il bollitore che ci cade addosso ma vuoto, o l’algerino che ha dato di testa, sbagliando le misure, tra questi tre monolocali si produce una certa quantità d’amore, che le coppie di San Valentino, dandosi da fare, possono ampliare, tenendo presenti gli orsi di peluche, anzi mettendoli agli angoli della strade, come a sorvegliare questo nuovo giorno, con l’amore tutto pulito, che non prende a calci, con quelli giovanili sopra il platano, e lo stalker in pausa, con il telefono scarico, e la sua ex che vede un orso di peluche, è capisce che tutto è finito, tutto ricomincia, i sondaggi confermeranno.

[da Materiali per un libro su Parigi]

Print Friendly, PDF & Email

69 Commenti

  1. Ho appena festeggiato il mio S.Valentino.
    Sa di sabbia raggrumata in bocca, insieme al sangue.
    Ora leggendo ho ben capito.
    Grazie, davvero.
    MI dispiace molto non saperlo dire in un altro modo.

  2. L’AMORE DETTO.

    Ti ho amato finché ho potuto,
    ma ora che non posso più
    ti amo di più perché non posso.

    G.C.

    *

    Grazie, Inglese.

  3. Ciao Andrea. Ore 8.49. Uno splendido pezzo. Lo leggo con il caffè e la sigaretta. A San Valentino non ci pensavo nemmeno. Ci voleva comunque. Verità e cuore. Sentiamoci!

  4. Un pezzo splendido in una scritturache fa luce dentro.
    L’ho letto di un sguardo “en dehors”, come un’osservatrice dell’amore,
    non mi riguarda l’amore, e resto alla margine in uno stato di tranquillità.

    Quando entri nella maturità, è una buona cosa, le cose dell’amore ti lasciano
    una striscia luminosa nella mente, o di pura dolore… non vorrei aprire lo sgabbuzzino dell’amore per niente al mondo.

  5. L’amore, nel suo senso odierno, ha forse trecento anni.
    Se il nuovo secolo se lo portasse via inaugurando qualcosa di migliore?

  6. e ci sono anche quelli, i più stronzi, che ci scrivono sopra una poesia, facendo la figura dei sensibili quando volevano soltanto vendicarsi.
    grazie andrea, specialmente per la tua generosità nello “sperperare”(si fa per dire) in prosa, il materiale per una decina di eccellenti componimenti in versi che in queste righe si sarebbero intuiti già.
    un abbraccio

  7. inglese, bellissimo post, tosto!

    mi chiamo valentina, sono atea, ed ho un amore da lungo tempo, per fortuna mi si risparmiano auguri di onomastico e di san valentino, altrimenti questo amore sarebbe durato meno, è più complicato rinnovarlo ogni giorno senza giorni speciali.

    oggi per me questo giorno è neutro, in passato è stato un giorno che doveva passare più in fretta possibile!

    OT forse non ce ne sarebbe bisogno, però..
    il nik stalker mi e venuto fuori di getto, in un momento di rabbia per le gattopardesche cose siciliane
    non pensavo allo stalking, mai e poi mai, quanto allo stalker di tarkovskij che si avventura nella zona
    è un nik brutto, maschile, che suona duro, ma ormai mi ci sono affezionata :)

  8. valentina stalker sei tu quella a cui dovevo spedire il mio libro? in seguito a gioco Forlaniano?

    a soldato blu
    “ti amo di più perché non posso.”
    diciamo la condizione ordinaria….

  9. Il modo migliore di passare il giorno di San Valentino andando a mangiare a cena al ristorante indiano che ha come cucina piatti molto speziati e soprattutto parecchio afrodisiaci e passare la serata a fare l’amore.Non c’e’niente di piu’bello ed eccitante e soprattutto romantico con la persona che ami.Credetemi!!!!!Io ho appena trascorso con mio marito la serata in questo modo e ancora abbiamo tutta la notte davanti niente ipocrisie o parole perse nel vuoto come l’amore non esiste e’la classica frase da sfigato.Un po’di orgoglio prima o poi l’amore bussa ala tua porta basta crederci e lasciare aperto il cuore,ah dimenticavo stupido il regalo proprio a san valentino se uno veramente lo desidera puo’fare il pensierino durante l’anno no?

  10. a me di san valentino in sé non frega nulla
    ma mi diverte chi allegramente cammina sui cornicioni
    il 14 febbraio è un modo di camminare distrattamente sul cornicione dell’amore
    l’amore è una questione di mostri
    alcuni mostruosamente imperdibili
    che danno assuefazione come le droghe migliori
    altri assolutamente perdibili, da cui molta gente esce a pezzi.
    E’ questa roba qui, e mi sembra un ottimo materiale.

  11. sì, inglès, hai ragione, potremmo tutti essere *figli di una droga migliore*, penso che ‘nce lo meritassimo davero

  12. scusate, però a me sembra che tutto questo resoconto non abbia proprio niente a che fare con l’amore, a meno che amore non significhi far più casino possibile facendosi sbattere sul pianerottolo da chi scambia l’amore con il ciuccio, mi sembra che tutto ciò abbia poco a che fare con l’amore o che, se fosse questo, se fosse veramente solo questo, la conclusione più ovvia è che, senza troppo spargimento di sangue, sarebbe più rapido e indolore farsi l’orsetto…
    ma sì, come dice vèronique: non aprite questo sgabuzzino! o resterete traumatizzati davanti allo spettacolo di animali impagliati, tracce di materiale organico non meglio identificate, armi da taglio, dentiere, aghi infetti, tessuti necrotici, piaghe purulente…sì, certo verrà, verrà babbo natale e si porterà i tuoi occhi, se ancora non l’ha fatto…
    meno male che l’amore sta migliaia di km lontano da qua, al sicuro, lontano da tutto questo schifo di usa e getta e gridolini istericorgasmici, meno male che non viene a farci visita che tutte queste piaghe e ferite e tutto questa emorragia da tempo immemorabile, e punture di spilli che i fachiri a confrotno sfigurano, noi che non sappiamo neanche da che parte voltarci o poggiare la testa, tutto un fascio di nervi e dolore fin sopra i capelli, meno male che non c’è da aspettare, che tanto non verrà, meno male che sta bene al riparo, al sicuro lontano lontano, tutto perso e sperduto e beato negli occhietti vispi di quei vecchietti che festeggiano le nozze d’oro, e meno male che almeno loro lo sanno cos’è l’amore.

