Do you remember Héctor German Oesterheld?

Si presume che Héctor German Oesterheld sia morto trent’anni fa, nel 1978. Non si sa dove, come e neppure il giorno esatto. Si sa solo il perché. Perché era un uomo libero in una terra non libera. Con Lucia Saetta , abbiamo deciso di ricordare uno dei più grandi talenti della storia del fumetto. Il testo che abbiamo tradotto, è nel volume, Historieta. Regards sur la bande dessinée argentine pubblicato da Giusti (Vertige Graphic) e a cura dello straordinario José Munoz.
effeffe

Oesterheld, facitore d’avventure
Nato il 23 luglio 1919 a Buenos Aires in una famiglia di classe media, da padre tedesco e madre spagnola, Héctor German Oesterheld si immerse nei racconti d’avventura dalla sua più giovane età. Durante gli studi superiori di geologia, lavora come correttore per la stampa e scopre così un mondo a cui comincia a legarsi. Nel 1943 pubblica il suo primo racconto nel supplemento letterario del quotidiano La Prensa. La sua prima collaborazione importante sarà con l’Editorial Abril dove pubblica racconti per bambini e di vulgata scientifica. Nel 1951, firma le sue prime sceneggiature di fumetti per la rivista Cinemisteria. Sargento Kirk, frutto della collaborazione feconda con Hugo Pratt esce nel 1953 e conosce un grande successo.

Kirk è un disertore del settimo reggimento di cavalleria americana nauseato dalle inutili carneficine. I valori morali atipici dell’eroe fanno del sergente Kirk un valore di riferimento nella storia del fumetto realista. Oesterheld moltiplica le collaborazioni con differenti case editrici e crea personaggi che diventano molto popolari ( El Hindio Suàrez disegnato da Carlos Freixas, Tarpòn y Doc, ecc).
Nel 1955 fonda con il fratello Jorge la casa editrice Frontera che pubblica le nuove avventure del sergente Kirk e Bull Rockett sotto forma di romanzi ispirati alle sue sceneggiature. In seguito, nel 1957, due riviste mensili di fumetti vedono la luce: Frontera e Hora Cero. Un vero successo. In questo periodo nasce il personaggio di Ernie Pike disegnato da Hugo Pratt, che dà all’eroe i tratti di Oesterheld.

Ernie Pike è un giornalista corrispondente di guerra, dunque un testimone, il che permette a Oesterheld di mettere in scena il suo messaggio umanista. Ancora una volta si permette di rivoluzionare il tono consensuale dell’epoca creando il personaggio del “buon Tedesco”.
Nuovi fumetti, nuovi personaggi si succedono: Ticonderoga disegnato da Pratt, Randall the Killer, da Arturo del Castillo, Sherlock Time da Alberto Breccia, Joe Zonda e Rolo da Solano Lòpez.
Nel settembre del 1957 con il primo numero di Hora Cero Semanal, appare il primo episodio del fumetto che diventerà il più importante in Argentina: l’Eternauta disegnato da Solano Lòpez. La storia del’invasione extraterrestre, pubblicata in episodi, dura fino al 1959, tenendo col fiato sospeso un lettorato soggiogato al punto che quando finirà, sarà l’oggetto di una riedizione in tre tomi che incontrerà lo stesso grande successo.
Seguiranno parecchie riedizioni. L’Eternauta è diventato un mito. Alla fine degli anni ’50 cominciano le difficoltà per le Edizioni Frontera. Gli autori partono all’estero dove sono pagati meglio, i debiti si accumulano, poi sarà la fine. Oesterheld già padre di quattro figlie si mette di nuovo a lavorare per altre case editrici.

Nel 1962 appare una delle sue più importanti creazioni: Mort Cinder, disegnato da Alberto Breccia per la rivista Misterix, che diventerà un punto di riferimento mondiale nella storia del fumetto.
Collabora a diverse riviste. Nel 1969 pubblica sul settimanale Gente una nuova versione dell’Eternauta illustrata da Alberto Breccia; Oesterheld ne ha modificato il soggetto per dare al personaggio di Joan Salvo un aspetto più politico, vicino alle sue idee progressiste, ma la direzione conservatrice lo costringerà a concludere la sceneggiatura molto più rapidamente del previsto.
Nel 1976 la dittatura militare è al potere in Argentina. Oesterheld milita nel gruppo Montoneros.

Lavora a una nuova versione dell’Eternauta, questa volta nuovamente con Solano Lòpez, ma la sceneggiatura che è un pamphlet politico, un atto di appello alla resistenza, crea delle divergenze tra di loro. Il 27 Aprile 1977 Oesterheld è rapito dalla giunta militare. Diventa così uno dei 30.000 desaparecidos insieme alle sue quattro figlie, i generi, i nipoti. Nessuno lo rivide mai in un mondo libero. Uno dei rari sopravvissuti di un centro di detenzione clandestina soprannominato “Sheraton”, testimonia : una delle ultime immagini che ho di Hector è quella del giorno di Natale del 1977. I secondini ci hanno autorizzato a toglierci i cappucci e a fumare una sigaretta. Ci hanno lasciato parlare cinque minuti. Hector ha detto che era il più vecchio e che voleva salutare uno per uno tutti i prigionieri che erano lì. Non dimenticherò mai quell’ultima volta in cui mi ha stretto la mano. Aveva sessant’anni e il suo stato fisico era estremamente degradato.

Benché siano state fatte delle ricerche dalla commissione di inchiesta sui Desaparecidos, nessuno conosce ad oggi le circostanze esatte della morte di Hector Oesterheld che si suppone sia avvenuta nel 1978. Numerosi omaggi gli sono stati resi in Argentina e nel mondo. La sua opera si distingue attraverso i suoi personaggi, uomini e donne comuni, che confrontati a delle situazioni estreme si trasformano in combattenti per la giustizia, senza nemmeno averlo premeditato, proprio come il loro creatore.

