Raduno contro i crimini politici in Russia
[Ricevo questo volantino da un’amica russa.]
No al silenzio sui crimini contro la giustizia in Russia!
Sapete qualcosa delle tragedie che avvengono nelle strade in Russia?
Pochi giorni fa, il 19 gennaio, un avvocato militante di sinistra ed intellettuale coraggioso, Stanislav Markelov, è stato ucciso a colpi di pistola, in pieno giorno, nel centro di Mosca. Aveva 34 anni. Una giovane giornalista militante, Anastasia Baburova, che camminava al suo fianco e ha cercato di fermare l’assassino, è stata anch’essa uccisa. Aveva 25 anni. La polizia russa ha già annunciato la mancanza di prove per trovare l’assassino ed i suoi committenti.
L’Italia ha avuto perdite simili. Nella lotta contro la mafia, magistrati e giudici coraggiosi, che hanno preso pubblicamente posizione, sono stati minacciati ed assassinati. In Russia, l’apparato dello Stato copre spesso gli affari della mafia ed i delitti dell’estrema destra. La maggioranza dei giudici sono addomesticati e la maggioranza degli avvocati gestiscono le cause al limite della legalità. Per questo i crimini politici restano spesso impuniti. Negli ultimi anni, numerosi attentati hanno colpito antifascisti, giornalisti e stranieri, aggrediti o uccisi nelle strade delle città russe. Poche persone alzano la loro voce contro queste ingiustizie istituzionalizzate. Stanislav Markelov ed Anastasia Baburova erano tra quei pochi che osano prendere posizione ed agire.
Solidarietà per i militanti russi esposti alle violenze!
Basta con gli assassinii politici!
Stanislav conduceva le sue lotte all’interno del sistema giudiziario russo, estremamente corrotto, per renderlo più giusto e più libero. Anastasia era una giornalista impegnata, scriveva su cause che sosteneva personalmente, e per le quali combatteva in prima linea. Stanislav era all’origine di una rete di assistenza giuridica per la cause sociali. Era uno dei pochi, se non il solo avvocato in Russia, ad essersi impegnato in cause difficili, che mettevano in questione la responsabilità dello Stato, dalle quali era uscito vincitore. Come avvocato ha sempre lottato per la difesa attiva della parte civile, delle persone comuni che soffrivano a causa degli abusi di potere, dei giovani antifascisti, degli abitanti della Cecenia privati dei diritti, dei lavoratori. Insieme partecipavano ai Forum sociali europei e russi, per consolidare l’ancora debole vita associativa russa. Con la scomparsa di Markelov abbiamo perso un intellettuale impegnato nello spazio pubblico e un militante che agiva sul terreno della giurisprudenza. Con la morte di Baburova abbiamo perso una giornalista promettente e impegnata.
La stampa italiana, nella maggior parte dei casi, parla di questo duplice assassinio come di uno dei crimini contro la libertà di stampa. Ma non è esatto. Esso fa parte di una catena di crimini contro la giustizia sociale, che hanno preso di mira, da mesi, i militanti che lottano per importanti cause pubbliche. I militanti russi si sentono sempre più minacciati. E sempre più in collera.
È molto importante che voi sappiate!
Ci sono molte differenze tra la Russia e l’Italia, ma anche molte cose in comune. Alcuni dei nostri problemi si assomigliano, e la conoscenza reciproca può essere utile per risolverli.
Raduno a Roma il 1° febbraio alle 17
a Piazza Cavour, vicino al cinema Adriano
A Mosca e Parigi, nelle stesso giorno, si svolgono manifestazioni contro la violenza politica
Inviate una e-mail all’Ambasciatore russo e al Ministro degli esteri russo, chiamate il Ministro degli esteri italiano. Chiedetegli perché le persone coraggiose vengono aggredite e uccise nelle strade. Che cosa succede? Cosa faranno la polizia e la giustizia?
Ambasciata russa: rusembassy@libero.it Ministero degli esteri russo: ministry@mid.ru
Ufficio Relazioni con il Pubblico del Ministero degli Affari Esteri italiano: 06-3691-8899
Inviate per favore una copia delle vostre e-mail all’indirizzo: solidarieta.russia@gmail.com
Grazie per la vostra solidarietà!
quanta solidarietà ci vuole, quanta costanza quanta determinazione. quanto silenzio, quanti interessi, quanti morti