  13. maria!
    (placati:) cosî come ci sono amori perdibili, ci sono anche testi, perdibili:)
    e poi ci sono tanti sensi dell’amore e dell’erotismo, quante teste.
    qualcuna ad esempio ci ha più il senso della spiaggia, dei boschi, delle strade delle scale dei fari e dei treni, che gli appartamenti, l’appartato, i gemiti dall’appartato le ricordano più le statistiche di amnesty, i rumori assordanti, l’eco dei rantoli nei corridoi di giugulari tranciate dall’assassino che ha le chiavi di casa, anche quelle di qualche amica mia che tutto il mondo è paese:), poi ci sono i sensi politici dell’erotismo quante teste, quindi que viva il piacere in tutte le sue forme adulte e consenzienti, anche quella dell’ostetrica e dell’algerino e dell”hélène e della postina se stanno bene almeno nei tempi morti che è sempre meglio di niente, ma la guerra d’amore no ci manca solo quella l’amore s’ha da fare anche se soprattutto nei tempi vivi, e che ognuno possa quel che fa, dal ballatoio alla spiaggia alle rotaie quando non passa il treno oppure sopra il treno e non sotto e con chi gli pare, e che ognun* questo sì e se del caso, soprattutto se del caso e molto spesso lo è, rinfreschi l’attitudine che ha, ad allontanarsi rapid* (citazione:)

  14. un bel testo, inglès.
    l’unica cosa che per quanto mi forzi non riesco a immaginare, qui, da dietro la parete dello schermo, è un eros che implichi l’uso di quei calcagni che fanno leva contro il frigorifero.

  15. Lei aveva invaso il mio intimo penetrandovi con tutte le sue truppe, che si spianarono la strada abbattendo ogni resistenza interna, puntando dritto verso l’anima e tritando nella loro avanzata le roccaforti della mia logica terrena. Estinsero tutte le insolvenze sentimentali precedenti. Annientarono il virus della solitudine latente. Sbaragliarono le velleità delle altre donne. Accesero tutti i bonus della partita migliore. Mi arricchirono di punti nella graduatoria di fronte agli estranei, agli amici più intimi e a me stesso.
    Per me l’amore è stato questo.
    Un bel testo quello di Inglese, anche se mi fa un po’ di confusione l’assenza di punti a capo.

  16. Bellissiomo commento di Maria e Gina;

    Lo sgabuzzino è luogo di respiro strozzato, di gridi animali, di strilli.
    Si vede il fantasma, l’oggetto di paura, la bestia.
    Il sesso non è un bel paesaggio, non parlo dell’erotismo (non esiste),
    è luogo di mille traccie di dolore, di corpi triturati, di violenza.
    Annichilito,
    lo penso,
    cancro nero del corpo e della mente.
    Essere osservatrice dell’amore è diventare osservatrice del regno animale.
    Un gatto in calore ha piu di maestà.

  17. l’amore non esiste, esistono solo il bisogno e la paura e la morte,
    ma esiste, in ognuno di noi, in ogni uomo e donna di buona volontà, la possibilità di riconoscersi/ci orfani, orgogliosamente orfani.
    ed esiste allora la possibilità di riconoscere negli altri, la nostra stessa condizione.
    ed esiste allora la possibilità di chiamare Amore il nostro incredibile e disperato Bisogno di affidarci.
    ed esiste allora la possibilità di vivere l’Amore, qualsiasi amore, senza rancore, senza aspettative se non quelle della consapevolezza della fragilità ed infinita “umanità” di questa cosa che noi chiamiamo amore.
    noi siamo l’amore
    io sono l’amore
    io vi amo
    baci
    la funambola

  18. La funambola spaccia amore e se lo fuma in modi che a me, invece, provocano l’orticaria.
    Sono un tipo particolare anch’io, eh, mica dico di no…

  19. Non ho mai capito tutta questa tematizzazione dell’amore, come se fosse una cosa complessa e gestibile, invece di essere, come è, una cosa semplice e non gestibile.
    Sentir parlare d’amore è come ascoltare qualcuno che ti racconta i suoi sogni, è la cosa in assoluto più pallosa che esista, è come qualcuno che ti racconta un film che hai già visto e tu cerchi di interromperlo per dire che l’hai già visto e lo conosci, ma quello/a niente, va vanti come se lo spettacolo fosse esistito solo per lui, come fosse una cosa esclusiva sua e di nessun altro.

  20. Helena, come stai? Io benissimo, grazie.

    Dunque dunque… l’amore è una cosa per pochissimi eletti. Tutti gli altri devono accontentarsi di surrogati, mi spiace. Non pretenderete che sia un sentimento alla portata di tutti? Non sto parlando dell’innamoranto. C’è ggènte che s’ innamora di qualsiasi cosa. L’amore è un’esperienza devastante. L’ammòre modica lo spazio e il tempo si raccoglie in un solo istante. Eterno. Nessuna volgare scanione temporale dunque. Il passato poi semplicemente cessa di sussistere. Decade. Sull’ammòre penso di scrivere un pezzo che forse leggerete presto. Ma vi prego, non dite sciocchezze sull’amore. Forse è la sola cosa che ha un primato ontologico sulla morte. Cosa serissima dunque. Ecco perché io potrei crepare sereno anche adesso. Perché ho conosciuto l’ammòre. Quindi sono eterno. Posso morire solo come individuo. Poca cosa insomma. Oddio, devo assolutamente approfondire la cosa. Adesso mi sono intrippato. Non avete scampo.

  21. Oddio, c’è il solito refuso! Ma chi se ne frega! Comunque è scansione. Non scanione
    CIAUZZZ

  22. cara anna
    non sapevo che ti facessi la maria anche tu!
    benvenida, più si è e più ci amiamo.
    ti voglio bene, anzi, per fare un dispetto al mio maestro, tvttttttb
    per l’orticaria non saprei, prova con una pomatina che adesso però non ricordo il titolo, a me mi è passata molto velocemente, non subito però, non avere fretta.
    molti baci anche alla mia amica gina con la quale ho intrattenuto bei pensieri non tanto tempo fa e penso che elena della storia sia una ragazza molto fortunata, come andrea del resto.
    poi volevo dire che oggi sono innamorata e questa cosa mi pare bella
    vi saluto tutti con amore, perchè stasera, sono “eletta”
    la funambola

  23. la fu!
    l’ultima volta che ci amammo a lungo fu tra le fu-manti macerie di un chillout (tu rollavi divani, io li lanciavo:)

  24. Ecco, a questo punto mi è venuto di dare un voto ai commenti a questo post. Ma non giudicarli per quello che dicono del racconto di Andrea, su quello il mio giudizio del tutto positivo l’ho già espresso.
    Per come esprimono ciò che pensano dell’amore.

