Francesca Tini Brunozzi : poesia
Nella mano destra ho l’uovo di pasqua
nella sinistra la bomba a mano
C’è un melograno nella mia tasca
Non voglio un uomo ancora
voglio un uomo al giorno
Non voglio un uomo nuovo
Non voglio medici di torno
voglio un giorno nuovo
Nella mia stanza ho un uovo e un uomo
in mezzo al cuore, nell’uovo, un uomo
Nella mia pancia c’è l’uovo solo.
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bellissimissima.
b!
Nunzio Festa
L’uova ha una forma perfetta, inserita nel o che si arrotonda, che va a scoppiare, una forma che nasconde un’altra forma tonda, una forma gravida, no?
Ciao, effeffe, grazie per la poesia offerta
Parrebbe un gioco, una filastrocca per bambini.
Alle volte sembra che gli archetipi si combinino da soli, magari mascherandosi, quasi che chi scrive ne sia agito.
è semplicemente Meravigliosa!
la rotondità di quell’uovo,
oltre che invitante
è vita.
un bacio a effeffe e complimenti a Francesca!
:-)
Ah che poesia fresca Francesca!! Grazie!!!!!
fem
bella bella bella!!!
Auguri.
sembra uno di quegli ovetti durissimi, ricoperti di glassa zuccherata con dentro il cioccolato fondente!
mangerei anche la sua ombra!
perdonate la mia golosità!!!
Ma… Capuche e Capucceto Rosso non sono la stessa persona? La trama si infittisce.
(e scusi l’OT l’autrice, che a commentare poesie non mi sento qualificata)
véronique v: è vero, sono tre oggetti, in tre versi, tre oggetti diversi, ma tu suggerisci che è lo stesso oggetto che si trasforma, cambia mantenendo la stessa forma.
Hai presente i giocolieri che fanno girare le palle da una mano all’altra? mi sembra quel gesto. Così l’uovo della festa contiene la sorpresa come pure il melograno simbolo della fertilità assomiglia a una bomba a mano che contiene semi da far esplodere.
Chapuce: sì, a me viene voglia di allungare la mano per toccare l’uovo.
Grazie a effeffe per questa chiara icona, mi emoziona molto lì dov’è.
Cappuccetto rosso: questo ovetto è davvero tosto, si capisce, però bello che sia lo zucchero a dare la durezza, ti ringrazio.
mi piace anche l’idea che se ti mangi l’ombra l’uovo non c’è più.
guarda bene, se togli l’ombra che l’uovo proietta sul piano e porta su di sè, l’uovo è scomparso.
Delicata e spietata. Grazie Francesca.
Silvio B.
cerco che oggi una donna si trova a combattere per tutto ciò che vuole e che non vuole. allo stesso tempo. e questo uomo poi, lo fabbrichiamo?
@Francesca,
Grazie, l’interpretazione del mio commento mi ha fatto piacere, tanto più che corrisponde alla mia immaginazione. Leggendo la poesia,vedo una bambina che gioca con la palla all’ombra di un muro.
Sognavo anche una bambina che gioca con le bambole russe.
Ciascuna bambola porta in grembo un segreto unico: maternità affascinante.
La poesia mi ha fatto pensare alla maternità, come tu dici con bellezza:”fertilità assomiglia a una bomba”, è anche il rovescio della maternità.
Grazie per aver riposto al mio commento.
ciao Francesca,
è molto bello che tu abbia interpretato i nostri commenti!
Cappuccetto rosso è ancora piccolina e si ferma a ciò che vede, all’impatto visivo, come i bambini.
ma anche questo serve.
