Schedatura dei Rom sotto i nostri occhi

(Ricevo da Giuseppe Catozzella e volentieri pubblico. FK)

Questa è una lettera di Giorgio Bezzecchi, vicepresidente dell’Opera Nomadi, Associazione nazionale nata nel 1965 per promuovere interventi atti a togliere gli zingari e altri nomadi dalla situazione di emarginazione in cui sono relegati. Giorgio Bezzecchi, rom, da anni lavora per la promozione sociale, politica e culturale dei rom a Milano.
La sua famiglia vive in un campo del capoluogo lombardo. Suo padre è stato deportato in un campo di concentramento, dal quale per fortuna è tornato vivo. Suo nonno, prigioniero in un altro campo di sterminio, non è sopravvissuto.
Domani tutta la sua famiglia sarà fotografata e schedata, conformemente alle attuali decisioni del prefetto che prevedono un rilevamento completo di tutti i rom residenti nel territorio milanese. È stato deciso un rilevamento di identità da parte della polizia su base esclusivamente etnica.

Credo che la sua lettera debba essere letta e ragionata. È possibile contattare sia l’Opera Nomadi di Milano, sia la cooperativa RomanoDrom, di cui Giorgio è presidente. (segreteria@operanomadimilano.org, romandrom@libero.it )

Lettera di Giorgio:
Milano, 05/06/2008

”Prossimo intervento differenziale per cittadini Italiani (censimento fotografico e schedatura-Polizia), domani mattina, presso il campo comunale di via Impastato a Milano (famiglie Bezzechi).
Sono passati 60 anni dalla promulgazione delle leggi razziali e dalla pubblicazione della rivista “La difesa della razza” di Guido Landra e dei primi rastrellamenti che sfociarono dopo un breve periodo di tempo in un ordine esplicito di “internamento degli zingari italiani” in campi di concentramento (Circ. Bocchini del 27/04/41), quei “campi del Duce” di cui in Italia si è preferito perdere la memoria.
“RICORDARE PER NON DIMENTICARE” – Sono passati sessant’anni, ma le preoccupazioni, la percezione del pericolo, I PROVVEDIMENTI PUBBLICI SONO GLI STESSI DI OGGI.
È agghiacciante quello che sta avvenendo oggi sotto i nostri occhi, a Milano.
Rimanere in SILENZIO oggi vuol dire essere responsabili dei disastri di domani.
NESSUNA collaborazione di Enti o Associazioni è giustificata. VERGOGNA!
Mi appello alla società civile, chiedo un sostegno per le comunità di Rom e Sinti milanesi.
Ricordo che domani sarà schedato anche mio padre, CITTADINO ITALIANO, che ha patito la persecuzione nazifascista con l’internamento in campo concentrazionale italiano (Tossicia).
Mio nonno deportato a Birkenau e uscito dal camino. VERGOGNA!
MI VERGOGNO, IN QUESTO MOMENTO, DI ESSERE CITTADINO ITALIANO E CRISTIANO.
Chiedo in questo momento tragico per la democrazia e la cultura a Milano e in Italia, di URLARE il proprio dissenso per questa politica razzista, incivile e becera.
RICORDO E NON DIMENTICO che oggi siamo noi, e domani…”

Rag. Giorgio Bezzecchi
(Rom, medaglia d’oro al valor civico)

COMUNICATO STAMPA DI OPERA NOMADI

L’operazione di controllo di un insediamento rom, che ha preso il via questa mattina verso le ore 5.00 in Via Impastato, 7 a Milano e che ha riguardato circa 35 persone, cittadini italiani residenti a Milano da oltre 4 decenni, ha dato il via a quello che era stato preannunciato nei giorni scorsi dal Commissario Straordinario e Prefetto di Milano come un vasto censimento di tutte le comunità rom e sinte presenti a Milano e nella Provincia.
Circa 50 agenti di Polizia di Stato, Polizia Locale e Carabinieri hanno fotografato i documenti d’identità di tutti gli appartenenti alla comunità (dati per altro già in possesso delle autorità comunali e dell’anagrafe di zona presso cui sono regolarmente iscritti), configurando così l’intera operazione come una vera e propria schedatura su base “etnica” di una parte di concittadini, in violazione dei più elementari diritti costituzionali delle persone.
L’operazione è avvenuta in assenza della stampa e di organismi autonomi di controllo, ragione per cui è ipotizzabile che gli interventi che seguiranno negli altri insediamenti, dove la consistenza numerica dei Rom e Sinti è assai maggiore e i problemi sociali più rilevanti, potrebbero dar luogo ad abusi d’autorità e procedure irregolari ancor più gravi per le persone che saranno identificate.
L’Opera Nomadi chiede che al più presto vengano quindi date effettive garanzie di tutela e rispetto dei diritti delle persone che saranno sottoposte ad operazioni di censimento del territorio e che queste avvengano nel pieno rispetto delle leggi vigenti, anziché configurarsi come iniziative discriminatorie su base etnica.
Per fare questo si chiede che alle operazioni venga autorizzata la presenza di un
comitato di controllo indipendente sul modello di quelli previsti dall’OSCE.
Nelle ultime 24 ore sono giunte all’Opera Nomadi di Milano perché trasmettessero alle famiglie di via Impasto oltre 100 lettere di solidarietà da parte di autorità politiche, culturali e associative nonché di cittadini e di molti ex deportati nei campi di concentramento.
Tutti hanno ugualmente manifestato per iscritto la loro indignazione e profonda preoccupazione per quanto sta accadendo.