    La palma, naturalmente, va a Maria V, perché la amo.
    E poi perchè è così generosa con noi vecchietti che, pur non ancora alle nozze d’oro, hanno appena festeggiato quarant’anni di matrimonio.

    Il mio premio di consolazione va invece ad Annichilito Morgillo Annichilito, perché mi ha procurato una gioia, facendomi scoprire l’inaspettato: il suo cuore innamorato.

  25. mi vien proprio voglia di tirare giù qualche muro, na bonifica insomma ma dove posso:)
    quindi la fu, mi serve una mano!
    inizia a sradicare la foresta amazzonica per il filtro ( anzi appresta il mega chillum):
    href=”http://www.ideare-casa.com/il-divano-piu-lungo-del-mondo-puo-ospitare-104-persone/”>che c’è il divano più lungo del mondo da rollare.
    (poi mi serve anche che ti ricordi il il titolo:) di una pomatina per lo strappo ai deltoidi)

  26. Morgillo, che dire? As far as I’m concerned, chi mette in dubbio l’esistenza dell’amor, mi suscita delle reazioni direi quasi da teocon….quindi suppongo di essere d’accordo con te.

  27. E venne San Valentino.

    E chi? E chi era con quel “grosso orso di peluche”? Uno dei tanti Amori
    [ miei/non solo miei ] non più vivi. Non più odiati [ è l’oblio, non l’odio ], ma solo: confinati. Al silenzio.
    E per chi ama la Musica [ Amore spartito ]: 14 febbraio – AUGURI TIM!

    http://www.youtube.com/watch?v=mMg3dKOkGfo

    E grazie Andrea. L’Amore di un appartamento può abbracciare il mondo… E per la strada, qualcuno, guarda alla vostra finestra e sorride, e da sola – bacia la sua Fender. E vi dedica una canzone…

  28. copio incollo rob il pronoiaco dall’Internazionale (e amate smisuratamente:)

    Ariete (21 marzo – 19 aprile)
    Nella settimana di san Valentino, Ariete, ti invito a fare sesso sfrenato più che puoi. Il cosmo intero sarà al tuo fianco mentre ti scatenerai in meraviglie erotiche così prodigiose da sconvolgere il tuo modo di pensare. Per ottenere il massimo, adotta l’atteggiamento descritto dal filosofo Voltaire in una lettera alla compagna Marie Louise Denis: “I piaceri sensuali passano e svaniscono, ma l’amicizia tra noi, la reciproca confidenza, le delizie del cuore, l’incantesimo dell’anima, tutte queste cose non muoiono, non possono essere distrutte”.

    Toro (20 aprile – 20 maggio)
    La scrittrice e poetessa Gertrude Stein definiva l’amore “l’ingegnosa audacia necessaria a condividere una vita interiore”. È un’idea su cui dovresti meditare per san Valentino. Sembra suggerire che i dilettanti non siano bravi a dire la verità su loro stessi. Per farlo ci vuole pratica e ingegno. La frase fa pensare, inoltre, che il coraggio sia un elemento necessario per raggiungere la vera intimità. Se vuoi intrecciare la tua vita con quella di un altro, devi essere disposto a rischiare.

    Gemelli (21 maggio – 20 giugno)
    Mentre riflettevo sui tuoi presagi astrali, ho sentito una vocina maliziosa nella mia testa: mi suggeriva che dovresti fare l’amore in un letto coperto di banconote da dieci dollari. Ho chiesto alla vocina se questa strana metafora nascondeva un consiglio più pratico, ma lei ha fatto solo una risatina. Perciò proverò io a indovinare cosa voleva dire: forse dovresti fare una proposta d’affari al tuo partner per aumentare il vostro benessere. Oppure dovresti spendere dei soldi per migliorare la tua vita sentimentale, per esempio iscrivendoti a un corso per perfezionare la tua capacità di stringere rapporti intimi. Un’altra possibilità è fare l’amore con più fantasia e umorismo, magari su un letto coperto di banconote da dieci dollari.

    Cancro (21 giugno – 22 luglio)
    Un individuo passa in media 336 ore della sua vita a baciare qualcuno. Ma perché accontentarsi di così poco? Il cosmo ti supplica, Cancerino, di usare la bocca per suscitare gioia ed esplorare i confini dell’intimità. Per essere perfettamente in linea con i cicli della natura, ti consiglio di dedicarti a sbaciucchiamenti, leccate e succhiate da Guinness dei primati. Se non hai a disposizione un partner, bacia il cielo, gli alberi, i fiumi e perfino la nebbia. Ps: per ottenere un bonus extra prova anche a sussurrare complimenti estatici e bisbigliare tentazioni poetiche.

    Leone (23 luglio – 22 agosto)
    È il momento ideale per farti un incantesimo d’amore, Leone. Ma non consultare un libro di magia: è meglio se inventi la tua formula personale. Con il tuo incantesimo potresti raggiungere due obiettivi. Prima di tutto, potrai stimolare la tua fantasia, immaginando opportunità romantiche che finora non hai considerato. In secondo luogo, potrai annullare una maledizione che tu stesso hai lanciato sulla tua vita amorosa tanto tempo fa. Ps: otterrai risultati migliori se ti spoglierai davanti a un altare colmo di oggetti magici che simboleggiano la lussuria e la compassione.

    Vergine (23 agosto – 22 settembre)
    “La persona che amiamo non esiste quasi mai”, diceva Arthur C. Clarke, “è un’immagine che la nostra mente proietta sullo schermo più adatto”. Il tuo compito, Vergine, è dimostrare che Clarke si sbagliava. Cerca di mettere da parte le tue proiezioni abbastanza a lungo per vedere com’è veramente la persona che desideri, adori o ami. Non devi guardare il riflesso dell’amante ideale che nascondi nel tuo cuore né la fantasia a cui vorresti farlo somigliare, ma l’anima perfettamente imperfetta che è lì davanti a te.