Baci
mi suggerisci un gioco delicato di introspezione/introiezione, mi viene fame di cose buone, pane caldo con l’uovo in camicia, burro fresco, palato caldo e fame primigenia. La mamma, il Bene ed il Male. La lotta tra i due Poli un teatro cosmico, il ventre e le mani dell’uomo sono piccoli teatrini dove questa pièce viene rappresentata. Il Cuore è il crogiolo dove tutto posso ricimporre. A partire dal pane caldo e dalle carezze mancanti. Grazie, sorellina
Bruno: la lotta tra i due poli, è vero!
la mano destra – che riceve (l’uovo) – è maschile
la mano sinistra – che dona (la bomba) – è femminile.
grazie fratellone alchemico.
e nel dirlo mi emozioni
che con l’ uo[v/m]o
e intorno all’uo[v/m]o
noi gallinelle
facciam rivoluzioni!
cara Francio,
bellissima la tua poesia.
un bacio
Nella mia stanza ho un uovo e un uomo
Cara Francesca, grazie! Molto molto bella.
Ti presento un uomo uovo, sarebbe l’ideale, ma, come tutti gli uomini, è molto fragile ed ha il vizio di cadere e di rompersi in mille pezzi.
Humpty Dumpty sat on a wall.
Humpty Dumpty had a great fall.
All the king’s horses and all the king’s men
Couldn’t put Humpty together again.
c&c
Antonio Gramsci, nei ‘Quaderni dal carcere’ (capolavoro della letteratura italiana tout court) si sofferma sull’uomo nuovo: è l’uomo nuovo del capitalismo fordista: e non si tratta di un individuo così diverso dall’uomo nuovo del comunismo sovietico!!!
Me la ricordavo forte, e mi ha fatto piacere ritrovarla.
Come al solito, hai il dono della “chirurgia” poetica.
E il lampo di magnesio alla fine.
Forse stiamo festeggiando un decennale di letture ad alta voce.
Bah, non so.
Però, baci
fr.
@così&come
grazie per l’uomo uovo Humpty Dumpty e la canzoncina, se sei d’accordo, la regalo Giuseppe Iannozzi che dice “Parrebbe un gioco, una filastrocca per bambini”.
Ho gradito molto il suo “Parrebbe” perché non dice nulla di ciò che è.
grazie a tutti e due!
@Francesca Genti
cara Francio, grazie a te! ora corro a leggermi le tue poe e poi ti dico! umbacio
Si nasce fra le braccia di un “medico qualunque” diceva Giovanni Testori… Francesca dice la stessa cosa nella sua circolarita’, mi pare, parlando del rifiuto di “medici di torno” (/turno).
Bella, bellissima poesia…
SATISFACTION
(M. Jagger/K. Richards) Recorded May 10 – 13, 1965. Released first as a US single June 5, 1965, then released on Out Of Our Heads.
Lead Vocal: Mick Jagger Electric Guitars: Keith Richards (lead) & Brian Jones Drums: Charlie Watts Bass: Bill Wyman Background Vocals: Keith Richards Tambourine: Mick Jagger
ps
che soddisfazione questo post(o) !
Grazie Francesca!
effeffe
@effeffe
grazie a te che mi ci hai posto!
questo post(o) dà soddisfazioni anche me
voilà
Bomba, uovo, melograno, uomo. Uomo, giorno, giorno, giorno, uomo. Un uomo al giorno. Ma anche un giorno all’uomo. Bella, ciao. O “bella ciao”. L’uovo non resta da solo giorno dopo giorno.
grande francesca…
mi fa piacere vedere la tua gioia…
un testo con quest’uovo che carambola fra le parole!
bello brava!
un bacio e un grosso complimento danzio!
;)
Un uovo al giorno…
Mah..forse troppo.
Eppure certi inglesi..
Ti leggo all’ombra di Castel dell’Ovo (Napoli).
Davanti a me ho un vulcano pieno di fuoco, tanto affascinante
quanto pauroso.
E pensando alla tua piccola opera (piccola ma piena ed energetica
proprio come un uovo) mi viene in mente la parola TRASFORMAZIONE
e poi subito dopo METAMORFOSI, qualcosa che cambia, qualcosa
che non cessa di mutare e per questo è viva.