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10 Commenti

  1. Ho ricevuto anch’io, in una email dell’ANPI, la lettera di Bezzecchi. Vi allego in commento cosa c’era scritto nella lettera dell’ANPI:

    A.N.P.I. – Associazione Nazionale Partigiani d’Italia
    Sezione Zona 1 – Via Mascagni, 6 – 20122 – Milano

    Milano, 10 giugno 2008
    La sezione ANPI  “Zona 1” denuncia il clima discriminatorio e razzista montato in queste ultime settimane, clima che ha portato ai provvedimenti sulla comunità rom intrapresi in questi giorni.
    La sezione esprime indignazione ed enorme preoccupazione per il “silenzio” dei media e della collettività sotto il quale tali provvedimenti passano ed invita a dare la massima diffusione a questo comunicato, con lo scopo di diffondere l’informazione e la denuncia dei fatti gravissimi.
    La sezione ricorda a tutti, cittadini ed istituzioni, lo spirito di eguaglianza sancito dalla nostra Costituzione, con particolare riferimento agli articoli 2 e 3 che qui riportiamo: 
    Art. 2 – La Repubblica riconosce e garantisce i diritti inviolabili dell’uo­mo, sia come singolo sia nelle formazioni sociali ove sì svolge la sua per­sonalità, e richiede l’adempimento dei doveri inderogabili di solidarietà politica, economica e sociale. 
    Art. 3 – Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali.
    E’ compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economi­co e sociale, che, limitando di fatto la libertà e l’eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l’effettiva partecipa­zione di tutti i lavoratori all’organizzazione politica, economica e sociale del Paese.

  2. Chiedo scusa.
    Stiamo affondando in un pozzo più nero della notte nera. Eppure, credo, tutti ne conosciamo il fondo melmoso e maleodorante.
    Tra poco saremo tutti schedati, fotografati, rivoltati come un vecchio calzino. L’indignazione c’è mista alla rabbia. Cos’è ormai l’Italia, esiste ancora? o è solo il paradiso dei potenti’
    solidarietà
    jolanda

  3. Diritti umani, diritti civili? Roba da minoranze. Segnali di autoritarismo, sospensione delle garanzie costituzionali? Interessa a pochi. La memoria storica, i valori che dovrebbero aggregarci come popolo? Riguardano solo alcuni nostalgici. E’ così: siamo minoranza, la più parte dei nostri concittadini si affratella intorno alla pena di morte e alle partite della nazionale, sono questi i valori unificanti. E’ il risultato di una democrazia ridotta a delega, di una politica ridotta a propaganda. Di cui il berlusconismo non è la causa ma il frutto. Non c’è che da andare avanti, ognuno nel proprio piccolo, tentando di rivitalizzare i germi di una cultura svenduta in poche puntate di talk-show. Ma è dura metterci un entusiasmo che non c’è.

  4. Vi segnalo intanto che:

    12 GIUGNO ORE 12. LE ASSOCIAZIONI ROM PROMUOVONO UN PRESIDIO CON CONFERENZA STAMPA DAVANTI ALLA PREFETTURA DI MILANO CONTRO I PROVVEDIMENTI DISCRIMINATORI VERSO ROM E STRANIERI

  5. Io questo weekend dovevo andarmene altrove a fare qualcos’altro. Domani proverò a rimandare l’altrove e il qualcos’altro per esserci.

  6. non si sa mai che anche gli italiani ritornino ad essere ciò che erano fino a quarant’ anni fa: un popolo di straccioni emigranti, trattati a calci nel sedere in qualunque nazione andassero.
    Anche se ormai non c’è più bisogno di tornare ai tempi di marcinelle… marcinelle si è già trasferita nel bel paese, come testimoniano le notizie sui morti al lavoro nei giornali. Morti rumeni, molto spesso…

    http://www.repubblica.it/2008/06/sezioni/cronaca/verona-carbonizzato/verona-carbonizzato/verona-carbonizzato.html

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