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Juke box/La ballata del Cerutti

 cerutt1.jpgdi Umberto Simonetta

(Parlato)

Io ho sentito molte ballate
quella di Tom Dooley
quella di Davy Crockett
e sarebbe piaciuto anche a me
scriverne una così
invece… invece niente
ho fatto una ballata
per uno che sta a Milano
al Giambellino
il Cerutti, Cerutti Gino

(Cantato)
Il suo nome era
Cerutti Gino
ma lo chiamavan drago
gli amici al bar del Giambellino
dicevan che era un mago.
Vent’anni biondo mai una lira
per non passare guai
fiutava intorno che aria tira
e non sgobbava mai.
Il suo nome era
Cerutti Gino
ma lo chiamavan drago
gli amici al bar del Giambellino
dicevan che era un mago.
Una sera in una strada scura
occhio c’è una Lambretta
fingendo di non aver paura
il Cerutti monta in fretta;
ma che rogna nera quella sera
qualcuno vede e chiama
veloce arriva la Pantera
e lo vede la Madama.
Il suo nome era
Cerutti Gino
ma lo chiamavan drago
gli amici al bar del Giambellino
dicevan che era un mago.
Ora è triste e un poco manomesso
si trova al terzo raggio
e’ lì che attende il suo processo
forse vien fuori a Maggio;
s’e’ beccato un bel tre mesi il Gino
ma il giudice è stato buono
gli ha fatto un lungo fervorino
è uscito col condono.
Il suo nome era
Cerutti Gino
ma lo chiamavan drago
gli amici al bar del Giambellino
dicevan che era un mago.
E’ tornato al bar Cerutti Gino
e gli amici nel futuro
quando parleran del Gino
diran che è un tipo duro.

 

(Il testo della famosa canzone musicata e interpretata da Gaber è dello scrittore, drammaturgo e impresario teatrale milanese Umberto Simonetta, 1926-1998. E stato uno dei protagonisti della Milano degli anni ’60; per Giorgio Gaber ha scritto vari testi di canzoni d’ambiente meneghino, da La ballata del Cerutti a Trani a gogò, a Le nostre serate. Ha scritto commedie come: Arriva la rivoluzione e non ho niente da mettermi, (1973) e Mi voleva Strehler (1978). E’ stato anche notevole romanziere, raccontando la Milano by night degli anni 60: Lo sbarbato (1961), Tirar mattina (1963), Il giovane normale (1967). Il romanzo I viaggiatori della sera (1978) è diventato un film diretto e interpretato da Ugo Tognazzi. La ballata del Cerutti è del 62, e parla di un tizio effettivamente esistito – e ancora esistente, a dire del mio amico milanese doc nativo del Giambellino El Biscela; questo Cerutti, che in realtà si chiama diversamente, è il cugino scapestrato di una nota étoile della danza internazionale. Di questa magnifica ballata esiste anche una bellissima versione interpretata da un altro grande cantore di Milano, Nanni Svampa. FK)

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9 Commenti

  1. Sul tema segnalo “La malavita non è più” di Carlo Fava contenuta nell’album “L’uomo flessibile”.
    Dicono che Fava sia uno degli eredi di Gaber. Non lo so se è così ma sta di fatto che è bravissimo.

  2. dove si mette il gettone?
    Dai Franz faccene sentire anche un’altra. Questa, era decisamente splendida soprattutto nella versione medley cantata da gaber con Mina
    effeffe

  3. Io so di uno, a Sarzana, che aveva un bar, a lui questa canzone piaceva molto, ma siccome non aveva sicure nozioni di geografia capiva “il bar del Ciambellino”, e – mi è stato raccontato – aveva chiamato il suo bar così: il Ciambellino.

  4. Datelo a me, il gettone. Effeffe, sgancia prima tu.:-)

    Gianni, e diciamo pure che tuo zio Francone, fratello del tuo mitico papà, conosceva il mio amico El Biscela:-)

  5. Va be’, io non ho parenti che han conosciuto il Cerutti ma posso vantare tutt’e quattro i nonni (e probabilmente anche i bisnonni e più su) nati nel milanese: se risaliamo agli avi scommetto che una parentela col Cerutti la trovo: chi mi batte, eh?

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