Un concentrato di forza e di energia racchiuso nell’oscurità
di un involucro ( corpo/bomba).
Che poesia ricca!
Apparentemente semplice eppure densa, piena, concentrata.
Ti consiglio la lettura di “Uovo alla kok” di Aldo Buzzi
Un abbraccio affettuoso
Michele
Brava, Francesca. Non so commentare poesie, ma posso ascoltare quel che la tua poesia suscita in me e provare a raccontarlo. Immagini: la prima, una totalita’ conclusa, l’uovo, la bomba a mano, il melograno, la pancia. La seconda immagine e’ influenzata dai quattro oggetti, ed e’ l’immagine di qualcosa che sta ‘in bilico’, che sta diventando qualcos’altro. La terza, e’ quella di una lotta, condotta con molta eleganza, ma in modo inesorabile, ed e’ una lotta tra cio’ che puo’ rinviare continuamente a qualcos’altro e cio’ che si fa strada per essere radicalmente nuovo.
Abbracci, M.
@el molo
@Morena
@Carlo Molinaro
“oggi una donna si trova a combattere per tutto ciò che vuole e che non vuole. allo stesso tempo”, “una lotta, condotta con molta eleganza, ma in modo inesorabile” è la lotta della poesia, “O bella ciao”, la lotta “tra cio’ che puo’ rinviare continuamente a qualcos’altro e cio’ che si fa strada per essere radicalmente nuovo”.
grazie amici cari!
brava Francesca!
E’ molto bella e…molto intima! L’uovo, l’uomo, la stanza, la pancia, il cuore!
Un abbraccio forte!
Goria
Una poetica racchiusa in un guscio; parole che erompono e che gridano : FUORI DAL GUSCI ! Brava Fra
Ovviamente intendevo… FUORI DAL GUSCIO!
stasera ho mangiato l’uovo sodo.
così compatto il bianco, sgusciandolo piano….
Molto bella. Già partire con una cosa nella mano destra e una nella mano sinistra ha un grande impatto. Ai tempi in cui scoprivo la poesia e mi suonava forte come in seguito mai più (16-17 anni), mi ricordo un poeta che faceva anche lui così con le mani, Yvan Goll. Mi piace come in questa tua poesia tutti gli oggetti sono una bomba, una compressione di energia latente, e il virtuosismo con cui li tieni nell’equilibrio di un gioco. Abbravaaaaaa!!!
@Anna Lamberti-Bocconi
cara Anna, sono felice che ti piaccia. Grazie per Yvan Goll, me lo studio, vedo come fa lui. Perché anche io sono convinta dell’importanza del fare con le mani, l’amore, la magia, le preghiere, i giochi, i miracoli.
Ciao Francesca, complimenti.
Come va con Guido? Con tutte queste cose che scrivi rotonde non ci capisco un granchio. Anzi un granchio temo di averlo preso io, con questa tastiera giapponese.
E il raffreddore.
Abbiamo conosciuto a Figline Valdarno quelli del Caffé Giubbe Rosse di Firenze, e ho assistito a una performace di Marino Mori, veramente coinvolgente. Te ne parlo. Ce ne parliamo. Possibili jam session Vercelli-Novara-Firenze?..
ciao, mi piace molto questa tua poesia. Mi fa un po’ di vertigine, sembra tutto lucido e circolare – un pensiero che si rincorre – e invece niente sta fermo, e ogni parola fa un cerchio nuovo.
E’ un ghirigòro, ma con un disegno nitidissimo! Grazie
marusja
@marusja
mi piace l’idea del ghirigoro preciso, da bambina mi piaceva giocare allo spirograph ma credo perché si potessero combinare i colori delle biro. (http://en.wikipedia.org/wiki/Spirograph)
il tuo commento mi ha rinfocolato l’affetto per un’ottava che è pubblicata nel mio e-book Brevi Danze uscito nella collana di Inediti e Ristampe POESIA ITALIANA per Biagio Cepollaro E-dizioni (http://www.cepollaro.it/poesiaitaliana/Inediti.htm), poesia e già pubblicata da Cepollaro nel quaderno II 2003 Poesia da fare.