    Bilancia (23 settembre – 22 ottobre)
    La Chiesa della Madonna dell’orgasmo è un’istituzione religiosa svedese. Il suo fondatore afferma che i seguaci della setta non sono maniaci del sesso e che non fanno orge durante le funzioni religiose. Il culto dell’orgasmo simboleggia la voglia di vivere. Fare l’amore è solo uno dei tanti modi per raggiungere il massimo godimento ed esplorare le potenzialità spirituali del piacere. Non c’è bisogno di aderire alla setta svedese per sperimentare questo modo di vivere, Bilancia. Spero che te ne ricorderai nel periodo di san Valentino. Il tuo ciclo astrale ti suggerisce di cercare momenti di gioia intensa e liberazione catartica.

    Scorpione (23 ottobre – 21 novembre)
    Per il tuo oroscopo, Scorpione, prenderò in prestito un paio di frasi del pittore e poeta Wolff Bowden. Ti prego di rubarmele e di usarle per mandare messaggi criptici e affettuosi alla persona che fa cantare il tuo cuore. Questa è la prima: “Appartieni all’amore come le ruote appartengono alla strada, come l’uva appartiene all’esplosione del gusto, come il granturco appartiene ai corvi, come l’ombra appartiene al caldo torrido, come la felicità appartiene ai capricciosi tormenti dell’anima”. E questa è la seconda: “Possa l’azzurro contemplare il tuo corpo mentre il sole ti inonda la schiena dalla finestra. Possano le tue labbra rifiutare il bacio, se il tuo cuore non lo desidera. Possa l’euforia trovarti nei tuoi momenti di solitudine. Che tu possa accendere un miliardo di candele nella tua mente”.

    Sagittario (22 novembre – 21 dicembre)
    “Salutatevi a vicenda con il bacio santo”, dice la Bibbia nella prima lettera ai Corinzi. Mi sembra un magnifico consiglio per te. Quando incontri una persona a cui vuoi bene, dalle un bacio che non sia solo d’affetto o di cortesia. Usa le labbra per creare uno spazio sacro intorno a voi e un’atmosfera di gratitudine per il privilegio di essere vivi. Anzi, trasforma il bacio santo in una preghiera per il benessere del tuo alleato, in un modo per augurargli con tutto il cuore di avere una vita ricca e realizzare il suo destino di genio meraviglioso.

    Capricorno (22 dicembre – 19 gennaio)
    Ti piacerebbe stabilire dei rapporti intimi più profondi e intelligenti? O scoprire un nuovo segreto d’amore? Vorresti che una bella sorpresa smentisse i tuoi dogmi sentimentali? Per stimolare questi eventi positivi, Capricorno, segui i miei consigli. Prima di tutto, prova ad amare qualcuno o qualcosa che non capisci. Poi, ogni volta che cominci a desiderare di essere amato di più, prova ad amare un altro più di quanto tu non abbia mai fatto. Immagina che il tuo cuore diventi più tenero, più caldo e più ricettivo.

    Acquario (20 gennaio – 18 febbraio)
    “Quando troviamo una persona la cui stranezza è compatibile con la nostra”, ha scritto Robert Fulghum, “ci uniamo a lei per creare una stranezza che soddisfa entrambi. E la chiamiamo amore”. La settimana di san Valentino, Acquario, offrirà molte opportunità di apprezzare le gioie della stranezza reciprocamente compatibile. Potrebbe trattarsi di un’amicizia, una storia d’amore o una collaborazione che ti aiuterà a sentirti meno solo. Così la smetterai di paragonarti a un viaggiatore del tempo extra­terrestre arrivato dal ventinovesimo secolo.

    Pesci (19 febbraio – 20 marzo)
    Dobbiamo affrontare una grave crisi economica e prendere seri provvedimenti in difesa dell’ambiente. Questo vuol dire forse che dovremmo mettere in secondo piano la nostra felicità personale? Che dovremmo divertirci di meno e negarci alcuni piaceri? Io dico di no, e i redattori del sito Treehugger.com sono d’accordo con me. In un articolo danno una serie di consigli su come fare sesso in un’auto piccola ed ecologica. Ti invito, Pesci, a individuare altri cinque modi per divertirti senza spendere troppo o danneggiare l’ambiente. È il momento di dimostrare che ridurre i consumi può servire a goderti veramente la vita.

  29. Gina, Ho letto il segno cancro, mi piace benissimo baciare il cielo, l’albero, il vento…

    Grazie Gina.

    Mi hai fatto nascere un piccolo sole nel cuore.

  30. no, gina ti voglio bene, ma l’amore, davvero, non fa per me, sono toro, di audacia, in passato, ne ho avuta anche troppa e, sinceramente, non ha molto senso buttarsi ogni volta sotto un treno o rischiare di tamponare un carro funebre a ogni incrocio, adesso sono solo molto stanca e questi discorsi mi deprimono
    non mi piace assolutamente quello che dice funambola perché gli uomini che ho incontrato nella mia vita sono stati tutti disumani, non ho più alcuna intenzione di giustificare i miei aguzzini e rassegnarmi o piegarmi alla loro disumanità col pretesto che così va il mondo perché non è vero e se anche fosse nessuno potrebbe costringermi ad abitarlo

    tashtego dice che questi discorsi annoiano perché sono cose che capitano a tutti mentre ognuno s’illude di averne l’esclusiva…beh ti posso assicurare che a me è andata veramente un poco peggio degli altri…
    ma veramente, credimi…

    che sono contenta che la Helena che è persona che stimo oltre misura si dichiari quasi teocon in amore, perché mi sentivo molto sola, concordo con morgillo sull’esperienza devastante, dissento dal resto del suo discorso, perché lui, a quanto pare, ha auto il privilegio, molto raro, di amore condiviso o ricambiato

    lo so, gina, che è anche un discorso politico, la donna ha fatto bene a rivendicare la stessa libertà di movimento che prima sembrava di pertinenza esclusiva dell’uomo, la conseguenza deleteria è che oggi l’uomo, molto spesso, non ha per la donna più alcun rispetto, continua a prenderla a buttarla nel cesso il mattino dopo, con l’aggravante di sentirsi pure con la coscienza a posto, di non provare alcun rimorso perché in teoria anche la donna dovrebbe far così e che se ci resta male la colpa è solo sua che non si adegua, che è “reazionaria”…

    francamante tutto ciò non solo mi ha distrutto, ma mi ha sfiancato
    a ognuno il suo san valentino
    il mio si chiama “il sol dell’avvenire” e tutto il resto è letteratura.

