La settimana del depresso 7

di Gianni Biondillo

 

Amammo, amiamo, teniamoci stretti…

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28 Commenti

  1. Bésame, bésame mucho,
    Como si fuera esta noche la última vez.
    Besame, besame mucho,
    Que tengo miedo perderte,
    Perderte otra vez.

    1940 Consuelo Velázquez, musiche Enrique Granados.

  2. Biodì
    la cura che ti consiglio: apri un blog su splinder e vomita lì la nausea, conquistandoti un po’ di amici linkatici.

  3. … non vuole più andare a scuola
    si è attaccato alla bambola del gas
    si rilegge Cristo si è fermato a Eboli
    canta: Vola colomba bianca vola…

  4. Un’orgia. Sì, ho capito. E’ questo che volevi per uscire dalla depressione. Una storiaccia brutta come quella che è in Doppio Sogno. Bravo Biondix: con una bella orgia sicuro è che tutto si risolve in un verso o nell’altro. Proprio bravo. Teniamoci stretti… tu però vedi di non starmi troppo incollato alle chiappette. ^_____^ Però sì, teniamoci stretti… dove sono le pulzelle? dove? :-D Io sento solo profumo di vecchie quaglie e di piedi non lavati. :-D Bleah!!! :-D

  5. Bion dillo… ‘na vota sola….

    Come dice il poeta amico mio
    Leonardo D’Aria.

    “Il cervello è come una sfoglia di cipolla
    basta un cazzo…”

    ed io aggiungo:

    La vita è un pianto:
    si procede a singhiozzi.

  6. giancarlo, così solo per precisare, cipolla è il folle che si aggira con 1001 nick fastidiosi petulanti e noiosi.
    Ora biondillo con questi post finto-depressi ma realmente depressivi, incomincia ad essere anche lui veramente un pochetto noioso e monotono e ….pensavo che …. avesse dato la passw a cipolla.
    Se invece è lui … beh … faccia un po’ lui, ma l’iniziativa non è all’altezza del blog (che però forse da un po’ ha due dimensioni e quindi anche una sua bassezza)
    geo

  7. Ringrazio tutti per l’attenzione e per la totale assenza di calore umano espressa nei commenti, questa settimana.

  8. Più che del calore umano
    penso meglio sopperisce
    una bottiglia di Amaro Lucano.

    Il letterato in purezza
    a chi interessa
    se scrive una schifezza?

    La bolletta del calore umano
    costa sempre troppo cara
    Meglio rompere il ghiaccio, prima
    e poi versarlo nel campari & gin.

    Una prece

  9. gianni
    per piacere
    il calore umano va ricercato nell’amico, nella compagna, nel pizzicagnolo, nel cane o gatto di casa; non certo in alcuni incorporali estranei.
    E’ strana questa tua ingenuità. Direi preoccupante. Parlo seriamente.
    Il proprio dolore non va mai umiliato parlandone senza pudore davanti ad estranei.
    buona giornata

  10. beh … gianni se è una cosa seria il mio calore umano c’è, e per la miseria se c’è.
    Che devo fare?
    Comprare 10 copie del tuo libro da regalare agli amici?
    Guarda che lo faccio, ma … solo se è vero che hai bisogno di calore umano altrimenti se scopro che menti … divento una iena ;-)
    beh … intanto con affetto ti dico che: sei tutti noi cerca di resistere
    georgia

  11. ah ah ah ah
    :-)))))))))))))))))))))))))))))))))))))))))))))))))))))))))))))))))))))))))
    ah ah ah ah ah ah ah
    hanno smoderato la cosa carina (che ora NON direi più) e hanno lasciato in moderazione l’altro.
    E-P.A.V.O.N.C.E.L.L.I ;-)

  12. biondillo, ho una coperta di pile, è calda, se vuoi te la mando. Dimmi dove.
    Se hai delle grane meglio spiegare, se vuoi chiamare a raccolta e farti dare pacche sulle spalle definisci luogo e tempo.
    So che si può stare male (tuyti lo sappiamo), ma essere più chiari aiuta chi vuole dare una mano ad aiutare meglio. Altrimenti è un gioco e …si gioca :-)

  13. la scusa del depresso:
    muoio sempre (pure adesso)

    la musa del depresso:
    canto eterno (non adesso)

    la virtù del depresso:
    amo ancora (forse cesso)

    n.b. “cesso” ovviamente nel senso di “cessare”

  14. scrivo qui perchè non ho la mail di Gianni Biondillo.
    Ti chiedo scusa dell’indelicatezza eventuale nei commenti ai tuoi ultimi post.
    solo questo
    un saluto
    paola

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gianni biondillo
gianni biondillo
GIANNI BIONDILLO (Milano, 1966), camminatore, scrittore e architetto pubblica per Guanda dal 2004. Come autore e saggista s’è occupato di narrativa di genere, psicogeografia, architettura, viaggi, eros, fiabe. Ha vinto il Premio Scerbanenco (2011), il Premio Bergamo (2018) e il Premio Bagutta (2024). Scrive per il cinema, il teatro e la televisione. È tradotto in varie lingue europee.
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