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Non toccate la nostra libertà

(Pubblico qui il comunicato con cui Usciamo dal silenzio aderisce alla manifestazione nazionale contro la violenza sulle donne del 24 novembre a Roma)

14 milioni di donne tra i 15 e i 60 anni hanno subito, nel corso della loro vita, una qualche forma di violenza: sessuale, fisica, psicologica.
Soltanto il 18,2 per cento di loro ha saputo vedere quella violenza e riconoscerla come un reato.
Il 95 per cento delle violenze non è mai stato denunciato.
La maggior parte delle violenze avviene in casa o per mano di un uomo conosciuto.
Il 69,7 per cento degli stupri è ad opera del partner. Partner ed ex sono responsabili della maggior parte delle violenze fisiche.
57 donne sono state uccise in Italia nei primi sei mesi del 2007.
(Istat, indagine nazionale sulla violenza contro le donne, 2007).

La violenza contro le donne ci riguarda tutte, ci minaccia, non ci riconosce libere.

La violenza contro le donne non è un destino per nessuna. Né in casa, né fuori.

La violenza contro le donne non è cronaca nera, ma è figlia del rapporto di potere tra gli uomini e le donne, sia nella loro relazione intima che sulla scena pubblica.

La violenza contro le donne non è un fatto privato, ma una misura della democrazia.

La violenza contro le donne esige parola pubblica e parola di donne e uomini.

Andiamo in piazza il 24 novembre a Roma per:
ribadire che la violabilità storica del corpo delle donne è l’origine della violenza e riaffermare che la libertà delle donne è alla base della convivenza tra le persone;
rifiutare ogni scorciatoia che iscrive ad una questione di sicurezza urbana il tema della violenza;
spezzare il silenzio che, in particolare, copre la violenza che avviene tra le mura domestiche;
rompere la solitudine delle donne che subiscono violenza e che devono trovare sostegno e condivisione nell’uscirne.

Il 24 novembre chiederemo ancora una volta:
parola pubblica in tema di violenza e assunzione di responsabilità da parte di chi governa.
La questione della violenza deve assumere nell’agenda politica, come in altri paesi è successo, la stessa centralità che ha nella vita delle donne.
Vogliamo l’approvazione rapida delle misure che i centri antiviolenza sollecitano quali lo stalking, perché va a colpire il prologo di violenza dei troppi omicidi di donne nel nostro Paese, e l’estensione della legge Mancino contro l’omofobia sollecitata dal movimento glbt.
Vogliamo una legge che sia per le donne e non per la famiglia.
Una legge che sostenga la loro libertà di scelta e il loro bisogno di riprendere in autonomia il filo della propria vita.
Una legge che affronti la radice culturale della violenza come sintomo dell’ineguaglianza, che investa i poteri pubblici della responsabilità di prevenirla, individuarla e combatterla in sinergia tra loro e usando delle competenze della rete dei centri antiviolenza e del movimento delle donne.
Una legge che, attraverso campagne di educazione al rispetto e la sensibilizzazione di media e pubblicità contro gli stereotipi sul corpo femminile e sui ruoli, si dia intera l’ambizione di contribuire a un nuovo disegno di convivenza civile tra donne e uomini.

Usciamo dal silenzio

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(Vedi anche i dati ripresi dal sito di ASSOCIAZIONE NONDASOLA donne insieme contro la violenza
Novembre 2007)

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477 Commenti

  1. Io quasi – ma toglierei anche il “quasi” – quotidianamente mi vergogno di essere un uomo.

  2. L’unica volta che ho denunciato una persona per sexual harassment sul lavoro , finì che il tipo venne circondato da sindacalisti che mi inviavano amici comuni per minacciarmi con “le buone”. Lui fu protetto e io, che ero una semplice collaboratrice “esterna” all’ufficio, cambiai cantiere e da allora non ho mai più voluto lavorare a Roma. Mai più.
    Per fortuna subito dopo mi chiamarono negli Usa e fui molto lieta di dover firmare insieme al contratto anche il codice di comportamento sessuale corretto.
    Tornando in Italia, visto che scopiazziamo il peggio dell’America e non le poche cose positive, ho capito che me la devo cavare da sola e il prossimo ho giurato che gli lego le braccia ad un palo e lo faccio sistemare per bene.
    Avance sessuali nel lavoro sono continue, è fisiologico come un appuntamento che sai prima o poi arriva, ma a volte non c’è bisogno di arrivare a mezzi estremi: ho scoperto che se dico di essere innamorata (perennemente innamorata!) l’orco demorde come un bambino preso dalle fiabe. Bestie che sono! Comunque, almeno sul lavoro, è meglio il contratto: la paura di risarcimenti altissimi fa desistere almeno una buona percentuale di cretini.
    Il romano però era pazzo pericoloso. Davanti a certe cose, non c’è difesa, si è soli con quegli occhi davanti da folle, e meno male sono una combattiva e siciliana per giunta sicchè ho prevenuto il peggio invece di riparare un danno assai probabile ed imminente sulla mia persona. Rimasi però scolvolta dal comportamento dei sindacati: lui rischiava il posto con la mia denuncia, e lo protessero. Dopo 2 anni scoprii che fu mandato in cura psichiatrica e la moglie lo lasciò.

  3. UN IMMENSO GRAZIE A ANDREA!

    E’ una cosa che mi tocca molto.

    Grazie agli uomini di cuore che capiscono che la violenza contro le donne ammazza l’amore tra i sessi, e grazie alle donne che fanno sentire le voce delle vittime.

  4. la manifestazione è stata indetta da
    http://controviolenzadonne.freewordpress.it/
    in occasione della giornata MONDIALE contro la violenza sulle donne.
    per rendere il contesto nazionale, qui il comunicato delle organizzatrici in occasione dell’omicidio di tor di quinto
    http://controviolenzadonne.freewordpress.it/2007/11/01/aggressione-tor-di-quinto-controviolenzadonne-condanna-approccio-securitario/
    ogni collettivo aderisce alla manifestazione secondo le proprie logiche:)

  5. Ri/educazione di maschio
    In quanto uomo, sono stato culturalmente determinato a rapportarmi in un certo modo nei confronti della donna. Questo modo implica aspetti inaccettabili, ad un’analisi razionale. Nonostante cio’ me li porto dietro. La grande cura è stata, sempre, la vita a due, la coppia. Non sto parlando di famiglia, matrimonio, o altro, ma dell’essere 2. Che è un grandissimo casino, una cosa difficile, fantascientifica. Mettere a male il proprio narcisisimo. Riconoscere il legame con l’altro nell’autonomia dell’altro. D’altra parte, è ancora il percorso educativo migliore che ho conosciuto, con donne che non si sono risparmiate attacchi duri. Non dico che sono stato ri/educato del tutto, ma credo che un grado di ri/educazione sia largamente necessario per quasi tutti i maschi. E esserne coscienti è già un passo avanti. Inizia a scemare l’autoindulgenza di gruppo. Il compiacersi in certi discorsi e atteggiamenti.

    Ri/educazione di femmina
    Uno sciopero della donna in televisione, credo che sarebbe un piccolo necessario passo. Sopratutto in Italia. Non riesco capacitarmi, quando guardo la TV italiana, rai o Berlusca che sia, del ruolo di bambolona muta davanti a presentatore logorroico, che è ormai schema universale.

    Ecco, due appunti, per dire che in questa faccenda, ma le donne lo sanno per prime, la legge non è tutto.

  6. Grazie ad “Usciamo dal silenzio”, e grazie agli amici che qui ne hanno parlato, ad Andrea Inglese, in particolare per la prova di sincerità (resoconto dei prezzi, i dubbi, tutto quanto sta dietro la nostra espeienza ), sull’enorme fatica della relazione fra i sessi.
    A quelle donne che non denunciano, non parlano e che soffrono, va tutto il mio affetto e la responsabilità ad inizare a testimniare che è possbilile il contrario.
    Maria Pia Quintavalla

  7. Ecco O.C., giusto! (e poi subito a parlare di integrazione con certa gente).
    E che dire della moglie/madre che è svenuta al dolore del marito in galera….!!! Mentre certe cose da noi sono condannate chissà quante se ne compiono nel resto del pianeta, con la connivenza sociale e legale.

  8. @ sgt. Pepper
    Non solo non c’è trippa per gatti, ma mi sembra d’aver capito che missy debba essere piuttosto bella…

    A parte gli scherzi. La violenza alle donne deve essere punita senza attenuanti; meglio sarebbe poterla prevenire, rendendo più sicure le città e i luoghi di lavoro, ma soprattutto cercando di trasmettere una cultura ben diversa da quella imperante oggi.
    Con una TV del genere…

    Detto questo vorrei dire due parole ad andrea inglese.

    @ andrea inglese
    Un conto sono le violenze alle donne (poste in essere da bestie criminali), un conto è il rapporto con le donne. Non necessariamente le prime sono conseguenti alle difficoltà (culturali) del rapporto uomo/donna (almeno fin che non si scade nella patologia).

    Le violenze, la gran parte di esse, fanno parte di una sfera a-problematica.
    Chi fa violenza alle donne non si pone minimamente il problema del rapporto con le donne, come l’assassino non si pone il problema dei rapporti tra gli uomini: li sopraffà e li uccide.

    detto questo, mi rendo conto che rischio di andare fuori tema, ma per quanto attiene alla dialettica uomo-donna, cercherei di uscire dai luoghi comuni e oserei sostenere una tesi, che mi rendo conto, qui stona (eppure…): la rieducazione non deve riguardare solo i ‘maschi’ (che vivono sulla loro pelle i retaggi culturali anche con crisi profonde) ma anche le ‘femmine’ che vivono la contraddizione di rivendicare la loro perfetta e giusta uguaglianza…, per poi magari essere anch’esse schiave dei loro retaggi, quali matrimonio, necessità dell’uomo deciso e protettivo…

    Insomma c’è ancora da lavorare.

    Comunque piena e incondizionata adesione all’iniziativa.

  9. Concordo con Beppe, riguardo all’educazione che deve coinvolgere anche le donne. Non voglio esser ripetitiva, ma siccome vivo quotidianamente il problema sul lavoro (e ne sono pure stanca e annoiata), sono sicura che gran parte dei miei problemi venga dalle donne che la danno per fare carriera. E sono più di quanto si immagini: nelle università, negli uffici pubblici, in politica, etc. Quando succede che un uomo (un politico, un assessore, o un semplice capo area, sempre però un superiore) stia lì a vedere di più la misura del tuo reggiseno più che controllare il contenuto del progetto che gli stai presentando, fosse anche una nuova teoria della relatività, è facile per me prendermela con quelle che hanno trascorso più tempo sui divani invece di stare sedute a studiare e scrivere. C’è un esercito di donne, e non importa quanto siano belle basta che siano facili. E’ un esercito agguerrito che pensa solo alle scorciatoie.
    Ma un giorno ho fatto la scema pure io. Mi sono vestita di prima mattina con un abito scollatissimo di Jean Paul Gautier, tacchi a spillo, abbronzantissima e sono andata da quello che non voleva firmarmi una carta da oltre un anno. L’ho sballato all’istante. Mi ha firmato che sembrava catatonico. Ero alta 2 metri più di lui, quindi inaccessibile. Uno schiavo ai miei piedi. Tutto il suo potere era niente. Una caccola ridicola. Poi sono uscita o ho detto ad un amico: se sapevo che bastava solo una scollatura… e ci siamo messi a ridere.
    A parte gli scherzi, però, quello fu un gioco, una prova. Ma è davvero desolante. Un professore universitario mi disse che per loro è normale avere la fila dietro la porta di ragazze pronte a darla e che quindi poi è naturale rapportarsi con tutte le donne con lo stesso metro.
    Ecco perché credo fortemente che –di nuovo, come sempre- debbano esser le donne ad appropriarsi della propria personalità e combattere anche quel fronte di donne che con il loro comportamento sono le prime a danneggiare il livello della qualità professionale. In generale, maschile e femminile.
    Ripeto, sul posto di lavoro, in questa proposta di legge andrebbe inserito anche un contratto di corretto comportamento sessuale.

  10. Sì missy e mi scuso, ma vorrei aggiungere un’altra cosa, sempre in contro tendenza…

    Ricordiamoci che la nostra è la civiltà anche dell’emancipazione sessuale. Non solo, ma questa emancipazione, come tutto oggi, è stata oggetto di mercificazione.

    Non mi scandalizzo assolutamente di questo. Non sono un moralista, né un puritano.

    Voglio dire che la mercificazione sessuale, se consapevole, non sfruttata e soprattutto non coercizzata, è legittima (sia da parte delle donne che degli uomini).

    Spetta a ciascuno decidere se acquistare sesso o se invece conquistarselo contestualizzato dall’amore.

    Questa liberazione, liberalizzazione, mercificazione ha portato con sé un’invetabile conseguenza, un rischio (che non corrono certo nei paesi dove vige l’integralismo islamico): il rischio del furto, della violazione, dell’abuso.

    Le merci si desiderano e stanno lì per essere desiderate e nel caso dell’uomo e della donna, le merci (scusate l’insistenza sulla crudezza del termine) sono esseri senzienti e spesso anche narcisisti che vogliono essere desiderati e alle volte, come ha esemplificato missy, anche per esercitare un potere tramite la bellezza.
    Bene, le merci desiderate, poi suscitano l’istinto di appropriazione, di furto, di rapina…

    Questo è un rischio. Sia chiaro meglio correre il rischio che finire con il burka. Meglio però gestire il rischio e ridurlo quanto meno al minimo. Prevenire.

    Capite bene che il punto di equilibrio ideale è molto elevato. Una società che spinge forte sul desiderio, che tende a provocarlo, spettacolarizzzarlo, a esibirlo, a usarlo come veicolo di vendita di qualunque altro oggetto (si pensi alla pubblicità), poi deve creare dei contrappesi altrettanto forti che consentano di gestire, regolare, educare quel desiderio.

    In fondo si parla di libido come istinto vitale. Perché lo sia occorre che sia alzata la guardia etica (nel senso di quel contesto spirituale capace di gestire con altezza il desiderio).

    Scusate, questo per dire che il problema è molto complesso.

  11. Sai ke pizza passare 8 ore in ufficio senza inframezzarle con qualche gioco proibito, magari alla macchina del caffè. Il punto, semmai, è saper scegliere i compagni di gioco.
    La manifestazione annunciata è parziale. La violenza nn ha aggettivi.
    Missy, coi tuoi racconti ti sei conquistata la simpatia di tutte quelle ke nessuno vede manco se si mettono il giubbetto con le strisce catarifrangenti :-) .
    Cmq vista l’aria che tira, nn so voi, ma io il 24 nov mi chiudo in casa

  12. a Beppe che scrive:
    “Un conto sono le violenze alle donne (poste in essere da bestie criminali), un conto è il rapporto con le donne. Non necessariamente le prime sono conseguenti alle difficoltà (culturali) del rapporto uomo/donna (almeno fin che non si scade nella patologia).Le violenze, la gran parte di esse, fanno parte di una sfera a-problematica.
    Chi fa violenza alle donne non si pone minimamente il problema del rapporto con le donne, come l’assassino non si pone il problema dei rapporti tra gli uomini: li sopraffà e li uccide.”

    Allora non hai letto i dati, non hai colto il problema. Sei in realtà convinto che lo stupratore sia sopratutto la bestia che si avventa sulla passante sconosciuta. Esiste anch questo, ma come le cifre qui pubblicate indicano, la maggior parte dei casi lo stupratore o il violento HA UN RAPPORTO con la donna, magari sancito da una celebrazione in chiesa o in comune. La patologia, poi, non è qualcosa che sta al di fuori dei rapporti, ma in genere si manifesta NEI rapporti.

    Sul resto non intervengo. Spero che siano altre donne e altri uomini a farlo. Ma forse l’argomento non è particolarmente “sentito”. Forse di colpo i rapporti uomo/donna hanno acquistato una loro limpida, olimpionica, serenità.

  13. @ andrea inglese

    volevo solo dire che chi opta per la violenza decide un bel momento (o non decide non so) di optare per il superamento a priori del ‘rapporto’ con la donna nell’atto di violenza, di abbandonare ogni problematicità, per imporre se stesso e basta, senza interlocuzione.

    Quello di cui parlavi te è invece il problema fisiologico del ‘rapporto’ con l’altro sesso, con tutte le implicazioni culturali ed esistenziali.
    Tutt’altra cosa.

  14. Sul fatto che uomini e donne vadano rieducati non c’è dubbio, dato che senza andare a scomodare i paesi arabi o i cittadini musulmani che ammazzano le figlie (che fanno più audience e che ci fanno sentire tanto buoni a confronto), la nostra cultura è intrisa fino ai geni di rassicuranti idee sui sessi e sulla donna. La donna è sempre percepita come l’altro e l’altro fa presto a diventare il subalterno o il nemico. Anche in contesti familiari o in contesti insospettabili: dove non avvengono stupri, magari, ma a livello microscopico (quello che è più scomodo osservare), si continua con lo svilimento e con l’incasellamento della donna in un ruolo dato. Che sia l’oggetto sessuale o la brava mammina. E basta. C’è una naturale diversità tra uomo e donna che va difesa, come dovrebbe esserlo ogni diversità: considerando questa come un valore, una ricchezza e non viceversa, ma senza scadere in facili stereotipizzazioni. Perché da sempre ciò di cui l’uomo ha bisogno sono categorie sicure a cui aggrapparsi – mentre è l’idea stessa di uguaglianza in termini di diritto e di potenziale che fa paura. Sposto l’attenzione dalla violenza esplicita al microscopico, convinta da sempre che serva prima di tutto cambiare il nostro comportamento verso il piccolo, ponendo veramente attenzione alle cose senza scalpore attorno a noi, al di là delle strumentalizzazioni – pure intellettuali – a cui certi dati di cronaca si prestano. D’accordo sul fatto che televisioni e mode continuano a nutrire un’idea della “femmina” come merce, ma accanto a quest’immagine sta sempre quella della madre di famiglia, la donna di casa, colei che rassicura e protegge. Anche quando si parla di talento femminile lo si fa spesso invocando questa maternità che la donna dovrebbe trasudare ad ogni gesto e parola. Ironia poi pensare che scrittrici o filosose famose ad esempio figli non ne hanno avuti, ancora più strano pensare che in natura se ben ricordo solo il 10 per cento delle femmine dei mammiferi si prende cura dei figli. Con questo non sto negando il ruolo di madre, ma solo cercando di allargare il discorso. E anche di ricordarci come è facile difendere una causa dove la violenza è esplicita e come difficile, anche fastidioso, cercare di essere “giusti” nel griogiore del quotidiano. Per me tutto parte dal secondo punto. Mi capitò una volta durante una lezione su tutt’altro periodo storico di parlare di come certe idee fossero così radicate in noi da opprimerci: si rifletteva di come ad una certa età il non avere figli, per una donna, possa essere interiormente problematico, esattamente come il non essere oggetto sessuale di attenzioni per altre donne, e ci chiedevamo quanto ciò dipenda da un personale e naturale desiderio e quanto da un ruolo ormai cristallizzato.
    Io sono una donna. Vorrei prima di tutto essere considerata come essere umano con delle capacità, qualsiasi esse siano, senza scatenare le ire altrui o addirittura la violenza. Vorrei anche non sentirmi una sorta di specie protetta (tipo anche le donne fanno di conto! anche le donne leggono Sartre! e anche i ricchi piangono)- altrimenti mi metto a riempire i moduli per avere la faccia (o il seno) sullo stemma del WWF non appena il panda si estingue.

  15. Perfettamente d’accordo con Francesca. Ed era il punto che ho voluto sottolineare. C’è una faccenda di delitti e violenze tremende, e c’è un faccenda di violenza in gocce, a piccole dosi, quotidiana. (Il microscopico) In cui davvero siamo implicati tutti. E si parte dalle situazioni più banali. Alcune mie amiche nuotatrici, mi raccontano che in piscina gli uomini non sopportano di essere “superati” dalle donne in corsia, sbiellano in acqua, non ce la fanno.
    E nel mondo intellettuale accade altrettanto spesso. Forse perché la competizione tra maschietti è tale, che quando salta fuori una donna, sopratutto se è brava, la si considera come un’intrusa (“ma che c’entri tu?”).

  16. Sono d’accordo, sono d’accordo, ma che centra questo con l’intervento che qui commentiamo? Ho capito che te andrea e francesca parlate di microviolenze, ma non confondiamo l’ordine delle questioni. D’altra parte, Andrea, hai pubblicato te l’articolo e l’articolo non parla di nuotatrici veloci, o di donne intellettuali invidiate (ti garantisco che ce ne sono tantissime stimate), parla di stupri e di violenze…
    Sono disponibile a discutere di quello che parlate te e francesca, ma pubblica un’altro articolo e non criminalizzare semplici difficoltà culturali su cui, uomini e donne, devono lavorare… è come dire che si comincia da una sigaretta, poi si passa alla canna e infine all’eroina.
    L’ordine e l’intensità dei problemi vanno mantenute per la coerenza e la pertinenza della discussione.
    saluti

  17. Beppe – in realtà credo di essere stata pertinente alla discussione. Semplicemente la matrice di molta violenza nasce proprio da un certo modo di rapportarsi alle donne ed è questo rapporto che va considerato in ogni sua simpatica sfaccettatura. I dati, le televisioni che ci bombardano di cronaca nera, etc etc dicono appunto (come sottolineava Andrea), che chi compie violenza su una donna molto spesso ha una conoscenza della vittima. Non credo che questi uomini siano tutte “bestie” a priori o che ad un certo punto inspiegabilmente diventino mostri. Lo credo ancora meno nel caso dei ragazzini – quando gli stupratori sono compagni di classe, insomma. Tu dici che chi compie violenza impone se stesso senza possibilità di comunicazione – ok, ma perché succede? Mi è sempre sembrato, in genere troppo consolatorio, fare di chi compie violenza una creatura disumana e aberrante – la sua aberrazione è purtroppo spesso umanissima. E’ con questo che dobbiamo fare i conti. Tornando alla donna – se non si rieduca (uomini e donne) ad ogni livello, vedo improbabile anche la soluzione a stupri e via dicendo. La violenza è ciò che emerge in superficie – sotto c’è tutto il resto. Fai l’esempio della droga – te lo giro in un altro modo: “curare” l’eroinomane aiutandolo a smettere e senza preoccuparsi dei motivi o dell’ambiente che lo ha portato a certe scelte è encomiabile, ma anche abbastanza inutile. Capire l’ambiente attorno significa chiamarsi parte in causa. Noi non siamo mai innocenti e l’altro non è mai veramente tale. Siamo piuttosto spesso “incolpevoli”.

  18. La maledizione (?) dell’essere umano è ke, rispetto ai fratelli mammiferi animali, è in ‘amore’ 365 gg/anno. Se lo fosse solo in agosto, ci sarebbero molti meno problemi, anke di intasamento sulle autostrade.
    Celie fatte, mi domando se all’incapacità di comunicazione, una delle cause, nn corrisponda anke la incapacità d’ascolto. Come è possibile ke una donna nn s’accorga d’avere a ke fare con uno psicopatico dopo mesi/anni ke si frequentano? Ce lo spieghi una signora.
    Saluti

  19. sulla domanda specifica di sgt pepper

    http://www.women.it/casadonne/manuale2medici99.pdf
    http://www.women.it/casadonne/manuale1polizia99.pdf

    (estratto da http://www.women.it/casadonne/manuale1polizia99.pdf

    Perché le donne sono riluttanti a denunciare
    e/o a testimoniare
    Non tutte le donne si rifiutano di denunciare o testimoniare contro il partner violento. Non sempre la denuncia è la scelta più opportuna, la valutazione deve essere lasciata alla donna e varia caso per caso.
    Le donne vittime di violenza domestica sono spesso riluttanti a testimoniare per le stesse ragioni che riguardano le vittime di crimini violenti:
    – paura di comportamenti vendicativi da parte dell’autore, soprattutto nel
    caso in cui vi siano già state minacce
    – non voler trovarsi nuovamente di fronte al responsabile nel corso del
    processo
    – vergogna
    – desiderio di dimenticare l’episodio, di andare oltre
    – negazione, minimizzazione e altri sintomi propri di chi subisce un
    trauma

    Per le vittime di violenza domestica, queste motivazioni sono aggravate dal fatto che:
    – l’autore può continuare a vivere o a vedere la vittima
    – i tentativi precedenti della donna di cercare aiuto e/o di lasciare l’autore
    non hanno avuto successo e hanno prodotto maggiore violenza
    – il partner sta ancora esercitando forme di controllo sulla donna
    – l’autore può continuare a frequentare le/i bambine/i e la donna può avere paura che accada loro qualcosa
    – la donna e le/i bambine/i possono essere economicamente dipendenti dal partner
    – la famiglia, il gruppo e la collettività possono premere sulla donna
    perché rifiuti di denunciare e/o testimoniare
    – la donna può avere perso fiducia nella giustizia e non credere più che
    un intervento penale sia efficace nell’interrompere la violenza)

  20. Bene Franscesca, allora sarò didascalico.

    Poniamo che io abbia qualche problemino con le donne (in realtà, almeno sul posto di lavoro non credo proprio di averne; lavoro con diverse donne che stimo professionalmente e con le quali non mi sento assolutamente in competizione…e se sono carine o una volta si vestono bene faccio loro un complimento gentile e loro sono contente, chiuso lì), ma poniamo che io abbia (ce l’ho, ce l’ho) qualche problemino che deriva da retaggi culturali, che deriva dal pensare che in fondo in un rapporto di coppia, bene o male, io debba avere (ripeto come retaggio) certe prerogative e che, oltretutto, mi renda conto che questo non va bene, e che creda anche che di retaggi culturali ce l’abbia anche il mio partner che per un verso mi critica perché dice che sono maschilista e poi mi critica anche perché magari non sono troppo rassicurante… bè, poniamo tutto questo… ma che cazzo c’entra tutto questo con gli stupri e le violenze.

    Io non mi sento assolutamente responsabile, né minimamente una minaccia, chiaro! Anzi rivendico il diritto di avere delle difficoltà e sono consapevole del dovere di doverci lavorare su (come spero anche te).

    La situazione che ti ho descritto sopra è comunque dialettica e deve generare un processo di cambiamento ed evoluzione, processo difficile, di cui discutere, anche qui su NI, ma sano e legittimo.

    In sostanza, credo che le motivazioni siano ‘macro’ e non ‘micro’ e risiedano in quello che ho detto nei miei precedenti interventi.
    Anche l’educazione del ‘maschio’ è necessario, ma a partire da un contesto culturale assai problematico e di cui ho parlato prima: la mercificazione capitalistica con tutti i suoi pregi e con gli infiniti difetti.
    L’educazione ‘micro’ è un processo interessante, necessario, ma la problematica è ‘macro’: sui modelli proposti, sulla mercificazione, sulla liberalizzazione dei costumi (che secondo me è necessaria rispetto ai limiti imposti dalla società confessionale), sul potere esercitato attraverso il sesso, sulla carriera agevolata dal sesso (per entrambi i sessi), sul livello di contestualizzazione etica del desiderio, sul desiderio stesso nell’ambito della società capitalistica (Deleuze e Guattari), ecc., ecc.
    I problemi micro (quelli dell’esamino di coscienza: a proposito insito: fatelo anche voi donne l’esamino) mi sembrano quelli del sabato pomeriggio alla dottrina.
    Giusto parlarne, anzi interessante parlarne, ma distinguiamo i piani della discussione per favore.
    :-)

  21. a Beppe, le osservazioni mie e di Francesca mi sembrano del tutto pertinenti:
    1) l’iniziativa stessa di “usciamo dal silenzio” nasce come reazione agli attacchi nei confronti della legge sull’aborto, alimentati dalla solita ingerenza vaticana nella politica italiana; cito dal loro sito: “Come si poteva temere l’arretramento della laicità delle istituzioni si trasforma in un attacco alle donne, alla nostra pelle, alla nostra salute, alla nostra autodeterminazione.”
    Qui il nemico non è il mostro stupratore, ma rispettabilissimi e casti (?) sacerdoti, e sopratutto la loro cultura…
    2) tu per primo hai parlato di patologia; le malattie hanno una causa e un decorso; ed è fondamentalle nella diagnosi cominciare dai sintomi; quelle che tu consideri inezie, sono quelle che altri considerano sintomi (ma bisogna avere l’occhio clinico)
    3) questa tua divisione tra bazzecole dell’ordine quotidiano e privato e le grosse faccende pubbliche, è quella che il femminismo ha fatto saltare; grandissima lezione e una delle poche che quasi tutti hanno appreso
    4) se gli esamini di coscienza, sono cosi innocui, come mai creano una certa stizza?

  22. una puntualizzazione forse.
    il focus di questa adesione di usciamo dal silenzio è posto sulla violenza domestica.
    La violenza domestica, così come risulta dai due link che vi ho postato sopra ha precise caratteristiche (leggeteli) che non si esauriscono nella violenza fisica o nello stupro, e che hanno ben precise radici CULTURALI, sia maschili che femminili.
    ora, personalmente non intervengo sul merito (serve molto di più, a me, stare a guardare, e guardo con interesse). Mi limito a dire che considero il vittimismo estremamente dannoso (menate donne, e correte, e denunciate se del caso!), così come dannoso e inutile l’incessante prodursi di leggi o varie educazioni(anche perché producono stizza e rabbia ulteriore nel maschio:). Mi colpisce molto l’uso disinvolto del termine educazione/rieducazione.

  23. anche senza scomodare dati statistici sulla violenza perpretata dal maschio sul genere femminile, basterebbe dare uno sguardo alla storia per sentirsi autorizzate a richiedere a gran voce un decreto universale di espulsione del genere maschile da questa nostra cara terra che di femminile ha solo il nome.
    detto questo mi chiedo: siamo in tante, siam più della metà, vogliamo sempre fare le vittime o vogliamo prenderci in mano il nostro destino?
    vogliamo smettere questa ambiguità sostanziale, “culturale” di comodo, che ci fa indulgere sui comportamenti quotidiani dei maschi, quei piccoli comportamenti apparentemente innocui, apparentemente inoffensivi.
    chi li fa questi maschi e queste femmine, chi li educa?
    vogliamo tirarci fuori dalla storia? vogliamo chiedere a questo potere di fare leggi su misura per noi? vogliamo chiedere agli stessi misogini di farci un po’ di elemosina, di riconoscerci dignità di esseri umani?
    è umiliante come è umiliante vedere ministre che militano in partiti celoduristi dichiarare la loro solidarietà generica alle donne e firmare appelli “trasversali” contro la violenza alle donne.
    io a donne così non stringo la mano in nome di una falsa solidarietà, queste son donne che han fatto propria la visone del mondo maschile, queste son donne con le palle.
    rieducare ed educare, sì, ma chi rieduca ed educa chi?
    e altre smililiardate di cose che non c’ho tempo e non c’ho più voglia.
    tanti baci
    la funambola

  24. a gina:
    D’accordo, è quello che si sta cercando di sottolineare dall’inizio… Le leggi non bastano senza una diversa cultura. Le leggi d’emergenza, poi… Sappiamo che storia hanno.
    Ma:
    “Mi colpisce molto l’uso disinvolto del termine educazione/rieducazione.”
    Cioè?

  25. ai
    con tutto il rispetto, mica tanto chiaro, quel che si vuole dire (chi?) sin dall’inizio
    stando a quel che dici e a partire dalla violenza domestica, la ri/educazione del maschio passa attraverso il rapporto a due. Quando il problema storicamente, culturalmente nasce nasce proprio da li, e dalle dinamiche di potere storicamente, culturalmente sottese al due, al dominio dell’uno.
    quanto alla rieducazione della femmina, e sempre a partire dalla violenza domestica, tu auspichi uno sciopero televisivo della donna porca vacca sembra uno scherzo, perfettamente in linea con beppe e le sue tirate sul desiderio e la donna merce (liberissimi di annoverarli tre le cause prime della violenza con riguardo alla responsabilità femminile.ne prendo atto).
    Ma qui anche gli altri parlano di educazione/rieducazione e non ho idea di cosa intendono.

  26. @ andrea inglese

    … fammi capire: e secondo te il tema dell’attacco alla legge sull’aborto è una questione ‘micro’?!

    gli esamini di coscienza non mi creano assolutamente stizza, casomai mi fanno ridere.

    @ la funanbola (rispondendo anche a gina)

    hai ragione. sveglia a tutti!!! La rieducazione (se di rieducazione si può parlare) deve avvenire: a livello privato attraverso un serrato confronto dialettico, a livello pubblico, cara gina, attraverso una discussione sulle tematiche ‘macro’ di cui ho parlato (mi fa strano che tu ti scandalizzi, dato che il messaggio che ci bombarda sulla donna e sul sesso è sotto gli occhi di tutti dalla mattina alla sera e chi spesso fa violenza alle donne vede nelle donne stesse ormai quelle immagini televisive che ci propinano).
    D’altra parte funambola, ce ne sono davvero un sacco di donne che sperano di poterci campare su quello stereotipo (tutte quelle dei reality aspiranti veline incluse).

  27. beppe attenzione
    non ho negato la donna merce, ho negato la correlazione primaria con la violenza domestica. altra cosa!

  28. altra cosa! comunque, e sempre con occhio alle correlazioni primarie, anche per quanto riguarda il “resto” della violenza contro le donne:)

  29. a gina che scrive:
    “stando a quel che dici e a partire dalla violenza domestica, la ri/educazione del maschio passa attraverso il rapporto a due. Quando il problema storicamente, culturalmente nasce nasce proprio da li, e dalle dinamiche di potere storicamente, culturalmente sottese al due, al dominio dell’uno.”

    Riprendo quanto ho scritto: “La grande cura è stata, sempre, la vita a due, la coppia. Non sto parlando di famiglia, matrimonio, o altro, ma dell’essere 2.” Sto parlando di me, della mia cura rispetto a certi meccanismi introiettati, e del fatto che oltre alla comprensione intellettuale (lettura di certi testi) vi è, terreno più decisivo, l’esperienza del due, la dialettica, il conflitto, il compromesso, o come lo vuoi chiamare. Se poi tu credi che sia impossibile che un maschio impari qualcosa dal rapporto che ha con una donna, perché in realtà il due è sempre uno, allora mi devi anche spiegare come se ne esce.. o almeno come si comincia ad uscirne.

    Quanto allo sciopero della “donna/bambola” in TV sarebbe un primo passo di rieducazione per l’uomo e per la donna. L’esistenza dello sciopero ha sempre mostrato che non esiste assoggettamento totale. Ma anche qui, in realtà non ho capito bene il punto della tua critica. Ed è un peccato, perché vorrei invece capirlo.