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21 Commenti

  1. Ottimo post, effeffe.
    L’Eternauta è uno dei più importanti fumetti (o romanzi?) mai scritti. Incredibile per la sua preveggenza. E per come la storia narrata anticipi quella del suo autore…
    A Buenos Aires, in alcune vie del centro, è ancora possibile trovare una sagoma dell’eroe nascosto dallo scafandro: “Resiste!” è la scritta che l’accompagna…

  2. Oesterheld , L’Eternauta
    ogni volta che leggo notizie su di lui mi commuovo
    per lui e quella sua famiglia, figlie nipoti generi.
    Grazie

  3. Bravo, effeffe. Post come questi hanno il guaio di ricordarmi quanti anni ho, ma servono (e serve anche ricordarsi degli anni passati).

  4. pensa Girolamo che stavo per comprare il tuo libro, in vetrina, a parigi proprio nella libreria di Fortunato (un tempo anche del Giusti). Sai quella dove tra i libri si inalbera lo strano strumento di navigazione, tutto in ottone e lucente, che Hugo Pratt aveva dimenticato proprio lì durante uno dei suoi viaggi. in taxi da Parigi in Svizzera
    effeffe
    ps
    lo prenderò alla prossima andata, sicuramente

  5. @ effeffe [comunicazione personale]

    Non mi dire, effeffe.

    Io non viaggio.
    Ho viaggiato solo una volta, andando via dalla Sardegna,
    e, se quelli che faccio si possono chiamare viaggi, sono
    sempre di ritorno.

    Tu conosci e frequenti il mio caro amico Fortunato?
    E’ da tanto che non lo vedo: non sono mai andato a Parigi.
    La prossima volta abbraccialo da parte mia.

  6. …l’eternauta..mort cinder…ticonderoga…la grande scuola argentina…quanti anni, quanti ricordi…in un mondo invaso da super eroi marvel in tutte le salse..che amarezza. grande hector!!!!!

  7. Oesterheld e l’Eternauta sono, credo, un binomio inscindibile per quelli che amano il fumetto (e poi Pratt, Solàno Lopez, Del Castillo, Breccia… chi, avendone ammirato il tratto, può dimenticarli? Loro e la scuola argentina in generale)
    E nel leggere del Natale e della sigaretta non posso non pensare alla nevicata che dà avvio proprio all’Eternauta. Non ci si stupisce, avendo in mente quelle pagine, di come le idee del suo sceneggiatore potessero essere invise a un governo totalitario.

    Grazie, effeffe (e grazie lucia/cronomoto) per questo post.

  8. I remember, e proprio come Girolamo penso a quando leggevo l’Eternauta un sacco di anni fa, credo su Lanciostory…

    E Mort Cinder, disegnato da Breccia, grande.

    Omaggio doveroso, Effeffe –

  9. Non conoscevo. L’universo dei fumetti è ancora una terra da scoprire per
    me. E’ un magnifico omaggio, il testo di effeffe.

  10. Intanto ringrazio tutti per i commenti fatti e per aver inoltrato il post per blogosfere. Poi dire a Verò che l’articolo (straordinario anche in francese) io l’ho solo tradotto.
    un abbraccio
    effeffe

  11. Si l’avevo letto! Volevo dire bella traduzione. Perché tradurre è un arte, implica un gioco di equilibrista tra le due lingue: si deve essere scrittore in francese e in italiano!

    PS Invece ho fumetti di Munoz con piccoli racconti gialli.
    I volti son straordinari.

  12. Mort Cinder è uno dei fumetti più belli che abbia mai letto. Lo leggevo sulla rivista Il Mago, di cui ho tutti i numeri tranne uno. Le atmosfere di quel fumetto e il ricordo della storia della battaglia delle Termopili hanno accompagnato tutta la mia infanzia.

  13. Onore a Oestrerheld, autore di Mort Cinder, ricordato anche qui. Compagno mi fu di tante letture su “Il mago”…

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Sono musicista, quando si studia un brano si considera che anche il silenzio, la pausa sia musica. Compositori come Beethoven ne hanno fatto uso per sorprendere, catturare, ritardare le emozioni del pubblico, il silenzio parte della bellezza. Il silenzio qui però non è la bellezza. Il silenzio che c’è qui, da più di dieci mesi, è anti musicale, è solo vuoto.
francesco forlani
francesco forlani
Vivo e lavoro a Parigi. Fondatore delle riviste internazionali Paso Doble e Sud, collaboratore dell’Atelier du Roman . Attualmente direttore artistico della rivista italo-francese Focus-in. Spettacoli teatrali: Do you remember revolution, Patrioska, Cave canem, Zazà et tuti l’ati sturiellet, Miss Take. È redattore del blog letterario Nazione Indiana e gioca nella nazionale di calcio scrittori Osvaldo Soriano Football Club, Era l’anno dei mondiali e Racconti in bottiglia (Rizzoli/Corriere della Sera). Métromorphoses, Autoreverse, Blu di Prussia, Manifesto del Comunista Dandy, Le Chat Noir, Manhattan Experiment, 1997 Fuga da New York, edizioni La Camera Verde, Chiunque cerca chiunque, Il peso del Ciao, Parigi, senza passare dal via, Il manifesto del comunista dandy, Peli, Penultimi, Par-delà la forêt. , L'estate corsa   Traduttore dal francese, L'insegnamento dell'ignoranza di Jean-Claude Michéa, Immediatamente di Dominique De Roux
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