  31. Ma vedi, Maria anch’io sono una poverina dell’ammore, e mio corpo è cosi addolorito che parla da solo.

    Allora, bacio la natura, il cielo, la neve.

    Molto dura la realtà carnale dell’amore.

  32. ah andrea, ah voi tutti, come scrivete bene, mi fate venir voglia di scrivere bene pure a me… come quando in campeggio Peter e Mina cominciavano a gemere regolarmente e dopo un po’ dalle altre tende un sacco di altre coppie si mettevano a variare su quel ritmo…
    baci e divanetti
    r

  33. hélas, l’orrore del campeggio scopereccio, sesso polveroso e accaldato e de massa, sui materassini di gomma, le brandine, le zanzare, le tristi piccole sodome nelle pinete estive d’italia…

  34. renata morresi
    nn so chi sono peter e mina ma que viva la tenda:)! e tash nn capice un cazzo:)

    maria!
    mica mi va di giocare a chi ce l’ha più dura:)
    e nemmeno a donna letiçia
    ma mica è vero che tutto il resto è letteratura.
    io ho imparato, e continuo ad imparare tantissimo da donne “culturalmente inadeguate” che ne hanno passate di ogni.
    e la cosa ha parecchio a che vedere col fare i conti con se stesse, e a chiuderli con gli altri i conti se del caso, non importa se in perdita. chiudere e rilanciare, altrove, altrimenti, vivere.
    la tentazione di arredare il buco del cesso, ricamandolo con gusto, quel gusto squisitamente proverbiale, squisitamente “femminile”, depotenzia tanto quanto e più, sopratutto più, dellla mano che tira la catena sciacquonandoti il mattino dopo. ma credo di avertelo già detto somewhere.
    Quanto al discorso politico, con le mie amiche abbiam fatto un patto: niente parlar di cazzi d’amore, che palle tash ha ragione, que viva tash:) a meno che non succeda qualcosa di veramente nuovo, tipo che una di noi tra le etero decida, inaspettatamente, di alzare l’asticella, o al peggio di non abbassarla ulteriormente che è già una festa:) e di cambiare il mondo, quindi fuochi d’artificio sabba e scambio di dildi: abbracci.

  35. gina, te lo dico un’ultima volta, poi passo e chiudo perché questo discorso lo detesto, avevo avvisato Non aprite questo sgabuzzino

    non esiste rilancio altrove. NON ESISTE.
    io nella mia vita ho beccato solo cessi pubblici: o la mia è una vocazione, un talento innato…oppure esistono quasi solo cessi pubblici e qualche eccezione che non mi toccherà mai in sorte o per accaparrarmi la quale non mi metterò certo a sgomitare.

    e tutto il resto è aglio di bassa cucina

    rivendico il mio DIRITTO all’odio, l’odio ti salva la vita, non è un istinto innato, si apprende con lunga disciplina, ma ha a che fare con l’istinto di sopravvivenza, l’ho preso sempre in c***, non sono una missionaria, ho diritto al mio odio!

  36. @jacopo
    “L’amore, nel suo senso odierno, ha forse trecento anni.
    Se il nuovo secolo se lo portasse via inaugurando qualcosa di migliore?”

    concordo con una visione dell’amore, insomma di quel complesso di cose lì, come di un modello culturale che è già cambiato molte volte ed è destinato a cambiare ancora.
    non so perché alla specie umana in questa fase storica occorra un paradigma erotico da usare come metro per misurare il grado di “autenticità” della propria e dell’altrui emozzione erotica.
    ma forse una modellistica erotica è sempre stata necessaria come sussidio multicriteria alla scelta del partner.
    sono pure convinto, col supporto di alcune letture sulla dialettica dei sessi, che molto di tutto questo abbia una base genetica, ma sicuramente non è così rigida da non consentire declinazioni diverse a seconda del clima complessivo dell’epoca… e persino declinazini personali.
    poi esistono altre cose, come quella sorta di precipitato affettivo, denso, accogliente, caldo, che si forma sul fondo del recipiente erotico di due umani, quando ciò che normalmente chiamiamo passione è quasi del tutto evaporato…
    una mattina a londra a passeggio con mio figlio a un certo punto lo sento dire, guardà lì, dentro quel caffè, quelli sono gilbert and george e io vedo due signori d’età, un po’ sfatti, che stanno facendo colazione, quietamente assieme, e immediatamente percepisco tra loro qualcosa, che forse che è quella cosa di cui sto adesso confusamente scrivendo…

  37. maria, certo che l’odio ti salva la vita occhio però che poi non te la succhi:). e poi, quale missionaria!? (piuttosto quanto al resto e alla letteratura, mi vengono in mente gli usi dell’erotico di audre lorde (la richiesta interiore di eccellenza è politicamente “pericolosa”:), E l’incipit dell’arte della gioia di Sapienza
    (Ed eccovi me a quattro, cinque anni in uno spazio fangoso che trascino un pezzo di legno immenso. Non ci sono né alberi né case intorno, solo il sudore per lo sforzo di trascinare quel corpo du­ro e il bruciore acuto delle palme ferite dal legno. Affondo nel fango fin sino alle caviglie ma devo tirare, non so perché, ma lo devo fare).

  38. e proprio perchè “la sopravvivenza non è roba acccademica” la modesta di goliarda sapienza quel legno l’ha tirato da dio e per tutto il novecento.