  30. Gli uomini/maschi, prima che raggiungano un’età che permetta loro di usare violenza, e tanti, troppi, anche dopo, sono educati da donne/madri. Cosa insegnano loro?

  31. ai
    non intendo mettere in dubbio la tua personale capacità di metterti in discussione. si parte però dal presupposto dell’incapacità di mettersi in discussione, di partire da se. E allora ha poco senso, nel senso di una dischiusione di senso, ha poco senso dire: basta partire da se, basta mettersi in discussione. Ecche ci vuole.

    Quanto allo sciopero, liberissimo tu di ritenere quello dalla bambola sia tv il primo da fare. E io per ovvi motivi di dissentire.

    sgt pepper
    a quanto mi risulta sia gli uomini che le donne, prima di divenire aggressori o vittime sono educati in prima istanza da madri e/o padri (e/o da chi ne fa le veci)

  32. da dove si comincia?
    si comincia da vicino, vicinissimo, si comincia da sè perchè nessun diritto ti arriva gratis, nessuno.
    ho avuto un padre maschilista, un padre padrone che ho amato ed odiato come si amano e si odiano certi padri che hanno grande spessore, grande carattere.
    una madre sempre presente fisicamente, completamente assente dal punto di vista psicologico e affettivo che mi ha insegnato a essere il contrario di quello che lei era, per mancanza di cultura, per “cultura” di quei tempi che volevano le donne angeli del focolare, sottomesse all’autorità patriarcale e all’autorità indiscussa del maschio, col quale facevano poi i conti a letto, negandosi.
    generazioni di donne “frigide”.
    generazioni di donne tristi.
    mi è costata molta fatica, molto dolore, difendere la mia autodeterminazione.
    molto dolore perchè non compiacendolo, non cedendo alla paura, mi negavo la possibilità di essere amata come avrei voluto essere amata.
    d’altra parte il coraggio, la fierezza, la caparbietà, la voglia di assoluto me l’ha insegnata mio padre testimoniandomi non a parole ma con i fatti la sua profonda onestà, la sua profonda indignazione e insofferenza riguardo qualsiasi forma di potere e prevaricazione.
    lui era un uomo giusto con questo “difettuccio” , le donne per lui erano sante o puttane.
    era arrabbiato con le donne, era molto arrabbiato con sua mamma.
    mi ha messo le mani addosso parecchie volte durante la mia adolescenza;
    allora si “usava” picchiare i figli maparadossalmente questi episodi di violenza non hanno lasciato traccia dentro di me, rancori, rabbia perchè sentivo la sua “paura”, la sua “rabbia”,la sua “incultura”, la sua “impotenza”, il suo “dolore”
    al quale rispondevo guardandolo negli occhi e sfidandolo con le ginocchia che mi tremavano ma senza mai abbassare lo sguardo, senza mai ripararmi con le mani, senza mai scappare.
    non mi sono sentita amata, amata come avrei desiderato, ma non avrei mai potuto barattare un po’ d’amore con la mia dignità.
    mi sono sentita molto rispettata, poi, in seguito, quando a tavola, per esempio, cercava i miei occhi, il mio pensiero ,nel bel mezzo di qualche accesa discussione politica o familiare, quando mi ha lasciata andare.
    niente ti viene gratis, tutto ha un prezzo, ognuno la propria misura.
    tanti baci
    la funambola

  33. sgt pepp
    la serie in effetti dura da una vita:)

    la fu
    le ho prese anch’io. qualcuno dice non abbastanza:)

    ciao a tutti

  34. Gina, la serie dura da Adamo ed Eva. Kissà come poi avrà convinto quel boccalone d’Adamo a mangiare la mela :-).

  35. Grazie a La Fun per la sua testimonianza, molto toccante e davvero gentile a volercene parlare. Va apprezzata.
    Io invece ho avuto la fortuna di nascere con un papà bellissimo e primo femminista della mia vita. Io e mia sorella siamo cresciute con le sue parole: la prima cosa nella vita di una donna è l’indipendenza economica, poi tutto il resto.
    Solo che ho sempre avuto il sospetto che lui dicesse questo perché terrorizzato all’idea che un giorno uscissimo incinte, nel senso di avere un dolore anzitempo e di combattere contro un nemico che si portava via le figliole. Ad ogni modo, devo tutto a lui: gli studi, la professione, il carattere.
    Però è pieno di complessi tipici del maschio siciliano di altra generazione. Mi ricordo che se veniva a casa un idraulico, un muratore, un falegname, o anche quello delle bombole, ci diceva di non uscire dalla stanzetta. Credo viva ancora nel grande dispiacere di non aver avuto un figlio maschio, sostanzialmente. Però è stato coccolone, e ancora oggi me lo mangio di morsi e baci sul collo, mentre è seduto sulla poltrona, e lui dice che gli “tocca”, gli è dovuto. Oltretutto ha degli occhi azzurri bellissimi, anzi è uno degli uomini più belli che abbia mai incrociato nella vita, sicché tante cose gliele ho perdonate per via dello struggimento che mi viene quando lo guardo. E’ comunque il maschio imperante di famiglia, solo che noi in Sicilia facciamo finta che sia l’uomo ad esser padrone, invece è proprio il contrario. Mia nonna non gli faceva aprire il frigorifero: lo fermava e gli chiedeva cosa volesse.
    Ma le mie compagne di scuole, ricordo, parlavano di altri papà, molti come quello di Funambola. Credo quindi che molte cose avvengano in famiglia e ne siano responsabile anche donne deboli, loro compagne.
    Ad ogni modo, anche mio papà, così perfetto, mi ha picchiata: educata all’indipendenza, non avevo capito che lui intendeva indipendenza da tutti tranne che dalla famiglia. Quindi io e mia sorella abbiamo avuto vari conflitti e lotte per liberarci da quelle che comunque sono sempre costrizioni ideologiche: nel caso di mio papà, un’antichissima atavica ancestrale granitica forma di gelosia siciliana. Era un illuminato, per il suo contesto, ma non mi permetteva a 13 anni le gite parrocchiali perché ci vedeva il male. E non aveva torto, a ripensarci, perché quello era un posto carico di ormoni, ma in quel periodo lo odiai.
    Una volta, teneramente, mi disse: “per noi papà della nostra generazione, il dramma più doloroso è stata l’invenzione del motorino. Prendevate il motorino e andavate via. Non vi vedevamo più, fuori dalla nostra vista. Non era mai successo prima ad un papà!”.
    Quando mi è capitato l’incidente romano sul lavoro, gliene ho parlato tranquillamente. Disse che feci bene a denunciarlo e mi aiutò a lasciare quel lavoro. Ho avuto sostegno. Ma so che è stato un caso raro.
    La vita delle donne è dura sin da piccine.

  36. che bella piega che sta prendendo questa discussione!
    funambola e missy brave!
    Questo mi interessa.
    Avevo polemizzato con l’angolsassone affinché si parlasse dei massimi sistemi, ma mi sta bene anche così. Anzi.
    funambola sei stata forte a cominciare. Hai coraggio e fierezza. missy sei sfrontata e audace e sono sicuro altrettanto dolce.
    voi aiutate a cambiare.

  37. per il beppe

    viaggiando per minimi sistemi si può approdare a questo:
    come se avessi chiesto una comune
    elemosina
    e nella mano stupita
    uno straniero deponesse un regno
    e là restassi attonita
    o avessi chiesto all’Oriente
    un mattino per me-
    e sollevasse le dighe di porpora
    travolgendomi tutta.
    per questo salvo l’umanità, perchè un uomo mi ha fatto sentire la cosa sopra della mia solita amica che non mi tradisce mai,perchè un uomo non mi ha fatto sentire per un momento, per un’eternità, di essere “orfana”
    insomma a me gli uomini garbano assai :)
    poi però posso anche parlare dei massimi sistemi, ma quelli non sono alla mia “portata”.
    un bacio caro a missy e alla gina che le botte le han fatto benone :)
    la funambola

  38. sergente
    la serie è ben più lunga:) comunque probabilmente il boccalone ha ceduto alla tentazione della tetta cosmica, del cosmico latte, della cosmica fonte di….lucro:)
    la fu
    ciò che non strozza ingrassa. Il problema è ciò che strozza, che prima ancora delle statistiche ingrassa i centri d’accoglienza, gli ospedali, i becchini.
    cosa leggevate da piccole?

  39. La FUN, come HAVE FUN! Così ti chiamerò! …si le botte mi hanno fatto tanto bene!! Mia sorella ogni tanto però dice a mia mamma: devi ringraziare che una volta non c’era telefono azzurro, altrimenti a te ti mettevano in galera, a noi in istituto e non ci vedevi più!

    GINA, io leggevo di tutto, ero una divoratrice di libri. I miei però erano fissati con lo studio, e mi facevano leggere romanzi seri e “costruttivi”. Sicchè io leggevo i fumetti Topolino dai miei cugini di nascosto, perchè da me erano vietati. Certo che poi, strana la vita, queste limitazioni mi hanno fatta uscire una predilizione pazzesca non solo per tutti i fumetti d’autore negli anni ’80 di cui ho una collezione infinita bella in vista in libreria, ma anche per l’arte e grazie al cielo me ne occupo per lavoro.

    Ciò che non strozza ingrassa, quindi, è perfettamente calzante!!! :-)

  40. @ la fu e gina
    scusate
    ma la faccina che sorride non si fa anche con la barretta centrale del naso?
    (probabilmente mi sono bruciato ogni simpatia)

    salutissimi e :-)

  41. missy, sai che qui dalle mie parti c’è il salone internazionale dei Comics?
    Anch’io negli anni 80 ero un patito dei fumetti (ora non più tanto), in particolare Alter Alter e Linus.
    Negli anni 70 invece un po’ di topolino, molto corriere dei piccoli e dei ragazzi.

  42. Io a Lucca (studiavo a Firenze) incontrai Hugo Pratt. Lo vidi che girava da solo per gli stand. Aveva quell’aria sognante, proprio come lo avevo sempre immaginato. Mi avvicinai e, per la prima ed unica volta in vita mia, chiesi un autografo.
    Lui mi guarda, non dice una parola, sorride e si gira intorno a cercar qualcosa. Trova un grande block-notes dai fogli rosa. Lo prende in mano, mi riguarda, e mi disegna una bellissima barca solitaria in un angolo di mare con il cielo sormontanto da un gabbiano dalle ali imperiali che vola lontano libero lassù…
    ed è sempre qui proprio davanti alla mia scrivania.
    Mi fa bene.

  43. Valentina farà bene a te!!! :-)
    (a me non è mai piaciuta, ho sempre preferito le 100 pillole di Magnus e qualche Manara, eventualmente..ops!)

  44. Io che ci giravo tutti i giorni ai Comics, facevo la posta ai disegnatori e avevo anche una bella collezione di disegni autografi compreso uno di Pratt. Quella collezione è rimasta a casa dei miei e non so dove sia. Mi dico sempre che un giorno mi metterò a cercarla, ma poi non voglio scavare troppo nel passato.
    Vi cito alcuni dei miei preferiti (oltre ovviamente a Corto Maltese): Andrea Pazienza, Filippo Scozzari, Tamburini, Moebius, Manara (ma lo considero un po’ troppo lezioso), anche Jacovitti, poi forse me ne vengono in mente altri…

  45. Tamburini e Liberatore: due chiaroveggenti: anticiparono a suon di stupefacenti ogni forma di trash, hardcore, cannibalismo, in RANK XEROX, uno dei fumetti più belli e cattivi della storia mondiale. E citarono, per altro, i “Throbbing Gristle” in una delle avventure di Rank.

  46. Andrew, ke incubi devi aver avuto da piccolo :-). Ma dove li trovavi quei fumetti? Mai provato un bel salame di Jacovitti?
    Buon week end

  47. (mitraparenteso, missy anch’io da PICCOLA ipodotata chiaroveggente topolini a mille , e salgari anche, e una morbosa bulimicattrazione per atlanti, etichette, enciclopedie e dizionari)

  48. st pepper, no, Ranxerox (grafia corretta) lo scoperto sui 15 anni, da piccolo invece Jacovitti (il grande Zorry Kid), le storie dell’orrore di zio Tobia, che davvero mi inquietavano, e sopratutti il mitico THOR, biondone divino dal martello facile… (Una figura leggermente fallologocratica…)

  49. a me piacevano invece le storie di Den di Corben.

    (Gina, mitraparentoso meritassi l’oscarr… e con la musica come eri messa? a 15 anni sempre il famoso cugino grande mi piantò le cuffie con Ummagumma e sballai al naturale)

  50. RanXerox, me lo ricordo bene. Avevo citato anche Jacovitti, i suoi salami, Coccobill e Zorrikid nonché, vi ricordate? il mitico diarioVitt.
    Mio fratello leggeva tutti i fumetti della Marvel. Thor, ma anche Devil, L’uomo ragno, Silver Sulfer, fantastici quattro, Capitan America (questo tutto sommato un po’ fascistoide).

    missy visto che parli di musica (anche se con gina), allora faccio il mio elenco (incompleto) anche di questo:
    Emerson Lake & Palmer, King Krimson, Pink Floyd, Yes, Genesis, Jethro Tull, Gentle Giant, PFM, Banco, Area, Perigeo, Weather Report, Soft Machine, Orme, … poi, stranamente, solo dopo, ma soprattutto Beatles.
    della serie “…il catalogo è questo”.

  51. Do un contributo al catalogo di Beppe: i Who, P.F.M., Van der Graaf Generator, Queen, Police, AC-DC, Dire Straits. Quest’ultimi, magici.
    Ma nn è ke siamo felicemente andati fuori tema :-). Sentite questa:
    Quote
    Una recente indagine statistica, svolta con modelli stocastici da due ricercatori della The Johns Hopkins University, tali S. Gainsbourg e J. Birkin, ha evidenziato una inquietante correlazione tra la sempre più estesa affermazione del mondo al femminile e la insicurezza maschile.
    Unquote
    Meditate, donne, meditate. Sennò vi ritroverete gli uomini come concorrenti, ma nn in ufficio.

  52. missy: careful with that axe, eugene:)
    http://www.youtube.com/watch?v=r3R2PgMiTvw
    mi è tornato in mente un mesetto fa, ascoltando i deadburger
    ma da piccola, quando picchiai per la prima volta un maschio perché mi aveva tirato su la gonna, passavo ascoltavo endrigo e demoraes roba tipo ci vuole un fiore o amico la vita è l’arte dell’incontro.
    Il bimbo non aveva il martello di thor però, e andò a piangere dalla mamma:)

  53. Gina, sei MAGICA, grazie per il regalino!!! Bellissimo!!
    Insomma la mia lista comincia dai Pink Floyd (che ero davvero piccola) poi me ne sono andata avanti per tutti gli anni ’80 a ballare a Firenze, continuando con la techno-house che è un universo e mi ha fatto capire quanto è bello l’annientamento fisico-mentale totale, e attualmente adoro l’elettronica, tipo Air ma anche i Prodigy e i Chemical Bros.
    Cmq la mia lista preferita sarebbe:
    Cure, Depeche Mode, Soft Cell, Nirvana, R.E.M., Stone Roses, Jill Scott, Tricky, Massive Attack, Air e i fratelli chimici. Dipende dal momento. Devo dire che mi piace anche la colonna sonora di Ocean’s 13.

    Stg. PEPPER, sì concorrenza maschile spietata…i più belli se li prendono loro!! Una volta ballavo sul cubo in una disco gay e sul cubo di fronte avevo un dio vivente mezzo nudo, tutto sudato lucido fiammante plastico, che non mi calcolava per niente.

    BEPPE, ricordo (ma davvero ero piccola) un concerto della PFM nel teatro greco della mia città e un fu delirio collettivo… ci stavano benissimo lì.

  54. missy
    oltre che dai cure, son passata anche da souxie and the banshees.
    sgt peppers
    non ho nessun problema nei rapporti alla pari

  55. missy, te e il tuo dio vivente tutto sudato. kissà ke olezzo, proprio adesso ke è quasi pronta la polenta con il gorgonzola.
    XX

  56. Care gina, missy e la fu,
    sto passeggiando in mezzo ai boschi e scrivo da un telefonino dal quale seguo il dibattito.
    Volevo dirvi che mi ritiro in buon ordine.
    Non mi venite a dire che le donne sono inferiori: ammetto qui formalmente e solennemente la mia inferiorità nei vostri confronti, soprattutto in quanto a vitalità e forza. E’ stato un piacere sentirvi discutere.
    Ci ritroveremo in qualche altro dibattito.
    Saluti davvero di cuore a tutte e tre :-) :-) :-) .
    Proseguo la mia passeggiata.

  57. sgt pepp
    svapora pure, è un aspetto del divenire femmina
    beppe
    nel bosco spegni il telefonino:)
    nessuna di noi ha detto che le donne sono inferiori, e io per lo meno non necessito di attestati di superiorità. Anzi, per natura li guardo con sospetto.
    buona passeggiata

  58. io ammetto l’innegabile superiorità delle donne e l’attestato me lo consegno me medesima :)
    non guardarmi con sospetto, gina, oh gina bella :)
    i ragazzi della via pal e il principe e il povero
    canzone per beppe: nel booooooooooosco deeegli alberi una bèèèllla figlia c’èèèèèèèè mai neessuuuno la sapevano o di andaaarlaariiitrovar.
    lui si vestì da povero e da povero seeene andò là neeel booosco degli alberi a cercare la caaaarità.
    la carità o signora questo povero peeellegrin, ma nel farga l’elemosina lelegàààà cascaa l’aneeel…poi non ricordo più come continua ma il succo era spudoratamente erotico :-)
    donne dududù…ma dai :)
    baci tanti
    la funambola

  59. se si ascoltasse e riconoscesse l’intelligenza delle donne anziché temerla o sentirsene feriti, saremmo tutti un pò più belli.
    lavoro con donne ferite da quelle violenze: che tristezza vederne le conseguenze.
    dico questo perchè avete già detto tutto. un ultimo pensiero a quelle che non sanno, non hanno potuto capire, e vivono gli incontri cin altre persone come se temessero continuamente agguati e il ripetersi di quel dolore.
    alla lista aggiungo i tindersticks

  60. la passeggiata è finita (il telefonino l’avevo spento dopo, sai gina…)
    se non fosse stato per cristiano… non sarei tornato.
    il fatto è che la discussione stava scadendo in un ingiustificato cameratismo…

    gina, ti volevo dire che fai bene a diffidare degli attestati di superiorità.
    se mi sei superiore (sempre ammesso che tu lo sia e probabilmente lo sei) lo sei come persona, non certo come donna.

    la fu, lo so, sei una tipa tosta (ma vuoi bene a qualcuno? o sei sempre sul chi va là). La canzone non l’ho capita (non è che sono inferiore, sono proprio un po’duro).

    missy, mi sono fatto l’idea che sei una super fortunata entusiasta della vita.

    cristiano, io delle donne, come ho detto in altra occasione in questa pagina, riconosco l’intelligenza eccome! e ho perfino la presunzione di non fare assolutamente differenza tra uomo e donna…e ho perfino la fortuna di conoscerne di veramente in gamba (tra queste, anche se a dire il vero non le conosco, la fu, gina e missy).

    veramente, veramente, non ho nessum problema con le donne, lo giuro.

    Saluti di cuore

  61. giocarsela? :)
    devo dire che me la sono giocata davvero bene, nel senso di gioco ovviamente, quello che non prevede vincitori e vinti.
    trovare “analfabeti” è davvero raro ma io sono stata fortunata, beppe, o brava, o predisposta, insomma trasudo d’amore e l’amore.
    cara ti amo:))
    se ci si ascoltasse senza paura quanto saremmo belli , uomini e donne e quanto, quanto ammmmmorrrèèè!
    baci
    la funambola

  62. veramente, veramente, non ho nessun problema con le donne, lo giuro.
    Beppe, evidentemente nn sei sposato :-).
    Fun & Gina, giocare, eccola lì la giusta parola ke spianerebbe tutto. Have fun! (si fa x dire..)
    Beppe & Prakash, l’intelligenza, anke se il sostantivo è femminile, nn fa discriminazioni di sesso, ed è equamente distribuita. Il vero problema è ke la quantità disponibile è limitata e la popolazione cresce :-).
    XX & buona giornata

  63. La fu
    se ti va, svirgoletta gli analfabeti e mettimi per esteso cosa intendi (mi interesserebbe saperlo per confronto di esperienze)

    beppe
    cameratismo sta etimologicamente per riunione di persone che abitano nella stessa stanza, ci vivono o conversano insieme. Conversare è quello che abbiamo fatto qui. Tutti. Se invece metti il focus sul compagno d’armi, sulla compagna d’armi in questo caso, allora il discorso è diverso. E mi interessa a livello percettivo, della tua percezione di questa discussione. Hai percepito armi?
    Anche perché, e soprattutto riguardo alla violenza domestica tanto per restare in tema, per le donne uscire dalla casa del due, dalla ripetizione del due(l:), dall’asfissia del due, o dal gruppo che sostenendo il due le annienta, darsela a gambe e fare casa altrove, gruppo tra donne, conversare, raccontarsi, riconoscersi come vittime E corresponsabili, dare vita a pratiche nuove è uno dei primi passi verso la salvezza.

  64. @ gina
    gina, se devo essere sincero, si stavano attuando due forme di cameratismo discutibili: la prima dedicata a rievocare tratti comuni e ludici del passato. La seconda, attuata proprio da te, che tendeva a fare circolo chiuso con le altre due.
    Il disagio provocato dalla prima (e a cui ho contribuito) è quello generato dovuto ad una mera rievocazione che evidenzia tratti sì comuni (per altro non comuni a tutti i dialoganti) dell’esperienza, ma come meri elenchi o suggestioni gratuite, senza senso in un blob, letterario per giunta.
    La seconda sinceramente mi ha un po’ irritato in quanto mostrava una tendenza all’autoghettizzazione. Puoi ben capire che parlando di rapporti uomo-donna (cioè persone) chi dà l’impressione di volersi autoghettizzare potrebbe essere interpretato come debole, ma magari addirittura come razzista, …o che altro.
    Il fatto che tu volessi confrontarti con anonime amiche, lo posso anche capire, ma il pubblico e la platea erano ben più vasti.
    Quando dici che per uscire dall’asfissia del “due”…darsela a gambe e fare casa altrove, gruppo tra donne… ecco qui secondo me si evidenzia un complesso direi quasi di inferiorità, la necessità in un contesto pubblico di ricercare solidarietà facile (tra uguali?) anziché accettare il confronto-conforto-contrasto con tutto il genere umano.

    @ la fu
    mi sembra che tu mi abbia dato dell'”analfabeta”. Non voglio polemizzare e spero che l’attributo fosse affettuoso (date le virgolette). In realtà sono un pozzo di scienza! :) (hai visto? non ho messo il naso anch’io).

    @ sgt. Pepper
    non ho problemi con le donne significa ovviamente: non ho problemi di tipo psicologico o culturale. Le donne non mi imbarazzano a priori.

  65. Beppe
    qui casca l’asino:). E’ un modi di dire neh, nessuna allusione personale.
    Tendenza all’autoghettizzazione. Dove?
    Quanto alla violenza domestica, darsela a gambe da chi ti mena mi sembra il minimo, parlare con qualcuno che non ti giudica, che non ti dice che sei scema o che che te lo meriti, che non ti dice che vaneggi che non ti dice che devi mandar giù per il quieto vivere, per il buon nome, che magari ti dice che è capitato anche a lei, che anche lei ci è passata, passata, che non è ci è morta, che esiste anche altro, tipo una relazione sana, il mondo la vita, anche con un uomo, alla pari, che non è quello il “destino delle donne” che non è normale, che non è giusto, che non è umano essere trattata cosi: pure. Nel senso che mi sembra il minimo. E ti assicuro che il percorso è questo. Parte dall’uscire dal due.

  66. “analfabeta” è colui che ha in sè una “conoscenza”, un “sapere” che prescinde dal sapere e dalla conoscenza.
    “analfabeta” si diventa.
    pochi fortunati lo nacquero, “analfabeti”,
    sono gli innocenti che la vita non incattivisce,
    “analfabeti” per una sorta di inconsapevolezza buona.
    mia zia nina è l’unica persona che io ho sentito così
    di “analfabeti” culturalizzati io ne ho conosciuti pochi e quei pochi erano parole in un libro o icone dell’illusione e della passione.
    non so se mi son capita ma più di così non posso, mettici un po’ del tuo :)))
    beppe, vedi come ognuno “legge” con le proprie di lenti.
    l’unico autentico momento di “comunicazione” abbisogna del corpo perchè attraverso questo, attraverso l’amore, il miracolo si compie e le parole indietreggiano, finalmente sconfitte.
    le barriere della solitudine si oltrepassano solo col tuo corpo che incontra un’altro corpo e questo “incontro” annulla per un attimo infinito la paura di essere orfani.
    quell’attimo infinito, impronta di memoria che illuminerà a tratti la tua vita.
    io esorterei le donne a darla con amore, per qualsiasi amore.
    tanti baci
    la funambola

  67. suggestioni gratuite, senza senso in un blob, letterario per giunta
    L’argomento qui postato francamente nn poteva certo accendere commenti di natura letteraria. A me è sembrato che, tra il serio ed il faceto, con qualche scivolata nel serioso, il ristrettissimo circolo degli intervenuti abbia sintetizzato quasi tutto ciò che ci si poteva raccontare sull’argomento.
    Il darsela a gambe di Gina è quanto di più sensato e pratico si deve fare nei casi di violenza. Gli approfondimenti para-psico-sociali possono aspettare il loro turno.
    Il darla con amore di Fun è un invito ad accoglierla con corresponsione.

  68. @ la fu
    la fu, hai ragione: la cosa più prossima all’anima è la pelle, ma l’anima non è raggiungibile davvero se non dall’amore spirituale.
    ascesi.
    arte?:-)
    @ gina
    ti rendi conto che prima volevi uscire dal ‘due’ per finire su di un blog a ricreare appena un altro ‘due’ (o un ‘tre)? Se esci dal ‘due’ ci esci davvero. Ne sei capace?

  69. La fu
    se ti son capita:), leggo un disimparare al posto di ri/educare (qualcosa tipo : Que viva l’analfabetismo di ritorno:). Resta aperta però, in quanto parli d’amore, esortando le donne a darla per amore, la questione dell’”alfabetizzazione emotiva” (empatia, solidarietà, capacità di identificazione e risoluzione dei conflitti). Per intendersi sui termini, anche qui la radice può essere pulsionale e farsi in via sperimentale, sbocciare ma in pratica, a partire dalla relazione, nel contesto della relazione ma in eccedenza semantica rispetto ad essa. E’ un partire dal basso e rimanerci, un corpo a corpo che resiste all’astra-zione. skldajlsdaugaoisudoal ?:)

    beppe
    si esce dal due magari per ritornarci, più ricchi d’altro, magari, magari portandoselo dietro, l’altro.

    st pepper
    strano:), concordo

  70. Si dimentica che siamo un Due anche noi stessi. E nel Due dentro, ogni metà a volte soffre, e a volte gioisce, ma mai insieme, mai in modo uguale. Ed è per questa incomunicabilità, del Due interno, che si va alla ricerca di un Due esterno, cosa che ci illudiamo di raggiungere, ma che non è altro che un tentativo raddoppiato, portato fuori.
    Forse dovremmo partire dall’accettare la bellezza delle due metà (dentro o fuori), così unite e così diverse, una bellezza ascetica, bene o mal dosata, che compensa gli squilibri, che ci attrae perchè non capiamo, per arrivare ad apprezzare anche la bruttezza, ascetica pure quella.
    Nel post sulla violenza, non si prendono in considerazione alcuni risvolti non sottovalutabili, come il fatto che se molte donne non fuggono non è per paura, ma per un bisogno estremo di amore, che le porta ad amare perfino quella violenza, rendendole schiave di quell’amore. Oppure, come la violenza dei sentimenti (su una donna così come su un uomo), che a volte genera ferite di una profondità incolmabile, che se fossero visibili, si potrebbero impiegare 300 pagine per descriverne una. Ed è un peccato che non siano visibili, perchè renderebbero ognuno di noi molto più bello.

  71. simona
    siam ben più di due, dentro e/o fuori, imho.
    Credo anche che le ferite, in generale, siano ben visibili. Tutto dipende dall’attenzione, imho, e dalla disponibilità all’abisso:)
    ciao

  72. Si tratta di sfumature Gina (di Due che diventano sottomultipli, di definizioni..) ma se le ferite – quelle che intendo io – fossero visibili, non adremmo alla ricerca di banali canoni estetici, così come accade (e adesso guai a chi mi dice che questo non succede). Ma sono d’accordo con te, che tutto dipenda dalla disponibilità all’abisso, e purtroppo sono pochi, quelli che si sporgono a guardare cosa c’è sotto, per paura di cadere…

  73. simona
    dissento sui sottomultipli:) ma sul resto ci siamo capite, ho detto anche infatti, che in primo luogo il tutto dipende dall’attenzine.
    Apri un gran capitolo, e questo si che ha a che fare con l’arte (a pelle, mi viene in mente il lavoro della kahlo, ad es o delle performer). Ma non solo:)

  74. Beh, qui vai a rovistare proprio nel mio.. e certe “illuminazioni” professionali, mi sono arrivate proprio dopo aver visto (o meglio vissuto) una mostra su Frida Kahlo a Lille, un paio di anni fa..

  75. @ sgt.Pepper
    non è vero, la discussione è rientrata (dopo alcune amene divagazioni) nei ranghi (a cui originariamente mi ero opposto), ma che andrea inglese aveva incoraggiato a percorrere. Quindi secondo me va bene proseguire.

    @ Simona
    innanzitutto ciao.
    dentro-fuori, uno-due, io tendenzialmente sono un antidualista e questo in concordanza anche con le filosofie e religioni orientali (in particolare ovviamente quella buddista). Il dualismo del soggetto che è tipico della razionalità occidentale secondo me crea un profondo disagio e disequilibrio interiore. Il famoso equilibrio cioè si raggiunge probabilmente quando la nostra identità coincide esattamente con l’ascolto della stessa (inserita nel contesto ‘mondo’).
    Sul bisogno d’amare delle donne che le porta anche ad amare la violenza contro loro stesse, hai ragione, ma il discorso sarebbe lungo. Certo è che l’amore non è tutto uguale (attenzione alle patologie però).

    @ missy
    ben tornata! :-)

    @ gina
    dunque, certo che il superamento del ‘due’ di coppia (non due di coppe) non significa lasciare il partner, né tradirlo. Ti invitavo soltanto a non uscirci per privilegiare il dialogo con le donne (come secondo me hai la tendenza a fare), ma con le persone e dunque anche gli uomini: alla pari!
    Il dialogo al di là del ‘due’ è con la moltitudine (è quello che volevo dire). Se mi escludi (se tendi ad escludere ad esempio gli uomini (o magari qualcun altro potrebbe voler escludere, chessò, i neri o i rom, perché semplicemente ci si trova di meno)), perché ti rivolgi sempre alle tue compagne, ribadisco che hai la tendenza all’autoghettizzazione, che come unica differenza dal razzismo ha quella di pretendere la propria legittimazione in una (più o meno) presunta discriminazione. Ma anche i nazisti erano convinti che in fondo gli ebrei si approfittassero delle ricchezze degli ariani e quindi si sentivano in un certo senso…discriminati… poi quel che è successo si sa, purtroppo.
    L’esempio era un po’ forte.
    :-)

  76. @ Beppe: ciao a te..
    bisogna mettersi molto in gioco, affinchè ‘la nostra identità coincida esattamente con l’ascolto della stessa’. Voglio dire che è provato scientificamente che ci sono aspetti contrastanti nella personalità di ognuno (e non dico ‘personalità’ solo perchè non sono così ben definite, e farebbe cadere subito nell’equivoco della personalità multipla). Ben più di due in realtà, come sottolineava giustamente Gina, e se uno raggiunge un fantomatico equilibrio interiore individualista (tipico della cultura orientale), vuol dire solo che si è posto dei freni, e quindi, che la sua vera identità resta in parte nascosta, anche a se stesso. Poi, che i freni siano più o meno necessari ad una pacifica e serena convivenza è un dato oggettivo, se si vuol far prevalere una sensorialità pacifica (per non dire la pace dei sensi) sull’incontro/scontro di identità differenti e travolgenti. Ma per essere ancora più precisa, sottolineo che non mi riferisco a freni comportamentali (altrimenti uccideremmo il primo che ci suona il clacson alle otto del mattino perchè è stressato), ma a freni emozionali, cosa che accade molto più spesso di quanto non pensiamo.
    Ascoltare se stessi è molto più difficile che ascoltare gli altri e non si dovrebbe mai dare così per scontato di conoscerci a fondo..

  77. simona
    ci si rovista dentro vicendevolmente:)

    beppe
    :)
    uff, per quanto mi riguarda tu potresti essere un orango, sergent pepper un guerriero lisergico con un debole per le soap, la funambola un*trapezista con le ali priva d’ombelico nat* da un uovo e missy un*trans con predilezione per JPG.
    In simona vedo degli innesti metallici purulenti.
    Ma potreste anche essere tutti la stessa “persona”, oppure potremmo essere tutti io che discuto da sola a mia insaputa.
    Insomma, parto dal contenuto, da quel che un* dice qui.
    Se disserti sul naso delle faccine, permetti che, chiunque tu sia, mestruato o no, io me ne faccia un baffo. da questa mia frase puoi dedurre che io sia maschio e partire con un altro film. Buon divertimento:)
    In ogni caso, di quel che tu o altri hai/avete in mezzo alle gambe me ne frega una cippa. Si conversa.
    Discutendo di violenza domestica, nello specifico della violenza domestica, il darsela a gambe delle femmine è prioritario. Ne va della vita. Così come il ritrovarsi con le proprie simili, far casa e tenda altrove. Mobili. Un passo, il primo, poi ce ne sono altri a seconda. Basta?:)

  78. A proposito di darsela alle gambe, è d’uopo un concetto dell’antichissima politeistica filosofia siciliana: “cu si vaddò si sabbò” (chi si guardò si salvò).
    Quanto poi al capirsi, a volte si spende una vita a capire se stessi e ad andarci d’accordo tutti i giorni, senza riuscirci.
    Per la comunella tra donne, l’ultima che ricordo fu nel cortile sotto casa quand’ero piccola, solo che poi mi piacque giocare ai lego coi maschietti invece che fare vestitini alle bambole.
    Torna però la comunella sui temi essenziali della sopravvivenza e affermazione femminile, come è successo qui, perchè come dice Gina “ne va della vita”.

