RADIOBAHIA: racconti per canzoni [009]
di Marco Ciriello
9.
“La velina di Putin” si chiama il romanzo, è ambientato a Mosca e parla dell’America. È una storia piena di sorprese che Ernest Bishop scrive in aereo. Dentro giornate morte, ci sono: la televisione russa, la scrivania di Putin, Monica Levinski in cerca di lavoro, e soprattutto un finale unico nella storia della letteratura mondiale: quando racconta di come suo padre è diventato una piscina. E anche: pagine eccezionali sui Leningrad: un gruppo che prende in giro Putin più di Kasparov, ma i corrispondenti stranieri non lo sanno perché non ascoltano la nuova musica russa, e poi c’è Bishop tra un viaggio e l’altro, perso nei mille solitari richiami degli aeroporti. «Cammina viaggiatore, l’ultima pagina è lontana». Comincia così.
Radiobahia suona ogni venerdi all’alba sul quotidiano IL MATTINO
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Radiobahia è una sorpresa che aspetto ogni venerdi, un po’ come un dolce ( un dessert). Quando ho visto Money, ho pensato a Money dei Pink Flyod.
Si chiama Gruppa Leningad, ed io avrei voluto ascoltare le parole in Russo.
Money А деньги бывают – такое бывает,
Такое бывает, но только не долго.
Не храните деньги в сберегательных кассах-
Там от них никакого толку.
Oh, money, money…
Oh, money, money…
Oh, money, money, money-
На кармане
Хорошо, когда есть на кармане
Эти самые – money, money,
Когда бабки есть, тогда все путем.
Значит снова пьем, значит снова пьем…
Oh, money, money…
Oh, money, money…
Oh, money, money, money-
На кармане
Я скажу по секрету, между нами,
Самое главное – money, money.
За них сегодня можно все купить
Их нужно тратить, а не копить.
Oh, money, money…
Oh, money, money…
Oh, money, money, money-
На кармане
Allora ho ascolto una secondo volta e ho cercato le parole in russo, e non so riconoscere. La voce è un po’roca. Devo ascoltare ancora.
Grazie Orsola per la risposta.
Marco sei una miniera.
Conoscevo il padre di Bishop, da prima che lo diventasse. Ti guardava, mite, quando perdevi l’appiglio. Potevi sprofondarci nei suoi occhi. Quando lessi il necrologio non credevo ai miei: morire per l’errore di un inserviente!
Acido muriatico al posto del cloro. “Che le Grandi Acque ti siano lievi”. Queste le parole di Ernest, mentre lacrime defluivano, confuse col corpo martoriato di suo padre. Lasciava un enorme vuoto.
ricevo da M.:
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