    Litania per la sopravvivenza
    Per quelle di noi che vivono sul margine
    Ritte sull‘orlo costante della decisione
    Cruciali e sole
    Per quelle di noi che non possono lasciarsi andare
    Al sogno passeggero della scelta
    Che amano sulle soglie mentre vanno e vengono
    Nelle ore fra un‘alba e l‘altra
    Guardando dentro e fuori
    E prima o poi allo stesso tempo
    Cercando un adesso che dia vita
    A futuri
    Come pane nelle bocche dei nostri figli
    Perché i loro sogni non riflettano
    La fine dei nostri
    Per quelle di noi
    Che sono state marchiate dalla paura
    Come una ruga leggera al centro delle nostre fronti
    Imparando ad aver paura con il latte di nostra madre
    Perché con questa arma
    Questa illusione di poter essere al sicuro
    Quelli dai piedi pesanti speravano di zittirci
    Per tutte noi
    Questo istante e questo trionfo
    Non era previsto che noi sopravvivessimo
    E quando il sole sorge abbiamo paura
    Che forse non resterà
    Quando il sole tramonta abbiamo paura
    Che forse non si alzerà domattina
    Quando abbiamo la pancia piena abbiamo paura
    Dell‘indigestione
    Quando abbiamo la pancia vuota abbiamo paura
    Di non poter mai più mangiare
    Quando siamo amate abbiamo paura
    Che le nostre parole non verranno udite
    O ben accolte
    Ma quando stiamo zitte
    Anche allora abbiamo paura
    Perciò è meglio parlare
    Ricordando
    Che non era previsto che noi sopravvivessimo

    Da Audre Lorde, ”The Black Unicorn‘,1978
    Traduzione di: Margherita Giacobino

  39. Io in N.I. ho trovato il mio punto di riferimento. Per quanto si possa non essere d’accordo sui particolari, trovo che sui temi generali non posso che seguire Maria V.:

    “rivendico il mio DIRITTO all’odio, l’odio ti salva la vita, non è un istinto innato, si apprende con lunga disciplina, ma ha a che fare con l’istinto di sopravvivenza.”

    E’ un tema che mi ha sempre affascinato, se non altro perché, complementare dell’amore, si è continuato a giudicare meccanicamente “il male” senza farsene una ragione. Senza tenere conto che, in certe conntigenze, è l’odio “il bene” e l’amore “il male”.

    Una sola cosa non condivido di ciò che Maria afferma: “l’odio […] non è un istinto innato”.
    La facoltà di provare odio, come quella di provare amore, sono invece innate. Ciò che non è innato è la riflessione su di essi, cioè la capacità, riflettendo, di togliere a questi sentimento la possibilità dell’immediato passaggio all’atto.

    In pratica: se per il fatto che tu ami uno/a non è detto che meccanicamente tu debba lasciarti andare alle effusioni, quando odi qualcuno questo non implica che tu “debba” fargli del male.

    Con la civiltà e la maturazione individuale questi sentimenti vengono riportati a quello sono sono: GIUDIZI che la nostra personalità complessiva dà su un oggetto, una situazione, giudicandoli, per noi, bene o male.

    Il sentimento è una nostra facoltà razionale (Jung).

    Pensando di dover dare un giudizio su una nostra capacità di giudizio e giudicare negativa questa capacità di giudizio perché ha dato un giudizio negativo (odio) di un’altra persona o di una situazione, mi pare un’aberrazione.

    Una delle tante provocate da quella conclamata affermazione – la più grande perversione filosofica mai pensata – agostiniana del “summum bonum”.
    Fatta oltre tutto da un che per l’odio l’animava non riusciva a tenersi, e, pensando di titillare il suo bene, assaltava le case a bruciare le biblioteche di Ippona.

  40. Io quando amo godo e quando godo amo e rido un si capisce perché e voglio bene a tutto i’ mondo e a tutti quelli che conosco e che un conosco e piango un pochino perché gli è ovvio e poi e m’asciugo i’ piantino e m’alzo da i’ letto e fo duemilanove cose.

  41. maria! …voglio vederti danzaaaaaaaaaare come le zingare del deserto
    con candelabri in testaaa o cooome le balinesi nei giorni di festaaaa… :)
    un bacio, siamo l’amore che possiamo
    la fu

  42. (soldato blu: summum bonum? il discorso è un po’ diverso imho e per niente binario. non metto in dubbio che la paura, la rabbia, e anche l’odio e anche il far tesoro delle esperienze, specie quelle negative, ti possano salvare la vita e garantire la sopravvivenza. ma sono anche potenti motori:) di conservazione. come la psicanalisi del resto:)
    la fu: patrizia laquidara ci ha fatto bella musica e testi, col tuo nick;)

  43. @ Gina

    perché la paura, la rabbia, l’odio, far tesoro delle esperienze (anche negative) e la psicanalisi sono [anche] potenti motori di conservazione?
    Questa frase a me pare del tutto gratuita, almeno per quanto riguarda i sentimenti, che non determinano certo, di per sé, il carattere innovativo o conservatore delle azioni che determinano.
    Si può benissimo, infatti, dire la stessa cosa dei sentimenti opposti.

    Per quanto riguarda poi la psicanalisi, senza entrare nel merito della sua efficacia terapeutica, non c’è dubbio che sia stata una delle più grandi rivoluzioni che ha consentito quel cambiamento di linguaggio e di percezione di sé che viene definito modernità.

  44. soldato blu
    “Si può benissimo, infatti, dire la stessa cosa dei sentimenti opposti”.
    più vero del vero, ovviamente.
    chissà dove sta il segreto del cambiamento:)
    (hai qualche difficoltà a percepire gli anche, e gli e….e…..e…..e)

  45. soldato, neanch’io sono d’accordo con molte cose che ho scritto, al punto che mi sembrano necessarie alcune rettifiche:
    quando parlo degli uomini in questi termini poco lusinghieri, ci tengo a sottolineare che mi riferisco soltanto alla sfera sentimentale, tutto l’opposto sul piano affettivo, dove uomini sono stati i miei migliori amici, (ho avuto una sola amica donna) e che nutro per gli uomini una stima infinita, così come i pochi che ho amato li ho amati di un amore appunto infinito, irragionevole, oltre ogni limite e misura.

