Gradazioni di Viola
(luxembourghiana)
di
Viola Amarelli
Una rosa nel parco, l’allodola segnata
l’ala rotta come scontata la prevista fine,
la limpida fiducia nell’umano
la libertà danzata a passo zoppo, con quel cervello
oh, sì veloce e aperto e tutti quei capelli e il sorriso
di chi sapeva l’essenza del respiro
persino nelle notti da galera,
con la lealtà amorosa nell’errore che si rivela esatto
alla distanza – meglio morire che far morire gli altri,
segna l’affetto
oh, sì ci amava tutti, la piccina
tra i libri, gli scioperi e i comizi,
l’aquila ora ofelia nella sprea,
oh la piccina, grande
rosa polacca.
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hai tracciato in versi un’esistenza, se ne vede la figura zoppicante per la malattia e grintosa per ideali e grande umanità.
Una splendida Rosa Luxemburg “vestita di Viola”.
ciao, natàlia
Cara Viola, della Luxembourg mi ha sempre colpito ciò che tu chiami la limpida fiducia nell’umano. Quella fiducia che la portò alla morte e che è ben riassunta dall’epitaffio di Brecht sulla sua tomba: Siccome ai poveri ha detto la verita’ / i ricchi l’hanno spedita nell’aldilà.
un abbraccio, Abele
“l’allodola segnata
l’ala rotta come scontata la prevista fine,
la limpida fiducia nell’umano”
un omaggio alla Luxembourg intenso. Versi limpidi.
Grazie Viola
E’ la mia preferita,
questa rosa polacca
la vedo nel centro raggiante
della poesia
come goccia di limpidità
solo in un mattino d’inverno
si puo vedere questa rosa
di umanità e d’amore;
Grazie per questa magnifica poesia.
sempre mi piaci, Viola, ottimo fiore come anche la rosa.
stasera ho finalmente capito che…
a-odoro viola
lè densa
*l’è
da domani giuro di rileggere prima di inviare
maledetto clic più veloce di una colt di un B movie:)
“La libertà solo per i partigiani del governo, solo per i membri di un partito, per quanto numeroso, non è libertà. La libertà è sempre ed esclusivamente libertà per chi la pensa diversamente”. Rosa Luxemburg (1870-1919).
Grazie a voi tutti ma soprattutto grazie a Rosa, V.
Donna, il 1916
ti vide, ciarliero,
rinchiusa in un carcere
perché rivoltavi
il bello ed il brutto
delle menti tedesche.
Contro la guerra urlavi
il tuo desiderio di pace.
Contro i signori gridavi
il tuo amore per i poveri.
Allarme nei salotti
della borghesia teutonica:
il partito dei lavoratori
cresce sempre più!
Invecchiavi mestamente
chiusa in una piccola cella
conservando il magico
equilibrio di quando
fanciulla vagavi
con le amiche nei prati.
Appena uscita,
fierezza e determinazione
furon le tue compagne.
Non più apatici secondini
ad ascoltare i tuoi piani,
non più clandestini volantini
svolazzanti dalle sbarre.
Sembrava l’ora buona.
Ma non c’era ancora posto
per i sogni di Spartaco
in questa terra desolata.
La rivolta, scoppiata
a mezz’aria, fu vinta.
Tempi duri, e grigi,
per i poveri in Germania.
Tu, anima,
Rosa rossa,
infiammatrice
di pensieri ed azioni
rivoluzionarie,
fosti subito catturata
con l’amico Karl,
gentiluomo comunista,
dai guardiani del terrore.
Entravate ed uscivate
dai comandi di polizia
di tutta quanta Berlino.
Su di una gradinata
dopo l’ultima tortura
un calcio di fucile
calato con stupida violenza
sulla tua nuca velata
ti spezzò in testa
gli ultimi pensieri.
Poi la corsa,
su di una carrozza.
Velocemente sale
un sordido ufficiale,
la sua pistola
ti è già alla tempia.
“Vi prego, non sparate”
sussurrasti riversa.
Piombo sordo
colorò di rosso
la tua morbida guancia.
Si fermò la carrozza
sopra l’ultimo ponte.
Soldati, soltanto soldati
ti presero il corpo.
Lo accolsero inquiete
le acque dello Sprea.
Ritorni il tuo spirito
a rincorrere ancora
con tutti gli oppressi
benedetti dalla terra
pace e libertà,
pace e libertà diverse.
07.09.1991
e sempre Viola in-Canta.
[ rOsA/pArcO, rEspIrO/pErsInO, EsAttO/AffEttO,… ]
parole come punti: “note” del pensiero. Spartiti che sono. In-tesi [ il suono per senhal ]
E grazie
Degli spartiti, di Daino, e e della memoria, di Marcolini, entrambi condivisi, e necessari per andare avanti, merci Viola