Annullare la direttiva sulla data retention: richiesta delle ONG europee alla Corte
(2008-04-08) – Oggi 43 ONG per i diritti civili e associazioni professionali basate in 11 paesi europei hanno inviato alla Corte di Giustizia Europea una richiesta di annullamento della direttiva europea che impone la registrazione a tappeto dei dati sulle telecomunicazioni e sulla posizione di 494 milioni di cittadini europei.
La lettera (testo, pdf) fa riferimento ad un atto di annullamento fatto dall’Irlanda nel 2006 e sottolinea che, oltre ai motivi formali portati dall’Irlanda, la direttiva è soprattutto illegale di fatto. Secondo il documento, la data retention viola il diritto al rispetto della vita privata e della corrispondenza, la libertà di espressione, e il diritto alla protezione della proprietà privata per i fornitori di accesso. “Mentre minaccia di infliggere gravi danni alla società, i suoi benefici potenziali sembrano complessivamente minimi. Solo in pochi casi, generalmente di importanza secondaria, la data retention può servire a proteggere i diritti individuali. Non è prevedibile un effetto permanente nella riduzione della criminalità.” Con l’applicazione della data retention, “i cittadini rischiano che i dati delle loro comunicazioni portino a false incriminazioni, e abusi da parte delle autorità o di privati. Per questo la data retention minaccia le libere comunicazioni nella società intera.”
La lettera è firmata da 43 organizzazioni per le libertà civili, fornitori di accesso ad Internet, telefoni di sostegno, giornalisti e associazioni della stampa. La lista completa dei firmatari è pubblicata online.
Informazioni e approfondimenti:
I dati sulle comunicazioni permettono di sapere chi ha contattato chi via telefono, cellulare o email. Nel caso delle telefonate dal cellulare o di SMS, viene registrata anche la posizione dell’utente. Questi dati permettono di conoscere gli spostamenti dei cittadini e di controllare i contatti personali o di lavoro. Possono anche essere ricavate informazioni sul contenuto delle comunicazioni stesse, come gli interessi personali ed altri aspetti della vita privata individuale.
L’ONG tedesca Gruppo di Lavoro sulla Data Retention (Arbeitskreis Vorratsdatenspeicherung) ha organizzato nel 2007 una protesta contro questo progetto, a cui più di 15.000 persone hanno partecipato a Berlino. L’ONG ha organizzato anche una class action sostenuta da 34.000 cittadini. A marzo la Corte Costituzionale Federale tedesca ha stabilito che, in attesa di un pronunciamento, i dati raccolti possono venie utilizzati solo per perseguire gravi reati. Il Gruppo di Lavoro sulla Data Retention prevede che la Corte di Giustizia Europea annulli la direttiva sulla data retention nel corso di quest’anno, permettendo così alle corti nazionali di annullare le leggi che la recepiscono. Uno studio commissionato dagli attivisti a febbraio rivela che la data retention agisce da serio deterrente all’uso di telefoni, cellulari, posta elettronica ed Internet.
Original text: European NGOs ask Court to annul data retention directive (2008-04-08); translation: Jan Reister; translation license: Creative Commons by-nc-sa 2.5
Tra i firmatari italiani: ALCEI, Progetto Winston Smith .
[il testo della lettera (testo, pdf), lungo ma articolato e scorrevole, merita una lettura anche per la confutazione dei principali argomenti a favore della sorveglianza tecnologica nella società. JR]
Ho!
non riuscivo ad entrare qui a leggerti!
da quello che posso capire vogliono privarci di ogni libertà di telecomunicazione…ebbene, se non abbiamo nulla da nascondere, si può anche accettare, ma sarebbe più giusto applicarla a chi ha qualcosa da nascondere, forse…
La libertà va rispettata sotto qualsiasi forma.
Bonsoir :-)
[…] e aperto sviluppo della Società dell’Informazione. C’è questo e molto altro nella richiesta di annullamento della direttiva europea sulla data retention trasmessa alla Corte di Giustizia da 43 ONG impegnate […]