(grazie Biagio)
la metto qui:
ps: Vanchiglia è un quartiere di Torino
Si avvolge dentro la testa a spirale
il suono di questo nome – Vanchiglia –
poi vedo: tu che aggiri quelle scale
di casamento buono di famiglia;
lo stesso smarrimento elicoidale
di porpora, di interno, di conchiglia
sconvolge la mente (come per caso)
poi sento il sangue che cola dal naso.
è un gioco?
le mani, la tasca, il cuore e la pancia ………..sono luoghi
l’uomo, l’uovo, la bomba e il melograno………..sono mezzi
il giorno nuovo……….è ciò che ognuno si aspetta dal gioco della vita che è singolare per tutti nelle infinite combinazioni di mezzi e luoghi
E’ bella e dura come un gioco
Un bacio,
Sabina
Auguri !!!!!!!!!
@Sabina
come sempre mi lasci stecchita, sorellina.
grazie per il tuo acume giocoso, la tua lucidità divertita.
e grazie per gli auguri!
un bacio
@peter e giada
ciao Peter, ho incontrato Giada ad Ameno all’Asilo Bianco.
è stato quasi un colpo, pensavo fosse con te a Prato.
Possibili jam session Vercelli-Novara-Firenze? Facciamole!
raccontami che fai laggiù.
a presto,
Fra
eggcellent. with no further eggsplanation.
how’s your egg-o?
semplice la foto
complessa la poesia…
@Bees Are
my egg-o is blowing up just in the left hand…
tnx u bizarre!
Fecondità.
Sta qui dentro la tua ispirazione. Ma ci sta stretta, tracima. O forse invece la fecondità ha pareti troppo vaste, e ti smarrisci. Ti piace smarrirti, e confonderti, e giocare a nascondino. Già: cercare, essere cercati.
Un augurio grande: sentirti leggera, dentro la pancia dell’uovo.
Auguri e brava. Col “Bimbi” non ho mai fatto le uova, ma sono sicuro che se ci provi tu, scriverai una bellissima poesia o forse una raccolta…La copertina te la regalo io.
fiorenzo
Tanti auguri francesca….
olè OLè OLè
@fiorenzo
ciao fiò, devo iniziare questo poemetto che si intitola Non ho Bimbi, devo proprio farlo.
oppure mi compro il Bimbi e comincio a produrre maionesi, salse tonnate, bagnetti verdi a manetta.
ma visto che la copertina ce la metti tu, io scrivo il poemetto.
grazie!
Mentre ìtero gli auguri, rimpolpo anche il commento di qualche giorno fa che – ci tenevo già ieri a specificartelo – parlava di “chirurgia” proprio nel senso di “lavoro della mano”, di quella cura e precisione particolari che si temprano passando dal cuore.
ciarea, madamin e viva la 5piotte!
@mrfijodor
belìn belàn bellalì
@francesco brug
@véronique v
ciao frisio, come dicevo a véronique v,
mi va l’idea che gli oggetti siano tre e le mani due.
Un gioco da giocoliere.
Vediti che bello questo San Francesco giocoliere di Francesco De Molfetta, è qulcosa che mi piace pensare vicino a questa poesia.
http://www.duetart.com/dentro/gallery/Ingrandimenti%20foto/Fra%20me%20e%20te/S%20Francesco%20giocoliere.htm
ciarea monsù (e ciao vév)
brava VOn e tanti auguri duri e puri per una felicità che duri
Paolo
fra l’uovo e l’uomo c’è tutto il vUOto di quella sillaba UO UO UO. Come dice una commentatrice, la donna deve ancora combattere sia per affermare che per negare. molto penetrante. brava francesca e tanti auguri di buon compleanno! brava
Davvero incredibile: leggere questi versi è come avere qualcosa di avvolgente che ti gira intorno… tanto che dà quasi la sensazione di essere proprio all’interno di un uovo.