  79. considero il Tradimento una necessità, un darsi e riconoscersi dignità, la massima espressione di Fedeltà.
    considero il tradimento un surrogato triste di meschinità, una rinuncia triste, una scappatoia per pavidi.
    il primo è raro, rarissimo, è il Tradimento degli “analfabeti”
    il secondo, il più facille è quelo che fa degli uomini e delle donne monadi impazzite in perenne conflitto.
    così parlò la funambola :))))
    baci

  80. FUN..le menadi danzanti! Un’immagine prorompente del corteo dionisiaco. Discinte e felici. Il resto del Pantheon non fu molto cortese, se non fosse stato per Skopas ed altri, ne sapremmo poco. Bellissima, col collo reclinante e i capelli sparsi come musica. Non a caso, i loro compagni ce l’avevano enorme. E la droga era importante. Ebbre e sempre vicine al dio, l’unico stranamente composto e sempre ben vestito.

  81. Gina, le soap no, ma il fantasy si. Te ti vedo vestita da Catwoman seduta su un seggiolo di un bar happy hour ‘\^_^/’.

  82. sgt pepp
    hic. comunque nn mi freghi. il campo di alcaloidi del video di donne, dududù, unito alle pantofole di desperate housewives che indossi in questo preciso istante, parlano da soli:)

  83. sgt. PEPPER: Gli uomini, ogni tanto, hanno le fisime e le paturnie pure loro … secondo me qui abbiamo superato i 100 commenti da noi medesimi stessi e forse vogliono vedere dove arriviamo?
    Bella la dedica a Gina, complimenti!

  84. Simona, :-) i diversi aspetti della personalità sono tutti in uno ed è quello che si ascolta.

    Gina, sei stupefacente, pensavo di averti fatto il culo e invece risorgi con un commento caustico delirante che mi mette ko. Ci sto. Siamo tutti te.

    La fu, anche te mica male come sorprese, dall’inno al darla via al Tradimento nobile. Aspettando con ansia la prossima.

    missy, scusa per i 220. per i 100 invece è come quando si rimane gli ultimi in un locale, qualcuno pensa che il barista vorrebbe chiudere, e si stressa, qualcuno invece se ne frega e resta.

    sgt Pepper non ho capito: gli spioni e i guardoni siamo io e te che siamo rimasti o tutti gli altri che non si fanno vivi?

  85. prima che mi scopino fuori dal tobido, interminabile happy innescato dalla maledizione del sergente;un giro di sheba per tutti!:)

  86. prima che mi scopino fuori dal tobido, interminabile happy hour innescato dalla maledizione del sergente;un giro di sheba per tutti!:)

  87. il beppe è un tipo socievole :)
    allora ti posto pensieri che scrissi una volta e qui ci stanno giusti:

    siamo in una seduta di autocoscienza no, wowowwwww :)

    sono i bisogni che ci tradiscono
    o il tradimento è un bisogno?
    oppure
    sono i bisogni che ci tradiscono
    e il tradimento è un bisogno?

    boh…io volevo dire questo, ora che ci ho un pensiero rotondo davanti a me, ma non so se questa rotondità si presta a farsi quadrare da un ragionamento “logico” come direbbe qualcuno qui…mò ci provo.
    io volevo dire che
    se noi siamo fatti di bisogni, viviamo di bisogni, esprimiamo, siamo, “bisogno”, e quello primario, principe, è il bisogno di “amore”, ovvero sia di essere accolti o avere l’illusione di essere accolti,
    allora, quando sentiamo disagio emotivo, con una persona, significa che il bisogno non viene soddisfatto e la misura della nostra insoddisafazione ce la danno dieci, cento , mille, un milione di segnali , a seconda della gravità del disagio.

    non si può incolpare questo bisogno, esiste, fa parte della nostra natura.
    un bisogno non è nè buono nè cattivo, è un bisogno.

    certamente il bisogno si può negare, lo si può camuffare, lo si può rimuovere.

    ma uno per fare questa operazione di rimozione deve chiedersi perchè vuol rimuovere questo bisogno legittimo e qual è il prezzo che va a pagare se non soddisfa questo bisogno , perchè ,per quanto lo si soffochi sto cazzo di bisogno si ripresenterà in forme strane , del tipo: malinconia tendente alla depressione, sbalzi di umore, poca disponibilità verso le persone…
    quando il bisogno è tanto;

    periodi di sù e giù quando il bisogno è più contenuto…insomma una visione della vita un po’ del cazzo …

    e qui non voglio aprire il capitolo del come si arrivi a provare questo bisogno, o provare a scrivere e “consigliare” “ricette” su cosa si possa o non di debba fare o per evitare o rallentare o bloccare addirittura questo bisogno.

    non lo faccio sto discorso perchè sarebbe lungo.
    io voglio partire dal bisogno già in atto.

    allora…dicevo, nel momento che sentiamo questo bisogno già ci stiamo “allontanando” dalla persona che non lo soddisfa più, ed in questo allontanarsi non c’è un giudizio negativo nei confronti della persona in oggetto,
    non c’è una connotazione per forza negativa, c’è solo una presa d’atto che tu sei cambiata/o, hai fatto un percorso diverso, un percorso nel quale hai scoperto che le dinamiche che ti hanno fatto innamorare, immaginare come volevi l’amore si sono modificate e tu ora sei nel disincanto, ami profondamente la persona che hai scelto, ma il bisogno di assoluto, di essere accolta, di “crederci ancora” di riprovare quelle che ora “sai” che sono illusioni, questo di Bisogno non può essere rimosso, pena rimuovere la Vita.
    sapere che l’amore non esiste, non mitiga il bisogno d’Amore,
    lo rende ora legittimo, necessario perchè ora sei consapevole della sua innocenza.

    e se il tuo compagno/a non avverte questo bisogno, non sente che ti stai “allontanando” forse anche lui/lei si sta “allontanando” e ci si può allontanare in tanti modi,ma quello che si stigmatizza è il “tradimento” fisico.

    il tradimento fisico è solo un osare in più, forse più coraggioso del tradimento che si consuma fingendo, e uso il termine fingere ma sarebbe più giusto dire poca capacità di leggersi dentro, di non vedere, di non sentire,per paura, per comodità , per stanchezza, per disillusione,per minor consapevolezza…

    e se sono i bisogni che ci tradiscono, allora la parola “tradimento” perde qualsiasi connotazione di tipo morale o etico.
    “tradire” è un bisogno pari al mangiare, al bere, ripararsi, amarsi.
    punto
    il “tradimento” è un distacco temporaneo, non un comodo ripiego.
    un distacco che può trovare continuità o estemporaneità.

    ma ognuno di noi sa dentro di sè che tipo di distacco sia il suo distacco e chi avverte sensi di colpa in questo distacco non ha saputo leggere il suo bisogno, accettarlo, portarselo tutto sulle spalle.
    e si sà che i sensi di colpa fanno molti danni.
    rivendico il bisogno di soddisfare il mio bisogno senza investire il mio compagno/a delle mie angosce esistenziali o esigere qualcosa che non può più darmi perchè in effetti non esiste.

    io non sono mai stata “tradita”, mai da nessuno e non parlo solo del tradimento amoroso o forse non mi sono mai sentita tradita da nessuno.

    questo può significare che le persone che si sono relazionate e si relazionano con me soddisfano alla grande il loro bisogno di “accoglienza”.
    o anche che io non abbia mai sentito come “tradimento” situazioni che altri considererebbero tali.
    oppure, la compassione non contempla questo termine .
    per me non ha alcun significato proprio perchè non l’ho mai provato, non so cosa significhi “essere tradita”

    insomma…la consapevolezza toglie sto fastidio del “tradimento”.

    e un dolore in meno non è poca cosa nè!
    che il dolore principe, quello che mi vi ci ha marchiato all’origine, è la solitudine, sì, quella dell’ esistere
    e quella, non ce la può levare dalle palle nessuno , finchè campiamo, ovviamente
    ti confesso che rileggendolo mi ci sono ritrovata ancora :)
    cheddonna! :)))
    tanti baci
    la funambola

  88. cara la fu
    è tardi, mi tedio con quel cazzo di porta a porta e lo zgozzamento di perugia, ma ora vado a letto.
    Quello che hai scritto me lo rileggo domani a mente lucida (soprattutto sul tradimento).
    Ora dico a mente offuscata: si va bè, il bisogno d’amore di fuggire la solitudine esistenziale che ci ha già condannati… Te l’ho detto prima (forse ieri): considera anche la trascendenza, lo spirito, la solitudine che unisce la tua anima col mistero (e te lo dico sostanzialmente da agnostico). Questo per dirti che occorre commuoversi di più di se stessi e di questo bisogno d’amore chiedere di meno.
    Voglio dire che l’amore è qualcosa che può essere vissuto anche nella propria solitudine.
    Non c’è bisogno sempre della ciccia, di qualche portatore sano (o meno) di pelle, palle e ciccia.
    Il mio è un invito all’estasi, alla stasi, alla contemplazione.
    Se capita la carne vada per la carne, ma se capita un suono, o un’immagine, può andar bene uguale. Ma lo sai bene questo la fu.
    Eppure tu debordi d’amore.
    E’ qui che ti censuro.
    Bel debordìo.
    Forza. E ne hai, nonostante che tu ti sia lasciata andare.
    (lasciarsi andare è la forza suprema, lo so)
    Il discorso che fai sul Tradimento è la coraggiosa coerenza del bisogno di amare sempre, senza tradire solo questo, il bisogno d’amore.
    Ma il bisogno d’amore non è l’amore.
    A volte è una pretesa.

  89. Fun & Beppe, quanto liberatori sono i pensieri bradi, espressi ad alta voce (ad alta tastiera) con la complicità della notte. E quanto comunicano. (Beppe, ovvio ke i guardoni nn siamo noi).
    Fun ke si fa domande ‘alla Marzullo’ e Beppe ke cerca razionalità nell’amore.
    Gina ke annega i dispiaceri nei fumi dello sheba e il sottoscritto ke è da un po’ di tempo ke nn da’ cattivo esempio. Ma la primavera torna, neh.
    A me viene in mente ke la violenza può essere scatenata dalla repressione, o dal mancato soddisfacimento, dei bisogni. E ke il tradimento, quello fisico, può essere indotto dalla semplice curiosità.
    En passant:
    http://www.youtube.com/watch?v=F0SKDXFHOoo

  90. la fu ormai è partita, stile dispenser oracolare random:)
    mi colpisce, oltre alla menade di skopas (missy l’hai vista ao vivo? E’una replica? com’è? rende davvero la contorsione?) il collegamento tra l’uscita dal due e il tradimento. E poi, ma non è solo una questione di termini. io parlerei di desiderio, in luogo di tradimento, senza legarlo necessariamente alla mancanza, al bisogno.
    (ah, secondo me, spariti dall’home, non ci spia proprio nessuno:)

  91. Chettikredi, gina, che il grande fallologofratello indiano dorme, sempre con un occhio aperto sta, anche nei recessi più torbidi e menadici dei commenti…

  92. @ Andrea Inglese,
    tutto quello che sta succedendo in questa discussione e colpa/merito tuo.

    vorrei che tu ti pronunciassi in merito. Mi sembra che sia stata e che sia una discussione pertinente, forse anche importante. Che ne pensi?

  93. Il tradimento parte, almeno per me, dalla testa prima che dall’ormone. E credo questa sia una caratteristica tutta femminile. Il cervello è la zona più sensibile alla seduzione. La menade ha bisogno di stare al passo con i suoi corteggiatori itifallici, quindi è discinta dal vino, è in torsione per il doppio flauto, quel suono oltraggioso che spinse Marsia, pazzo e incosciente, a sfidare l’odioso Apollo, che non ho mai amato se non ad Olimpia dove tutto può accadere, perché luogo sospeso al di là del bene e del male. Il tradimento fa bene alla salute e condivido il rammarico di Stg.Pepper che non dà il cattivo esempio da tempo…
    ….com’è dolce l’arrendevolezza, altro che violenza!

  94. Ai
    attrezzatevi con bagni chimici, punti di ristoro e picchetti sanitari: tu emani luce azzurra, ORA!
    Davo cmq per scontata la sorveglianza della premiata falloblogbros NInc. se non altro perché i divani del chillout son vostri:)

    missy
    :) son proprio curiosa della resa su pietra (vino, suono danza oltraggio ed emozione compresi) di quel che dici bene, qui, nero su bianco.

  95. @ pepper (fatti promuovere maresciallo!)
    parliamoci chiaro: nel tradimento, quello fisico, la curiosità è il minimo.

    mi chiedo però, per quello che così sapientemente missy descrive come tradimento di testa, non sia meglio dichiaratamente amare più di uno alla volta? Io ho sempre pensato questo.

    In questo caso non si tradirebbe nessuno.

  96. Andrew, Sitting Bull, augh :-).
    Gina, l’invito a Missy allo show up farà aumentare i guardoni. Quella scure lì della killa billa, già il nome è un programma, nn promette niente di buono. Mica il 25 nov leggeremo di teste mozzate, o altro? Tradimento, ke brutta parola. Chiamiamolo gita della domenica. Rende perfin meglio l’idea.
    Beppe, teoria interessante, un po’ laboriosa da mettere in pratica.
    Missy, il tradimento nelle signore parte dal cervello. Non raccontare i trucchi migliori sennò ci aumenta la concorrenza. (Battuta insulsa, ma mi scappa, e prevengo ke la faccia qualcun altro: prima bisogna trovarglielo :-).

  97. a beppe,
    vorrei tanto pronunciarmi in merito, ho almeno quattro o cinque teorie alternative sul tradimento, vari tomi di fenomenologia del cornuto/a e della sua sofferenza narcissica (di cui non avete mi sembra parlato)

    ma qualcuno potrebbe farmi un riassunto sugli argomenti sul tavolo? una roba molto sintetica per carità

  98. AI, al volo in quanto ci siamo sovrapposti. Qui abbiamo parlato di tradire, nn di essere traditi, ke è tutt’altra musica, dolente.

  99. @ Andrea Inglese

    il discorso è semplice, abbiamo attraversato vari psicodrammi e vare amenità, tutto molto interessante per carità.

    Dopo che te ne sei andato (ma ci hai detto che sei sempre stato presente), dumque vediamo…, ah sì, abbiamo parlato

    della violenza intesa anche come microviolenza quotidiana
    delle donne che ci giocano su per la carriera
    del cameratismo tra donne (anche nei risvolti dell’eventuale autoghettizzazione, ma la gina non era d’accordo)
    del dialogo (più o meno marcato e più o meno mancato) con gli uomini
    dell’analfabetismo (la fu ne ha dato una definizione mirabile)
    dell’uscita (ed eventuale ritorno) dal due
    del bisogno d’amore (e della pretesa d’amare)
    del darla via (la fu)
    dell’arte della Frida Kahlo (introdotta da Simona C.)
    del Tradimento e del tradimento (anche qui la fu docet)
    del tradimento fisico (di sgt.Pepper)
    del tradimento di testa (missy)
    dell’amore plurimo come alternativa al tradimento (il Beppe)

    illuminaci.

  100. STGPepperino, guarda che il tradimento che parte dalla testa è spietato, non capisce ragione, a volte basta solo una parola che si conficca nel cervello ed è fatta! Non sono scuse, anzi…!!
    Quale show up?
    Sì, meglio tradire che esser traditi….ci metterei la firma (sono stata stratradita quando pensavo che fossi io quella sulla soglia del tradire)
    Per ora scappo, poi Gina si torna con le menadi orgiastiche!

  101. (sto serializzando quando invece devo andar via)
    Ora ho capito STGPepper! forse mi sono spiegata male: tradimento di testa nel senso che prima inizia nel cervello non perchè uno è figo o elegante ma perchè ti piace la sua testa. Poi si passa a farlo, il tradimento, in tutte le sue sfaccettature. Chiamamole così.

  102. Missy, poco male. tipici misunderstanding del blog. Tolgo la battuta, ke nn ci sta +, e reinterpreto il resto. grazie della spiega.
    Qui è suonata la tromba: m’avvio alla mensa.
    XX

  103. sgt pepper
    quella di killbilla nn è una scure, ma un deodorante:) cmq il 24 tu chiuditi in casa, per sicurezza:)
    poi quale show up? se ci fosse uno show up io la missy ce la inviterei ma sia io che lei (credo:) dei guardoni ce ne facciamo come dire, nulla.
    infine
    beppe è un seccchione e ai ha perso in un fiat la sua circonfusione azzurra. Non c’è limite al peggio:)
    cià

  104. cazzo ma siete tutte e tutti in perfetta forma in questo angolo del blog, creativi, disinvolti, profondi & leggeri, autoanalitici ma socratici, cazzoni ma seri, ossimorici, ve lo posso dire con tutto il cuore, anche senza colpi di scena azzurrini, e grazie a Beppe del perfetto sinottico riassunto, piuttosto che state bevendo, che io non parlo di certe cose a gola asciutta,

    (…)

  105. Simona, stiamo parlando del tra dire e il fare, c’ha di mezzo.. concludi tu :-)
    Beppe, l’immagine ke t’appioppato Gina sai ke è suggerente?
    AI, urca mica sarà una macchina! (Intelligenza Artfiiciale)
    Gina, il ventiquattro metto fuori un lenzuolo rosa, come gli ebrei han dipinto la porta di casa al passaggio dell’angelo della morte.

    AI, cats lo dico io; stavo postando il quanto sopra, chekko e tu m’appari. Bioritmi sincronizzati, o la stessa bottiglia di barbera?

  106. Simona C, grazie. Non pensi anche te che sono secchione? (ci sono rimasto male e con la gina non ci parlo più se non mi chiede scusa). Ho apprezzato il gioco di parole di sgt Pepper (non ho capito se consepevole o no) tra-dire e il fare. Se siamo a questo punto il tradire potrebbe essere una sega mentale.
    missy, ma non avanzo una risposta?

  107. che differenza tra infedeltà e tradimento?
    io comincio a pensare che un certo grado d’infedeltà è insormontabile (c’è il fatto dell’amore plurale come lo sono le zone erogene) e che non si puo’ chiederne troppa di fedeltà (o detto in altri termini: “è sempre meglio non indagare”, non aprire agendine strane, non mettere mani su cellulari che non sono i propri); il tradimento invece è l’infedeltà quando fa male, quando uno la spara sull’altro, quando l’amore che ho dato ad uno lo faccio pagare ad un altro, essere infedeli si puo’, ma tradire è da cattivi, non è bello, oppure è tutto il contrario? (qui mentre parlo continuano a versare roba trasparente nel bicchiere ma non è acqua, anzi adesso smetto di parlare non sapendo cose sto dicendi)

  108. siete dei cazzoni! :)

    sò che è dura sentirsi orfani di “verità”, di “certezze”, lo so che provoca sofferenza e disorientamento e panico e angoscia, ma solo la consapevolezza di ciò non ti fa “tradire” mai.

    lo sguardo indulgente che hai nei tuoi confronti , dopo questo percorso,lo avrai anche nei confronti degli altri, nei quali ti riconoscerai.

    pigliarsi sulle spalle la propria vita, tutta intera, senza alibi non è facile.
    le scorciatoie sono allettanti ma la vita il conto te lo presenta sempre.

    “tradire” non è una scorciatoia, è un prendere atto che sei in movimento, che tutto muta, che il centro nel quale ti eri adagiata ti sta stretto.

    puoi mortificarti, puoi fermarti, puoi fingere, puoi raccontartela, insomma puoi suicidarti in mille modi senza morire mai…

    o puoi prendere il coraggio fra le mani e andare a vedere questo malessere e puoi, anzi, devi, tentare di capire e chiederti se hai fatto tutto, se ci hai provato e riprovato, quali dinamiche hai spezzato, cosa hai finto di non vedere…devi passare al setaccio tutto, ma proprio tutto, senza pietà e senza alibi.

    i tradimenti per noia, dispetto, ricerca di conferma,infatuazione, per tentativi, sono miseri tradimenti, tradimenti di chi prende appunto la scorciatoia, tradimenti di una persona con un grado di consapevolezza assai basso.

    e questi di tradimenti provocano sofferenze immani, sensi di colpa che a volte si scaricano facilmente sul compagno/a travestiti da sincerità ed onestà.

    il Tradimento è cosa seria.
    il Tradimento ha a che fare con la dignità.

    chi “tradisce” consapevolmente non prova sentimenti di colpa, non perchè è un cinico/a, ma solo perchè quando sceglie di “allontanarsi” “staccarsi” lo fa con il più grande rispetto nei confronti della persona che ama, che comunque sceglie per sempre, che comunque non ha colpa, che comunque ha un suo percorso , che comunque non capirebbe e sarebbe sì un tradimento, una violenza incredibile sputargli addosso il tuo bisogno.

    “tradire”è prendere atto che non puoi, non devi morire dentro.
    lo devi, per assurdo, anche alla persona che ti sta vicino, che Hai scelto per sempre.

    non volevo far quadrare il cerchio, volevo riuscire ad esprimere pensieri che sono passati attraverso il vaglio della mia consapevolezza e della mia esperienza.

    non cerco consensi, approvazioni.

    io sono il mio giudice, io sono la mia giuria ed il mio pubblico, io , solo io sono responsabile delle mie azioni.
    non mi conforta la morale o l’indulgenza facile degli altri.
    non sto cercando giudizi o consensi, non c’è posto per questi, o meglio, “ora” non c’è più posto,non mi fanno male i primi, non mi confortano i secondi.

    io cerco “condivisione”, io cerco il “sentirsi”

    e forse l’AMORE è proprio questa roba qui, condivisione.
    e la condivisone non ha numero chiuso, non ha gelosia, non ha possesso.

    nel momento che Tradisco, ne valgo la pena.

    il Tradimento è rispetto nei confronti di chi tradisci, di colui/lei col quale tradisci e di tè stessa.

    un “tradimento” rinnegato è un povero tradimento.

    il “Tradimento” è amore.

    si tradisce perchè si è innamorati dell’Amore.
    se non si è innamorati dell’Amore il tradimento è squallido, è triste, non è un Tradimento è la fotocopia delle nostra viltà.

    vado dove mi porta il cuore, ma ci vado in modo consapevole.
    il cuore, l’istinto, senza la consapevolezza son forieri di sventura, infelicità, per chi ti incrocia e comodo alibi per le tue povere, piccole, miserie.
    …della serie me la suono e me la canto! :)))))
    questa “seduta” è stata facile perchè l’avevo già scritta, e anche questi son pensieri in cui mi ci ritrovo ancora!
    cheddonna :))))
    tanti cari baci Infedeli
    la funambola

  109. beppe
    prendimi come avanspettacolo dai banchi di fondo con lanci d’ascia, palline di gomma gatti morti e improperi. liberissimo di salire stizzito in piedi sulla sedia perché ho sguinzagliato una lucertola:)
    Un pomodoro marcio anche alla fu, che ci rifila oracoli come minimo di seconda mano:). Nei suoi meandri non entro, anche perché son fuori:) nel senso che mai ho “scelto una persona per tutta la vita”.
    Mi interessava di più il discorso che si era aperto con missy e simona sulla bellezza del corpo esposto (la scultura e la pittura), anche con riferimento alla fu, e alla parola che finalmente arretra (la letteratura:). Anche perché m’innamoro di un uomo ad esempio per come aspetta l’ascensore, per come si porta dietro se stesso aspettando l’ascensore, e ci sto per 7 anni.
    Anche perché mi piacciono gli artistri di strada (mi sono innamorata di un tipo per come raccoglieva le persone da terra) e di mare anche (un surfista con una gamba di kevlar, in piedi sulla tavola). IL corpo se ben portato racchiude tutto.
    beppe
    secondo me seil 24 indossi le pantofole di desperate houswives puoi azzardarti a sconfinare sul balcone:)

  110. corpo esposto, innamoramento? Beppe? gina mi fa sospettare che non hai riassunto tutto… Ma gina, in parole un po’ povere, un po’ fallologocratiche, non starai mica facendo una fenomenologia del “colpo di fulmine”? E perché no? Vi siete mai innamorati di una persona che vi ha tirato sotto in macchina? Io no.

  111. Beppe, non sei per niente un secchione.
    Tra-dire e fare sono la stessa cosa. Quando però tra il dire e il fare c’è di mezzo un attimo che fa saltare un passaggio: il pensare. Anche se qui, in modo specifico, mi sembra che tra il dire e il fare ci sia di mezzo il bere.. :)
    Concordo però con Andrea Inglese, che c’è differenza tra infedeltà e tradimento. Una grossa differenza. Il tradimento non è il farsi l’amante. Il tradimento è guardare negli occhi il proprio compagno mentendo. Il tradimento è fare l’amore con il proprio compagno in quel preciso momento perchè non vuoi che abbia sospetti. Il tradimento è raccontarsela, giustificare azioni (che forse non avrebbero bisogno di essere giustificate) con immaginari romanzati che ci fanno sentire meglio. Ci si può innamorare di un’altra persona pur sempre amando il nostro compagno. Questo non è tradimento. Questa è la vita.
    La Fu, hai fatto una bellissima analisi, e concordo su tutto tranne che su una cosa. Chi tradisce, anche consapevolmente, anche perchè sta cambiando e non fuggendo (o per lo meno non dalla noia ma da un certo tipo di schiavitù) nutre grossi sensi di colpa. E questo, perchè attribuisco al tradimento un significato profondo e pregno di consapevolezze. Forse il tradimento, è il più profondo dei sentimenti.

  112. aggiungo un’altra fondamentale differenza, tra il bisogno d’amore, il bisogno d’amare e l’amare. Fanno tutti parte dell’amore, ma il primo denota debolezza, fragilità (momentanea o costante), il secondo denota generosità, ricchezza inesauribile di animo e di sentimenti, il terzo, è il sentimento più nobile e stilnovesco, qualcosa a cui aspiro, e che raramente ho raggiunto.

  113. ai
    hai una bella tendenza allo splatter:)
    la questione del corpo esposto (che porta su di se la propria biografia, che la è) travalica ovviamente il discorso sull’”amore”. Ho solo fatto degli esempi.

  114. ma ecco, certo, dietro la cortina fumogena e trendy del “tradimento” si voleva in effetti parlare di “amore”…
    Questo si che mi sembra, trasgressivo, visti i tempi che corrono. E lo dico sul serio. L’amore è un po’ fuori moda, in una società d’odio, paura, e (tentativi) di godimento. E che ne dite di l’amori: L’AMORI, l’amore come esperienza unica ma plurale… dovrei spiegarmi, ma ve lo lascio in un angolino del bar, sotto le poltronicine, in mezzo ai bicchieri rovesciati e alle cicche di sigarette…

  115. Bravo Andrea Inglese, semina e spiega la vera trasgressione, speriamo che la vadano a raccogliere tra i bicchieri rovesciati e le cicche di sigarette…
    ma anche negli sguardi un pò delusi, nei mezzi sorrisi forzati che di colpo diventano espressione seria e intensa, nella timida ricerca di una coccola, o nella risoluta richiesta di una coccola timida…
    Il piacere di rincorrere tutto ciò che si getta via, per un precario (visto che va di moda) appagamento dei sensi più alti, dove i sensi sono percezioni, sentimenti, intuizioni, significati e quindi valori, direzioni (ostinate e contrarie) toni.

    Basta, sennò pensate che bevo già alle undici del mattino

  116. gina…. ti perdono (lo vedi come sono buono invece)

    simona sei stata illuminante e tagliente come un bisturi.

    andrea inglese, anch’io non mi sono mai innamorato di una che mi avesse messo sotto in auto, ma una volta mi sono innamorato di una ragazza che il colpo di fulmine l’aveva ridotta in cenere, zot!

  117. Cazzo nel tempo che scrivevo il mio intervento precedente ne sono stati scritti altri 5 !!! (ma a che velocità scrivete?!).
    Mi riservo di ragionarci su dopo, ora ho da fare.

  118. l’amore come esperienza unica ma plurale, mi ricorda il Crozza quando imita Veltroni.
    Gina, se ti vedo sfilare ti lancio un mazzo di rose, di ghisa ;-)

  119. nota a piè di pagina:
    Davanti all’imminenza del tradimento ci si presenta candidi, a-morali, senza pregiudizi, con il cervello razionale in stand by ma con il sistema limbico survoltato. Sennò tra dire e fare, si passa la nottata su NI.

  120. Sgt
    cristo santo, dalle finestre mi han lanciato pitali e polli congelatii, ma: il vigile mazzo in ferrocarbonio nessuno me l’ha fatto mai.
    (ce la facciam fuori nei banchi di fondo:)

  121. gina, lo sai sono un secchione (in altre parti del blogo mi ero definito da me un duro, ma di comprendonio), dunque non cerco comprensione, casomai come ben sa Simona, coccole timide (sia chiaro però non è bisogno d’amore!!!)

    dunque (anche se non sono, nell’ordine: missy, simona c., la fu) mi spieghi meglio questo discorso sul corpo ben portato, perché volevo vedere allo specchio se il mio me lo portavo bene abbastanza, sai, tante volte ti dovessi incontrare mentre aspetto l’ascensore… Nel qual caso va bene anche un paio d’anni invece di sette.

  122. beppe
    direi che il corpo ben portato, nel senso di esposto come dicevo che porta su di se la propria biografia, ha pochissimo a che fare con lo specchio, imho, molto invece con la consapevolezza di se e nell’ambiente. Ma qui, come dice giustamente la fu, è questione d’analfabetismo, di parola che arretra. Il corpo eccede l’astrazione semantica.

  123. il corpo senza l’anima è solo un corpo, un contenitore. Anche una valigia porta i segni di una vita, ma solo se la apri capisci che tipo di vita è stata…
    Se un corpo porta in se la propria biografia è solo perchè c’è ancora un’anima ad animarla. E l’anima è fatta di astrazione.

  124. il pomodoro marcio mi rovinò il cctrrruco! :)

    vado via per la mia tangenziale :) io e vi posto una cosa che scrissi ad un’entità che si chiedeva
    quante strade deve percorrere un uomo prima di essere chiamato uomo.
    ci fermiamo quasi tutti all’infanzia dell’intelligenza.
    inverstirci di questa responsabilità, quella di essere Uomini,comporta un viaggio da fermi
    ho scritto praticamente solo di questo da quando sono qui in rete,da almeno cinque anni. Mi sono raccontata tutta riavvolgendo il nastro della mia vita, per arrivare a oggi, per arrivare ad ora , questo momento preciso nel quale cerco di raccontami a te, a te che sei solo un pretesto , perchè io sto raccontando solo a me, io mi sto raccontando.
    Non è che mi sono svegliata una mattina e mi son detta: ma che cazzo significa tutto questo? Dove sto andando? Qual è il senso? Ma c’è un senso?
    Ci avevo sempre avuto questo sottofondo nel mentre vivevo, mi muovevo, facevo.
    un sottofondo malinconico,una musica triste, lontana, un’ eco che a tratti affiorava ed esplodeva prepotente, liberatorio, nei miei eccessi emotivi, così si chiamano in gergo psicanalitico forse, io li chiamo il campanello d’allarme del cuore, quello che ti dà una scossa dentro, quel bisogno prepotente di assoluto, di porto, di casa, quel bisogno di essere accolti, riaccolti finalmente da un grande , rassicurante, caldo abbraccio materno. Questo disperato bisogno di affidarsi, affidarsi senza paura per esorcizzare la percezione spaventosa della solitudine, del nulla,dell’assurdo.
    E vivevo così fra alti e bassi sublimi, vivevo di illusione di porto, di illusione di casa, di illusione di salvezza, di illusione di vero.
    È stato bellissimo, è stata l’infanzia della mia intelligenza.
    E sono stati anni di felicità piena, di vita piena, di certezze, di grandi slanci, di utopia
    E sono stati anni dell’infanzia dell’intelligenza, dove il reale aveva molto spessore e io mi ci muovevo sicura, ci credevo, il senso era nelle cose che facevo.
    E gli altri, il mondo fuori, mica li vedevo, erano solo una proiezione delle mie paure, dei miei bisogni, della necessità di rendermi visibile, di affermarmi per dare un senso a questa sottile e subdola percezione del non senso.
    Muovendomi, facendo, impegnandomi, credendo, giustificavo la vita, la razionalizzavo, le davo un ordine, davo ordine al caos.
    E non esistevano sfumature, non esisteva il dubbio.
    esisteva il bianco e il nero, esisteva il bene e il male, esisteva il buono e il cattivo, il giusto e l’ingiusto, il forte e il debole, il vero e il falso ed era un muoversi facile fra due opposti, fra queste semplificazioni.
    Bastava scegliere da che parte stare. E io stavo sicuramente sempre dalla parte giusta.
    Ero una donna, una donna nell’infanzia dell’intelligenza.
    Ero una donna che “vedeva”, che “guardava” con gli occhi di carne
    E poi è successo che mi sono fermata, e mi sono fermata quando ho sentito, come una pugnalata ,la mia voce che diceva queste parole: non sono più innamorata del mio compagno.
    Il tradimento della vita, a me, a me che mai e poi mai aveva sfiorato il dubbio di essere umana, finita, miserabile come il resto dell’umanità,l’umanità, questa incredibile entità metafisica che non potremo mai abbracciare tutta intera.
    A me, a me che il mio amore era eterno, a me che io ero speciale, a me, a me che non sarebbe mai capitato di vivere come vedevo vivere.
    E mi sono sentita tradita e mi sono sentita orfana.
    Ed è stata una bella lezione di umiltà.
    E da lì, da questa disperata e crudele rivelazione, da questa illuminazione, da questo incredibile atto di onestà che mi dovevo e che ero riuscita a dire, a dire con la voce, è cominciato questo viaggio da ferma, questo viaggio verso la Donna, dentro di me.
    E il viaggio dentro te non ti allontana dagli altri, al contrario, gli altri ti si rivelano improvvisamente, diventano il tuo specchio, e più indaghi senza pietà,senza paura dentro di te, più riesci a vedere gli altri oltre la maschera, maschera che anche tu indossavi.
    E più ti guardi, più la percezione della tua finitezza, della tua fragilità, della tua paura, della tua solitudine ti danno il senso della finitezza, della fragilità, della paura, della solitudine dei tuoi compagni di “viaggio”.
    E allora fai la pace con l’amore, fai finalmente pace.
    (io ci ho ancora parecchi rigurgiti di vita né che mica il viaggio è finito, rive fittizie prima del porto, ma tant’è)
    E allora non puoi che provare com passione, non puoi che provare indulgenza, verso di te e quindi verso gli “altri” e la compassione, e l’indulgenza buona sono molto, molto di più del rispetto.
    Non possiamo altro, possiamo solo essere testimoni di pace.
    Moltiplica tutto questo per la smiliardata di umani
    Non è utopia, è la sola strada percorribile perchè nessuno mai l’ha percorsa.
    Solo gesù, cioè la metafora della possibilità insita in ogni uomo di buona volontà.
    Cari :), io non sono mica santa né, non vorrei vi faceste delle brutte idee su di me.
    Io sono finitamente ma orgogliosamente umana.
    Evviva l’Anarchia :))))

    sergent:
    meglio la briscola chiamata.
    si gioca in cinque e il tuo compagno, quando lo chiami, si fa in quattro per farti capire che è lui, proprio lui che gioca quella mano con te.
    quando il giro cambia, cambia il compagno, ma la passione nello scoprirsi e scoprirsi solo per te rimane, deve rimanere, altrimenti è un compagno del cazzo, o un compagno che non ha capito un cazzo del gioco.
    ce ne sono parecchi che non sanno giocare.
    ce ne sono parecchi di compagni/e del cazzo.
    a volte ti chiami in mano, perchè hai belle carte e pensi di farcela da solo/a.
    ma questa è altra storia, altra metafora, altro giro, altra corsa, altra vita, forse.

    sul senso di colpa ci vediamo stanotte che io un c’ho un cazzo da fare come voi !:)))))
    tanti baci
    la funambola

  125. Io invece più che nell’infanzia dell’intelligenza mi sento nell’adolescenza del cuore (l’infanzia l’ho già superata ma chissà che non ci ritorni). L’adolescenza è un’età che amo molto: irrequieta, rabbiosa, poi ingenua e dolce, poi dura (anche di comprendonio) e fragile allo stesso tempo. Insomma, in una parola sola: maledetta. L’infanzia, dell’intelligenza, del cuore, la considero una condizione privilegiata, che pochi hanno la fortuna di saper vivere, più che di poter vivere.
    Funambola, credo che il tuo viaggio sia bellissimo.