    Però sull’odio continuo a credere che non sia affatto un sentimento spontaneo, non ti parlo da un manuale, (la psicanalisi non mi ha mai affascinato, è probabile che ne abbia bisogno, ma finoira non ho mai ceduto), però… secondo quello che vedo intorno a me e la mia esperienza personale: spontanei e naturali saranno:
    la rabbia, la stizza, l’ira, il rancore, il dolore…
    ma l’odio no, l’odio è un’altra cosa, ha bisogno di tempo e di un lungo apprendistato, come l’amore che è diverso dall’innamoramento, anche questo si impara e richiede enorme fatica.

    la prima reazione, la più spontanea, soprattutto per una donna è SUBIRE. SUBIRE e ancora subire.
    prendersi tutte le colpe, illudersi che le cose cambieranno facendo piccoli sforzi, avvicinandosi a quello che lui vorrebbe, e tanto tanto altro… che non ci basterebbe un libro, perciò la faccio breve e la chiudo qui aggiungendo solo
    ci vuole uno sforzo enorme per fare il grande salto e passare dall’altra parte…e rimettersi in piedi e riconoscere quali sono i propri diritti, ammettere che sono stati calpestati, che amare fino a questo punto, oltre ogni limite e dignità è inaccettabile oltre che autolesionista e distruttivo (vale sia per violenze fisiche che psicologiche, credo)

    l’odio non è un sentimento naturale e non è impresa da poco

    adesso veramente passo e chiudo su questo argomento

    un’ultima cosa, a dimostrazione del fatto che io degli uomini ho un altissima considerazione al punto che tra poco dirò qualcosa che farà incazzare gina a morte, ne sono sicura ;-) sai, gina, su goliarda mi hai fatto ricordare un aneddoto incredibile che mi è capitato l’altr’anno: non avevo mai snetito parlare prima, e sei stata tu a nominarla qui, su nazione la prima volta e ricordo che pensai subito di procurarmi il libro prima possibile, ma in quel periodo c’era un gran trambusto, bagagli su due piedi, per improvvisa partenza, andavo a perugia e me ne dimenticai.
    appena arrivata, girando in città, la prima cosa che notai è che, a differenza di napoli e caserta, lì non c’erano molti venditori ambulanti, solo una bancarella di libri usati con non più di una ventina di libri, anche meno. diedi una rapida occhiata e la mia patafisica che ha veramente dell’incredibile adocchiò il libriccino di goliarda che acquistai per 2 euro, la mia sorpresa q uando, aprendolo, si trattava di una primissima edizione con tanto di dedica autografa dell’autrice che spediva questo libro a chissà chi e che forse non era mai arrivato a destinazione…avrei voluto regalartelo più di ogni altra cosa, ma non conoscevo e non conosco tuttora la tua identità e …(adesso ti incazzi :-) l’ho ragalato ad un amico carissimo, sospettandoti lui, dal momento che di te ho sempre pensato “è troppo intelligente per essere una donna. la sua è un’intelligenza superiore!!!”
    non uccidermi ;-)

    ti dico solo grazie per l’altr’anno, perché sei stata tu a farmi conoscere quella grandissima e per avermi dedicato quest’anno insieme lei anche audre lorde
    e perché ho sempre bisogno di te per ricordare di combattere contro questa detestabilissima errata oscena opinione indotta (appunto dall’uomo) che la donna sia poco dotata e un essere inferiore :-(

    ti voglio tutto il bene del mondo
    un forte abbraccio

  46. Maria V, ma sei una tipa veramente terribile, simpatica ma da paura, ma che cos’hai in testa? :-)

  47. :-))))
    anna, i miei compagni di scuola, alle medie, mi dicevano che ci avevo un’intera orchestra…il buongiorno si vede dal mattino ;-))))
    reciproca simpatia, un abbraccio a nche a te

  48. maria!
    che figata di storia! (anche se col pensiero, a dire il vero stupendo, mi schiaffi un uccellone tra le cosce).
    sopratutto alla fine di una settimana da circo, soprattutto davanti a un bicchiere di rosso vivo e note da brivido, sotto (ana carolina ma anche l’uccellone:).
    Devi sapere che tutte le mie storie con le copie del libro di goliarda sono legate in qualche modo alla scomparsa.
    Che Ora ne ho una pensata come un regalo di compleanno per un’amica che nel frattempo si è frazionata, volatilizzata, polverizzata in africa.
    dimmi che diceva la de-dica ti prego, dica, la prego.
    Poi dimmi che tipo di uccello mi hai schiaffato tra le cosce.

  49. gina, mannaggia, non me la sono trascritta da nessuna parte e ormai è trascorso più di un anno, ricordo però che era dedicata a una donna che le aveva regalato un micetto con dentro i cioccolatini…e diceva qualcosa tipo”… a te perché hai avuto, come me, talento storico”…qualcos a del genere ma era lunga una pagina

    se questo mio amico, che è molto riservato, volesse mettersi in contatto con te o addirittura trascrivere qui la dedica di goliarda, ci renderebbe entrambe felici…

    toc toc dietro le quinte…ci sentite…

    per il resto, gina, non la metterei come te :-) per me i miei amici sono esseri asessuati, io sono a prova di fuoco, a perugia ho dormito insieme ad alcuni miei vecchi amici senza alcuno stimolo, nonostante lunghe astinenze ;-) una volta uno mi si è addirittura sdraiato sopra e io niente, un pezzo di ghiaccio, sono irremovibile, fedelissima anche ai fantasmi ;-))
    un caso patologico, insomma ;-)

    aspetta mo’ se nessuno ci risponde, gli invio una mail… voglio assolutamente regalarti almeno la dedica di mano di goliarda
    assolutamente

  50. maria
    mi riferivo al fatto che mi hai sessuata al maschile:)

    (a proposito mica mi avrai schiaffato tra le cosce un uccellone letterato!

    (a proposito, hai letto il carteggio virginia vita (adorata creatura) e orlando?)

    sganciate la dedica, dai!

  51. “mi schiaffi un uccellone tra le cosce”

    niente di meglio, in questi casi, del sentirsi sopravvalutati… comunque la dedica, con tutti gli altri miei libri, è sepolta negli scatoloni degli ultimi tre traslochi, in luogo irraggiungibile. mi dispiace. quando riemergerà, non mancherò di trasmettere.

  52. orsacchiottone!
    la maledizione di goliarda continua:(
    comunque conto sulla timida acquolina e se sei bruno e se e quando la copia riemergerà, verrai ricompensato con dono d’erbe, bacche, noci, frutta, uova, formiche, agnellini, capretti, miele, frutti di faggio, salmoni e trote da beccare al volo in quantità sganciati nottetempo dal dio degli orsi davanti a una caverna a caso.