Un bel concetto quello di UOVO, tanto denso di significati e di sensazioni fisiche e tattili (è buffo ma finora non ho mai utilizzato uova nelle mie opere: anzi, solo una volta, per descrivere una pioggia “… iniziò a piovere e si ritrovò nel bel mezzo della piazza bersagliato da goccioloni grandi come tuorli d’uovo che gli colavano tra le orecchie e il collo.”)
Con questo scambio di uova, anche se il mio era “rotto” ti auguro un felicissimo compleanno!
Un abbraccio
Carla
@rosaria
sono convinta anch’io che “la donna deve ancora combattere sia per affermare che per negare”, come sono convinta che abbia, da sé, tutto ciò che serve per combattere e resistere nel combattimento, il corpo, la voce prima di tutto. Io credo davvero nel potere eversivo del far sentire la propria voce, in senso poetico, lirico. Grazie Rosaria!
@Carla
tornare dentro all’uovo, fare quest’esperienza nucleare, era ciò mi interessava come conclusione di questa poesia, e grazie a te lo comprendo ora.
E’ il tema della solitudine, prima ancora dell’abbandono.
E’ il risultato dell’avere trovato su di sé il bersaglio di di tutto l’eros proiettato fuori, di aver trovato dentro sé la potenzialità non solo di sopportarlo ma di viverlo. Un abbraccio
Arte non ho e dalle mie antiche uova due bimbe belle nacquero, periture, ahimé, mentre non lo saranno le tue parole gravide – sempre- di molti significati.
L’arte è la bimba bella che tu sai partorire: felice l’uomo che è dentro il tuo uovo, dentro il tuo cuore, dentro la tua arte, o donna feconda e imperitura.
L’ammirazione sororale è il dono che ti faccio per il tuo compleanno.
Sei sempre suprema in ciò che fai!!!! Auguri Elvin
@Carla
grazie, grazie, grazie.
…l’uovo (povero) non nuovo era all’uomo (ad al suo novero).
Ovvero: sodo d’ombra nuova, non odo ovvio ricovero, per l’uomo.
Povero uomo! L’uovo solo annovera ombra soda, povero novero per l’uomo.
L’uomo nuovo è quello che, annoverata l’ombra, si rassoda in povertà.
Besos.
un augurio e un grazie per l’uovo ricevuto!
è un gioco d’assonanze (uovo/nuovo/uomo), una girandola appesa all’incrocio/crocicchio di questi tre concetti. il tono è quasi ipnotico: sarà forse anche l’allusione all’infinito iter che si può percorrere su una superficie sferica, l’illusione dell’interminabile serie di traiettorie racchiuse tutte in una forma compiuta, limitata. In fondo cos’altro cerca la Parola poetica, se non questa inesauribile ricombinatoria di sillabe e spezzoni visivi, per poter risalire ab ovo del pensiero, all’epicentro del cuore?
ma cos’altro c’è, però, su questo “melograno nella tasca”?
Ciao Francesca,sono tornata ieri sera dalle vacanze ho letto ora la tua mail,innanzitutto ti faccio mille auguri x il tuo compleanno che la vita sia piena di doni meravigliosi,xchè la vita è un dono meraviglioso e forse noi nn ce ne rendiamo davvero conto di quanto siamo fortunati,xchè vivere in un paese che nn è in guerra è una grande fortuna,ma questa fortuna dobbiamo decidere che nn sia il privilegio di pochi,ma un diritto di tutti gli esseri umani…
Per questo noi lottiamo,x la pace nel mondo,a partire dal nostro ambiente…come diceva Littera”…nn ha senso andare x le strade con gli striscioni a fare manifestazioni contro la guerra quando noi ogni giorno combattiamo tante piccole guerre con i nostri familiari o con i nostri colleghi o con i nostri vicini “