Da: L’equilibrio nell’ombra (2007)
di Nicola Ponzio
Dalla sezione Oscillazioni
Gelsi e il prato un miracolo,
nel gesto di riempire con il cielo
la distanza della carne. L’esile
materia più gelosa.
Scegliere nel nome
di ogni cosa la più giusta decisione.
Credere è questo.
Allontanarsi da sé per ritrovare
la scrittura della vita
in una gioia da disperdere.
***
Nuove tracce
e talee.
Oscillazioni che germogliano
sui nomi
alimentandone i dissidi.
Le originarie soluzioni
nel circuito
luminoso che determina la caccia.
***
Dalla sezione Gli invisibili
Volpi, corvi e feci tra felci ed Holzwege.
La comunione dei beni nel silenzio
del bosco si trasforma, a volte,
in un concetto più tangibile.
***
Voglio parole forti.
Concrete.
Simili ad un seme che s’infila
nella crepa
di una ripida parete di granito.
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Negli occhi meridiani
della lepre
sognare di parlare
dell’amore,
con l’astore crudele e silenzioso.
***
Dalla sezione Matrici
Bere dalla bocca degli dei
senza mai nominarli
o includerli
nei luoghi della nostra parsimonia.
***
Nel corpo la parola
è la fornace
primigenia di una fredda decisione.
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Dalla sezione La pagina, il fuoco
Lucidi nei testi che contemplano
radiosi l’orizzonte.
Mai opachi o confusi nel dividere
i quattrini vinti al fuoco
per scommessa.
***
L’esperienza e la torba.
L’angelo che ci costringe ad una lotta
nella cantina,
dove i libri si annidano, –
si tarlano
di nuvole,
di corvi.
***
Una poesia che non ci sappia provocare
si smentisce nell’alone
derisorio
di un pensiero inappetente.
***
Meglio gli scacchi che esaltarsi
per le mezze verità dei merlettai.
Riannodano nel canto per se stessi
le parole dette piano agli impiccati.
***
Le sculture del fuoco sono azioni
indefinite
nella trama di un linguaggio che si limita
a precederle nel loro divenire.
Nicola Ponzio è nato a Napoli nel 1961. Vive e lavora a Torino.
Poeta e artista, ha esordito pubblicando suoi testi poetici in varie riviste letterarie italiane tra cui Nuovi Argomenti, Galleria e Atelier.
Suoi versi sono presenti in diverse antologie, ultima, Il presente della poesia italiana, a cura di Carlo Dentali e Stefano Salvi. (Lietocollelibri, Como 2006).
Ha pubblicato le seguenti raccolte poetiche: Gli ospiti e i luoghi (Nuova Editrice Magenta,Varese 2005), L’equilibrio nell’ombra (Lietocollelibri, Como 2007), l’e-book Esercizi del rischio (Biagio Cepollaro E-dizioni, 2007).
(Immagine: René Magritte, “L’épreuve du sommeil”, 1927)
che potenza questi versi. sono un fuoco d’artificio, la crepa che ci spacca dal mondo, un cortocircuito tra la carne e il traslucido.
complimenti nicola.
Mi piace la luna malva della scrittura, il sentimento di mordere l’erba, i gelsi sono la raccolta delle parole.
Insolita immagine e bella “negli occhi meridiani,
della lepre
sognare di parlare
dell’amore”
Uomo nella natura, all’incrocio della solitudine amorosa e del luminante animale;
animalità nell’amore, la luce cambia dagli occhi animali al cuore del uomo.
Grazie, Franz.
Qui c’è solo da leggere e rileggere. Una grande voce fuori dal coro.
fm
Una notevole vigoria epistemica, in queste liriche. una cosa mi ha colpito: la capacità di riannodare i fili concettuali del discorso, pur proponendo continue digressioni e contrappunti di idee. Grande maestria compositiva…
ciao
Apolide
Si dice che la parola non può dire, che è meglio tacere, e invece la parola può dire e scegliere; decidere il nome di una cosa è un gesto che incide e non che scivola sopra. Il nostro mondo è inutile dirlo è un dire, un verso, e si può parlare di tutto senza timore di non raggiungere. La trama del fuoco precede nel linguaggio la sua immagine che muta.
Cari amici, grazie. Se avete usato parole così pertinenti significa che la mia ricerca poetica, nonostante le digressioni e i contrappunti di idee (come dice giustamente Apolide), comincia ad assumere una sua trasparenza e leggibilità. E questo non può non divenire un incitamento ulteriore alla scrittura.
Un ringraziamento particolare a Franz, che ha creduto in questi miei testi.
Nicola Ponzio
Grazie a te, Nicola.
Un caro saluto,
Franz
una sintesi straordinariamente bella, per potenza evocativa, per riduzione della complessità infinita dell’umano.
Nel corpo la parola
è la fornace
primigenia di una fredda decisione.
…voglio parole forti…
non avresti potuto fare descrizione migliore sul significato e il valore della Parola.
grazie
jolanda
Nicola Ponzio è un poeta forte ed entropico. unisce immagine e vissuto. una gran voce. da ascoltare.
un abbraccio