  126. gina, tu mi vedessi, capiresti tutto di quel che son stato.
    ora assomiglio piuttosto a un principe azzurro.
    … sto cazzo d’ascensore quando arriva!? non so mai quale bottone pigiare!

    a parte tutto, ho capito. Ma ti vorrei fare una domanda sibillina: uno brutto brutto, lo può portare bene il corpo o è spacciato?

    la fu ti leggo stasera con calma.

  127. ps: mi chiedevo se fossimo un pò usciti di tema, ma poi ho visto che l’articolo postato – origine della discussione – finiva con un’esortazione a uscire dal silenzio, e allora credo che possiamo dire tutto quello che ci pare..

  128. wowowwoo FUN! Brava ancora una volta!!
    BEPPE che ti dovevo rispondere?
    Come sempre mi sono persa qualche passaggio, in questo mordere e fuggire, gustare e sparire, riprendere e lasciare. E’ un tradimento continuo, multiplo.
    Io posso amare intensamente due uomini nello stesso periodo. Sono un po’ come Beautiful…sempre indecisa tra due. Ma chi potrebbe dire sia un tradimento?

  129. Raccontarsi su NI indubbiamente fa risparmiar i soldi di una seduta dall’analista.
    Fun, meglio la briscola chiamata, dipende, ma la metafora intriga. Anche il rinfacciarsi l’un l’altro le colpe se la partita va male mi suggerisce qualcosa. Per il chiamarsi ‘in mano’, nn mi viene in mente niente. Ermafrodita?
    Beppe, ma l’hai visto il cartello “Fuori Servizio”? E se sei proprio brutto, lascia perder ogni frase consolatoria di circostanza e metti mano al portafogli.
    Missy, ‘Ma chi potrebbe dire sia un tradimento?’. Uno dei due se ti becca.

  130. Beppe
    i principi azzurri mi fan venire le bolle, ma offro un giro di quel che preferite: per le coccole. perché mai i/le brutt* dovrebbero essere spacciat*?
    La fu!
    “il pomodoro marcio mi rovinò il cctrrruco! )”
    grande front woman !(and the show goes on)
    (si così…brava che ti lancio un divano:)
    simona
    il mio discorso comprende, incorpora, arretrando, anche l’anima e/o altro, comunque lo si voglia chiamare.

  131. ehi, magical mystery tour (Pepper), non sono brutto, sono uno strafigo! il mio era solo un esempio. Sono pieno di donne che mi vorrebbero, sia chiaro! (solo che, purtroppo, mi vorrebbero tutte sposare, ed è questo il problema… meditate donne meditate che poi alla fine la stragrande maggioranza batte ancora lì (magari ho un po’ esagerato, ma non scherzo è vero!))
    :-)
    quanto al sesso a pagamento: è una ottima soluzione sergente. tanti pensieri in meno e meno tempo perso, con tutto quello che abbiamo da fare…
    di temi, tra il serio e il faceto, ne ho buttati là tanti…
    a voi.
    ragazzi e ragazze, ci sentiamo dopocena.

    ah, missy, cerca ma non qui.

  132. Si si, Pepper, lo dico pure io quando lo scopro!!
    Beppe sei strafigo? la cosa si fa davvero interessante…. mooolto

    mi piace molto il concetto dell’intelligenza nell’infanzia o viceversa, nonchè l’adolescenza per ogni dove.

  133. Ho cominciato a preoccuparmi e allora mi sono chiesta il motivo di tale preoccupazione.
    Il motivo è il seguente:
    Il senso di colpa.
    Non sono preda dei sensi di colpa perchè allorquando decido di fare una cosa, sperimentare una cosa, vivere una cosa, rispondo ad una necessità di non tradire me stessa, seguo la parte sana di me la più istintiva, quella vera , quella innocente e quando non mi tradisco non posso provare sensi di colpa perchè il provarli testimonierebbe la mia ipocrisia, il mio alibi, la mia codardia, il mio essermela raccontata, il mio non aver scavato fino in fondo quel bisogno.
    Decidere, scegliere consapevolmente, elimina di per sé il senso di colpa.
    Il senso di colpa lo abbiamo inventato noi, lo inventiamo noi, per non fare la fatica di assumerci tutte le nostre responsabilità.
    Prima di sentirti in colpa, prenditi un po’ di tempo, per “agire”
    Se lo conosci, il senso di colpa, lo eviti
    Non prendere scorciatoie.
    L’autentico, l’essenziale, non contengono in sé il senso di colpa.
    L’essenziale non conosce la colpa.
    Gesù stesso ha testimoniato con la sua vita la negazione del senso di colpa.
    “la buona novella” è racchiusa nella sua vita, termina con la sua esperienza e finisce sulla croce, non per redimere gli uomini ma per dimostrare come si deve vivere.
    È la pratica del vivere che egli lascia in retaggio agli uomini non il senso di colpa.
    Quello lo hanno inventato dopo perchè sarebbe stato imbarazzante e infruttuoso sostenere che il nunzio fosse un “idiota”, che si fosse fatto crocifiggere senza difendersi, senza recriminare, senza attribuire responsabilità, senza maledire, senza un motivo se non quello di affermare la sua scelta di essere semplicemente un uomo, non un eroe o un fanatico o un genio, semplicemente un uomo che assume su di sé tutta le responsabilità della sua vita.
    Difficile da dire, difficile da spiegare, difficile da capire perchè troppo facile.
    Spiegare l’idiozia di gesù significa averla “capita” e la chiesa è stata edificata sulla negazione del Vangelo, sull’antitesi di ciò che era l’origine, il senso, lo spirito del Vangelo che per me muore sulla croce .
    Quello che viene dopo, quello che poi si chiamerà “vangelo” sarà il contrario di tutto ciò che Lui aveva vissuto.
    La chiesa ha fatto del senso di colpa il suo immenso potere, il suo potere poggia saldamente sul senso di colpa.
    Essere “idioti” dovrebbe essere il nostro compito.
    Noi siamo, invece, ci crediamo, invece, delle persone per bene, equilibrate, pratiche e sagge e paghiamo tutte queste belle certezze con l’inevitabile senso di colpa.
    Non so cosa pagherei per essere un ‘idiota.
    Ecco, l’ho presa molto larga e mi sono capita alla cazzo.
    Volevo dire che non soffro di questi sensi di colpa che non significa però non capire quando sono in automatico, quando sto scaricando le mie paure su qualcuno, quando insomma vado a ferire perchè sono ferita io, dentro.
    In questi casi provo un sano senso di colpa che mi fa rimediare quasi immediatamente: un abbraccio, una carezza, una parola, una spiegazione.
    Sono , questi, sensi di colpa necessari che ti dicono: ehi bella, guardati,
    chiedi scusa.
    Sono sensi di colpa che ti danno il senso del tuo limite, il senso della tua finitezza.
    Sono in fin dei conti la tua capacità di metterti dall’altra parte e provare a non fare quello che non vorresti fosse fatto a te.
    Non di questi trattasi, non da questi sensi di colpa sono stata investita.
    Io sono preoccupata perchè mi ha sfiorato il senso di colpa che vi ho scritto più sopra, quello della Paura, quello dell’inadeguatezza esistenziale, come avere il sospetto di essere sbagliata.
    È affiorato così, all’improvviso, in due episodi, vicini nel tempo.
    Il primo con la mia amica del cuore, quella che ho sempre definito così e che ancor oggi definisco così, teneramente e con sguardo disincantato buono e mi viene anche da sorridere nel pronunciare questa cosa, amica del cuore, che sa di impegno, di giuramento, sa un po’ di sacro insomma.
    Fattostà che abbiamo avuto una lunga giornata insieme e pareva che ci sentissimo e io mi sforzavo di farmi sentire, di farle sentire quello che sentivo e poi ci siamo confrontate sulla visione del potere e lì è successo che non ci siamo più sentite e abbiamo usato quella discussione per lanciarci messaggi di paura.
    Adolescente e sognatrice, io.
    rinunciataria e spenta , lei.
    Questo ci rimandavamo nel mentre ognuna di noi “rappresentava” con vivacità la propria visione del mondo.
    Io non demordevo e avrei potuto essere più indulgente ma la questione era importante per me, era come dirle
    cazzo, siamo cambiate in questi ultimi cinque anni, io ho dentro un percorso che tu non puoi capire perchè non lo hai fatto ma accettami anche così, non spaventarti, siamo molto diverse, ma so che ti affascina questa zona per te “oscura”, questa mia passione un po’ scomposta, un po’ violenta perchè ce l’hai dentro anche tu, cazzo,dammi un segnale, cazzo non ci sentiamo più o forse non ci siamo mai sentite ma ci vogliamo bene, cazzo chiudi sti cazzo di occhi e “guardami”
    lei si è sentita minacciata, giudicata, nel mio sostenere per esempio che il “fare” e il “fare” per gli altri non è di per sé un Valore ma lo diventa nel momento in cui mi rendo consapevole che faccio perchè ho bisogno di fare, ho bisogno di fare per me. Punto.
    E il “non fare”non è di per sé un disvalore, ma può essere scelta consapevole che non pretende di imporre un giudizio sul “fare” ma sostiene solo la sua legittimità e dignità di essere, di esistere.
    In questa mia affermazione, si è probabilmente riconosciuta e si è sentita giudicata.
    Lei è una donna molto attiva, molto concreta, molto impegnata in politica, lei è ben strutturata, lei non vuole chiedersi del suo fare, lei non vibra perchè l’ha fatto una volta e si è scentrata, nel senso che è uscita dal suo centro che a dir la verità io la nadia l’ho sentita veramente in quel breve periodo e le dicevo- cazzo, sei scentrata forte, ma benvenuta, benvenuta, era una vita che ti aspettavo.
    Moderata ecco, la nadia vive moderatamente, vive moderatamente le sue emozioni perchè così ha deciso ed il motivo lo deve sapere lei ed io sono “eccessiva” e lei non riesce più a contenermi.
    Siamo sempre state così diametralmente opposte eppure lei è rimasta la mia amica del cuore anche quando ho cominciato a chiedermi che cazzo avessimo in comune.
    Ma l’altra sera io sotto sotto volevo forse rimproverarla di essere sempre stata vecchia e che il dirlo, il saperlo non è una scusante cazzo e abbatti sto cazzo di fortino in cui ti sei rifugiata e che non ti sento cazzo di un cazzo e lei forse voleva dirmi perchè non mi accetti così per quel che sono, per quello che so essere, perchè non mi accogli.
    Dopo, quando se n’è andata, avevo dentro un po’ di malessere che si è trasformato in lieve rabbia che si è trasformato in un principio di senso di colpa.
    Senso di colpa per non averle mentito, per non averla compiaciuta, per non averla rassicurata
    E uno
    Il secondo, e la faccio breve, l’ho provato dopo una telefonata al mio compagno, lontano per motivi di lavoro , alla domanda , come stai cipollina, ho risposto: male
    ho risposto male perchè stavo veramente male. E lui ovviamente ci è rimasto male.
    Ed io ho mi sono sentita in colpa per non avergli mentito.
    E due.
    Ecco, questo sentirmi in colpa per il mio tentare disperatamente di mettermi in contatto…pronto, ci sei…questo mi ha fatto sentire nella “colpa”, come se nell’autentico, nella ricerca di condivisione, risiedesse la colpa.
    Per questo mi sono messa in allarme, perchè questo è un segnale di cedimento, è rinunciare, è accontentarsi, è un po’ da vigliacchi insomma.
    Mi sono sentita così, un po’ spaurita, per una giornata e poi, rielaborando rielaborando, ho deciso che non erano sensi di colpa sani e ho scelto di non chiamare la mia amica amica per “chiarire”
    perchè non c’è nulla da chiarire c’è solo la possibilità di scegliere di “sentirci”.
    Possiamo aspettare, possiamo rinunciare, possiamo fare finta di nulla per paura di perderci dopo tanti anni, inconsapevoli, forse, che ci stiamo già perdendo, che stiamo rinunciando all’essenziale
    Possiamo farlo in due , queste sono cose che si fanno in due.
    Io non riesco a mentire, mi provoca quel senso di colpa che dovette provare giuda nel mentre stava tradendo la sua dignità di uomo.
    La mia amica è quella del campetto, una vita insieme insomma e io giuro che non l’ho mai tradita anche se sono stata un po’ via.
    non ho il senso di colpa ma un disincanto triste, un disincanto buono a volte che quello cattivo lo tengo bene a bada
    Sto smontando tutto, non posso non farlo e a volte mi sento molto sola.

    per quanto riguarda il sesso a pagamento io a volte, prima di farmi un ditalino mi lascio un cinquantino sul comodino :)
    marò, il divano l’ho schivato, non affaticarti gina, potresti prenderti degli strapponi :)

    va dove ti porta il cuore , quello consapevole e il cuore consapevole è libero dalla paura, dalla cultura, dal conosciuto, è un cuore pieno solo di cuore e ti porta da chiunque in modo autentico, dal tuo compagno, dai tuoi figli, dai tuoi cari, dai tuoi amanti, dai tuoi amici, dalle tue amiche, dal salumiere, dall’idraulico…da voi.
    giuro che vi amo, stasera :)
    baci sempre Infedeli
    la funambola

  134. la fu, allora eccomi, ho letto tutto, ho perfettamente capito. La liberazione dai paradigmi dell’infanzia è dolorosa ma salutare.
    Ti offro la mia spalla per piangere.
    Della commozione verso se stessi, per il “ecco allora com’era!” te ne avevo parlato; ricordi? : “Questo per dirti che occorre commuoversi di più di se stessi e di questo bisogno d’amore chiedere di meno.”
    Allora le coccole timide, cara gina, sono la forma più sublime dell’amore.
    Qualcosa che non chieda, che non dia, ma che accolga e, ringraziando, concedendo, sorrida.

    L’adolescenza del cuore… va bene, comunque attenzione alle sbandate, simona.

    Volevo dire però che ho l’impressione che te (simona) e missy non abbiate capito che non è così salutare l’intelligenza dell’infanzia, che non è sana in quest’accezione.

    Voi credo fraintendiate ciò che dice la fu pensando al Così parlò Zarathustra di Nietzsche: il “Tu devi” trasformato poi nell’ “Io voglio”, ed infine nel sacro “Dire di sì”, espresso dalla figura del fanciullo.

    l’intelligenza infantile di cui parla la fu non è il sì del fanciullo.

    Ricordo bene quando dal fanciullo giocondo si staccò in me il bambino: provò paura.
    Che così prossimo al nulla dal quale era venuto, prese coscienza che nel nulla sarebbe alla fine tornato.

    E’ lì che quel bambino prese coscienza e perse l’innocenza.
    Decise di costruirsi un paradigma di vita che potesse garantirgli un senso di immortalità.
    Mi ci sono voluti trent’anni per capire, piangere e tornare al fanciullo giocondo.
    anche a te la fu?

    Pepper, mi sa che io e te ci si capisce abbastanza.

    missy, sicuramente te abbituata alla bellezza statuaria delle divinità greche sei molto esigente. Io però sono Prometeo.

  135. Scusate ma reintervengo subito perché nel mentre impostavo il mio intervento precedente la fu ne ha scritto un’altro dei suoi chilometrici (ma salutari) e allora:

    la fu: hai ragione il senso di colpa va superato con la consapevolezza che il vero bene scaturisce dal male (il bene generato dal male stupisce, soprende per la sua forza inattesa). Forza! e infatti, è buffo ma ho rivalutato le quattro virtù cardinali (prudenza, giustizia, ma soprattutto fortezza e temperanza).

    Volevo poi riprendere un discorso introdotto da Andrea Inglese e accolto da missy: si l’amore non è uno. o meglio è uno ma rivolto al molteplice e del molteplice si colora senza togliere. Aggiunge sempre.

  136. Fun, cos’hai messo nel caffè ieri sera? Il bicarbonato?

    OT: sono andato a curiosare nelle budella del computer e scopro che NI è un site registrato in USA il 11 mar 2003, + altri dettagli – interessanti.
    Perché siete andati fin là? Dollaro debole e risparmiate?

  137. FUN se qualcuno ti chiede come stai, al tuo compagno devi dire la verità, sul lavoro -invece- sempre mentire e senza rimorsi.
    Se lui ci rimane male probabilmente è perchè gli dispiace sentirti così, e non devi avere sensi di colpa: altrimenti, non te l’avrebbe neanche chiesto.
    A Firenze, abitavo in un appartamento con altre studentesse, e sopra di noi, un altro appartamento di studenti maschi. Facevamo sempre feste e festini. Un casino della madonna. Ma una sera vado al piano di sopra, mi aprono la porta Fulvio e Nanni e io scoppio a piangere. Perchè? mi chiede Fulvio. Io dico che non lo so, avevo solo voglia di piangere moltissimo. Lui, che era il più bello tra loro, alto e solare, mi dice di accomodarmi e che mi faceva bene piangere.
    Nanni all’improvvisio va in bagno in silenzio. Dopo poco, lo sentiamo singhiozzare. Io guardo stupita Fulvio che mi dice: non ti preoccupare, a volte fa bene, lasciamolo sfogare.
    A me finì il piagnisteo senza motivo, e mi misi a ridere. Fui sollevata e non provai sensi di colpa per aver procurato al mio dolcissimo e sensibile amico Nanni quel malessere in simbiosi.
    Ma per sempre ricorderò quella sera come un momento di altissima amicizia senza spiegazione, parole, approfondimenti.
    Il tuo compagno, se partecipa alle tue emozioni, vuol dire che funziona, e tutto si giustifica. Il senso di copa arriva se al contrario si continua ad avere un rapporto senza sentirsi reciprocamente.
    Stai bene, bella FUN!

  138. La fu
    sulla strada del cuore concordo, è l’unica che val la pena di percorrere, sempre.
    Sulla fatica. tra il lanciare divani e il copia incolla oracolare è una bella lotta (da ferme;), tanto lo sai che mi interessa il processo di strutturazione dell’ordine (del discorso)
    Cmq, lo smontaggio fluidifica, stacca il muco esistenziale e favorisce l’espettorazione. Quindi: danza! (se ti avessi tra le mani ti massaggerei)

  139. solo per dirvi che il bigfalluslogosbrother è sempre con voi, rizomaticamente in ascolto

    (e missy: ma come fare con la collera? Dici che si trova un amico/amica al piano di sopra, che io entro con un ascia e le dico: “ti dispiace se sfascio tutto in mille particole tipo jack nicholson ma senza fare male ad una mosca, ma cazzi per lo stereo e la cucina ikea porte e pareti comprese?” Dici che anche in questi casi si trovano momenti di alta amicizia? Ma poi chi paga il conto?
    (O aspettare che passi un drappello di black blok a cui aggiungersi all’ultimo momento?)

  140. Andrea: Il pianto di una ragazza carina che bussa alla porta è compatibile, forse condivisibile. Poi giocavo in casa, da Fulvio passione, da Nanni devozione. Per la collera, caro tubista attrezzatissimo, nessuno sconto… scusi sono venuto a portarle un po’ di merda in casa, sporco tutto e vado via???

  141. missy, fammi capire: il pianto di una ragazza bruttina non vale nulla?

    E poi: la nostra cultura è ormai astenica di fronte alle emozioni. Il pianto/oro si, la collera/merda no. In un racconto di Hrabal, il nonno che passa il tempo seduto su di una poltrona in giardino, ogni tanto s’incazza con la moglie e le altre donne di casa. Allora si alza di slancio dalla poltrona, si precipita verso la casa, la moglie gli apre la porta della cantina, lui vi trova un’ascia e un vecchio armadio che riduce a pezzi. Poi si tranquillizza e torna su. Al nipote dice poi, “Sai noi slavi, siamo un po’ sanguigni”. Dovro’ cercarmi amici e amiche slave. L’amicizia alta si vede anche quando ci confronta con un po’ di merda.

  142. Hrabal. Ma ki cats è? Ah, ecco, adesso si spiega tutto. Grazie Wiki.
    ‘Durante un ricovero per una lieve malattia in un ospedale di Praga, morì il 3 febbraio del 1997, secondo la versione fornita dai sanitari cadendo da una finestra al quinto piano, dopo essersi sporto troppo per nutrire alcuni colombi; mentre secondo una versione ormai più comunemente accettata, Hrabal avrebbe deciso di mettere fine in questo modo alla sua vita’
    O l’ha spinto giù il nonno?

  143. io, non lo so, ma ora diffido dei momenti di “di altissima amicizia senza spiegazione, parole, approfondimenti.”, perché non so mai se sono frutto di un momento (e allora l si possono vivere anche con uno sconosciuto in un momento irripetibile e senza ipoteche) o se sono davvero definibili come amicizia o amore.
    del resto missy, quant’è durata quell’amicizia?

    Andrea, quando si ha a che fare con la bellezza tutto è più facile…, apparentemente. La bellezza è anche un’ingiustizia.

    gina, la strada del cuore è l’unica da percorre, ma quel cuore deve essere il sacro cuore di Cristo.

  144. Andrea e Beppe: a quel tempo s’era tutti presi dagli anni ’80…

    Beppe: l’amicizia dura fino ad adesso e sono molto fortunata. Con Fulvio più sporadica, con Nanni molto stretta.

    Stg. Pepper: sono convinta che la prima che hai detto è giusta e già quel tipo mi sta antipatico: io brucerei tutti i piccioni…e ho una vicina di casa, detta Signorina Cettina, che li alleva di nascosto, poi vengono da me a cagare sulla biancheria!

    Per le strade del cuore: ahimè, quanti dolori, meglio una freeway veloce, talvolta. Però sono sempre le migliori…. anche senza area di servizio, così come capita fino all’ultimo goccio di benzina.

  145. Scusa missy per il film, ma non è che nanni è andato di là a piangere quella volta perché era innamorato di te e a te invece ti filavi fulvio? E poi nanni è rimasto tuo caro amico fino ad oggi perché è ancora segretamente innamorato di te?
    … ma, toglici una curiosità, poiché un motivo c’è sempre: te perché andasti su a piangere a dirotto… fai uno sforzo di memoria….dai…

  146. beppe
    prrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrr :))))
    però vi benedico tutti
    che la vita via sia lieve.
    baci santi
    la fu

    io ho, per ora, terminato le sedute, e poi tutto agratis? che comunista sì, ma fino a pagina quindici nè :)

  147. Colpo di scena! Proprio mentre le incivilissime slave con l’asce-lla pezzata scacciavan le prestiggggigiacome, le carfagne le pollastrine e le melandre, dai banchi di fondo gli incivilissimii slavi anchch’essi pezzati nonché ‘sclusi dal corteo alzavano una ola per l’inglese con lanci di merda poltrone del nonno, scaracchi, accette lazi frizzi blatte sheba e volaventi. Nella vita faccio l’arredatrice d’interni. Richiestissima:)

  148. Ho letto tutto e mi sono aggiornata, mentre facevo la torta di mele…

    @ Beppe. Magari le sbandate si prendono anche volentieri (con tutto ciò che ne consegue) se si fanno le cose con consapevolezza..
    @ La Fu. Quanto prendi all’ora?
    @ Missy. Mi raccomando non raccontare niente, o rovineresti tutta la poesia del momento.. Facci sognare..

  149. Ragazze e ragazzi, la missy si assenta per qualche giorno. Non mi capita quasi mai di fare saluti… ma qui mi viene naturale…
    Vi lascio oltrepassare la soglia dei 200 ed oltre, perchè a noi le velocità di crociera non piacciono. E mettiamo Lour Reed di sottofondo, ci sta benissimo!
    State bene, relazionatevi con amore e tradimento multiplo, poi saprete raccontarmi.
    Baci infedeli, visto che la FUN passò a quelli santi!!
    :-)

  150. sergenta, procedi bene, vedo che ti sei depilat* anche le sopracciglia
    (dimenticavo che abbiam cacciato anche la turca. slave razzziste. slave violente)

  151. Gina, dai boschi (lo sai che la domenica ci vado col telefnino), dunque fai l’arredatrice d’interni, ora magari dico una cacata, ma mi piacerebbe sapere che approccio hai con lo spazio, magari in relazione a quel che abbiamo detto finora, dato che l’interno che arredi è comunque uno spazio relazionale.

  152. gina, t’ho vista in tibbu e x un attimo m’è passato di farmi frate muto e casto della chiesa dell’avvento del 7° giorno

  153. la fu sei comunista comunista?

    pepper, che si fa, si va avanti con queste qua fino al 13 dicembre? Ce la faremo?

    simona, il tuo sito linkato non è male, sei una critica letteraria?

    gina, ho visto l’interno. mi è tutto chiaro su ciò che pensi.

    bon per missy che ogni spesso se ne va per qualche giorno. ma dove caspita andrà?
    missy, ti aspettiamo! torna presto.

  154. Beppe, x quanto mi riguarda mi ritrovo in un piacevole salotto e, AI permettendo, possiamo rimanerci fino alla scadenza. Le signore? Quali signore :-).
    Però se deve spegnersi x inedia, è meglio ke AI gli dia una dolce morte.
    Ciao

  155. Secondo me Missy va a farsi qualche pianto salutare, beata lei… :)

    Beppe, grazie della curiosità… Più che una critica letteraria, mi definirei una “paladina” artistico-letteraria. Di un certo tipo di arte e letteratura, che non deve essere per forza definibile, nè tantomeno definita, ma che deve sicuramente avere un’anima forte. Mi piace pensare che il mio sito sia uno spazio dove un artista possa raccontare se stesso al di fuori dei propri confini. Accadrà, come è accaduto, che artisti sconosciuti siano accostati a personaggi più famosi. Ho una mia visione della “critica”, che a volte considero come un colore superfluo che carica di un inutile arpello immagini già di per sè fortemente espressive. Le opere comunicano, senza necessità di intermediari. L’unico scopo della critica è per me il far conoscere e semmai, il far riflettere.

    Ma – visto che siamo credo al 203° commento di questo post – forse è il caso leggersi qualche altro articolo recente? (parlo per me…)

  156. hai ragione sergente. Restiamoci in questo salotto fino alla fine. chiediamo a gina di arredarlo nel migliore dei modi.

    NI ormai ci tollera (vero Andrea I?), forse ci considera un esperimento: una Riserva Indiana.

    Simona, stai facendo un buon lavoro. presenterai anche il mio?

    la fu, dove sei? fatti sentire. Ti ho letto che parlavi delle bestie e del polli di tacchino. Anch’io ho scritto qualcosa in merito. L’hai letto?

  157. caro beppe
    sono sotto effetto allucinogeno, la droga verde, e mi faccio un po’ di conversazione demenziale, perchè se ci pensi bene è demenziale questo modo di comunicare, eppur così eccitante, così misteriosamente eccitante.
    vado via un po’ a zig zag , perdona gli svarioni è che la mia, di erba, èmagggica e mi fa ondeggiare su pensierini rotondini :)
    siete tutti molto bravi e vi esprimete bene.
    io ho la coazione a ripetere, non mi interessa andare avanti, mi interessa ripetere, ripetere, ripetere ciò che mi fa stare bene, uno stare bene anche in quei momenti in cui il dolore è struggente come la passione, come l’amore.
    qui si va veloci come nella vita, parole, parole macinate, sempre in cerca di parole , parole, per significare sempre la stessa cosa, la paura di fermarsi, senza che sorga mai il dubbio sul significato di questo andare andare andare.
    boh, è un bel casino. io vorrei tirarmene fuori, stare ferma: che tentazione!
    ma nel casino, nel caos ci sono anche io ed ecco che ripiglio la realtà sulle spalle e fingo di crederci.
    sto ascoltando i monti di mola, penso che c’entri qualcosa con i polli che non possono strozzare lo strozzatore.

    Evaporato in una nuvola rossa
    in una delle molte feritoie della notte
    con un bisogno d’attenzione e d’amore
    troppo, “Se mi vuoi bene piangi ”
    per essere corrisposti,
    valeva la pena divertirvi le serate estive
    con un semplicissimo “Mi ricordo”:
    per osservarvi affittare un chilo d’era
    ai contadini in pensione e alle loro donne
    e regalare a piene mani oceani
    ed altre ed altre onde ai marinai in servizio,
    fino a scoprire ad uno ad uno i vostri nascondigli
    senza rimpiangere la mia credulità:
    perché già dalla prima trincea
    ero più curioso di voi,
    ero molto più curioso di voi.

    E poi sorpreso dai vostri “Come sta”
    meravigliato da luoghi meno comuni e più feroci,
    tipo “Come ti senti amico, amico fragile,
    se vuoi potrò occuparmi un’ora al mese di te”
    “Lo sa che io ho perduto due figli”
    “Signora lei è una donna piuttosto distratta.”
    E ancora ucciso dalla vostra cortesia
    nell’ora in cui un mio sogno
    ballerina di seconda fila,
    agitava per chissà quale avvenire
    il suo presente di seni enormi
    e il suo cesareo fresco,
    pensavo è bello che dove finiscono le mie dita
    debba in qualche modo incominciare una chitarra.

    E poi seduto in mezzo ai vostri arrivederci,
    mi sentivo meno stanco di voi
    ero molto meno stanco di voi.

    Potevo stuzzicare i pantaloni della sconosciuta
    fino a farle spalancarsi la bocca.
    Potevo chiedere ad uno qualunque dei miei figli
    di parlare ancora male e ad alta voce di me.
    Potevo barattare la mia chitarra e il suo elmo
    con una scatola di legno che dicesse perderemo.
    Potevo chiedere come si chiama il vostro cane
    Il mio è un po’ di tempo che si chiama Libero.
    Potevo assumere un cannibale al giorno
    per farmi insegnare la mia distanza dalle stelle.
    Potevo attraversare litri e litri di corallo
    per raggiungere un posto che si chiamasse Anarchia

    E mai che mi sia venuto in mente,
    di essere più ubriaco di voi
    di essere molto più ubriaco di voi.
    mi sono sbagliata ad incollare ma anche questa ci sta molto bene
    tanti baci
    la funambola

    ma tu sei per la cctroga? …sì ma con moderazione o sì, cazzi tuoi?

  158. Notizia d’agenzia Ansa Press:
    “Cade il tabù del sesso in ufficio. Ricerca USA: lo fa il 40%”
    Ecco perchè là l’economia tira.

  159. la fu
    chitarra su poeta è un altro gran bell’innesto:)
    sul resto, lanciato il lanciabile:) io qui ho terminato il mio ciclo.

  160. @ Beppe: parliamone. Ma tu, di che ti occupi, o di che intenderesti occuparti?

    @ La Fu: sei prolifica e provvidenziale, come un temporale in un’estate afosa, troppo asciutta..

  161. gina, che vorresti dire? che non aspetti il 13 dicembre, la morte naturale? Invochi l’eutanasia come il Sergente? Non ti sottrarre: te non dipendi solo da te.

    simona, io mi occupo di troppe cose, di numeri, leggi, suoni e da ultimo anche di parole.

    la fu, ripeti, ripeti, non ci sono assolutamente problemi, anzi il tuo ripetere è sempre nuovo, come un mantra.
    dove finiscono le tue dita inizia una chitarra…mi ricorda una poesia di Lorca in un punto che diceva … Oh chitarra! Cuore trafitto da cinque spade…

  162. Qui tutti si defilano lasciando all’ultimo il conto da pagare. 210+1 commenti; AI sei entrato nel top 10 :-).

  163. spero che la gina due calci in culo alle prestigiacomo travestite da donne gliel’abbia dato.
    due calci in culo metafisici nè che io sono certamente per la non violenza ma non sono ancora santa
    anche stasera mi sono mangiata un po’ di polipo e un po’ di bertagnì sempre perchè non sono ancora santa.
    quante penitenze si devono fare per stare un po’ in “pace”?
    io poi, fra il dire e il fare preferisco il baciare, la lettera e il testamento non so.
    lo sai perchè al bue piace farsi male, perchè si fa la bua
    me l’ha raccontata un mio caro carissimo amico e ho riso per mezz’ora, azz son di bocca buona!
    poi ho riflettuto su questa amenità e mi sono sorpresa a trovarvi un significato assai profondo.
    tanti cari baci, siete stati molto gentili con me
    la funambola

  164. ma che cazzo avete combinato? Vi lascio sole/i per una ventina di commenti e avete fatto uscire la gina, con tutto quello che ha bevuto, e gettato in giro per il locale, come tornerà a casa? e in che stato? e nessuno che l’abbia ritrascinata dentro tirando fuori dallo stivale l’ultima bottoglietta di ozu, anice, mirto, acqua di colonia, beverone transalcolico?

    Bene per ridarvi una certa carica (anche se so che non vi manca) un argomento non ancora affrontato: oggi su France Culture tale Francis parlava dell’operazione di 4.500 euro negoziati in clinica privata per “allungare” e “ingrassare” il pene e “liposuzione” sui fianchi. Chevvenepare? Dice che era un problema suo, da risolvere, un suo fantasma, che il fratello gli diceva ce l’hai come tutti, sei nella media, ma se proprio ti ossessiona sta’ storia, fai quello che devi, e sopratutto non stare a misuarartelo più tutti i giorni davanti alla specchio. Ecco un problema. D’attualità. Scottante. Ne vogliamo parlare in questo bar canaglia, oppure no? E il seno? E le pillole? Perché dagli Stati Uniti si preoccupano costantemente dello stato delle mie erezioni? E mi mandano ricette, consigli, indicazioni di ogni tipo?

  165. Il ns AI, però.
    Il buon C. Porta:
    “Vœuna la dava el vant al curt e al gross,
    L’oltra al longh e suttil, e in del descor
    Diseven e prò e contra di bej coss;

    Quand stuffa la mammina, la se mett
    A sbraggià a quanta vôs: Cossa san lor?
    Dur, e ch’el dura, e citto vessighett!”

    x ki nn mastica il meneghino:
    http://www.yocoandra.it/poesie/sonetto.php

  166. ai
    Ozu me lo ha offerto ghezzi mosso a pietà, poi mi sono addormentata tra le nebbie alcoliche di un giap deco e ora mi ritrovo qui di nuovo e senza sapere perché, forse per colpa della congiunzione astrale tra fase hobart e giorno della marmotta.
    Ermeneutica della marmotta che affianco a quella del bue zerbinandomi davanti alla grandeur de la fu (se continui così mi innamoro:).
    Quanto agli intercettori di spam, consiglio all’inglese , in alternativa a seven swords e lorena bobbit, anche il nonno con l’accetta di hrabal. Come beneficiaria infine dell’oggettistica dell’ammoòre evocata dal sergente, che pertiene tra l’altro da che mondo è mondo ANCHE al virile infracoscia ma non solo , a far la differenza è: l’uso sapiente ma non solo, tra l’altro e da che mondo è mondo, del duro che dura.

  167. se volete arrivare fino al 13 dicembre, mettete un po’ di carne al fuoco; e anche qualche tizzone nel camino che si gela; e tirate fuori quella cassa di vodka del bisonte, o l’amaretto con dentro la biscia morta, e avanti cosi…

    E se Francis avesse letto il Porta? Magari si risparmiava 4.000 euri, e invece di fare il duro, lo teneva duro. Endurava.

  168. sul grasso che cola
    che ce ne facciamo noi benficiar” di un membro ricicciato, del liposoluto&copiaincollato, seppoi il francis ben a posto con l’ego nun ce n’ha un’idea di cotanto uso? E dell’uso di cotanto altro? Porta gli riciccia la lingua? Gliel’acconcia all’ascolto, gliela interfaccia gliela sveltisce?
    Da qui parte la svolta culturale, di civiltà oserie dire:)

  169. Gina,
    con tutto quel che hai bevuto, non è che ti addormenti sul più bello che poi mi tocca fare tutto da me?

  170. si, dal ridere così tanto che riposo in pace.
    prova con la svolta di civiltà, quella si che è sfiancante:)
    ora mi faccio pallina e vado a danza

  171. grandi, fratelli!!!
    ringraziando andrea inglese che ha ridato slancio al chiacchiericcio, dico solo che sto cazzo di mito del cazzo (grosso) è perché si pensa che alle donne piaccia di più.

    non è solo questione di potenza dunque (della serie: non è sempre tutta colpa dell’omo),

    ma anche di piacere o di quel che si pensa del piacere della donna.

    E’ così gina? (sei tornata dalla danza? moderna o jazz?)
    e te la fu, apprezzi le misure? (hai visto hai fatto colpo sulla gina, e noi di sto cazzo di cazzo che ci si fa?).

  172. bei discorsi del cazzo!
    la misura c’entra, eccome se c’entra, mi par logico che c’entri ed io apprezzo le misure.
    poi tutta la letteratura consolatoria sul cazzo piccolo mi pare pure legittima.
    ma noi donne ci innamoriamo perdutamente anche del cazzo piccolo se il contorno è “presentabile”
    io però non faccio testo, solo un testino.

    ti hanno visto alzare la sottana, la sottana fino al pelo, che nero!…il tuo sesso dallo al gabinetto…così cantava dalla, io la trovo espressione un po’ cruda, da veterofemminista, come direbbero i maschi.
    io ho sempre apprezzato, sempre.
    mi piace che mi si apprezzi e la gina mi si è finalmente un po’ smollata!
    tanti baci ad ugo
    la funambola

  173. Beppe
    credo che il discorso, l’ordine del discorso di francis, sia leggermente più complicato
    E di stampo culturale. Anche in questo caso si può parlare di femminilizzazione del maschio, di un divenire femmina, nel senso di divenire target, bersaglio di marketing oggetto (desiderante) del desiderio altrui, di desiderio di profitto (enlarge your peni$) . fatto positivo in sé, quello del divenire debole e vuoto, impercettibile e nel contempo esposto, senza soccombere però alla riciccia:)

  174. Mi spiace intervenire ora – l’ora tarda si presta di più per certi argomenti – ma ha ragione ancora La Fu. La misura c’entra. Ma è importante anche il talento, aggiungo. D’altronde, almeno uno stralcio di giustizia datecelo. Dal momento che gli uomini danno prima di tutto importanza al contenitore che al contenuto, le donne – che troppo spesso restano affascinate dal contenuto – hanno almeno la rivincita di poter valutare una certa “dote”

  175. Ciurma, ascoltate la gina:
    “Anche in questo caso si può parlare di femminilizzazione del maschio, di un divenire femmina, nel senso di divenire target, bersaglio di marketing oggetto (desiderante) del desiderio altrui, di desiderio di profitto (enlarge your peni$).”

    Questo è un colpo di pensiero, a gamba tesa: che rovescia il discorso del cazzo sulla lunghezza del cazzo. Grazie sciama(nn)a(t)a.

    Beppe e Sergente, Fu e Simona, qui avete preso alla lettera la vicenda di Francis, che mi sembra più un sintomo. E di cui Gina dà una bella chiave. Sulla questione misura/metodo/talento & affini, il kamasutra dice quasi tutto, e con belle immagini.

  176. sì le cose stanno cambiando, purtroppo e per fortuna perchè la mercificazione del maschio presuppone che la mercificazione sia in atto e in crescita, ma se il discorso lo vogliamo vedere di stampo culturale si tratta senz’altro di cultura scadente. Non stupiamoci se tra poco uscirà “Giovannino H. 100 colpi di spazzolino prima di uscire di casa”…

  177. Per l’esemplare di maschio descritto da Gina (debole e vuoto, impercettibile e nel contempo esposto), le chiedo di mandarmi i disegni che glielo faccio costruire da un mio amico falegname :-).
    Al peloso Dalla della Fun preferisco l’eterea Patty:
    .. Pensiero stupendo
    Nasce un poco strisciando
    Si potrebbe trattare di bisogno d’amore
    Meglio non dire…

  178. gina, quando parli italiano, ti confesso per limiti miei, ti capisco di più.
    il discorso di francis è più complicato ma poi si riduce ai minimi termini: al simbolo fallico, con tutto quello che ne consegue.

    Quello che vorrei dire è questo e io lo vivo come un’ingiustizia:
    ma come, ci criticate perché siamo fallocentrici, perché misuriamo la nostra potenza in cm, perché siamo violenti, e poi siete voi ad apprezzare il fallo (simbolo incarnato di tutto questo)!?

    Dunque vorreste l’uomo dolce e femmineo, ma col fallo grosso e bello duro. Quasi una contraddizione in termini.
    Forse è per questo che i trans vanno alla grande!

    Purtroppo non siamo macchinette che vanno a comando.

    modificherei:

    tra-di-re e fare c’è di mezzo il fallo!

    fat(t)elo!

  179. Ah….. ma allora ci siete, non siete andati via! wow! wow!!!
    La Missy è andata a vedersi un concerto in nodditalia e ha ballato techno ed elettronica come una pazza.

  180. ah… e poi si è pure fatta un giro in elicottero. Ecco l’ho detta tutta ora.
    Voi, nel frattempo, vi ho letti adesso e sono compartecipe di tutto, a prescindere, anche se non ho capito molto… :-)

  181. Missy m’hai risollevato lo spirito, senza fallo! Non cambiare mai.
    Mesdames, ve lo devo dire. A parte un paio di vorticose donne con le gonne, i vs discorsi sono ammoscianti. Basta chiacchiere ma obere di bene. Anche al Carcano, in pè! :-)

  182. Interverrei -se permesso- sul tema della misurazione, a voi sì caro.
    Io ho tutta una mia categoria. Anzi una classifica. Più che misurazione, però, al top c’è la forma. Ma siccome sono una che con le sculture ha un discorso a parte, forse sono un po’ viziata sul campo. Per la misurazione, in una occasione scappai con un mal di testa improvviso perché capii che gli orchi –anche se dottori bellissimi- mi fanno paura. La seconda per motivo opposto anche se l’amavo quella notte proprio non fu possibile …

    Quindi reclamo la bellezza della forma e dell’arte di plasmare la forma e farla vivere il più a lungo possibile…!!!

  183. la fu apprezza la misura, ma la relativizza rispetto al contorno, lei in amore lavora di testa; Simona invece adotta la misura come vendetta (come dire tanta ciccia per farvi pagare il corpo), comunque mitiga con il talento (talento di come lo muovi, di come lo racconti, di cosa?). per la gina dico che la mercificazione del maschio mi sta bene, forse dopo riusciremo a parlare da persone e non da merci. mercì
    la missy, la quale ha fatto girare le pale (…dell’elicottero, che avevate capito?) apprezza la forma. Le volevo far notare che tutte le statue dei titani o degli atleti muscolosissimi della magna grecia ce l’hanno piccolo compresi i bronzi di riace. Comunque (oltre al fatto che ci incuriosisce capire quale sia la forma apprezzata) è apprezzabile che dichiari la sua dedizione alla durata (mica scema…).

    Io da parte mia vi posso dire che ormai ce l’ho talmente piccolo che quasi tende al nulla cosmico. Il fatto è che credo che abbia imboccato l’accesso di un’altra dimensione (non nel senso proprio della misura, ma proprio delle multi dimensioni previste dalla teoria delle superstringhe). E’ quasi ormai sparito da questa, dove resta incompreso e ormai sta vagando in compagnia della forza di gravità verso il firmamento delle star(s) in polvere.

    Sergente, mi sembra che tu sia poco in vena di ironia stasera, ma secondo me è sociologicamente interessante verdere la reazione del sesso debole (ormai forte) di fronte all’appetito della natura.
    Oggi sono cattivo.

    Testimone, ridicci la tua.

  184. Missy, dal dentista, occhi aperti (no gas, thanks) e collant di ghisa :).
    Da non perdere:
    Stasera ore 20:30 su RAI 1, 2 ore senza pubblicità:
    Benigni parlerà d’amore, ovvero “il regalo più bello che ci è cascato addosso”. Ma anche di sesso, “il motore del mondo”, “… Dalla libidine sfrenata alla totale repressione. Insomma da Casanova a Sandro Bondi…”.
    http://ansa.it/opencms/export/site/notizie/rubriche/altrenotizie/visualizza_new.html_43061140.html

  185. In realtà francis, talentuoso performer, si è fatto innestare sull’asse (terrestre:) anche una butterfly, un rabbit, il doppio delfino le lucine stroboscopiche e una nespresso. Orgasmi multipli, con francis o donne, e che esplosioni di senso, che megatoni lisergici ma soprattutto: che colazioni!
    Una valanga di dildi vi seppellirà:)

  186. va bene, su francis, verghe fini, corti, tozze, maxi, brancusiane, talentuose, fantasmatiche, enduranti, ipodure, si è detto parecchio: pare che, e la notizia ci solleva, il coso susciti comunque un certo interesse, in amore e dintorni;
    ma le creme coontro le rughe? Ne vogliamo parlare? Quante diavolo di boccette, tubetti, grassi di balena, olii, ragù di cocomero, maschere di cetrioli, usate, fanciulle?

    E se l’orgomento non vi gusta: parliamo della straordinaria varietà del creato, ossia della stupenda ipnosi costituita dalle forme dei capezzoli, che una bibbia intera di descrizioni non potrebbe esaurire…

    (Dobbiamo rimestare nel torbido libidoco, che fra qualche settimana ci sbattono davvero fuori)

  187. Capezzoli? Chiedo sempre di cerchiarli con un evidenziatore giallo/blu che una volta me n’è entrato un in un occhio, e mi fa ancora male.

  188. missy te come ce li hai (i capezzoli)?

    andrea, un po’ di creme le uso anch’io sai?

    pepper, raccontami una delle tue guardie notturne.

    gina, ma te vivi in una grossa città?

    la fuu, te di che ti occupi?

    simona, sei ad algeri?

  189. io riporterei tutti in tema:
    l’orgasmo, questo sconosciuto.
    a cosa serve un dildo?
    sai beppe che non so di cosa mi occupo.
    mi occupo di quello che mi capita a tiro…faccio cose, vedo amici :)
    andrea ci stuzzica o si stuzzica?
    l’orgasmo femminile è solo clitorideo
    nove milioni di clienti della scopata a pagamento, in italia, sono un numero che la dice lunga e non fa ben sperare
    i Pompini metafisici sono una rarità
    ne sapete qualcosa?
    e infine, l’appetito vien mangiando.
    non so se sono nove milioni ma l’ha detto la televisione, io ne conosco due.
    baci cari e tiriamo fino a santa lucia, che poi tutte le feste se le porta via.
    la fu

  190. No Beppe, sono ancora persa nell’etere.. e riguardo alle misure e talento, avevo solo risposto ad una provocazione.. Per me tutto dipende, veramente tutto. Non esistono regole. Pensa che non riesco neppure a fare la stessa colazione ogni giorno. La fantasia, il gioco, l’immaginazione, il sottinteso, l’allusivo, l’intensità, il sentire i sentori, gli odori che restano nella testa più delle immagini.. queste sono le mie unità di misura. E ho sempre pensato che non è tanto importante l’oggetto, del desiderio, dell’amore, della passione, quanto il sentimento in sè.
    Non sempre l’appetito vien mangiando, La Fu..

  191. (La fu!
    Rivolta femminista! E allora fuor di simbolo (lonzi ha avuto i suoi meriti, in questo senso) accanto alla donna clitoridea ci sta pure la donna vaginale, e la donna anale, e la donna onirica e quella mistica a meno che io, visto che si parte da sé, io non abbia qualcosa che non va:)
    Però qui si rientra vaginalmente nel corpo a corpo del post, nel campo dell’accettazione, dell’erotizzazione dell”aggressività maschile” in rapporto alla la propria, di aggressività. La linea di salute è lasca, il limite fluttuante, e parte dalla conoscenza di sé
    e del proprio corpo in relazione, dal rispetto del corpo dell’altro che non è uno. L’uomo non è uno, la donna non è una, e via dicendo. Non c’è regola, ma solo meravigliosa infinita differenza.
    A prescindere dal marketing e quanto al dildo solitario, staccato cioè dal virile infracoscia ma non da quello di francis, esiste da che mondo è mondo. oggi oltre a fare il caffè:) e se provvisto di butterfly o rabbit o doppio delfino serve proprio a questo, a rendere giustizia alla complessità:)

  192. sembra che Benigni avesse letto tutta questa discussione:

    <<Spazio al sesso “che governa il mondo”, a Buttiglione “che” parla sempre di omosessuali ma secondo me non c’ha neanche il pisello”, ai sondaggi “sulla durata del rapporto sessuale, la media dell’italiano è risultata di tre minuti, mi son detto ‘sarà compresa la doccia”, e “l’allungamento del pene, alla fine ce l’attorciglieremo come un distributore di benzina”; …”.
    Infine via alle lodi di questa Italia cantata dalla Divina Commedia, “unico Paese al mondo dov’è nata prima la cultura e poi il concetto di nazione, c’è da essere orgogliosi” come del fatto che “grandi pensatori sono nati nel Sud, è il Sud dell’Italia che deve dare un’identità al Paese”; la grandezza dell’Italia, dice Benigni, “sono i ragazzi di Locri” e “la manifestazione di sabato contro la violenza sulle donne, spaventosa, orribile, violenza dei vigliacchi”.

  193. Che care ragazze che siete, a sentirvi parlare non ci si stanca mai, anche se forse lo stiamo facendo per vincere la scommessa del 13 dicembre.

    a proposito Andrea, ma poi si vince qualcosa?

    innanzitutto gina, dalla descrizione che ne fai, mi sembri, quanto a orgasmo, una donna veramente completa… :-) a dire il vero resterebbe l’orgasmo auricolare, oculare e rinale, ma questi sono casi veramente rari.

    interessante il discorso invece sull’orgasmo come momento di piacere supremo corporeo (quindi legato al sé, solo al sé che lo sente) e invece la provocazione comunicativa dell’erotismo e dell’amore con il partner che lo provoca (sempre nel sé che lo avverte).

    Uno scontro tra solitudine esaltata dal piacere e comunicazione intercorporea e interesistenziale.

    Sempre facendo riferimento alla fisica quantistica, ora si scopre che lo stesso cervello ha delle fluttuazioni quantistiche che esondano dal corpo e sono veramente in grado di interagire con le fluttuazioni degli altri e, chissà, del corpo cosmico o Dio (…sono davvero fori di testa con questi discorsi, me ne rendo conto, ma vedrete che fra 2 o 3 mila anni qualcuno dirà che era così).

    te che ne pensi fu?

    simona, benigni non l’ho guardato: ha preso troppi miliardi per parlare di dante. preferisco leggermelo da me.

    missy, mi rispondi?!

  194. siamo giunti ai pluriorgasmi o all’orgamso plurimo o alla pluralità degli orgasmi, sento che fra poco dovro’ parlarvi del “movimento orgonico”…

    Beppe non si vince niente. Cosa vinci quando te ne vai all’ultimo da un locale che ha già piazzato le sedie sui tavoli e sta lucidando l’ultimo becco di birra alla spina? D’altra parte, in tale compagnia di fanciulle simpatiche e vispe, chi non vorrebbe rimanere a parlare fino all’alba?

  195. Andrea, hai ragione, sono già molto fortunato ad avere insieme a te e Pepper le attenzioni della fu, gina, simona e missy (magari sono tutte bellissime!!! ?).
    :-)
    Una curiosità: ma gli altri di NI non ti dicono nulla di questo scherzetto da oltre 250 post di quasi-amenità? (e sottolineo quasi)
    non è che rischi il posto?

  196. Pepper, tu mi scateni l’invidia dantesca!!!
    Beppe, forse non se ne sono accorti, che noi stiamo qui quatti quatti, tra le nostre cosine.
    Andrea, prego, parlaci pure, tranquillamente esponi a profusione di quell’orgasmo…

  197. voi ridete, ma non è in NI che io perdo il posto, io perdo il posto di lavoro, anche perché sono l’unico che si sputtana con nome e cognome, ci avete pensato? Anzi, d’ora in poi mi metto in incognito anch’io. Mi vedrete comparire con una calzamaglia tipo eroi della marvel corno, per chi se ne intende… Intesi?

  198. A proposito: Simona C. ha ragione, Benigni ci ha plagiato. Gli si potrebbe fare una querela miliardaria e poi lo apriamo davvero il “Loungy PluriOrgasm Antifallocartic Bar”.

  199. Rivolta femminista! E allora fuor di simbolo (lonzi ha avuto i suoi meriti, in questo senso) accanto alla donna clitoridea ci sta pure la donna vaginale, e la donna anale, e la donna onirica e quella mistica a meno che io, visto che si parte da sé, io non abbia qualcosa che non va:)

    beh, però io parlavo di orgasmo terra terra nè, insomma, quello che se ti fai un ditalino è come farsi una sega per un uomo.
    di orgasmo ce n’è uno solo , poi ci sono apputo le seghe mentali(nell’accezione buona, intendo) che possono essere più o meno sublimi.
    la cosa “strana”non è il fatto che le donne fingano l’orgasmo vaginale, la cosa “strana” è questo sentirsi in colpa per non essere uguali ad altre donne che fingono l’orgasmo, vaginale o anale, tutte pratiche per altro sublimi, quando sono sublimi.
    diciamocelo, simo un po’ pavide.
    poi il dildo può starci come può starci un cetriolo ma io viaggio senza simboli ora.
    cara gina, amami un pochino e abbracciamoci come sorelle, un dildo un ci separerà
    affanculo anche benigni.
    tanti baci
    la funambola

  200. \“`/
    (o o)
    —oOO–(_)–OOo—-

    C’è anche l’orgasmo femminile play back, molto diffuso.

    Benigni è un gran bischero d’un genio. Chi non salta snobbish è!
    A proposito. In che girone dell’inferno metteranno i frequentatori di questo blog? Abbracciati turbinanti? Speriamo non con A. o B.
    Anche finire nelle sfere celesti in compagnia di petulanti zitelle immacolate mica m’attira.

  201. (La fu
    tecnicamente!
    N-orgasmi esistono. Un ditalino ( che già oltrepassa la donna clitoridea affiancandole in embrione la vaginale) è comunque più di una sega: partono megatoni di irradiazioni in più, dal nocciolino, che procedono agli altri organi per risonanza e accumulazione, ma poi ogni organo ci mette del suo e il piacere è esponenziale.
    E poi nn liquidare il cervello nella sega mentale e dimmi che nn sei mai venuta in sogno.
    Comunque voglioti un po’ di bene come una sorella, anzi rubo le parole a un’altra, di sorella, e ti amerò come una femmina di drago.
    Vero comunque che si mente per svariate ragioni. a volte dietro corrispettivo (quieto, vivere, vitto, alloggio, compagnia, pantofole, cablaggi, orsacchiotti sonaglini perline, specchietti, stock di filo interdentale e biglietti per il cine, promozioni, carriere) a volte invece solo per disperazione:) e per bontà, per non ferire quando invece basterebbe insegnare, che nessuno nasce imparato. Quindi quando trovo un maschio che ci sa fare dire baciare lettera, ringrazio comunque in blokko quelle che mi han preceduta. Sediamo una sulle spalle dell’altra ed è una lunga catena di saggezza:)
    per il resto, del cetriolo non si butta via niente:). Dalla beauty mask al dildo al desk: Un giro di tzatziki per tutti.!:)

  202. il primato del ditalino sulla sega? perchè mai? da dove scaturisce questa presunta superiorità?
    di ditalini ce ne sono tanti, tecnicamente uguali ma con motivazioni, se così si può dire, diverse.
    ci si fa un ditalino per piacere, per rabbia, per stress, per amore, per noia, per ansia, per allegria, per consolarsi…
    l’orgasmo che ti procuri può essere ritardato, accellerato, prolungato, triste, appagante, feroce, disperato…
    non facciamo della retorica sul ditalino suvvia, non facciamo le gine :)
    amica mia, questo che segue l’ho scritto tempo fa e visto che il ditalino non ha età te lo posto paro paro.

    mi dicevo…giriamo tutte intorno a tante finzioni perchè la competizione e la paura di essere tagliate fuori ci paralizza il coraggio di dire come effettivamente si manifesti la nostra sessualità.

    l’orgasmo non può che essere clitorideo visto che il nostro bottoncino magico è un piccolo pene ed essendo piccolo e poco maneggevole solo noi sappiamo come toccarlo e come provocare l’orgasmo.

    la penetrazione di per sè non può farci raggiungere l’orgasmo per ovvi motivi, sarebbe come dire ad un un uomo di venire stimolandosi l’orecchio o il naso o qualche altra appendice che non sia il pene.

    fare l’amore per le donne è appagante di per sè, e il mito dell’orgasmo a tutti i costi ci ha messe in competizione e rese bugiarde ed è fonte di tanti disagi, infelicità, senso di inadeguatezza.

    gli uomini hanno sempre parlato della nostra sessualità a sproposito, per rassicurarsi, per dominarci, per metterci in competizione e noi non abbiamo mai fatto nulla per impedire che le leggende metropolitane sull’orgasmo femminile e sulla presunta frigidità delle donne fossero smentite.

    come non facciamo nulla per smascherare tanti stereotipi sulle donne, come non facciamo nulla per sottrarci all’immagine che l’uomo vuole a tutti i costi di noi e che ci sbatte in faccia tutti i giorni , basta guardare un settimanale di moda o fintamente al femminile, la televisione certi films….

    e per nulla intendo che ci caschiamo sempre, nel senso che ci indignamo se una donna viene discriminata o insultata col più vecchio e becero degli insulti “troia” ma poi sotto sotto abbiamo fatto nostro l’abito mentale degli uomini e spesso , troppo spesso ci guardiamo diffidenti e usiamo lo stesso identico linguaggio , la stessa identica paura che l’uomo ha nei nostri confronti.

    dire ad una donna che è frigida è come apostrofare un uomo con l’apellattivo di impotente.
    e allora tutte goduriose, tutte multiorgasmiche, tutte con la paura di non essere accolte, tutte bugiarde, e in fondo, tutti bugiardi.

    quanta strada dobbiamo ancora fare , povere sorelle.
    sarebbe comunque interessante sapere quanti uomini fingono l’orgasmo.
    sì, sono venuta in sogno e al risveglio ero bagnata, ma mi par un par di volte in tutta la mia vita :)

    Cercherò mi sono sempre detta cercherò
    troverai, mi hanno sempre detto troverai
    per oggi sto con me, mi basto e nessuno mi vede
    e allora accarezzo la mia solitudine
    ed ognuno ha il suo corpo a cui sa cosa
    chiedere chiedere chiedere chiedere

    Fammi sognare lei si morde la bocca e si sente l’America
    Fammi volare lui allunga la mano e si tocca l’America.
    Fammi l’amore forte sempre più forte come fosse l’America.
    Fammi l’amore forte sempre più forte ed io sono l’America.

    Cercherai mi hanno sempre detto cercherai
    e troverò ora che ti accarezzo, troverò
    ma quanta fantasia ci vuole per sentirsi in due
    quando ognuno è da sempre nella sua solitudine
    e regala il suo corpo ma non sa cosa chiedere.

    Fammi volare lei le mani sui fianchi come fosse l’America.
    Fammi sognare lui che scende e che sale e si sente l’America.
    Fammi l’amore lei che pensa ad un altro e si inventa l’America.
    Fammi l’amore forte sempre più forte ed io sono l’America.

    tanti baci
    la funambola

  203. Ricordatevi care Amiche che Hera -grande custode dei segreti femminili- punì Tiresia, il grande saggio tra gli umani, per aver confidato a Zeus che da 1 a 10, l’orgasmo femminile è superiore 10 volte su quello maschile. La discussione si protaeva per lunghi eterni giorni olimpici, con le due divinità che facevano a gara a nascondersi dietro alibi e Zeus, che invogliava la moglie affinchè gli spiegasse l’orgasmo delle donne, mai sazio di conoscerlo. Davanti alla sua rigida reticenza, Zeus chiese al grande saggio e lo chiamò in cima al cielo.
    Ma Tiresia, che rispose in onestà, non avrebbe mai dovuto dire certi segreti… e quindi Hera lo rese cieco.
    Di lì in poi, vagò ad occhi chiusi tra una tragedia e l’altra ma rimase sempre sul vago e misterioso, quando gli chiedevano rivelazioni sul mondo degli umani.

  204. La fu
    mica è una gara! La superiorità della clitoride rispetto al pene non è un segreto (missy) ma è tecnica, come ho detto (per fasci di nervi è pari al doppio) e ciò non vale solo per il pene, perché non ha pari in tutto il resto del corpo lingua e polpastrelli compresi. Una superpotenza di fibre nervose senz’altro scopo che non sia il piacere. Vuoi mettere! (evolutivamente parlando, dico:)))

  205. cacchio se hera fosse stata un po’ più lungimirante… niente invidia del pene:))))
    e magari le donne si sarebbero sentite autorizzate a dire no, questo non mi piace, o si , questo mi piace, se fai questo ancora meglio, oppure che ne so, meglio restare amici:))
    col senno di poi, neh:))

  206. Basta, Gina, che mi monta una tremenda invidia del clito.

    “Quindi quando trovo un maschio che ci sa fare dire baciare lettera, ringrazio comunque in blokko quelle che mi han preceduta. Sediamo una sulle spalle dell’altra ed è una lunga catena di saggezza:)”
    Sei davvero poetica.

  207. Che forza, l’invidia del clito mi ha dato dei superpoteri azzurrini. Di nuovo. Ah aha tadadan.

  208. gina, di cosa stiamo parlando? :)
    la clitoride è un piccolo meraviglioso pene e benedetto sia chi l’ha inventato e qui siamo d’accordo, sorella :)
    ma chi l’ha detto che l’orgasmo da ditalino, (il solo orgasmo fisico consentito alla donna) , sia superiore per intensità all’orgasmo che il maschio si procura smanettandosi :)
    e comunque non era questo il cuore del problema, il cuore è chiedersi perchè generazioni di donne hanno sempre taciuto e tacciono sull’impostura dell’orgasmo vaginale.
    perchè facciamo parlare i maschi del nostro corpo?
    perchè?
    li vogliamo sempre tenere cucciolotti i nostri “bambini”?
    e alle nostre “bambine” che raccontiamo? glielo vogliamo spiegare di non sentirsi monche se sono “normali” ?
    che bello scambiarsi due paroline in una bella e pungente serata invernale :)
    la mitologia è fallocratica :)
    baci
    la fu

  209. Io mi metto un amplicatore Hi-Fi (analogico o digitale?) in serie al pene.
    x American Pie
    “sarebbe comunque interessante sapere quanti uomini fingono l’orgasmo.”, se nn è una battuta, io mi son perso qualcosa.

  210. ai
    più che altro hai perso la calzamaglia di roccia
    mi par di stare in un bar interraziale su un pianeta di star wars.
    accetto:) la presa per il culo poetica. anche con te ce la facciam fuori nei banchi di fondo.

  211. pepper
    tra te e francis è una bella lotta:)

    la fu
    te l’ho detto perché le donne tacciono sull’impostura dell’orgasmo vaginale che in realtà non è una impostura, diciamo che fingono troppo spesso.
    Facciamo affari col nostro corpo da parecchie centinaia d’anni (da quando siamo diventate imprenditrici di noi stesse, prima gli affari col nostro corpo li facevano i nostri padri) e non essendo fatto onorevole, non ci sentiamo d’ammetterlo, nemmeno con noi stesse nemmeno tra noi (un noi eccetto le presenti, e le tante altre che han svoltato)

  212. no sergent
    non è una battuta a meno che per te eiaculazione sia sempre sinonimo di orgasmo.
    ma sono tutt’orecchie e la mia clitoride gradisce, la conversazione, intendo.
    bacio
    la fu

  213. Fun, ebbene si. Eiaculazione conseguenza dell’orgasmo. Nespresso? What else. Senza ironia, spiega.

  214. io vorrei esser per un giorno uomo per vedere cosa si prova! Ad ogni modo, credo che noi bambine siamo molto ben dotate e non ci manca niente.
    Anzi. Soprattutto in moltiplicazione e senza tempi di recupero…
    :-)

  215. la mia è in effetti un’affermazione cazzona, giusto per stare in tema :)
    quello che volevo significare è la simulazione da parte del maschio di un orgasmo che nella sostanza è un orgasmino, un orgasmucolo ….. e che maiiii, maiiiiii sia detto o solo sospettato che IO, in quanto maschio, simuli orgasmi, perchè è lì da vedere nè, c’è la prova inconfutabile nè, il mio pipino fa il suo lavoro fino in fondo ergo son venuto ergo ci ho avuto l’orgasmo, fa nulla se non ho sentirto una mazza, fa nulla se era un “plof”, ma io sono normale nè, io funziono nè, io sono VIRILLLEEEEEE e le donne con me ulllullanooooo!!!!
    ecco, poi io son femmina e son curiosa di sapere.
    baci
    la fu

  216. pepper
    ci riprovo sono in moderazione:) mi sa e quindi uscirò doppia, cmq mi riferivo all’innesto, al cyborg

  217. Fun, Intanto merci x la tua pazienza.
    Ehm, ehm. Andrò a leggermi sul vocabolario il significato e l’etimologia di orgasmo.
    Beh, dumque, però, permettimi, con affetto, ma ke omini frequenti :-).
    With love
    Missy,
    Cosa si provano gli uomini? Ti posso intanto dire che, dopo, ci viene sonno. Dicon perchè tutto il sangue è defluito dal cervello, ammesso che durante c’era…
    XX
    Gina,
    Se ti moderano tolgo il saluto a NI.

  218. pepper
    hai l’incubo di vedermi doppia:)
    a parte gli scherzi capita d’esser moderati random, ogni tanto e anche se ho appena preso ad accettate un redattore azzurro non la prendo sul personale. Magari il sistema si è mangiato il comment.

  219. ci avrei giurato, ci, ci avrei giurato
    perchè siete scontati voi uomini, ci avete uno stampino trasversale :)
    ci avrei giurato ci, che ti saresti dispiaciuto di cuore del fatto che io presumibilmente non abbia incontrato “uomini” ” veri maschi virili”.
    questo solletica ovviamente “la femmina” che è in mè (“femmina”nel senso deteriore del termine , la donnetta, insomma ,tanto per capirci)
    resisto e ti lascio la curiosità, anzi ti lascio nel dubbio, e il dubbio può rassicurare.
    sono buona io:))))))
    ma tu quanto ce l’hai lungo? :)))))

    donne,vi bacio davvero tutte e confido in voi.
    agli uomini, se permettete, una palpatina.

    …e nostra Patria è il mondo intero e nostra legge è la libertàààà
    ed un peensieeeero
    riiibelle in cor ci sta. zum zum
    datela datela datela datevi datevi datevi.
    la funambola

  220. Mi sono assentato per un po’ e avete detto tutto.

    Mi sento inutile.

    Volevo dire solo questo allora (e darò scandalo). E’ vero, l’orgasmo delle donne è di più.

    Una volta stavo con una ragazza che quando facevamo all’amore andava letteralmente fuor di testa dal piacere. Io la guardavo e l’ammiravo estasiato e contento di amarla, ma consapevole della sua superiore dissoluzione dell’essere.

    Però poi penso ora: non è che gli uomini sono più creativi delle donne (in senso lato, cioè più attivi) proprio perché meno appagati dal proprio piacere?

    Devono in sostanza, gli uomini, trovare piacere in forme estetiche sublimi poiché godono poco.

    E non è, per contro, che le donne (tendenzialmente, e oggi forse assai meno di ieri) sono meno artiste proprio perché già appagate dal loro corpo, dal piacere dell’orgasmo e poi magari anche da quello di esser madri?

    Come dire: la complessità del corpo femminile e la sua superiorità biologica sono la causa della inferiore capacità di conquista del mondo, della sua mistificazione, della sua modificazione, arte compresa (artefazione).

    Il ‘meno’ degli uomini si manifesta nella volontà di potenza, nella volontà di creare ciò che non possono procreare, partorire (un più artificiale).

    Sono triste.
    (la fu e gina, soprattutto, chiedo la vostra comprensione e clemenza, non vi incazzate con me per questi discorsi, ma consolatemi come delle buone madri).