  53. ciao orsacchiottone ;-))))
    non è vero, non ascoltarlo, gina, è vero che è un timidone, ti ho trattata di lusso, anche se sono di parte come amica, fidati :-)

    il libro continua ad essere legato ad altre sparizioni, dunque….

    sì, però, più o meno credo dicesse una cosa così e che goliarda intendesse “talento storico” come talento di vivere più che di scrivere, ad una donna che portava dentro un gran dolore… questo è tutto ciò che riesco a riesumare dalle nebbie , dopo di che non so più dove finisce la mia memoria e inizia l’immaginazione, meno male che orsacchiottone testimonia che è successo davvero, che il libro è esistito ;-)

    talento storico, minchia gina, ce l’avessimo pure noi, mi vengono brrrrrrrrrrrr(ividi) ;-)))))
    l’arte della gioia sarà il nuovo sol dell’avvenire ;-)))
    gesù stamattina sto già brrrrrrrr(illa) ;-)))

    quelli del ginnasio, di compagni, invece mi dicevano che ci avevo proprio la guerra in testa ;-)))

    mi vado a leggere il carteggio
    ciao gin!

    ah, oggi sono tanto felice perché stasera vado a vedere il mio carissimo maestro Lello Voce, per chi è della zona, ci vediamo lì

    abbraccio collettivo

    21 Febbraio – NAPOLI – Museo Hermann Nitsch – Ore 18,00
    vico lungo Pontecorvo 29/d
    80135 Napoli
    Tel. +39 081 5641655 – Fax +39 081 5641494
    info@museonitsch.org

    Partecipano :
    A67
    Maria Pia De Vito
    Gabriele Frasca
    Canio Loguercio
    Roberto Paci Dalò
    Raiz

    Live perfomances

  54. maria!
    vada per la dedica immaginata (che il tempo verbale dell’immaginazione è il futuro anteriore:) per il resto nn ho capito na mazza ma ballo bevo pulisco cucino all in one che stasera ci ho strapeople baci

  55. strapeople, beata te gina!
    io invece ho guidato, parcheggiato, camminato, visto tutto. bello spettacolo, bravissimi tutti, devo dire. salutato, ricamminato, ripreso auto, guidato, tornata a casa…all alone, come sempre, a cinema vado sola, a teatro vado sola, a bere pure…vabbuò
    balliamoci su, gina
    ti dedico ballo scatenato
    buona serata

    http://www.youtube.com/watch?v=OZR_UkJV-wE

I commenti a questo post sono chiusi

articoli correlati

“Tales from the Loop”: una tragedia non riconosciuta

di Lorenzo Graziani
Qualsiasi sia la piattaforma, la regola aurea che orienta la scelta è sempre la stessa: se sei in dubbio, scegli fantascienza. Non è infallibile, ma sicuramente rodata: mi conosco abbastanza bene da sapere che preferisco un mediocre show di fantascienza a un mediocre show di qualsiasi altro tipo. Mi piace pensare che sia perché la fantascienza è il genere più speculativo e vicino alla filosofia...

“Sì”#3 Lettura a più voci

di Laura Di Corcia
È un libro, in fondo, sul desiderio; un libro che pare costituito da risposte, più che da domande. Un libro di esercizi di centratura. Ma anche un libro che mira a un’ecologia della mente e della scrittura "Sì" di Alessandro Broggi...

Da “80 fiori”

di Louis Zukofsky
Traduzione di Rita Florit. Prima traduzione italiana del più "teorico" degli oggettivisti americani.

“Si”#2 Lettura a più voci

di Renata Morresi
Un'altra voce, un'altra lettura del lavoro di Alessandro Broggi, a partire da "Sì"

“Si” #1 Lettura a più voci

di Andrea Accardi
e di Leonardo Canella
leggono "Sì" di Alessandro Broggi. Un progetto di lettura a più voci e secondo approcci anche molto diversi di un libro difficilmente classificabile.

V.C.B.*

di Giancarlo Busso 
Il cortile della cascina era in catrame. Il catrame in estate è diventato un problema, ma questo non accadeva quaranta anni fa. Arrivavano camion pieni di bestiame dalla Francia, alcuni camion avevano milioni di chilometri percorsi e potevano ancora percorrere il periplo della terra, tante volte quante era necessario per ritornare qui nel cortile di catrame.
andrea inglese
andrea inglese
Andrea Inglese (1967) originario di Milano, vive nei pressi di Parigi. È uno scrittore e traduttore. È stato docente di filosofia e storia al liceo e ha insegnato per alcuni anni letteratura e lingua italiana all’Università di Paris III. Ora insegna in scuole d’architettura a Parigi e Versailles. Poesia Prove d’inconsistenza, in VI Quaderno italiano, Marcos y Marcos, 1998. Inventari, Zona 2001; finalista Premio Delfini 2001. La distrazione, Luca Sossella, 2008; premio Montano 2009. Lettere alla Reinserzione Culturale del Disoccupato, Italic Pequod, 2013. La grande anitra, Oèdipus, 2013. Un’autoantologia Poesie e prose 1998-2016, collana Autoriale, Dot.Com Press, 2017. Il rumore è il messaggio, Diaforia, 2023. Prose Prati, in Prosa in prosa, volume collettivo, Le Lettere, 2009; Tic edizioni, 2020. Quando Kubrick inventò la fantascienza. 4 capricci su 2001, Camera Verde, 2011. Commiato da Andromeda, Valigie Rosse, 2011 (Premio Ciampi, 2011). I miei pezzi, in Ex.it Materiali fuori contesto, volume collettivo, La Colornese – Tielleci, 2013. Ollivud, Prufrock spa, 2018. Stralunati, Italo Svevo, 2022. Romanzi Parigi è un desiderio, Ponte Alle Grazie, 2016; finalista Premio Napoli 2017, Premio Bridge 2017. La vita adulta, Ponte Alle Grazie, 2021. Saggistica L’eroe segreto. Il personaggio nella modernità dalla confessione al solipsismo, Dipartimento di Linguistica e Letterature comparate, Università di Cassino, 2003. La confusione è ancella della menzogna, edizione digitale, Quintadicopertina, 2012. La civiltà idiota. Saggi militanti, Valigie Rosse, 2018. Con Paolo Giovannetti ha curato il volume collettivo Teoria & poesia, Biblion, 2018. Traduzioni Jean-Jacques Viton, Il commento definitivo. Poesie 1984-2008, Metauro, 2009. È stato redattore delle riviste “Manocometa”, “Allegoria”, del sito GAMMM, della rivista e del sito “Alfabeta2”. È uno dei membri fondatori del blog Nazione Indiana e il curatore del progetto Descrizione del mondo (www.descrizionedelmondo.it), per un’installazione collettiva di testi, suoni & immagini.
%d blogger hanno fatto clic su Mi Piace per questo: