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La settimana del depresso 3

di Gianni Biondillo

 

Qui tutto il male viene per nuocere.

***

L’unione dei vigliacchi fa l’orrore.

***

I porci ruttando e ringraziando
s’ingollarono le lucide perle.

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24 Commenti

  1. Porci stesi
    sulla moquette della gioielleria
    “Il Signore degli Anelli”
    facevano i porci comodi.

  2. Ci sono più persone morte che vive. E il loro numero è in aumento. Quelle viventi diventano sempre più rare.

    Eugene Ionesco

  3. Non mi sono mai innamorata di una pelle troppo bianca. Hanno ragione i neri: noi bianchi puzziamo di morte.

    Claudia Koll

  4. la settimana del depresso rivela uno stato di sovrastima grave. Solo chi è tenuto per semidio ( in un certo nano-ambiente) può arrivare a credere che qualsiasi sua scorreggina ispiri nobili azioni ai forti.

  5. mi state dicendo che si poteva attingere ai siti di aforismi e citazioni?

    non so perché ma m’assale un vago senso di imbecillità personale.

  6. diffido il signor Albano Tramutoli dal citarmi scorrettamente: io cantavo e canto

    va tutto bene, mamma
    (sanguino soltanto)

    Pointed threats, they bluff with scorn
    Suicide remarks are torn
    From the fool’s gold mouthpiece
    The hollow horn plays wasted words
    Proves to warn
    That he not busy being born
    Is busy dying.

    As some warn victory, some downfall
    Private reasons great or small
    Can be seen in the eyes of those that call
    To make all that should be killed to crawl
    While others say don’t hate nothing at all
    Except hatred.

    An’ though the rules of the road have been lodged
    It’s only people’s games that you got to dodge
    And it’s alright, Ma, I can make it.

    You lose yourself, you reappear
    You suddenly find you got nothing to fear
    Alone you stand with nobody near
    When a trembling distant voice, unclear
    Startles your sleeping ears to hear
    That somebody thinks
    They really found you.

    A question in your nerves is lit
    Yet you know there is no answer fit to satisfy
    Insure you not to quit
    To keep it in your mind and not fergit
    That it is not he or she or them or it
    That you belong to.

    Although the masters make the rules
    For the wise men and the fools
    I got nothing, Ma, to live up to.

    For them that must obey authority
    That they do not respect in any degree
    Who despise their jobs, their destinies
    Speak jealously of them that are free
    Cultivate their flowers to be
    Nothing more than something
    They invest in.

    While some on principles baptized
    To strict party platform ties
    Social clubs in drag disguise
    Outsiders they can freely criticize
    Tell nothing except who to idolize
    And then say God bless him.

    But I mean no harm nor put fault
    On anyone that lives in a vault
    But it’s alright, Ma, if I can’t please him.

    While them that defend what they cannot see
    With a killer’s pride, security
    It blows the minds most bitterly
    For them that think death’s honesty
    Won’t fall upon them naturally
    Life sometimes
    Must get lonely.

    My eyes collide head-on with stuffed graveyards
    False gods, I scuff
    At pettiness which plays so rough
    Walk upside-down inside handcuffs
    Kick my legs to crash it off
    Say okay, I have had enough
    What else can you show me?

    And if my thought-dreams could be seen
    They’d probably put my head in a guillotine
    But it’s alright, Ma, it’s life, and life only.

    (in Easy Rider hanno messo questa, mentre i fasci uccidono fausto e iaio a cavallo) di una moto?

  7. Minacce acuminate ingannano con disprezzo, commenti suicidi sono strappati dal microfono d’oro dello stolto, il vuoto corno suona parole sprecate che avvertono che non è impegnato a nascere ma a morire. Perciò non aver paura se senti un suono estraneo alle tue orecchie. E sebbene le leggi della strada siano state dettate, è solo un gioco di persone che bisogna evitare. Per quelli che difendono ciò che non possono vedere con una sicurezza e un orgoglio da assassini pensando che l’onestà della morte non ricadrà su di loro, naturalmente la vita a volte può essere malinconica. I miei occhi si scontrano faccia a faccia con cimiteri stracolmi, la meschinità gioca così duramente, cammina a rovescio dentro le manette, calcia le mie gambe fino a spezzarle. Dico ok, ne ho avuto abbastanza, che altro avete da mostrarmi? E se i miei sogni pensanti potessero essere visti, magari metterebbero la mia testa in una ghigliottina: ma non è niente mamma, è la vita, la vita soltanto.

  8. Qui tutto il male viene per nuocere
    e tutto il sale viene per cuocere.
    (Lì invece il male sala le zucche)

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GIANNI BIONDILLO (Milano, 1966), camminatore, scrittore e architetto pubblica per Guanda dal 2004. Come autore e saggista s’è occupato di narrativa di genere, psicogeografia, architettura, viaggi, eros, fiabe. Ha vinto il Premio Scerbanenco (2011), il Premio Bergamo (2018) e il Premio Bagutta (2024). Scrive per il cinema, il teatro e la televisione. È tradotto in varie lingue europee.
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