    Non ho voglia di darmi.

    Andrea: i mitici fantstici quattro, quanti ricordi!!

  221. ah bè
    io ti benedico, vai in pace! :)))))
    marò son fuori come un balconcino fiorito
    perdono perdono perdonoooooooo :)))
    baci
    la fu

  222. Non cadete in facili isterismi, vi prego. Gina per prima sa che mi farei tagliare il coso di mattone piuttosto che moderarla. Vi sembra una donna, che un uomo ci guadagni qualcosa, a moderarla? (Nei banchi di fondo, si disegnano oscenità nei quaderni di bella e s’infilano rane agonizzanti nell’astuccio della barbie).

    Pero’, qui siamo volati all’orgasmo senza passare per i preliminari. Insomma, abbiamo fatto una sveltina. Ma tutto il resto?

    Io fra poco parlo del “movimento orgonico”. Penultimo asso nella manica. Ma Simona C è scivolata sotto i divanetti? E ancora al cesso perché si sente male e ha bevuto troppo? Che fine ha fatto?

  223. Ultima notazione: nessuno conosce “la mecaniques des femmes” di Calaferte, tradotto anche in italiano? Prometto di tradurne qualche frammento prima del 13.

  224. la sveltina, questa sconosciuta!
    se vi comporterete “male” può essere che ve ne parli.
    ma qui, l’intervallo, un si fà?
    ecco, la sveltina può essere un meraviglioso intervallo.
    simona forse si è offesa per il benigni?
    io comunque sfanculerei pure il dante, per par condicio.
    le rane no, le rane no :)
    strabaci
    la fu

  225. Caro Ben Grimm, conosco “La mecaniques des femmes” ma credo non ne esista una versione italiana.
    Ich habitat felicitas…

    Con un canocchiale lunghissimo, c’ero sempre. Ma mi trovo occupata al momento in una “missione speciale”. Ho conosciuto Eduard Limonov ieri, uno degli ultimi “puri”, che mi ha concesso un’intervista. Andrò a Mosca a breve, quindi.

    Se devo aggiungere un commento cito Pascal Guignard: “La vie de chacun d’entre nous n’est pas une tentative d’aimer. Elle est l’unique essai”

    Baci a tutti

  226. Fun, mizzeca, te ti ci vuole le pinze per prenderti, o un vodka martini non shakerato, doppio x entrambi. Quanto lungo? q.b. naturalmente.
    Missy, addormentarsi non è così grave quanto guardare l’orologio, e portarselo pure all’orecchio per sentire se va.

    Simona, bon voyage.

  227. Beppe (pubblicità progresso. mi scuso con gli altri, vedo che in scaletta c’è la sveltina:)

    potrei tenerti una lezione di storia dell’arte, su chi l’ha scritta e l’ha dipinta.
    Potrei tenerti una lezione sui processi di esclusione, sul fallologo, sulla fallologica che non è solo un mantra sfanculante dell’inglese e a partire da qualsiasi cosa per esempio dalla forma degli oscar da quella della famiglia da quella di un cruise da quella del gender gap dei programmi scolastici universitari compresi , potrei chiederti se ti sei mai interessato al margine e di ciò che pullula ai margini, magari anche per scelta.
    Potrei chiederti se sai quando la woolf ha scritto una stanza tutta per se tra un ditalino e l’altro e le tre ghinee, e se sai cos’ha scritto e se sai com’eravamo conciate fino a pochi anni fa.
    Potrei chiederti Se sai che cvetaeva ha lasciato morire di fame suo figlio perché non poteva lavorare, perché doveva masturbarsi, e magari scrivere.
    Potrei chiederti se hai letto la sua corripondenza con rilke e pasternak (il settimo sogno) sei hai letto le (auto)biografie i carteggi le vite delle donne che nei secoli han messo a mondo mondi vite e opere che evidentemente tu nemmeno t’immagini magari lasciandoci le penne che è un modo come un altro per dissolversi nell’amplesso , vite opere e mondi bocciati, quella storia minore che in tanti nemmeno s’immaginano.
    Potrei chiederti ad esempio se hai letto il novecento italiano spiegato in tutto il suo splendore da goliarda sapienza nell’arte della gioia del ditalino, o la rivoluzione francese vista con gli occhi da olympe de gouge e del suo coro, così meravigliosamente discinte da sputare sangue (la donna che visse per un sogno, mariarosa cutrufelli).
    Ma invece la chiudo qui, ti lascio alla “contemplazione della dissoluzione dell’essere femmina nell’orgasmo”, e come direbbe amorevolmente una buona femmina di drago al figlio che ha appena sparato una incommensurabile vaccata al sorgere del sole nel fetido vicolo domenicale di un punto qualsiasi del fetido pianeta degli slum: fanculo:)))))))

    Ps. due fetidi regalini lanciati dai fetidi banchi di fondo

    1.
    The Advantages of Being a Woman Artist:
    · Working without the pressure of success.
    · Not having to be in shows with men.
    · Having an escape from the art world in your 4 free-lance jobs.
    · Knowing your career might pick up after you’re eighty.
    · Being reassured that whatever kind of art you make it will be labelled feminine.
    · Not being stuck in a tenured teaching position.
    · Seeing your ideas live on in the work of others.
    · Having the opportunity to choose between career and motherhood.
    · Not having to choke on those big cigars or paint in Italian suits.
    · Having more time to work when your mate dumps you for someone younger.
    · Being included in revised versions of art history.
    · Not having to undergo the embarrassment of being called a genius.
    · Getting your picture in the art magazines wearing a gorilla suit.
    http://www.guerrillagirls.com/posters/advantages.shtml

    2.
    Io dipingo nervi in via di evoluzione che si connettono in giungle intricate, in una purezza radiosa. Diego dipinge edifici. Guardo il suo visto gonfio, quel viso che mi sembra sabotato, allargato in modo artificiale. Mi rendo conto che è una creatura di superficie, come certi insetti imperfetti. E’ questo che lo definisce. Se sapesse escogitare un linguaggio che vada oltre, sarebbe un maestro, invece che una mediocrità alla moda.
    “tu porti con te i tuoi incidenti, E’ un dono” ha detto diego con voce sommessa. “Hai lo stesso odore dello zoo o del circo”. Un circo. Una ragazza sull’elefante, con un costume di paillettes dorate, rozzi gioielli finti, ma non privi di una certa originalità. Stanotte ha sognato prugne enormi, forse un pic nic, con cesti traboccanti di bacche. Il suo innamorato lancia un coltello introdotto di contrabbando dalla Turchia, con l’impugnatura di delicata filigrana europea. E le sorelle sul trapezio, in una traiettoria sudata e celestiale.
    Diego portava con se la sua geometria prevedibile. Quando guardava un campo vedeva steli di grano o uva o calle. Vedeva donne che abbracciano girasoli. Non vedeva scheletri ambulanti o neonati orribili con viticci che spuntano dagli orifizi del corpo. O donne in abiti di velluto sospese sull’orlo di crepacci che sembrano squarci di machete nella carne. I miei deserti avevano viali incisi nell’acido. Diego non sapeva che il paesaggio è un personaggio, con i suoi movimenti e il suo destino. Lui guardava il campo e vedeva piante, non una foresta dove cervi dal volto di donna correvano trafitti dalle frecce.
    I suoi affreschi ritraevano uomini al lavoro, uomini con le loro macchine, le loro attività e posture riconoscibili. Diego aveva la coerenza che attira i committenti. Era un venditore. Riusciva anche a ottenere la copertura della stampa, come un campionato di calcio o un’elezione. Diego non sapeva che il tempo è un fiume. Non gli passava neanche per la testa. “Odori di California” ha detto infine. Stavamo fumando nell’ospedale di Città del Messico.
    “Vaffanculo, sei un uomo piccolo, privo di immaginazione” gli ho risposto. Avevo pulque e tequila. Avevo anche della morfina nascosta nel letto, tra i vestiti ma non ne avevo bisogno. Mi iniettavano Demerol ogni due ore. Non avevo bisogno di implorare, gridare, orientarmi basandomi sulle campane come faccio adesso a casa azul..
    “la tua compagnia mi svilisce” ho detto a diego. “arrivano tutti a questa conclusione, è inevitabile” ha ammesso lui, sembrava triste.
    La mia mano somigliava a una pinna di un mammifero marino. Non era nodosa, stava semplicemente perdendo nitidezza, confondendosi con l’acqua che scorreva nelle stanze e rendeva l’aria troppo umida. Sulla soglia crescevano felci. Ettari di muschio ombroso sui pavimenti. Nei corridoi, querce e betulle. Devo trovarmi a una quota piuttosto alta, mi resi conto. Questo spiegherebbe l’odore di foglie umide, e perché mi sanguina il naso”. (kate braverman, da l’incantesimo di frida k)

  228. (l’ho fatto solo perché il roccioso in tutina rocciosa ha detto che piuttosto di modererarmi si taglia il cosone:) smacckete anche a missy che c’è morso e morso, cmq nn mi sottraggo:)

  229. La Gina ha tirato lo sciacquone. Aggrappiamoci ai bordi del water.
    Sveltina? Se non ho ha disposizione almeno un paio d’ore, un camino acceso, bastoncini d’incenso, whisky e cioccolato a portata di mano, e un Cd di Antonacci che canta ‘Ma che fretta c’è’, manco ci provo.

  230. la fu, mi adotti?

    Gina, grazie.
    non solo mi hai convinto, ma mi hai fatto sentire un verme.
    (di domenica mattina non è male)

    Oggi non vado a passeggiare tra i boschi (piove e io non sono per tutte le stagioni).

    Tra l’altro sto ascoltando la litizzetto che si racconta alla radio su rai 3.
    E’ una donna creativa e molto in gamba (e anche bella).

    la Marina Cvetaeva la conosco. Ho sonorizzato (nel senso che ho curato l’elaborazione elettronica della voce dell’attrice) una Fedra messa su dal mio amico Marco.
    Secondo me lavoro stupendo.

    Simona C.
    ma il teatro?
    ma il castello?
    altri edifici?

  231. Beppe cucciolone,
    Gina metartista del cosino/one,
    Andrea azzurrato (sai cosa vuol dire in siciliano?),
    Pepper con gli additivi (se metti biagio antonacci giuro che scappo all’istante)
    Simona C. ora qui ora lì
    e tu magica FUN creatrice di tutto ciò
    Vi risaluto e ci vediamo tra 3 giorni sempre confidando in NI.
    Buone sveltine (che adoro da impazzire) a tutti/e!!!!

  232. Caro Beppe, i castelli sono solo per aria..
    domani potrei bazzicare per altri edifici, o per labirinti in cerca del minotauro, chissà, ti farò sapere (magari tramite un piccione viaggiatore..)

  233. Simona, i castelli sono in aria, poi ci sono i castelli di carte, poi ci sono quelli danzatori. A dutti è difficile star dietro.

    ho parlato di Fedra e te parli di minotauro; aggiungo teseo…qualcuno vuole andare avanti con l’associazione didee?

    missy, arrivi alla domenica e ci saluti sempre per qualche giorno: trova poso…!

  234. Gina hai sbaragliato… D’ora in poi non pronuncero’ il nome del fallologocentrismo invano…

    Missy, what does it mean “azzurrato” in Sicilian?

    Fanciulle, vi prego: una domanda. Esiste un approccio erotico che prediligete? Parlo di qualcuno che fino a quel momento è solo un amico o conoscente. Per allusione verbale o proposta diretta? Per bacio improvviso? Per comunicazione scritta? Per “salto addosso”? O siete voi che attirate, dite, fate, baciate?

  235. Care, mi avete nominato? I’m the dream.

    Mr. Enrmous Monster Phallus
    666, Hard street
    London

  236. io ti adotto ma su me non contare, io non sono un tipo affidabile.
    gina, sei uno splendore quando sei infervorata.
    andrea, fai troppe domande
    simona la porti un bacio a limonov che io giuro non lo conoscevo
    sergent lei è un po’ “timido”
    e poi comunque per quel che mi riguarda come femmina, io mi identifico nella primitiva di quel film, la guerra del fuoco, la femmina che ambirebbe a far la femmina solo la femmina.
    io non sono mai stata femmista perchè essere alla pari dei maschi mi fa un po’ senso.
    nel mio di senso ovviamente.
    deve essere morta lea massari, e mi spiace, mi spiace che il tempo passi così inesorabilmente su tutto, sulla mia vita.
    quelle tristesse!
    buonanotte miei cari amici
    la fu

  237. La fu!
    Primitivismo!
    (cosa vuol dire essere femmina, incenerimento dei thread a parte?(sorry:)
    nota semiasfittica dai banchi di fondo della caverna: con tutte queste.. enormità muscoloroccioitifalliche qui si comincia a stare stretti:)

  238. adesso che ci penso la domanda vale anche per i maschi e affini: chi/cosa è per voi la femmina , porzione di materia sessuata a parte?

  239. la cosa ganza di quest’ultimo scorcio di discussione è che:

    1) la fu si dichiara non femminista
    2) la gina chiede cortesemente ai maschi che cos’è per loro la femminilità

    a dire il vero mi ero fatto l’idea che sia la fu che la gina fossero femministe sfegatate. Sarà che il tempo inesorabilmente corre verso la fine (verso una specie di morte) e allora ciascuno vuole anche sapere di sé e delle proprie debolezze e dolcezze.

    a la fu dico: la fu, posso chiamarti mamma allora?

    quanto al quesito della susy (gina) rispondo che la femmina non può banalmente essere femminista, ma dev’essere felice di tutte le prerogative che il senso comune le attribuisce (erotismo, sinuosità, ecc). Deve poi unirle all’intelligenza serena, forte, amorevole, dedita all’ascolto e alla comprensione. In sostanza il principio femminile è il principio della forza stabile, dolce, ma tenace. L’intelligenza è prevalentemente intuitiva e profonda.
    La descrizione che ne ho dato è quella di derivazione astrologica ed in particolare quella riferita al Cancro, segno a cui mi onoro di appartenere.

  240. Beppe
    “e allora ciascuno vuole anche sapere di sé e delle proprie debolezze e dolcezze.”
    sono una pessima interprete. anche a te chiedo cortesemente:) di sviscerare.

  241. Volentieri Gina. Sommariamente, tolti i citati accessori, alle signore rimane una testa, checchè se ne dica, diversa dalla nostra. E io trovo sempre interessante, e conveniente, vedere le cose anche dal loro punto di vista.

  242. “chi/cosa è per voi la femmina , porzione di materia sessuata a parte?”

    dipende dalle circostanze dell’incontro: in molti casi, la differenza sessuale non entra più di tanto in conto; mettiamo con una collega di lavoro; entrano in conto affinità, simpatia, punti di vista, presupposti ideologici, stile di comportamento, ecc. Poi magari si scopre, che la differenza sessuale c’entra in qualcosa nel legame che si va consolidando, nella complicità, nella facilità di comunicare…

    ma la questione più delicata è: che cos’è la “femmina” in quanto sia materia sessuata sia tutto il resto? E’ più interessante vedere cosa succede quando la differenza sessuale si manifesta e interessa in quanto tale… Attraverso la materia sessuata si schiudono allora specifiche cose, che dove la materia sessuata è messa tra parentesi non emergerebbero in modo cosi forte e decisivo.

    Quali cose, allora? Devo sviscerare anch’io. Ma che dire della “straordinaria, luminosa, allegra, gloria dell’intimità reciproca”?

  243. un anticipo che sono di fretta, in verità l’unica cosa nella quale credo è l’Amore, l’unica cosa che mi porterò con me è questa possibilità che barattiamo ogni ogni giorno con il nulla denominato progresso.
    l’unica cosa che dà significato al caos è allargare le gambe e accogliere il cielo in una stanza.
    l’unica forma di conoscenza, l’unica, è riuscire a conservare un ricordo di immemorabile felicità.
    tutto il resto è un mostruoso surrogato di paura, travestito da ambizione, vanità, merito (ma merito de che?).
    se pensiamo che la salvezza stia nel rincorrere la follia del potere fallocratico e rivendicare spazi di potere o occupare spazi di potere detenuti saldamente dai maschi abiurando la “femmina ” che abbiamo dentro, siamo fottute, siamo tutti fottuti.
    sento in giro aria di morte, un fetido odore di morte.
    ed io sono madre, io sono portatrice di vita.
    il potere, qualsiasi voglia di potere porta in sè il germe della morte.
    mi pare poi che non ti debba confortare sul fatto che appoggio qualsiasi tipo di discorso e di pratiche che vadano a tamponare questa incredibile miopia del genere umano.
    marò che pistolotto!
    baci tanti

    chiamami fufù, beppe :)

  244. tento un primo punto. Se ho capito bene, Al contrario di beppe, per il quale la femmina è attribuzione di senso in conformità al senso “comune”, “quindi” forza stabile, di conservazione, per il sergente e ben grimm mi pare che la femmina sia dischiusione di senso. Moto.
    Ora.
    Il sergente prescinde come da domanda dalla materia sessuata e contemporaneamente, se ho ben capito identifica nella dischiusione di senso dei tratti comuni di visione, di punto di vista, femminile. Mi piacerebbe sapere quali sono secondo lui questi tratti comuni e se ci sono da dove vengono.
    Ben grimm invece sempre se ho capito bene fa dipendere la dischiusione di senso dall’intimità, e l’intimità dalla materia sessuata. ma attendo i mattoncini sviscerali in più.
    la fu
    capito ma non questo
    “mi pare poi che non ti debba confortare sul fatto che appoggio qualsiasi tipo di discorso e di pratiche che vadano a tamponare questa incredibile miopia del genere umano”

    (grazie a tutti)

  245. sento che “senti” :)
    che io comprendo, capisco, appoggio, condivido la rabbia, la “lotta”, il dolore delle donne, delle nostre mamme, delle nostre nonne, delle nostre sorelle, delle nostre figlie perchè è la mia di rabbia, la mia di lotta, il mio di dolore e pur esprimendo pensieri radicali e assolutamente increduli riguardo la possibilità che le donne possano cambiare il mondo, modificarlo attraverso un percorso politico che scimmiotta quello dei maschi, di più , attraverso un percorso politico che non può manifestarsi se non come ricerca di potere, di consenso, ecco pur “sapendo” che il potere non ha colore, pur sapendo che il potere annulla qualsiasi differenza o presunta differenza di genere, in nome solo e solamente di sè stesso,
    ecco dopo sto segone volevo comunicarti che grazie al cielo c’è stato il movimento femminista, che grazie al cielo ci sono movimenti, uomini e donne di buona volontà che vanno a tamponare alla bellemeglio le voragini dell’assurdo.
    e il mio non è solo disincanto, il mio pensiero non è nichilsta, è un pensiero che prende atto che nel momento stesso che una donna entra nella “stanza dei bottoni” ( dimenticandosi il suo di bottoncino) fa sua, giocoforza, la visione del mondo terribile, mostruosa, del maschio.
    il potere colorato di rosa non diventa umano, che potere sarebbe altrimenti?
    mi sono capita?
    fiuuuuuuuuuuuuuu, ma sei tarda amica mia nè :)))
    ti bacio, che bello averti trovata, que viva il ditalino metafisico!

    la fu

  246. Gina, time out. Chiedo tempo. Non ho mai razionalizzato il punto di vista femminile, ho solo istintivamente preso atto della sua esistenza e diversità.
    M’intoppo con ‘dischiusione di senso dei tratti comuni di visione’. O manca qualche virgola, o manco io.

  247. sgtt pepper
    quanto tempo vuoi (fino al 13:) e di cuore, le virgole te le lancio insieme a tòcchi di sushi e di cioccolato al chili :), non dimenticare che parli con una dei banchi di fondo, con una vomitevole ma sincera che le interessa davvero insomma nn è un esame
    la fu
    ti sono capita:)

  248. gina, mi è sembrato, nella tua domanda, che dopo tanto discorrere di sciabola e fioretto, sia venuta fuori la voglia di capirsi davvero, su quello che conta, su quello che fa bene, che ci fa bene, cioè parlare delle proprie debolezze, delle proprie dolcezze. Ecco, questa è la femmina.
    Quando non c’è più tempo, si capisce che quel che conta è la vita nella sua immediatezza che se ne sta andando.

    E noi tra pochi giorni ci lasceremo.

    Poi stranamente, gina, non ho detto che la donna deve rispondere al senso comune, ma come ha detto la fu, che deve restare femmina, diversa: è qui la sua forza.
    Infatti ho parlato anche di forza, ma di forza stabile, comprensiva… e non perché deve comprendere il maschio, ma il mondo.
    E’la forza vincente.
    Tieni presente che la forza maschile è la forza per il potere, quella irruenta, è quella della ‘prova di forza’, dell’ ‘atto di forza’, quella che ci porterà tutti alla tomba.

    Sono ancora d’accordo con la fu: a patto che non vogliate, voi donne, fare come i maschi (es. Condolise Rice). E a pensarci bene le donne che la pensano come gli uomini ce ne sono tante…

    La fu, hai ragione, ma quando usi un linguaggio scurrile mi piaci di meno. Anche a te, siamo alla fine, che il linguaggio sia meno crudo e più sincero se è possibile.
    L’unica cosa che conta non è solo allargare le gambe e… accogliere il cielo in una stanza… te l’ho già detto all’inizio di questa lunga conversazione. Ma del resto lo sai anche te, solo che ti piace stupire, provocare, scandalizzare.
    Anche a te fu dico di essere dolce.

  249. beppe
    conosco i cancri, maschi e femmine come le mie tasche, come il nero su bianco.
    prendo atto del fatto che la pensi come la fu.

  250. sì in effetti mi sono espressa male, intendevo dire “aprire le cosce”
    sergent mi sta seducendo con la musica? o è un invito a provare qualcosa di forte?
    manca l’approfondimento di andrea sempre che abbia finito di tradursi.
    gina, mica male questi uomini dai, sono carini davvero, docidoci.
    facciamo sentire il nostro odore di femmine, donne.
    tanti baci
    la funambola

  251. Riciprovo. Dischiusone di senso si. Cioè, nell’incontro con la donna, per me viene sempre fuori qualcosa di imprevedibile rispetto all’incontro con la persona dello stesso sesso (in genere); e tra le cose più imprevedibili, c’è l’intimità, a cui si arriva spesso per via della materia sessuata, perché intimità, nudità, e piacere, allegria e disarmo sono cose che vanno assieme.

    Tento un ulteriore “sviscero”: dire la verità sempre nelle relazioni umane è quasi impossibile; sarebbe ferirsi permanente; e questo ci pone in un regime di verità parziali, parziali proprio per il rispetto, la cura; ma una donna, nell’intimità, puo’ portarci al vero senza ferimento, senza distruzione; e questo mi sembra una cosa molto rara (senza ferimento, ma non senza “scosse” e spostamenti)

  252. manca ancora il sergente!
    beppe, la rice non è altro che una “forza stabile”. Dire che la pensi come “la fu a gambe chiuse” è una contraddizione in termini, come dire che la femmina di riccio è una cioccolata calda, ma fredda.
    (la fu, viva le femmine di riccio, insurrezionali:)
    (grazie a tutti)

  253. faccio un riassunto:
    I’m a bitch, I’m a lover
    I’m a child, I’m a mother
    I’m a sinner, I’m a saint
    I do not feel ashamed
    I’m your hell, I’m your dream
    I’m nothing in between
    You know you wouldn’t want it any other way
    (Alanis Morissette)

  254. gina, velocemente, non ho detto che la fu deve stare a cosce o gambe chiuse, ci mancherebbe. Le allarghi pure quanto vuole, invocavo solo un po di garbo nel dirlo.
    Una sorta di pudore nobile. L’insurrezionale può essere di facciata o molto più efficacemente, di sostanza.
    non fraintendermi.

  255. Cari
    vi ho chiesto di mettere da parte la porzione di materia sessuata (produzione di gameti femminili, morfologia riproduttiva) non perché tale ambito di iscrizione primaria, anche in senso biopolitico non sia importante, anzi, ma perché mi interessava vedere fino a che punto fosse essenziale. E da quel che ho letto mi pare che lo sia. In fin dei conti maschile e femminile son definizioni da formulario, categorie aprioristiche che ci hanno appioppato. Io mi barro femmina perché all’interno della mia specie che utilizza la riproduzione sessuata, produco gameti femminili e ho una determinata morfologia riproduttiva anche se magari odio i bambini. Ma si barra femmina anche una che ha completato il percorso giuridico anagrafico chirurgico del male to female, la fu perché allarga le gambe e accoglie il cielo in una stanza, la femmina del sergente perché è anche una santa e/o una cagna e/o una puttana e/o una goddes on my knees (grande) a seconda del minutosecondo nel quale compila il formulario, la femmina di ben perché dischiude sensi nell’intimità senza distruggere, la femmina di beppe perché ha una intelligenza intuitiva e profonda.
    Per come la vedo io, sostanzialmente, non ci sono ne uomini ne donne, ma infinite superfici d’iscrizione di desiderio e di lotta. Con la merda e i fiori equamente ripartiti.
    Detto questo.
    Colpo di scena!
    Sergente: dischiudi il senso della tua femmina divenendola, divenendo tra l’altro un inno post femminista. Il senso di tale procedere mi gusta.
    Ben grimm: mettendo a confronto le esperienze, per quanto mi riguarda statisticamente parlando, e quanto all’opera di distruzione tentata o riuscita approfittando dell’intimità, tra maschi e femmine è una bella lotta.
    Beppe
    il compito evolutivo del cancro è quello di non dissolversi nell’amplesso con la madre, ma di divenire la sua autonomia.
    La fu
    potremmo farci a pezzi sul simbolico materno, e invece facendo mio il motto di ben grimm (è tempo di distruzione!!) ti regalo “ecografia di una potenzialità “, con infinito amore:))
    http://www.ecn.org/agaybologna/Tiqqun.pdf

    grazie a tutti per la disponibilità e l’accoglienza e i lazzi e i frizzi

  256. …e i cazzi e i mazzi ? :)

    mica vorrai lasciarci ora ne!
    ci ho un turbinio di pensierini in testa, spero di trattenerli almeno fino stasera che ora unciò tempo.
    ma fare a pezzi la madre è un bel parlare, sempre se non usiamo manuali nè.
    un grazie commosso per il regalo che scarterò sempre stasera, sempre cazzo di tempo permettendo.
    ti bacio, anzi, ti sccclinguazzo
    la funambola

  257. Ehi Gina! Salti giù prima che la barca affonda?
    Fun, chiamalo regalo te. E’ un mattone-pdf di 40 pag.
    Smack & smack!

    Last minute. Chi mi spiega perchè una donna che piange trova cento che la consolano e se mi metto a piangere io, salvo non mi sia appena rotto una gamba, mi prendon x matto?

  258. peppper
    prima le donne
    (non l’ho regalato anche voi, il mattone, perché secondo me la fu si diverte, voi mica tanto, a partire dalla lingua. ma magari mi sono sbagliata:)
    sul matto: sarà per le pantofole?

  259. gina, vedo che ti intendi di astrologia e io confermo. E’ esattamente come dici te per il cancro. E io ho superato la fase della ricerca della mamma (anche se avevo chiesto alla fu di adottarmi). Sono un cancro maturo ormai e questo è tutto uno spasso…
    Una delle principali caratteristiche del cancro è anche la tenacia con chele che non mollano la presa. Non a caso la malattia più terribile del secolo ha preso il nome proprio da questo crostaceo.
    potrei andare avanti, ma…

    @ tutti

    chiedo a ciascuno di voi di dichiarare segno e ascendente e direi anche, per proseguire nel tema caro alla gina (cioè la femminilità), dove avete la luna.

    missy sei tornata (dove caspita sei andata stavolta?!)

    Simona C. se da qualche parte del mondo (russia compresa) ci vedi e ci senti batti un colpo!

    @ Ben Grimm (La Cosa)

    fiamma! (La Torcia Umana)

  260. Grande gina che ti sei ricordata filologicamente il mio motto; dunque da bambina ti leggevi i fantastici 4?

    Quanto alla formula deleuziana: “Per come la vedo io, sostanzialmente, non ci sono ne uomini ne donne, ma infinite superfici d’iscrizione di desiderio e di lotta. Con la merda e i fiori equamente ripartiti” Benissimo. E’ anche condivisibile in teoria, ma spesso in superficie ci sono omettini e donnine, ben separati, compattati, fantasmizzati, spesso mi guardo allo specchio e invece di essere un uovo senz’organi, un desiderio macchinico illimitato, uno schizo rivoluzionario, sono un pirlone con tanto di carta d’identità, segno zodiacale, mutande, belino, e magari voglia di trombare come un cinghiale.

  261. anch’io leggendo quel commento della gina avevo pensato all’anti edipo di Deleuze e Guattari e anch’io ho pensato che i flussi desideranti poi sono fatti di ciccia e di tutto il resto.

    Ben, di che segno sei?

  262. Io sono un toro, e non riesco a mollarvi perchè mi fate troppo divertire. Tanto più che ormai ho rimandato la partenza al 14 (prima algeria, e poi russia Beppe. è la volta buona che mi prendono per una terrorista..)

  263. ben e beppe
    signorine: mai detto che la superficie di iscrizione sia un carnet di ballo.
    beppe
    la mia mappa astrale non la spiattello nemmeno morta
    hic

  264. niente, non mi ricordo più di cosa mi premeva dire. pasians
    però ho letto la prefazione e la paola mi piace molto.
    sono bilancia ascendente leone
    siete così buoni!
    stanotte poi fare a pezzi la madre mi risulterebbe di una fatica indicibile.
    tutto qui, mica sempre si ha qualcosa da dire
    e allora perchè non tacere, boh, mica sempre si può sezionare un bisogno, a volte ci si prende una vacanza dalla consapevolezza.

    astenersi vergini, non li/le sopporto
    baci, sempre baci
    la fu

  265. Sono tornata!!!
    Sono Acuario ascendente cuspide Cancro-Gemelli e 8 pianeti nell’Acquario.

    Insomma che avete combinato in mia assenza????

  266. Io seguo la gina, non mollo le coordinate astrali, che magari ci son quelli della telecom del sismi che si fanno un archivio astrale dei potenziali dissidenti;
    pero’ missy 8 pianeti dell’acquario, un tipo che non puo’ starci simpatico, che invidia Simona C. (toro) in viaggio, chissà con quali pianeti, e la fu, sei la solita bilancia sbilanciata? Per ora astrologicamente siamo compatibilissimi. Contando pure Beppe. Qualche scintilla con il sergente leonino.

    dunque il movimento orgonico deriva dalle teorie di mister W. Reich e sono incentrate sull’esistenza dell’orgone, che non è uno stimolante che si trova nel viagra, ma un’invisibile particella che attraversa il cosmo ed è “erotizzata”, per fare breve. Prima puntata.

    (ps voi direte… ma ridendo e scherzando, per prevalenza femminile, ci siamo inoltrati già in una notevole intimità; come ben sa la gina smutandarsi è spesso più facile che spiattellare la propria carta del cielo)

  267. gina
    che bei segni che avete!
    (vado a cicli e più o meno d’accordo con tutti, ma ho avuto un bellissimo rapporto con una bilancia, oggi con un toro e più acquari, qualche scorpione
    (beppe sgancio la luna, in ariete:)
    (la fu: mica voglio fare a pezzi la madre!)

  268. Missy, we miss u. Il mio oroskopo mi dice male fino al prox plenilunio.
    Ben, non è che ti confondi con l’orgione?

  269. Azzurrato=arrapato. Ma che bieddo u siciliano. D’ora in poi lo integro nel mio lessico.

    No sergent, lo sapevo che finiva cosi. L’orgione puo’ essere, in casi particolarmente favorevoli, l’esito del movimento orgonico. Ma distinguiamo con perizia orgone e orgione, senno’ viene fuori u burdello.

    Il brutto di questa faccenda e che non posso vedervi le labbra mentre parlate, sbirciare il collo nudo del vostro piede, contemplare la forma delle mani, ipnotizzarmi sulle anche, azzurarmi sulla nuca, angosciarmi sulla sagoma dei vostri seni, avvelenarmi il sangue nelle gradazioni delle vostre iridi. Va bé. Svantaggi del bar virtuale.

    Il movimento orgonico mi è stato insegnato durante un corso di teatro di strada gestito da due degli ultimi componenti del Living Theater in quel di Milano. Puntata due.

  270. Scusa missy, la frase era “un tipo che non puo’ NON starci simpatico”; ho grande simpatia per l’acquario, oltre che amici e amiche acquari muy importanti.

  271. sono cavallo e ho predisposizione per gli arieti
    certo che abbiamo messo sù un bel serraglio.
    sono collerica, fortemente collerica.
    tendo ad erotizzare i rapporti (questo me l’ha detto la mia amica a mò di rimprovero ed in effetti ci ha un po’ preso, se non erotizzi, sai che noia!)
    sono eccessiva nel pianto, nel riso, nel dolore,nella gioia, nell’inedia, nella frustrazione, nell’amore, nell’amicizia…
    sono eccessiva e ripiego in rivoli autistici, consapevolmente autistici.
    gina, il malloppone lo leggo stasera, giuro
    chi è ariete qui?:)))
    tanti baci stupidini
    la fu

  272. qualcuno ha nominato gli artisti di strada. gli metto 5 trogloneurid’incoraggiamento nelle mutande da supereroe se mi spiega cosa gli hanno insegnato del movimento orgonico.

  273. :))))
    (il mio si:)
    se qualcuno mi nomina gli artisti di strada (il living theatre ma nel senso vero) io m’infiammo proprio. tanto che ai cinque trogloneuri aggiungo un buono pasto. Mi rovino.

  274. e anche qui il 5 dicembre evoca il numero 5, mi sento colpevole, ma de chee??

    OT il mio commento è OT anche nel senso di Out of Time visto che ho letto solo gli ultimi tre commenti (ritornerò più preparata, prometto)

    fem

  275. fem, ben rivista.
    Private msg:
    Qui preparati a tirar giù i fusibili dalla soffitta, ma al posto del filo di piombo mettici un chiodo di ferro del 12.

