Gradazioni di Viola


À gauche il s’agit d’un violet saturé RVB composé de 100% de bleu et 75% de rouge. À droite c’est ce même violet séparé en quadrichromie, ce qui donne 51% de cyan et 65% de magenta. Comme on peut le voir, la séparation quadri ne parvient pas à restituer un violet pur.

( Una fra tante)
di
Viola Amarelli

Fard. Terra. Rimmel. Matita, per gli occhi e per le labbra. E stretti i capelli lucidi, cortina nera di arabie e medioriente. Maschera tribale, jeans improbabili su fianchi, pancia e cosce, chili di carne e grasso che strabordano, gonfiando un bomber arancio, lo stesso del rossetto. E nelle feste, parenti e capitoni, in motoretta, cacciarla la pistola, una fra tante a casa, premi il grilletto. Sparando, all’aria, al mondo, rumore di casino come un tamburo rituale a richiamare sorte, dire son io son qui venite, soldi e. Nessun ragazzo, nessun uomo da un pezzo. E ritrovarsi con uno morto ucciso. Sfortuna nera. Io non volevo, no, gesù, davvero.

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13 Commenti

  1. Viola, ti facevo più una Viola d’amore che di guerra.
    T’arrabbi (e mi spari) se ti dico che prefrisco le tue poesie?

  2. A me pare che non ci sia definizione più giusta:
    “gradazioni”.
    Non c’è alcun stacco dalla poesia.
    Il mondo si presenta con la stessa intensità di luce.
    Variano le componenti al cambio delle situazioni.
    Ma noi restiamo avvolti nella nostra coperta, viola.

  3. Cara Viola, a proposito di gradazioni, questa ricorda ‘Quartieri Spagnoli’, la vedo quasi come una continuazione:
    Magro il palazzo pigiama, la cannottiera/ nera su nero lungo i quartieri/ spande eleganza/ alto, le spalle larghe/…

    ti dona molto comunque sia anche questo bel viola sangria
    Abele

  4. Fard. Terra. Rimmel. Matita, per gli occhi e per le labbra.

    parenti e capitoni

    E ritrovarsi con un morto ucciso.

    …intravedo il volto di manuela terracciano, e di tante altre donne come lei, in una notte di fine d’anno in cui ogni inibizione cessa e a tutti i costi bisogna divertirsi…

    viola, parole forti
    crudelmente reali

    v

  5. anche a me ha ricordato l’episodio dei quartieri spagnoli.

    la “maschera tribale” e la morte , accostamento potente.

    un saluto

  6. Qualche riga di descrizione. Una scena di teatro. Lotta dei colori. I vestiti sono di guerra. Molto crudele, la maschera tribale, perché si appica al fiato. Un garofano carmin fiorisce sulla pelle incisa.

    Bellissimo Viola.

    I nomi dei colori di pittura indovinano l’universo ampio dell’immaginazione. Chi si rammenta la magia di mescolare i colori di pittura in un bicchiere?

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Sono musicista, quando si studia un brano si considera che anche il silenzio, la pausa sia musica. Compositori come Beethoven ne hanno fatto uso per sorprendere, catturare, ritardare le emozioni del pubblico, il silenzio parte della bellezza. Il silenzio qui però non è la bellezza. Il silenzio che c’è qui, da più di dieci mesi, è anti musicale, è solo vuoto.
francesco forlani
francesco forlani
Vivo e lavoro a Parigi. Fondatore delle riviste internazionali Paso Doble e Sud, collaboratore dell’Atelier du Roman . Attualmente direttore artistico della rivista italo-francese Focus-in. Spettacoli teatrali: Do you remember revolution, Patrioska, Cave canem, Zazà et tuti l’ati sturiellet, Miss Take. È redattore del blog letterario Nazione Indiana e gioca nella nazionale di calcio scrittori Osvaldo Soriano Football Club, Era l’anno dei mondiali e Racconti in bottiglia (Rizzoli/Corriere della Sera). Métromorphoses, Autoreverse, Blu di Prussia, Manifesto del Comunista Dandy, Le Chat Noir, Manhattan Experiment, 1997 Fuga da New York, edizioni La Camera Verde, Chiunque cerca chiunque, Il peso del Ciao, Parigi, senza passare dal via, Il manifesto del comunista dandy, Peli, Penultimi, Par-delà la forêt. , L'estate corsa   Traduttore dal francese, L'insegnamento dell'ignoranza di Jean-Claude Michéa, Immediatamente di Dominique De Roux
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