  276. per la la fu, bilancia ascendente leone, dunque forte senso estetico tradito da un’apparente irruenza egocentrica? La luna dove ce l’hai fu fu?
    io la luna ce l’ho in bilancia (ma per i maschi la luna vuol dire tutt’altra cosa rispetto alle femmine, e sai, qui non c’è femminismo che tenga…)

    della gina si sa solo che ha la lune in Ariete…, che dire…, una femminilità un po’ fredda (il fuoco dell’ariete è il fuoco freddo di marte) e molto, molto testarda (o ti si da come lo vuoi oppure non lo vuoi? o lo vuoi comunque?). gina, una coraggiosa come te che ha pudore a rivelare la sua carta del cielo? Non è da te.

    simona, toro, non avevo dubbi. stabilità, pazienza, forza pacata, in sostenza sei una che non vuole tante storie, ma sostanza… mansueta ma non vorrei esser lì quando ti arrabbi… Simo: Algeri, Mosca, c’hai voluto dire a tutti che te sei una che ha dei grandi giri e delle grandi vedute, mentre noi invece qua… (a parte missy che ogni tanto sparice…)

    missy sei di quei di ganimede, e direi due cose, non esiste essere con l’ascendente cuspide (né il segno cuspide), o di qui o di là, devi solo fare o farti fare i calcoli con più precisione. tu fossi con ascendente in gemelli, i valori evanescenti dell’aria sarebbero per te non preponderanti, …. di pppiù. comunque, come per simona, non avevo dubbi che tu fossi un aquario, è un segno indipendente che… non trova poso, oltre ad essere il segno di questa era. Direi, anche per quel tuo essere un po’ farfallina, che forse l’ascendente è più gemelli che cancro, a meno che tu, nell’intimità, sia molto dolce e femminile, che farebbe propendere per certi valori cancerini (ma non credo).
    ah missy, stavolta non ce lo dici dove sei stata?

    sergente, leone ascendente leonessa, sai che l’ascendente (prima casa) rapresenta il modo di presentarsi al mondo, il segno (posizione del sole) invece rappresenta l’io per com’è veramente…, dunque fai te, comunque RROARR!

    Ben, secondo l’oroscopo cinese per te le previsioni sono queste: sopra la panca la capra campa, sotto la panca la capra crepa.

    per quanto mi riguarda, io non solo sono cancro, ma sono pure ascendente cancro. gina l’avresti mai detto? è il segno più femminile dello zodiaco…

  277. Beppe, ma è da ieri a quest’ora che studi i segni? :)
    comunque per quel che mi riguarda ci hai azzeccato abbastanza…
    Una volta ho sentito un proverbio pugliese: su pietra che rotola non cresce muffa. E allora rotolo, un pò qui e un pò là, tanto poi si torna sempre al punto di partenza..

    Ciao a tutti

    p.s. Beppe, l’oroscopo per il 2008 me lo fai?

  278. simona, siccome sono in linea, ti rispondo subito: mettiamola così, fuor di polemica, ho da lavorare abbastanza durante il giorno e, o scrivo alla mattina, o scrivo alla sera (o in pausa pranzo certe voltre).
    quindi le descrizioni astrologiche non le ho scritte nell’arco di una giornata, ma in cinque minuti (d’altra parte come sai, non fo’ per vantarmi, ma ciò ‘na certa curtura…).

  279. l’irruenza egocentrica non sposa il senso estetico?
    pazienza :)
    la luna è in gemelli
    io ho sposato un gemelli ma questo penso non sia rilevante
    la mia amica del cuore è del cancro ascendente cancro, nattcccracedia!
    mi fai anche a me un profilo, ascp che mi metto in posa :)
    anche la francesca è del serraglio?
    baci a missi e a simona.
    e anche a gina al sergent al ben a te, insomma, mi sto affezionando a voi e il tredici, tutti a casa!
    tanti baci
    la funambola

  280. Grande Beppe. Sei per ora il più competente astrologo del bar. Okkio che il cancro a marte nel segno. Poi mi spiegherai che vuol dire… Stiamo sopra la panca, finche si puo’, intanto.

    Si doveva preparare con quelli del Living uno spettacolo di strada da fare di fronte al carcere militare di / non mi ricordo più la città / in occasione dell’incarcerazione di un obiettore totale, e lo spettacolo prevedeva uno sviluppo incentrato sulla figura dello sciopero, della peste di Artaud, della resurrezione degli zombi e si concludeva con un grande movimento orgonico. Nella compagnia eravamo una decina o più di sciamannati. La cosa più bella si è rivelata ovviamente il movimento orgonico, che abbiamo iniziato a fare ovunque. Una vera droga.
    Terza puntata.

  281. la fu, …potremmo andare tutti insieme a mangiare una pizza sabato 15, che ne dite? magari a mezza strada… chessò, da Gigi a Firenze…(io l’ho buttata là).

    fu, per la tua luna cito testualmente la morpurgo (non me ne volere, lo sai che ti voglio bene): “Per una donna (con la luna in gemelli), la femminilità tende a manifestarsi nella vita sociale, con desiderio di affermazione personale, che si accompagna spesso a uno spirito competitivo…” fu, sei davvero competitiva?

  282. scrivevo da oriente, come si dice black feet in giapponese?
    ho dovuto far lo scalpo al mio ip, senza proxy mi si rifiutava motivo blaclist:)

  283. Stamattina alle 8 NI era confusionata. Deve aver avuto un attacco di hackers guidati dal gen. Custer. In giapponese? Chiederò al mio amico Tufuso Lamoto.

  284. competizione, competitore, competizione…
    ci sono parole del giorno e ci sono parole della notte.
    queste sono parole del giorno, parole che ci siamo inventati per connotare, per giustificare, per legittimare la nostra barbarie, la nostra paura, la nostra corazza di panna montata.
    l’unica competizione che faccio mia è quella con me stessa, la me stessa barbara, quella che ha paura di “guardare”, quella tentata di uniformarsi al pensiero unico, così lo chiamano ora, come se l’uomo fosse stato capace e fosse capace di pensiero autentico, di un pensiero veramente unico, unico perchè universale, unico perchè siamo tutti uomini e donne sulla stessa barca, unico perchè il Pensiero dei pensieri, unico Pensiero che potrebbe farci “incontrare”, noi, poveri, povere monadi impazzite.
    il pensiero della condivisione, che da pensiero si tramuta in sentire, che da sentire si tramuta in azione, che da azione si tramuta in amore.
    la lotta è dura, è una lotta impari, fra un me pauroso, umano, commoventemente umano e questo anelito divino, questo davide così ostinato, così orgoglioso, così fiero, così caparbio, così buono.
    sarebbe bello coniugare, sposare, le parole del giorno, con le parole della notte, sarebbe un primo grande, titanico, passo.
    io ci sto tentando
    spesso sono al buio quando il sole è alto, ma spesso vedo la luce, quando la notte, si stende sul mondo.
    come la luce,
    delizia senza forma
    e come l’ape,
    melodia senza tempo
    come i boschi,
    segreto senza brezza
    che, senza frasi, agita
    gli alberi più superbi
    come il mattino,
    perfetto sul finire,
    quando orologi immortali
    suonano mezzogiorno!

    per il quindici…è stato meglio lasciarci che non esserci mai incontrati…
    vi abbraccio
    la funambola

  285. Beppe
    Al provvido sdoganamento di ben grimm la blacklist affianca come di dovere il suo minority report
    quote
    “gina, una coraggiosa come te che ha pudore a rivelare la sua carta del cielo? Non è da te”
    la spudoratezza alla quale tu alludi come a un atto di coraggio ha origini religiose.
    I banchi di fondo non son confessionali ma linee di frattura, e di siffatti bavosi, collosi prelati quaggiù si fa volentieri a meno.
    Per il resto l’astrologia da bar a sfondo cancro manipolatorio non può che divertirmi e scatenare lanci di pattini con le lame, clavicole di foca, slitte esplosive tirate da lune in ariete (che sanno quel che vogliono e pure quello che non vogliono) nonché frigidi dildi polaretto per gli ego maschili eventualmente feriti da un no. da un semplice: no.

  286. gina, facevo così per dire. senza rancore. i no non mi feriscono più. infatti ottengo molti più sì.

    la fu magari stasera rintervengo sulla competizione e il pensiero unico. Per sabato 15 dicevo quello del 2115 e soprattutto in un’altra dimensione, poiché il 13 (ma del 2007 dicembre) spariamo tutti (non nel senso di sparare, ma di sparire) e quando si sparisce si finisce in un’altra dimensione.
    comunque da gigi fanno la pizza buona buona.

  287. I no non mi feriscono, ma quanto mi fanno incazzare!!!!! Se mi ricapita fra le mani la.. (fra le mani? meglio far la pace)

  288. tra lanci di oggetti e incazzamenti, scusate, io tengo ferma la barra, ormai ho preso un impegno:

    il movimento orgonico si fa cosi: un gruppo di uomini e donne si mette in cerchio, si rilassa, chiude gli occhi, e tenendo le labbra chiuse, emette con la gola un suono come di fusa (questo dovrei farvelo sentire, è di difficile descrizioni, quando tutti si sono abbastanza rilassati, ci vuole un po’, si dirigono verso il centro molto lentamente, sempre ad occhi chiusi, e qaundo si incontra un corpo ci si struscia contro utilizzando tutto tranne le palme delle mani (“troppo erotizzate culturalmente” ci spiegava Stephan).
    Puntata 4.

    Miei miti donna: Betti Davis (da non confondere con Betty…), Patty Smith, Elisabeth Bishop, Inceborg Bachmann, Hanna Arendt, Katalin Molnar, Sarah Kirsch, Patrizia Cavalli, Diamanda Galas, Eryka Badu, Janis Joplin, Emanuelle Seigner, ecc. ma sopratutto Betti Davis….

  289. che bel gioco l’orgonico!
    ma poi, come dice prosaicamente il sergent, si va verso l’orgione o si sta col desiderio, di muoverle, le mani?
    tutte donne alla portata nè, una lista di desideri che è anche il mio di desiderio, la carne hhharne, che sposa lo spirito, per confluire in una trombata metafisica.
    ma perchè la gina è così indisciplinata che i tirava i pattini con le lame che centravano il povero beppe che per la botta vedeva la MOANA,
    o mona?
    gli ultimi banchi son degli asini, ma chi ha detto che gli ultimi saranno i primi? un burlone o un Sapientone?
    gina, per amore tuo ho letto, ho letto e nel frattempo mi son fatta un tiro,
    mi piace il femminismo estatico, e la maria si presta bene.
    poi mi sono persa un po’ via e ho pensato marò, se la gina mi interroga che ci dico che magari mi lancia la foca intera, povera foca!
    il mio ideale di uomo forse sono io me medesima.
    tanti baci orgodinamici
    la funambola

  290. sono curioso di sentire cosa succede nella quinta puntata del movimento orgonico. Anche perché Ben, avendo specificato che hai fatto teatro da strada ci immaginiamo che foste tutti vestiti, o no?

    la fu, nel tuo intervento precedente all’ultimo, t’è scappato detto che ti chiami barbara?

    gina, le lame dei tuoi pattini mi hanno aperto il cranio dove mi ci si è infilata dentro abusivamente la clavicola della focaccia (la foca cattiva), così ho passato due ore da sballo al prontosoccorso dove c’erano le infermiere che mi hanno detto tutte “sì”, e, tornando, ti ho cercata per darti un nocchino, di quelli che si prendono volentieri nelle orecchie gli asini delle ultime file. Ho detto una messa e ora vado a fare il tesoriere del nascente PD. Spero che tu sia bbona, perché con la luna in ariete rischi di respingerli tutti gli uomini.
    uovi.
    ma in fondo è quello che vuoi.
    tutti, tranne me. (:-o

    bonanotteatutti!

  291. Mollo la quinta puntata, perché mi assento per un paio di giorni. Non approfittate per fare l’orgione telematico senza di me. (E non sfasciate i divanetti. Sopratutti quelli della Luna in Ariete….)

    Il movimento orgonico è una figata. Vederlo dall’esterno è impressionante e puo’ mettere a disagio. E’ una cosa che fa saltare comunque alcune delle nostre barriere sociali più radicate. Ma non assomiglia a un’orgia. La gente è vestita. Non si slingua, non si tocca con le mani, ma ti sembra di vedere una magacellula umana brulicanta e ibrida, dove uomini e donne emettono un ronzio forte e tentano di conglomerarsi, strusciandosi con la schiena, la testa, il petto, il culo, gli avambracci. Se ci stai dentro, te la godi come non mai: è meglio dell’eroina o del nirvana. Il tutto puo’ durare variamente. Dai 10 ai 20 minuti.

  292. a Beppe,
    ora non vorrei dire, ma secondo me Betty Davis (questa è la giusta ortografia) è una tipa con luna in ariete; secondo me, ci sono uomini che vanno pazzi per lune in ariete, guardati un po’ questo:

    fr.youtube.com/watch?v=iDvvQq4leoo&feature=related

    spero si sia fatto il link

  293. Ben grimm
    cacchio hai gusti come dire, forti:)
    Beppe
    Perfettamente in linea con la mia luna, non aspettavo altro che un interprete autentico. Cazzo ne sai tu di cosa voglio:)
    Beppe+ben grimm
    facendo dell’antropologia da bar, interessante vedere la differenza che ponete tra l’idea di femmina (per ben colei che dischiude i sensi nell’intimità senza distruggere, per beppe la forza stabile, dolce dall’intelligenza profonda e intuitiva infermiera/crocerossina comprese) e il mito di femmina (colei che dischiude sensi pubblicamente, con forza destabilizzamte, fino agli estremi di betty davis e di Moana).
    La fu
    dai banchi di fondo mica si interroga:)
    sergente
    perché t’incazzi per un no.

  294. Gina, m’hai provato un gran mal di testa tutt’una sera, far 200 km x cercare un’aspirina in farmacia e trovarla chiusa? Ecco.
    M’è capitato, xkè ero distratto, d’aver ignorato l’invito d’una signora. A distanza di mesi ancora nn mi saluta. E non voglio sapere cosa ha in mente. A natale le regalerò un peluche.
    Ben, azz.. ma quella mena!

  295. gina, siccome sono un ‘cancro’ evoluto (che, nonostante sia vero che apprezzi il femminile in tutte le accezioni che hai detto), sfido con ancor più sereno sguardo qualunque luna in ariete. Quindi, almeno fino al 13, non ti libererai di me :-)

  296. Si, ma a me piacciono le prime risposte, beppe, e in questo caso son pure ben meditate. Chiaro che possono piacere differenti tipi di donna, ma alla domanda chi/cos’è una femmina sia tu che ben avete dato una determinata risposta, agli antipodi dei vostri miti se non per la porzione di materia sessuata. Ciò mi ricorda antiche dicotomie:)
    ps (ho uno scudo anticozza:)
    sergente
    nn ho capito ma nn fffa nnnnulla (se il peluche serve a disinnescare la tipa okkio, che se ela è una buona lanciatrice di sicuro lo corpocontundentizza, letalizzandolo. (Da ‘innocuo orzetto il morbidoso diventa che ne so, stelletta ninja:)

  297. Gina, di capire io c’ho rinunciato. Passi una serata con la pressione a 200, poi le viene il mal di testa! E uno non s’incazza?! Cmq penso ke soldata ke scappa è buona per la pross volta.
    X la ninja, spero buono l’aforisma di andy warhol: if people don’t pay attention to you, you like them more.

    Oggi faccio l’albero di natale

  298. Pepper
    la “non violenza” di gandhi comprendeva anche gli estremi rimedi.
    con riferimento invece al come abitare la macchina da guerra (tiqqun) e come….punta d’ipocrisia:) una stelletta ninja al posto della cometa in cima all’albero dell’ordine del discorso natalizio potrebbe anche indicare un senso, una direzione:).
    Più in generale, per quanto mi riguarda la sconfitta è un dato a prescindere, ma non mi esime dal potere ciò che faccio:).

  299. Tutto ben folks? Siete ancora in piedi, nonostante gli occhi cerchiati, i bicchierini di grappa vuoti che s’intasano ai margini del tavolo?
    a gina: ci stai antropologizzando a tutto spiano… Ma con garbo. Non vorrei che tu confermassi una certa mia idea del femminile…
    a Sergent: si, quella mena, ma se mena lei meno pure io, paritariamente, e a quel punto ci si diverte. Basta avere molte stoviglie da lancio in casa, ma a buon mercato.
    Fate orecchio da mercante al movimento orgonico. M’illudevo che aveste già deciso di adottarlo per il dopopranzo natalizio…
    Perché voi riuscite a fare i link e io no? Sono forse l’ultima ruota del carro?

  300. ben grimm
    non sia mai detto che io confermi quella tua certa idea intimo orrorifica y non contundente del femminile. Tra i tuoi miti tra l’altro c’è anche la bachmann di todesarten (malina, il caso franza, requiem per fanny goldmann, tanto per dire che l’intimità distrugge eccome).
    Semplicemente ho una buona presa…d’atto, e i rocciosi fossili del dicotomico van spolverati piano, con cura:)
    sul movimento orgonico son d’accordo su tutto ma siccome massaggio non lascio perdere le mani veicolo energetico di contatto di conoscenza di piacere tanto quanto il resto del corpo giugulare compresa, tanto che ne azzanno una a caso così tanto per non smentirmi.
    (a proposito, passi quotidianamente su cartoon network, l’altro giorno hai combattuto contro il dott. destino, ieri contro terminus)

  301. mi spiace smentirti nei fatti, ma il femminile contunde meno del maschile; dati alla mano. E’ tra l’altro da li che siamo partiti. E questo è in qualche modo un problema.

    Ma per quanto mi riguarda tendo a distinguere “distruzione” e “conflitto”. Molta distruzione nasce dall’incapacità di sopportare i conflitti. Quindi, l’intimità non distruttiva non è un abbraccio di pelouche, magari volano suppellettili, ma si ha coscienza di essere in una zona più esposta, dove le regole della lotta dovrebbero farsi più severe.

    Insomma pareggiare il numero di omicidi nella coppia tra uomini assassini e donne assassine, oppure far si che si passi ad un regime di conflitto accolto come base di ogni possibile equilibrio a due? a o più?

  302. Ben, meno delitti femmine? Forse si fan beccare di meno, e non necessariamente usano la violenza/forza bruta.
    Distruzione da conflitto: buono. La pace armata può esssere un’alternativa.
    Finora del movimento orgonico sono arrivato a capire che è + un movimento pomicionico. Vieni all’ultima puntata, che il tempo stringe.
    Gina, te con le tue mani, meglio legartele alla testiera. Il movimento errorista lo devo digerire; mica m’è chiaro, neh.

  303. Ben grimm
    tu dici che la femmina è dischiusione di senso nell’intimità senza distruggere.
    Poi citi la femmina bachmann tra i tuoi miti. La stessa femmina bachmann di todesarten (cause di morte) che in quanto opera letteraria è pubblica dischiusione di senso, e guarda caso proprio sulle cause di quegli efferati, quotidiani delitti senza spargimento di sangue che avvengono nell’intimità, nel silenzio domestico dove le donne son manipolate e fatte a pezzi dall’altro copulare, e la loro dischiusione di senso monetizzata. Il senso dischiuso da Franza viene monetizzato dal marito psichiatra, lei distrutta. Il senso dischiuso da fanny viene monetizzato dal compagno scrittore, lei distrutta.
    Io ce l’ho con quelle femmine che si fan distruggere, con le donne che al conflitto non ci arrivano nemmeno, perché si fan fuori da sole, permettono agli altri di farle fuori e di succhiarle vive. Ce l’ho con gli uteri di rifornimento, con l’eterno femminino, con la crocerossina tanto lui cambierà, io lo posso far cambiare, col pozzo senza fondo, col principio di disponibilità ad oltranza, con la tetta cosmica, con l’incapacità di tagliare i ponti anche quelli emotivi. L’opera di sana distruzione comincia delle incrostazioni buoniste essenzializzate all’infracoscia , comincia da se stesse insomma e si, se del caso passa anche attraverso il sacrosanto diritto di difendersi a calci e pugni. Ma che basti una volta. Poi ciao ciao, lui diventa una brutta esperienza, tu più figa e attenta a chi ti dai, a cosa dai, tutto qui.
    Benn grimm
    l’internacional errorista è allegria, e stellette ninja e bang bang:)
    Quanto alle mie mani, cos’hai contro i massaggi?

  304. E se vieni presa da un raptus e mi scambi per uno dei quegli a me illustri sconosciuti manipolatori che citi quassopra? Di giugulare ce n’ho una sola.

  305. a gina:
    “Io ce l’ho con quelle femmine che si fan distruggere, con le donne che al conflitto non ci arrivano nemmeno, ecc.”
    Non vorrei dire, ma qui ci troviamo, al fin, perfettamente d’accordo.
    Anche perché è grazie a donne di conflitto che qualcosina, in quanto maschietto/allegramente/distruttore, ho imparato.
    Ma il problem

  306. il problem è che, trasversalmente, psichicamente, politicamente, viviamo tutti sempre di più in un’oscillazione estrema tra passività e (auto)distruzione, senza più riuscire a mantenerci nella posizione del conflitto che, comunque sia, non è comoda né innocua

  307. Questo è un altro paio di maniche.ben
    posto che per una femmina è sicuramente meglio dischiudere il proprio senso pubblicamente, magari affollando gli scaffali delle biblioteche e si spera (che è l’ultima a morire) anche il cerebro delle lettrici e dei lettori piuttosto che nutrire l’ego e/o il portafoglio o più in generale il mancipio dell’altro copulare aggratis o alla peggio lasciandoci le penne, il conflitto non è che sia un bene in se. Può anche essere cementizio, coattivo a ripetere, statico sterile e rutinario e irrisolto. Na chiavica insomma, e portare via un sacco di tempo al piacere anche quello del movimento orgonico a patto che non resti una messa in scena, estemporanea dico.

    Sergent
    mettila così, o/o: se ti massaggio non ti uccido:)

  308. ve la dedico và che vi farà bene
    io ci ho creduto e quello che mi rimane è la soddisfazione di avere osato ed esserci riuscita, di averlo sentito, e se l’ho sentito significa che è esistito e se è esistito io sono meno triste per i miei figli, ignari e innocenti, come me, quando non fui concepita che dall’inconsapevolezza.
    è l’unica cosa che posso lasciare loro in eredità, l’unica cosa per cui mi perdoneranno, l’amore, solo l’amore.
    io credo che la vita per chi osa tentare
    possa essere una gioia
    quale non è in mio potere d’intendere
    nè di attestare con le labbra.
    io credo che potrebbe dilatarsi
    il mio cuore di prima, finchè l’altro
    mi apparisse come la breve riva
    al confronto del mare.
    io credo che ogni giorno potrebbe essere
    come un’investitura
    e la pompa regale essere più facile
    di uno stile minore.
    non la triste apprensione che un cambiamento avvenga,
    nessun’ombra sul fiore
    nessun trasalimento per l’orecchio dell’ansia
    nè fallimento, nè condanna,
    ma certezze solari
    la piena estate dell’anima,
    remota ormai la sua era glaciale.
    questa visione meditata a lungo,
    diviene tanto plausibile
    che sembra vera l’immaginazione
    e immaginaria la realtà.
    meraviglioso sogno!
    quale ricchezza se
    la mia vita fosse stata un errore
    ora corretto da te !
    io scrivo e vado in apnea e un piacere intenso mi sale su per le cosce.
    ecco, a me la emili mi eccita, e devo dire ad andrea che ha labbra sapienti e la forchetta…ahhhhh, la forchetta
    gina, concordo su tutto nè e crdeo anche cheprima di confliggere bisognerebbe aver conflitto con sè stessi fino ad una resa senza vincitori o vinti, se si vuole che il conflitto con l’altro sia solo un testimoniargli la tua fragile onestà e non la tua paura.
    io comunque mi chiamo carla anche se da piccola mi sarebbe piaciuto chiamarmi selvaggia e da più grande mi sentivo una pantera ed ora che osservo il mio gatto, penso di assomigliargli molto.
    …ma siamo rimansti in pochi vè!
    mille baci
    la funambola

  309. scusate tutti, ma io a due giorni dallo spirare non ce la faccio proprio a proseguire come se niente fosse.
    credo che quello che avevamo da dirci non ce lo siamo ancora detto…eppure? Ma come facciamo con l’inevitabile fine.
    A un certo punto occorre una preparazione al fatidico momento supremo, affinché la fine non ci sorprenda, affinché l’amore che ci siamo dimostrati ci conforti e, quando giaceremo soli fuori da questa pagina, l’amore divino ci riscaldi anche nel gelo della tomba (sol perché un attimo prima ci avevamo creduto).

    fu queste tue parole mi hanno fatto bene e le faccio mio e le ripeto con te (e le mantengo al femminile): “io ci ho creduto e quello che mi rimane è la soddisfazione di avere osato ed esserci riuscita, di averlo sentito, e se l’ho sentito significa che è esistito e se è esistito io sono meno triste per i miei figli, ignari e innocenti, come me, quando non fui concepita che dall’inconsapevolezza.

  310. http://www.youtube.com/watch?v=6w2opANhfoc

    (O que será que será
    Que andam suspirando pelas alcovas
    Que andam sussurando em versos e trovas
    Que andam combinando no breu das tocas
    Que anda nas cabeças, anda nas bocas
    Que andam acendendo velas nos becos
    Que estão falando alto pelos botecos
    Que gritam nos mercados, que com certeza
    Está na natureza, será que será
    O que não tem certeza, nem nunca terá
    O que não tem conserto, nem nunca terá
    O que não tem tamanho.
    O que será que será
    Que vive nas idéias desses amantes
    Que cantam os poetas mais delirantes
    Que juram os profetas embriagados
    Que está na romaria dos mutilados
    Que está na fantasia dos infelizes
    Que está no dia-a-dia das meretrizes
    No plano dos bandidos, dos desvalidos
    Em todos os sentidos, será que será
    O que não tem decência, nem nunca terá
    O que não tem censura, nem nunca terá
    O que não faz sentido.
    O que será que será
    Que todos os avisos não vão evitar
    Porque todos os risos vão desafiar
    Porque todos os sinos irão repicar
    Porque todos os hinos irão consagrar
    E todos os meninos vão desembestar
    E todos os destinos irão se encontrar
    E o mesmo Padre Eterno que nunca foi lá
    Olhando aquele inferno, vai abençoar
    O que não tem governo, nem nunca terá
    O que não tem vergonha, nem nunca terá
    O que não tem juízo…)

  311. Adesso mi trovi la traduz. in ita perchè di portoghese io conosco solo il Porto.
    Fiorella sei già mia, chiudi il gas e vieni via.

  312. Fiorella sempre + vvvv
    Beh, se tiri in ballo queste voci dobbiamo metterci sulla poltrona comoda davanti al giradischi e aprire una bottiglia d’annata.

  313. grazie sergente per tutto quello di cui ho bisogno. Hai visto? a un certo punto nel video si vede anche Mick Jagger. Che grande prova d’amore!

    Che dirvi, domani è il penultimo giorno e mi farebbe piacere che si rifacessero vivi un po’ tutti, compresa missy e simona c.

    Vi sembrerà strano, ma ho iniziato a leggere l’enciclica di Benedetto XVI SPE SALVI.
    La cosa ancor più sorprendente è che sono d’accordo con lui: la speranza è fonte di salvezza; la speranza nonostante tutto, la serena ostinata speranza.
    Vi ricordate il film “sacrificio” di tarkovskij e il vecchio che annaffiava l’albero secco?

    Credo che la speranza crei in vita la vita eterna, anche se non ci sarà: dunque ci sarà!!!

    Per il fatto stesso di esserci stata continuerà ad esistere, la speranza, perché sono convinto che da qualche parte rimarrà questo universo in cui abbiamo abitato.
    ne abbiamo fatto parte anche su questa pagina.

    La speranza è il nostro anelito d’amore offerto al mondo apparso e scomparso ai nostri occhi in un battere di occhi.

    la speranza resterà, poiché la speranza riempirà il cosmo della nostra traccia; e se sarà una traccia d’amore, non moriremo mai, poiché tutto quello di cui hai bisogno è l’amore.
    per questo sono sereno e canto.

  314. Beppe è sbiellato, vi avevo detto chiaramente di non intingere quel funghetto nel suo beverone… Ecco il risultato.

    Anch’io voglio dedicarvi qualche canzoncina dolce, ma intanto ho tirato fuori il fazzoletto e mi sto soffiando il naso, “snif” e “sob”, e quando ben grimm detto la cosa si soffia il naso tremano le pareti, gente! E poi ho l’ultima puntata.

    Intanto, per ricaricarvi poeticamente. Questo:

    Patty
    http://it.youtube.com/watch?v=W_bmkZjazAo

    Per quando fate l’amore, questo:

    Tricky e Martina Topley-Birds
    http://it.youtube.com/watch?v=QWFYU-lCt5Y&feature=related

    Per vedere a cosa assomigliava il nostro lavoro con Stephan del Living, questo (Stephan compare intorno a 2.42, con coda di cavallo…)
    Living theatre workshop
    http://it.youtube.com/watch?v=E23FU0Eug_M

    Il movimento orgonico lo facemmo una volta sul binario della metro di Cadorna della linea 2 a Milano. La gente era esterrefatta. Da allora ho cercato di organizzarne uno ad ogni festa, con esiti quasi sempre disastrosi. Ma un paio di volte vennero fuori situazioni interessanti. Ultima puntata.

    Buonanotte folks. Ci ritroveremo prima o pi in qualche altro baraccio telematico, e nel caso migliore ci ritroveremo in carne ed ossa. Se vi viene anche a voi da leggere l’enciclica, l’effetto dura non più di otto nove ore, dopo passa tutto, e con una bella dormita, come diceva Jannacci, anche il cancro.

  315. Io la vedo così:
    Don’t you worry ‘bout what’s on your mind
    I’m in no hurry I can take my time
    I’m going red and my tongue’s getting tied
    I’m off my head and my mouth’s getting dry.
    I’m high, But I try, try, try
    Let’s spend the night together now
    Now I need you more than ever
    Let’s spend the night together now

    E ‘Honni soit qui mal y pense’

  316. THIS IS THE DAY!
    (questo signore è uno dei miei miti:)
    http://it.youtube.com/watch?v=cCn6CiF9ZSw&feature=related

    (Well, you didn’t wake up this morning because you didn’t go to bed
    You were watching the whites of your eyes turn red
    The calendar on your wall is ticking the days off
    You’ve been reading some old letters
    You smile and think how much you’ve changed
    All the money in the world couldn’t buy back those days

    You pull back your curtains
    And the sun burns into your eyes
    You watch a plane flying
    Across a clear blue sky
    This is the day
    Your life will surely change
    This is the day
    When things fall into place

    You could’ve done anything If you’d wanted
    And all your friends and family think that you’re lucky
    But the side of you they’ll never see
    Is when you’re left alone with the memories
    That hold your life together … like glue

    You pull back your curtains
    And the sun burns into your eyes
    You watch a plane flying
    Across a clear blue sky
    This is the day
    Your life will surely change
    This is the day
    When things fall into place

    This is the day your life will surely change
    This is the day your life will surely change
    This is the day your life will surely change
    This is the day your life will surely change)

    (marla glenn, un’altra voce per il sergent
    http://it.youtube.com/watch?v=BedarATHtE0

  317. Gina, hai naso.
    Trippa per trippa, qualcosa di diverso:
    Fai un salto qua. E’ una band indigena/ruspante/autarchica di ragazzotti ‘rapiti’ a cui ho registrato/mixato loro primo album negli studios His Master’s Voice che ho nella mia cantina.
    Ascoltali col cuore :-).

  318. Ciaoooo!

    In partenza per l’Algeria (bombe o non bombe) e in un momento che è un fermento in tutti i sensi, vi saluto, felice di aver condiviso questo spazio, e visto che si parla di canzoni ve ne mando una anche io, “you’ve got a friend”, interpretata da molti (ma la mia versione preferita è di James Taylor).

    When you’re down and troubled
    and you need a helping hand
    and nothing, whoa nothing is going right.
    Close your eyes and think of me
    and soon I will be there
    to brighten up even your darkest nights.

    You just call out my name,
    and you know wherever I am
    I’ll come running, oh yeah baby
    to see you again.
    Winter, spring, summer, or fall,
    all you have to do is call
    and I’ll be there, yeah, yeah, yeah.
    You’ve got a friend. (…)

    Un bacio a tutti!

  319. pepper
    naso? qualcosa tipo l’orecchio o il gusto?:)
    i tipi nn sono come dire il mio genere. cmq grazie per la segnalazione:)

  320. Gina, grazie a te della premura. Naso, tatto, gusto, udito e vista. Ti manca niente ;-).
    La musica si ascolta anche con la pancia, e a volumi naturali, dove ti risuonano le percussioni e i bassi.

  321. “E questa è casa mia, e qui comando io (nel baxter building).”

    Ed è giusto che abbia l’ultima PAROLA:

    …..

  322. Siamo stati naviganti
    con l’acqua alla gola
    e in tutto questo bell’andare
    quello che ci consola
    è che siamo stati lontani
    e siamo stati anche bene
    e siamo stati vicini
    e siamo stati insieme.

    Siamo stati contadini noi due
    senza conoscere la terra
    e piccoli soldati
    senza amare la guerra,
    ci hanno mandati lontano
    senza spiegarci bene
    e siamo stati male,
    ma siamo ancora insieme.

    Grandi corridori di corse in salita
    che alzavano la testa dal manubrio
    per vedere se fosse finita,
    allenati alla corsa
    allenati alla gara
    e preparati a cadere
    e a tutto quello che s’impara,
    innamorati della sera
    innamorati della luna
    conoscitori della notte
    senza averne paura,
    innamorati di quel fiore
    che non vuole mai dire:
    ecco, è tutto finito
    e bisogna partire.

    Ma ora è il momento
    di mettersi a dormire
    lasciando scivolare il libro che
    ci ha aiutati a capire
    che basta un filo di vento
    per venirci a guidare
    perché siamo naviganti
    senza navigare
    mai.

    Io la dedico al mio compagno, e a voi, questo incredibile sentire

    che sia l’amore tutto ciò che esiste e ciò che noi sappiamo dell’amore e può bastare che il suo peso sia uguale al solco che lascia nel cuore.
    arrivederci
    e
    grazie

    la funambola

  323. Ho fatto copia incolla a partire dal commento di Beppe del 27 novembre: fanno solo 110 pagine; insomma una sorta di dialogo in fondo platonico (senza corpi) ma con molto erotismo, tra le anime. Lo metto nel disko duro. Non si sa mai. Un giorno potrebbero ritrovarlo (tra 100 anni) e scambiarlo per un capolavoro letterario.

    Buone notti capodonnesche, pardon, capodannesche

  324. …sorry ben grimm ma riconosco la femmina dall’odore,

    Bella,
    che ci importa del mondo
    verremo perdonati te lo dico io
    da un bacio sulla bocca un giorno o l’altro.

    Ti sembra tutto visto tutto già fatto
    tutto quell’avvenire già avvenuto
    …scritto, corretto e interpretato
    da altri meglio che da te.

    Bella,
    non ho mica vent’anni
    ne ho molti di meno
    e questo vuol dire (capirai)
    responsabilità
    perciò…

    Volami addosso se questo è un valzer
    volami addosso qualunque cosa sia
    abbraccia la mia giacca sotto il glicine
    e fammi correre
    inciampa piuttosto che tacere
    e domanda piuttosto che aspettare.

    Stancami
    e parlami
    abbracciami
    guarda dietro le mie spalle
    poi racconta
    e spiegami
    tutto questo tempo nuovo
    che arriva con te.

    Mi vedi pulito pettinato
    ho proprio l’aria di un campo rifiorito
    e tu sei il genio scaltro della bellezza
    che il tempo non sfiora
    ah, eccolo il quadro dei due vecchi pazzi
    sul ciglio del prato di cicale
    con l’orchestra che suona fili d’erba
    e fisarmoniche
    (ti dico).

    Bella,
    che ci importa del mondo.

    Stancami
    e parlami
    abbracciami
    fruga dentro le mie tasche
    poi perdonami
    sorridi
    guarda questo tempo
    che arriva con te
    guarda quanto tempo
    arriva con te.

    …io non ti voglio parlare parlare ma , fra le ginocchia salire, io non ti voglio sfiorare sfiorare, io ti voglio amare…
    un bacio sulla bocca
    la funambola

  325. …ha il volto sconvolto io gli dico ti amo
    ricomincia da capo e’ violento il respiro
    io non so se restare o rifarlo morire..
    (Mina)

  326. (la fu!
    in effetti per una lanciatrice sentirsi dire “volami addosso qualunque cosa sia” è il massimo dell’erotismo, e dello sprezzo del pericolo:))
    abbrazz

  327. pepper trattasi di skianto alla cieca, di navigare a vista perdindirindina (ma ci starà mica provando a quest’ora, così, per noia, ora che non è proprio un belvedere, ora che il padrone di casa ha acceso tutte le luci, ora che ci scopa fuori, ora che il trucco è visibilmente sfatto e l’ascella del 430 kommento come dire irrimediabile, ora del perniente vago, sentore di sheba e stalla:)

  328. E’ incredibile!
    non è successo niente e il tempo si è fermato in questi 3 giorni eterni.
    succede così quando si muore?
    ci si confonde del tutto col tutto, come dicevo, offorse come in questo caso non succede niente?
    (ma non aveva ragione nemmeno l’ateo in questo caso)
    e allora la nostra speranza che la vita prosegua è una speranza vana, poiché è una certezza: la maledizione dell’esistenza.
    questo pone un bel problema. l’amore che credevamo ci legasse in un saluto, deve ora invece alimentarsi di qualcos’altro che si diluisce nell’immenso oceano dell’eterno.
    io, io vi amo.
    …e se Ben Grimm (La Cosa) fosse veramente il padre eterno?
    scusate ma Beppe è veramente sbiellato.

  329. colpa della congiunzione astrale tra fase hobart (regressione) e giorno della marmotta (conservazione ripetizione), per ora la marmotta vince, e siam fermi al 10. se hobart rimonta, fino a prevalere, la freccia del tempo comincerà a scorrere all’indietro e verremo inesorabilmente riassorbiti , reinfetati. Se invece vince la marmotta, saremo per sempre qui al dieci che in realtà è il quindici, sedici, ma sempre il dieci eternizzati, sempre uguali. alle 7 e 37 pepper ha appena detto che il vuoto è a rendere e le sconfitte rafforzano il carattere, io ho appena lanciato l’internazionale errorista e ben sta per dire tutto bene folks. Si potrebbe introdurre, tanto per fare casino e sconvolgere i piani di hobart e e della marmotta e di ben se ci ha messo lo zampino che ne so, qualcosa di arbitrario (progressivo), repentino umano, una mossa a sopresa una svolta, un barrito nel bel mezzo del gospel, un colpo di reni tipo il multiverso ucronico contaminato, qualcosa tipo sliding doors. Salva naturalmente, la mannaia del cupo mietitore:))

  330. Ne discutevo stamattina alle quattro con una russa che in preda a fumi irripetibili con una mano mi versava fiumi di champagne nella boccia da rosso, e con l’altra mi passava un coltellaccio sulla pancia ballando aretha franklin. Altra donna teutonica, di fianco, raccontava della sua schiena cyborg, di architettura della spina, dorsale e di come fosse ritornata fluida a forza di innesti di chiodi e molle in grecia. A un certo punto si sono prese a secchiate di ghiaccio, poi abbiamo concluso per il burro di yak. Babbo natale mi porterà del burro di yak e io Non dovrei essere sveglia ora, ma mi son chiusa fuori casa per colpa di un numero di targa e allora in queste patetiche condizioni post orgoniche e vogliosa unica voglia del mio letto: pit stop che mi serviva il doppio della chiave, il doppio dell’accesso al letto , e allora ho suonato alla porta impeccabile dell’impeccabile amministratore di stabili appena tornato dalla messa (che culo, se no sdomenicavo sugli scalini, i vicini erano dalla nonna), che ha insistito per offrirmi un caffé con biscottini di natale fatti a mano, e intavolato una impeccabile discussione sulla de-generazione. L’ho affrontato con rassegnato, disperato, impeccabile aplomb, un paio occhiali da sole ben piantati nonostante la cucina e come dire una discreta nausea, accentuata dal brasato con le cipolle che sobbolliva in angolo cottura sotto l’egida dell’impeccabile doppio-moglie dell’impeccabile amministratore, impeccabilmente natalizia e raddoppiata d’oro e maglioncino rosso e pantalone verde scuro (mentre le parlavo alla sua faccia si sovrapponevano renne, manzi, alci dell’ikea, cipolle, carotine, pisellini e alkaseltzer, tavoli operatori e ruote karmike e capoeire ). Cmq la risposta è Burro di yak.

  331. gina, tutto ciò nella cucina dell’amministratore di condominio di che città è avvenuto?

    E poi scusa: così grande e colta e…credi ancora in Babbo Natale?, ma non lo sai che non esiste?

    Esiste solo la Befana!

  332. nostalgia? :)
    …andrea s’è perso s’è ppperso e non sa tornaaare andrea s’è perso s’è pperso e nonsattornaree…

    vabbè mi sto chiedendo che registro mettermi addosso e mia mamma sta svaporando.
    cerca la sua mamma e il suo papà, vuol tornare a “casa”, che questa non è la sua casa.
    a babbo natale chiederei la “casa”, per mia mamma
    a me la forza di proteggerla dalla sua paura e di proteggermi dal buio quando la rabbia per la mia impotenza si confonde con la rabbia di non aver mai avuto una “mamma”.
    certo che la gina ci ha delle amiche simpatiche e desideri, come dire, alla portata.
    cioran è morto dello stesso male
    fanculo babbo natale e benedetto XVI
    cari baci
    la funambola

  333. La fu
    capire come muoversi nel mondo della tua mamma, accettandolo vivendoci dentro nello spazio e nel ruolo che ti sono concessi non deve essere facile, ma da quel poco che so della malattia è cosa da fare. Nella mia famiglia invece si muore o improvvisamente, d’estate, in vacanza e in montagna mentre ci si fa la barba, di questo mondo o ci si mette la camicia da notte, di questo mondo oppure dopo lunga malattia “fisica” in ospedale, per cui lo spazio di elaborazione, di accompagnamento “a casa” o non c’è del tutto per distacco improvviso, improvviso risucchio, improvvisa vacanza improvvisa degravitazione, o c’è a non finire per lento esaurimento fino ad estenuarlo questo stesso mondo grave, questo stesso registro fino ad estenuarla questa stessa parola, spesso a cavallo della stessa freccia, all’indietro.
    (dalla quarta di copertina di in senso inverso: nella california del 1998 il tempo scorre in senso inverso. a causa di un bizzarro fenomeno scientifico chiamato fase hobart i morti risorgono dalle tombe, diventano adulti, giovani adolescenti, infanti per poi tornare nel grembo da cui provengono. Le sigarette si fumano a partire dalle chicche, si saluta il prossimo con un addio e ci si congeda con un ciao)
    Baci (lo yak vive solo sopra i 3500 metri, s’accoppia in altitudine:)
    beppe
    babbo natale esiste ed è la moglie-doppio dell’Amministratore di condominio.

  334. Gina, ottimo il burro di yak con il gorgonzola stagionato, il tutto servito con i cavoli lessati in una cucina dove hanno appena fritto il merluzzo.
    Io sto facendo la lista di chi e cosa mandare al paese di babbo natale nel 2008, magari anche prima.

  335. Lista x il 2008, ma anche prima:
    · Il commercialista non lo pago più; che mi faccia causa.
    · Non compro + le lampadine a basso consumo; costano 5 volte e bruciano come le altre.
    · Metto il cemento rapido nella marmitta dell’auto di chi mi parcheggia davanti al cancello.
    · Spruzzo la penna stilografica sui vestiti di chi mi passa davanti nella fila alle poste.
    · Calpesto il ditone di chi è appeso alla sbarra del tram e gli puzzan le ascelle.
    · Metto l’urlo del mandrillo in amore nella cornetta a chi mi telefona x vendermi l’abbonamento di sky.
    · Compro solo fiori di plastica.
    · Mando una camionata di mattoni, scaricati in giardino, al mio vicino se non mette il silenziatore al suo cane.
    · Metto l’attack sui sellini dei ciclisti se li incontro su un marciapiede.
    · Starnuto sulle brioche esposte all’aperto sui banchi dei bar.
    · Non do + la precedenza di cortesia alle donne in auto.

  336. la fu, mi dispiace per tua madre.
    poi volevo dirti che ovviamente Benedetto XVII non mi può stare simpatico. Eppure quest’enciclica sulla speranza ho voluto leggerla e l’ho trovata abbastanza condivisibile in tanti punti teoretici, e onesta, nelle conclusioni non condivisibili.

    Io, Pepper, a babbo natale non chiedo più niente e nonostante le profusioni sull’astrologia di qualche post addietro, non leggo più nemmeno l’oroscopo. Quel che viene viene e tutto è di regalato.

    gina, lo so bene che babbo natale esiste. Eddai, che non lo so?!
    Quando ero piccino non ci credevo; credevo fossero i miei genitori che compravano i giocattoli. Poi un giorno proprio mentre mio padre stava per ammettere di essere stato lui a comprarmi la pista scalestrix sotto l’albero (non mi ricordo più neanche bene come si scrive) capii che avrebbe mentito e che babbo natale era una realtà concreta. Lui, mio padre mentì lo stesso, io lo ringraziai tanto, tanto per non deluderlo. Mi deluse, perché sapevo benissimo che usurpava il merito del santo. Da allora ho fatto finta di apprezzare il sudore della fronte di mio padre che, per farmi contento, sudava sette camice; in realtà lo disprezzavo perché faceva finta, faceva solo finta e fingeva bene anche il sudore! Sapevo che tutto il merito era di babbo natale e lui, lui faceva finta di sudare sette camice.
    Nella mia vita io devo tutto a babbo natale e una volta l’ho conosciuto anche personalmente. Aveva una bottiglietta di cocacola in mano e mentre firmava autografi ai fan che non c’erano, continuava a chiedermi di scrivergli una letterina, ma gli ho risposto che ora doveva portarli a mio padre i regali, visto che non lavorava più e io sì. Lui si è rifiutato perché mio padre non è un bambino e allora non l’ho voluto più vedere. E’ per questo gina che ne avevo negato l’esistenza: per rancore, ma lo so bene che esite. Ecché non esiste? Esiste, esiste!

  337. Brasatoni natalizi, ancora qui siete? e guardatevi, sempre più ringalluzziti alias sbiellati… Io non so come mai non posso neppure usare le mutandine di ben grimm, il pc me lo impedisce, mi vedrete nudo con il mio nome proprio, ma sappiate che non sono io, ma zagor.

    Ora, a parte gli scherzi: io tranne a dio, credo quasi a tutto: quindi qualcuno tiri fuori astra del 2008 o qualcosa di simile e annunci quel che ci spetta.

    Pepper, per i mattoni dal vicino, basta che mi chiami.

    In ogni caso, non so quale stregoneria avete fatto, ma i commenti vanno avanti: the comments must go on.

  338. è che tutti vogliono scrivere, perfino il papa, che “testimoniare” è più dura nè e la croce, la propria di croce nessuno la vuol portare.
    chemmefregammè se uno scrive delle belle cose, giuste , condivisibili, compassionevoli quando il fare contraddice impietosamente il dire, l'”essere”
    ah le parole, le parole!
    non c’ è rigore, non c’è pudore,
    non c’è vergogna nello srotolare tappeti di parole per coprire i pavimenti sudici e maleodoranti della storia.
    ma tu beppe sei fiducioso ed io una fiduciosa pessimista.

    che bellezza divina questo incontrarci così senza impegno, senza vincoli, senza aspettative, comodo comodo.
    magari domani io mi sono stufata nè ma tanto qua di “fedeli” io ne vedo pochi.
    ecco se dovessi lasciarvi sappiate che vi ho amato giusto il tempo di due parole, ma vi ho amato veramente e anche il fisico ne ha tratto giovamento.
    vi bacio eretico
    la funambola

  339. la fu, permettimi, ma non è detto che sia sempre così, che sia sempre la coerenza la prima, prima cosa per trarre degli insegnamenti.
    cosa diresti allora di nietzsche che tanto pensiero della sinistra ha fatto suo, cosa diresti addirittura di Marx che pur scrivendo del lavoro non ha mai lavorato e s’è fatto campare alla bene e meglio da un capitalista per quanto illuminato come Engels, cosa diresti di Heidegger che era nazista, cosa dire di San Franceso e Sant’Agostino prima che si convertissero, cosa dire di Galileo e del suo eppur si muove, cosa dire di Veronica Lario quando criticava suo marito, cosa dire di Garcia Lorca che scappò a Granada perché pensava lì di essere più protetto da amici fascisti,… cosa dire di D’Annunzio, Ezra Pound, Henry Miller che scrisse nel 1937: “l’uomo che tiene le armi in pugno ha il mondo ai suoi piedi, preferisco mille volte Mussolini a tutto l’impero britannico”, Kipling e Elliot, che auspicavano un ritorno a un sano autoritarismo, ma anche di Mascagni, Wagner, Malipiero, Luigi Russolo, Boccioni, Carrà, cosa dire di quello che non scagliò la pietra perché non era senza peccato…
    cosa dire la fu?
    la fu non te ne andare , hai sentito andrea inglese, il miracolo è avvenuto: non si muore più! e tutto sol perché con la speranza teniamo alta la fiammella della vita.

  340. ben, le mutandine di roccia saranno da lavare (era ora:))))
    vince la marmotta dunque, e siam fermi al dieci ma tra qualche giorno, tipo il 18 o il 19 in base alle normali coordinate spazio tempo freccia, giove dovrebbe entrare in capricorno. La lotta contro lo status quo si gioca dunque a livello astrale, tra chi sarebbe favorito dal transito, e chi no. Io cinturo il post di beppe delle 00.57 lo riempio di esplosivo e lo lancio nella tana della marmotta sorseggiando ritualmente a cup of tea col burro di yak tanto per allontanare i sospetti.
    (pepper un buona tattica coi poveri venditori telefonici è cercare di sindacalizzarli, dicendo che sai delle loro condizioni di lavoro, dello sfuttamento delle paghe da fame, dei soprusi. Registrano le telefonate, e i capi se le ascoltano: ti radiano subito dall’elenco dei potenziali acquirenti:)

  341. cara gina, lo vedi, coi tuoi discorsi hai fatto scendere i giorni ancora a disposizione da 3 a 2.
    non ho controllato le effemeridi, ma se dici che giove entra in capricorno ci credo e non ne gioisco, poiché mi è in opposizione (lo sai sono del cancro); pazienza, sarà ancor più stimolante.
    quanto alla cintura di esplosivo, ficcatela in culo, dice che fa godere un casino quando esplode, perché trasmette una sensazione fortemente espansiva (e liberatoria :-)
    quali sono i tuoi propositi per il 2008 come donna con la luna in ariete?

  342. che dire beppe, boh…certo che da una signora come la veronica non me la sarei mai aspettata una caduta di stile così eclatante come non mi sarei mai aspettata di veder discutere sull’ atto coraggioso e fiero di una donna che mette in piazza, e che piazza, i panni sporchi della sua intimissima intimità col nano, una cosa oscena, pornografica ,suvvia, “il nano e la bella”, in versione nazionalpopolare, senza un po’ di riguardo per le fasce deboli e per i minori.
    io, potessi permettermi una pagina di un signor quotidiano ci scriverei, ti amo da impazzire e il tuo cazzo è sublime a caratteri sostenuti.
    per gli altri non saprei ma ci dovrei pensare sù
    e poi in fondo quando mai si traggono insegnamenti da vite raccontate? le vite che ti fiatano vicine, quelle sì che “insegnano”, le altre son parole
    gli “insegnamenti” li hai dentro dentro di te, tutti, c’è un cazzo da fare.
    nego qualsiasi maestro perchè il maestro sono io, siete voi.
    questo anche deve essere cinturato, impiombato e lanciato direttamente alla marmotta nel mentre entro nel vortice violento della cccccccccttroga chiedendomi quanto costerà
    un etto di burro di yak.
    baci baci baci
    la funambola

  343. E così sia:)
    beppe. che il big bang sia finalmente un’”esplosione”di senso, che a interrompere la ripetizone sia finalmente una cosmogonica espansione/contrazione, di godimento:)

  344. no, gina, non “cosmogonica”, ma “orgonica”, quante volte te l’aggia di.

    un’orgonica espa/contra

    e come diceva jacovitti: ciccimanitù

  345. Ci facciamo arrosto la marmotta e usciamo dalla bolla temporale, sennò il cosmorgiasmo non lo raggiungiamo più.

  346. pepper…se il giorno posso non pensartiiiiiiiiiiiiiiiiiiii la noootte maledico te e quando infine spunta l’alba c’è solo vuoto intorno ammmè
    la notte tu mi appari immenso :)) invano tento di afferrarti ma ti diverti a tormentarmi
    LA NOOTTE TU MI FAI IMAPAZIIIIIR , la nottte MI FAIIIIIIIIIIIIII IMPAZZZZZIIIIIIIIIIIIIIIIIIR MI FAI IMPAZZIR
    io Cappone arrosto ripieno e che gli animalisti mi perdonino.

    Quello che veramente ami rimane,
    il resto è scorie.
    Quello che veramente ami non ti sarà strappato.
    Quello che veramente ami è la tua vera eredità.

    Il mondo a chi appartiene, a me, a loro
    o a nessuno?
    Prima venne il visibile, quindi il palpabile
    Elisio, sebbene fosse nelle dimore dell’inferno.

    Quello che veramente ami è la tua vera eredità.
    Quello che veramente ami non ti sarà strappato.

    La formica è un centauro nel suo mondo di draghi.

    Strappa da te la vanità. Non fu l’uomo
    a creare il coraggio, o l’ordine, o la grazia.
    Strappa da te la vanità, ti dico: strappala.
    Impara dal mondo verde qual è il tuo posto
    nella scala dell’invenzione, o nella vera abilità dell’artefice.

    Strappa da te la vanità,
    Paquino, strappala!
    Il casco verde è superiore alla tua eleganza.

    “Contròllati, e gli altri ti sopporteranno”.

    Strappa da te la vanità.

    Sei un cane bastonato sotto la grandine,
    una pica rigonfia in uno squarcio di sole,
    metà nero, metà bianco.
    Non distingui un’ala da una coda.
    Strappa da te la vanità.

    Come son meschini i tuoi rancori
    nutrìti di falsità.
    Strappa da te la vanità.
    Smanioso di distruggere, avaro di carità,
    strappa da te la vanità,
    ti dico: strappala.

    Ma avere agito, in luogo di non avere agito
    questa non è vanità.

    Avere, con discrezione, bussato
    perché un Blunt aprisse,
    aver raccolto dal vento una tradizione viva
    o da un bell’occhio antico la fiamma inviolata,
    questa non è vanità.

    Qui, l’errore è tutto nel non avere agito,
    tutto, nella diffidenza che fece esitare.
    vi amo
    la fu

  347. pepper
    adamo!:)
    in effetti, dopo + di un mese e ben 454 kommenti di klavikole, divani, cafungade dildi e pipe d’ogni ben (d’idio) non ci possiam certo lamentare della vacuità come dire, preliminare.
    vada per la griglia, che quella di marmotta è karne grassa.

  348. Fun, ti stringerò, giuro che ti farò male, la mia bocca rossa accenderò e un po’ ti brucerò.
    Cammina avanti vai, che adesso vengo anch’io, amore dai spingi sul gas.
    Il caldo della pelle mi fa veder le stelle, esplodi anche tu insieme a me.

    Phil, povera bestia! Facciamo invece quello che fanno i protagonisti del film.

  349. uh, uno che ha visto il film:)
    vorrai mica metterti all’asta, pepper;)
    (se non la piantate, tra adami e nade, cinturo e lancio nella mischia anche umberto balsamo:)

  350. Cara gina, la cosmogonia prevede che tutto sia partito dalla singolarità. E’ singolare, ma tutto era in un punto.
    Ci pensi? anche io e te.
    A quel tempo ti avrei potuto conoscere, ma eravamo tanto compenetrati che credevo di essere io (e invece eri te).
    Non poteva durare. Tutto in un punto, punto e basta.
    Non c’era spazio e allora, mi sembra fu la fu (ma non sono sicuro perché potevi anche essere te o io o pepper, nella singolarità), dicevo, fu la fu a dire che bisognava fare spazio, stare più larghi e spaziare, spaziare dalla letteratura alla matematica, dalla musica alla ragioneria.
    Poi qualcuno la fece grossa e innescò l’esplosione.
    Ti ricordi gina? Che botta!
    Quel giorno però eravamo felici.
    Tutto durò così poco…
    come un orgasmo appunto
    o come un’orgonica (non lo so)
    Ricordo che ti vidi per un attimo sparire, poi sparisti
    e ti ritrovo ora su questo blog dopo più di un milione di anni.
    gina, quanti ricordi!

  351. a questo punto della svolta cosmorgonica mi chiedo quanta vanità ci ho messo fino a qui, al quattrocentoepassapensieroinsemilibertà.
    io, che credo, “sento”, la vanità come la tentazione delle tentazioni, io provo una gran piacere nei ritorni che mi lanciate :)) , forse non vi voglio bene, forse sono solo vanitosa, molto vanitosa.
    e vi sono grata per avermi fatto da specchio, che bello “usarsi” così, senza impegno se non un picclo atto di fede, di fiducia.
    …sono sul romantico perchè il beppe mi scentra e a volte mi chiedo se ci è o mi fa, però a lui questa seduta lo sta prendendo mica male e questo c’èst trè bel e trè bon.
    mi viene la ridarolla perchè questa sera mi sento una figlia di Maria
    ridarolla è un termine da catechista.
    in effetti però spaziare per spaziare, spaziamo alla grande che capita poche volte di incontrare entità amanti dello “spazio”e dello ssssssssssccccpiazzzziammmènto.
    siete molto simpatici e amabili :))
    baci, ovviamente
    la funambola

    gina dì che la ricordi la botta, dillo, dillo, dildo :)))

  352. Uscieri…. Uscieri…. Vigili….

    Ci sono dei commentatori incrostati nel blog. Li vedete? Sono questi. Sono come cozze. Non si riescono a staccare. Se la godono. Citano canzoni da spavento. Parlano che non si capisce nulla. Vabbé… Lasciamoli tranquilli, tanto fra poco nasce barrakuda jesus e fa uno sfracello.

  353. cozza tassorate!
    :))))
    stai davvero bene in azzurro, ti dona e fa pandant con la forchetta
    bacio
    la fu

  354. Lo dildo lo dildo:
    che bbbbbbotta!
    Ma qui si assommano forme di vita, adami e nade e cozze e una non fa in tempo a minacciare umberto balsamo che in barba allo sciovinismo del carbonio già compare l’angelo azzurro, azzurrato con il sole e con la pioggia ti bagnavi sempre tu.
    Io per la conferenza mondiale sulla pace del 22 alle 7 mi prenoto la forma di vita francis con tanto di riciccia preliminare e pullulare batterico transpecifico di butterfly rabbit e delfini e inserti in cormorgonicomultitasking,. Se francis nel frattempo ha imparato a usare il cosone e cotanto altro, potremmo anche riuscire a spostare l’asse terrestre e stocazzo di contatore blokkato al dieci

  355. passerò la notte tra venerdì e sabato in aeroporto (ho già preparato i pattini) e sabato mattina io e francis gireremo “terminal II”, the global orgasm +annunciazione, foetus jesus, l’angelo azzurro ti ha annunciato in forma di barrakuda dunque ci si bekka al liquid gate, al check in/out, al check point, al diuti fi(s)ch, alla peggio (per te) in una bettola di porto:)

  356. Se tutti insieme facciamo la stessa cosa, possiamo cambiare il mondo.
    Bene.
    Così ad esempio se scopiamo tutti nello stesso momento, dico tutti davvero in quel preciso momento, in tutto il mondo, dico in tutto il mondo, il movimento ondulatorio, più o meno intenso, più o meno partecipato, mette in moto una trasmissione ridondante dell’oscillazione a doppia frequenza.
    Più o meno. Voglio dire, non è sicuro, ma dovrebbe funzionare.
    Dunque:
    la Terra comincerebbe a vibrare, leggermente, forse impercettibilmente, ma a vibrare. Ora: vivere con una leggera vibrazione sotto i piedi sarebbe semplicemente da sballo.
    Cammini e vibri, dormi e vibri, leggi e vibri.
    Ovviamente tante cose non si potrebbero fare più, come scrivere delle linee sul quaderno (verrebbero tutte storte), ma che importa.
    E’ l’apoteosi della teoria delle stringhe (o super stringhe).
    Secondo la teoria delle superstringhe, esistono delle superscarpe che con quelle superstringhe si possono allacciare.
    A parte gli scherzi, la materia vibra, e vibrando esiste, ora, se tutti scopassimo nello stesso momento, quella vibrazione, amplificata dal movimento ondulatorio e dal piacere orgasmico, trasmentterebbe la vibrazione dal micromondo (sotto la misura di Plank per intenderci) al macromondo e tutti saremmo più felici e più nessuno, dico nessuno, vorrebbe fare la guerra.
    C’è solo un piccolo problema e cioè che tutti dovremmo scopare in fase. Voglio dire: il movimento ondulatorio dovrebbe essere armonico e non sfasato (fuori fase).
    In questa malaugurata ipotesi si potrebbe generare il più grande terremoto della storia al cui confronto the big one sarebbe una carezza.
    Il rischio è elevato, ma…
    Possiamo farcela!

  357. ehmmm…beppe, nel mentre tu ti stringavi le superscarpe con la stringa supergalattica il ben e la gina…
    vabbè un sono cazzi miei.
    però ti faccio un appuntino, se scopassimo tutti quanti all’unisono sarebbe solo una scopata mondiale non una Amore Metafisico, così, che stasera son puntigliosa.
    io invece spesso mi chiedo quanto tempo avrei a disposizione per stringere la mano, presentarmi, piacere sono fu, a tutti gli uomini di questa terra.
    dunque, considerato che siamo una smiliardata e considerando un minuto a testa…mi fai il conto beppe che la matematica mi sfinisce?
    a me la storia della contemporaneità affascina fino al punto di credere che esiste solo ciò che vediamo, e questo è un limite, che io non ho scelto di avere, è il mio limite umano, il mio limite congenito.
    oltretutto, anche quello che vediamo, facciamo fatica , molto fatica a metterlo a fuoco.
    congenitamente presbiti, infinitamente miopi.
    siamo degli eroi.
    baci, sempre baci
    la funambola

  358. La fu!
    Niente popò di meno che fetòfila, sarei.
    In realtà la cosa mi prende più che altro dal pto di vista artistico.
    – The terminal è un film che mi è piaciuto assai
    http://www.theterminal-themovie.com/main.html
    – francis è un performer
    – il global orgasm si presta
    – foetus jesus, il prescelto, il barrakuda a venire, parla da un uovo plantonico, disancorato dal suolo dal ventre materno, fluttuante in acque internazionali. Non può che nascere prematuro ma in (un) terminal, e nel giorno della performance di francis e nel giorno del global orgasm, del solstizio di pace e magari chiamarsi victor jesus novorski
    Se riesco prima di partire ripasso, ma vi saluto ora, brava gente: è stato un piacere:)

  359. Grande Beppe: mi è piaciuto davvero il pezzo sulla scopata mondiale (l’amore metafisico lo lasciamo ai sassi), magastringhe comprese: era anche una vecchia idea di Bianciardi, su come mettere in ginocchio il capitalismo: chi fa l’amore non lavora, appunto.
    Ciao Gina, salutaci Francis e speriamo che l’allungo enduri.
    Ciao Fu, satti bene e non cornificare a capodanno, che senno’ cornifichi tutto l’anno
    Ciao Sergent: certo che alcuni si divertono davvero; l’autista e le maestre argentine sono gli “eletti” di una bella civilità, che ora l’invidia generale lincerà pubblicamente. Hainoi. Se potessimo salire sul bus giusto!
    Andate a vedervi gli arcangeloni belli d’home page.

  360. Eravamo partiti un po’ disorientati, poi la Stulticia c’ha illuminati.
    Un commiato musicale.
    Au revoir

    PS: Ben, visti gli arcangeloni ma quelli non li clikko manco con i guanti d’amianto.

  361. “Ciao Fu, satti bene e non cornificare a capodanno, che senno’ cornifichi tutto l’anno”

    una sintesi perfetta…e uno scivolone imperdonabile ma da com passionare

    baci a gina e alle donne senza palle

    la fu

  362. “Ciao Fu, satti bene e non cornificare a capodanno, che senno’ cornifichi tutto l’anno”

    sintesi perfetta…e scivolone imperdonabile ma da compassionare.
    ahhhhh se potessimo salire sul bus giusto, che poi, se giusto non è, basta scendere, ma mai in corsa.
    baci a tutte le gine rigorosamente senza palle!
    la funambola

  363. Ve lo voglio proprio dire: parlare con voi m’è servito. L’esperienza su questa terra è stata edificante e ora mi sento pronto ad affrontare l’ignoto.
    Questo misero pianeta è in fondo bisognoso d’amore sopra ogni cosa e qui, per la prima volta, ho imparato ad amare.
    Domani mattina di buon ora me ne partirò sulla mia navicella spaziale con la quale giunsi su questo blog dopo un’odissea intergalattica durata dieci anni (i vostri anni solari), oltre tre secoli fa.
    L’ho sempre tenuta nascosta in cantina, la navicella. Si chiama Santa Maria.
    Non sono più abituato alla solitudine degli spazi siderali e così, anziché il vuoto, il vostro ricordo sarà la mia unica compagnia mnemonica, ovviamente insieme al computer di bordo “chicco”.
    Viaggerò senza mèta e senza potermi muovere troppo poiché la cabina di pilotaggio è abbastanza piccola. Sono sicuro che incontrerò uno degli infiniti mondi dove poter ricominciare e insegnare la buona novella (quella dei tre porcellini), consapevole che il tempo gioca a mio favore.
    Io che sono immortale e che sono condannato a testimoniare l’eterno gioirò insieme al vostro nome ai confini del cosmo conosciuto alle porte di Orione.
    Ora ve lo posso dire, il mio nome è Cronos (Beppe per gli amici di questo misero pianeta) e la mia età è di appena due paradisi.
    Vi lascio anche il mio indirizzo (è vero) per non avere rimorsi e rimpianti:
    giolazza23@libero.it
    con questo mi raggiungerete in tutto il firmamento.
    Ecco, tutto è davvero consumato e io, io sono tranquillo.
    Auguratemi buon viaggio, ma dentro di voi.

    Io vi saluto con una canzone e vi benedico.

    http://www.youtube.com/watch?v=GevPMERdHTo

  364. questo lo dedico ad una persona qui che mi è curiosamente cara
    “l’avanzamento del lavoro di un pittore andrà verso la chiarezza: verso l’eliminazione di tutti gli ostacoli tra il pittore e l’idea, e tra l’idea e l’osservazione. Come esempi di tali ostacoli, menziono (fra gli latri), la memoria, la storia o la geometria”
    …del lavoro di un poeta
    …del lavoro di uno scrittore
    …del lavoro di una donna
    …del lavoro di un uomo
    …del lavoro dell’umanità tutta, suvvia
    ..e poi mi piaceva avere l’ultima parolina.
    baci
    la fu

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Andrea Inglese (1967) originario di Milano, vive nei pressi di Parigi. È uno scrittore e traduttore. È stato docente di filosofia e storia al liceo e ha insegnato per alcuni anni letteratura e lingua italiana all’Università di Paris III. Ora insegna in scuole d’architettura a Parigi e Versailles. Poesia Prove d’inconsistenza, in VI Quaderno italiano, Marcos y Marcos, 1998. Inventari, Zona 2001; finalista Premio Delfini 2001. La distrazione, Luca Sossella, 2008; premio Montano 2009. Lettere alla Reinserzione Culturale del Disoccupato, Italic Pequod, 2013. La grande anitra, Oèdipus, 2013. Un’autoantologia Poesie e prose 1998-2016, collana Autoriale, Dot.Com Press, 2017. Il rumore è il messaggio, Diaforia, 2023. Prose Prati, in Prosa in prosa, volume collettivo, Le Lettere, 2009; Tic edizioni, 2020. Quando Kubrick inventò la fantascienza. 4 capricci su 2001, Camera Verde, 2011. Commiato da Andromeda, Valigie Rosse, 2011 (Premio Ciampi, 2011). I miei pezzi, in Ex.it Materiali fuori contesto, volume collettivo, La Colornese – Tielleci, 2013. Ollivud, Prufrock spa, 2018. Stralunati, Italo Svevo, 2022. Romanzi Parigi è un desiderio, Ponte Alle Grazie, 2016; finalista Premio Napoli 2017, Premio Bridge 2017. La vita adulta, Ponte Alle Grazie, 2021. Saggistica L’eroe segreto. Il personaggio nella modernità dalla confessione al solipsismo, Dipartimento di Linguistica e Letterature comparate, Università di Cassino, 2003. La confusione è ancella della menzogna, edizione digitale, Quintadicopertina, 2012. La civiltà idiota. Saggi militanti, Valigie Rosse, 2018. Con Paolo Giovannetti ha curato il volume collettivo Teoria & poesia, Biblion, 2018. Traduzioni Jean-Jacques Viton, Il commento definitivo. Poesie 1984-2008, Metauro, 2009. È stato redattore delle riviste “Manocometa”, “Allegoria”, del sito GAMMM, della rivista e del sito “Alfabeta2”. È uno dei membri fondatori del blog Nazione Indiana e il curatore del progetto Descrizione del mondo (www.descrizionedelmondo.it), per un’installazione collettiva di testi, suoni & immagini.
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