Addio Facchetti
di Franz Krauspenhaar
il tuo viso serio//noi piccoli a sentire//rauche radiocronache// la tua figura lunga come di fantasma di carne a statua che stringe//il pallone a scacchi bianchi e neri//torneremo là, noi idioti//nel catino di fiati//là dove vuole il gioco//gesù è vivo anche lì, tra gli sbandati ebbri//frustrati estasiati ad alternanze ridicole//torneremo là//là dove il gioco vuole ricominciare//noi bambini del calcio//quando vedevi che ti guardavamo ammirati//sorridevi appena//presidente d’un club//tanto vecchio, tanto ricco, tanto perso//signori s’è nati//ora non so più//sono triste come una minestra davanti a una finestra fredda//tutto qui//gol//laggiù.
Un omaggio a Giacinto Facchetti da Luciano Bianciardi: L’Antimeridiano, [Il prete lungo (anno 1971) p. 1861], Ex Cogita-Isbn, 2005
“Non lo dico per vantarmene, ma io sono più alto di Facchetti. Giacinto Facchetti, giocatore terzino, che sta per superare Caligaris nel novero delle gare in maglie azzurra. Vero è che ai tempi di Caligaris la squadra azzurra giocava, in tornei internazionali, soltanto con la Francia (poi decaduta), con la Svizzera, con l’Ungheria, con l’Austria (nostro nemico secolare), con la Cecoslovacchia e poco più. Neanche con l’Unione Sovietica giocava, men che mai con la Turchia.
SOPRA I DUE METRI
Ma i meriti di Facchetti restano, e io l’ammiro. Però sono più alto di lui. Forse mi si potrà chiedere perché ho in mente Facchetti e non, per esempio, Sandro Riminucci, che è alto quanto a lui, oppure Masini, Flaborea, Jellini, tutti uomini sopra i due metri. Ebbene, lo confesso, a me piace lo sguardo casto di Facchetti e glielo invidio. Mi piace il suo nome floreale. Ma soprattutto dirò questo: che da giovanissimo sono stato calciatore anch’io, e mi dicono che non fossi una schiappa. Giocavo terzino”.
…
Facchetti Capitano –
mica Cannavaro!
La differenza è di stile
fra Napoli e Milano.
Herrera Prisco e adesso Facchetti…
allora è vero: Dio esiste e sta dalla parte giusta!
nella Camera del Lavoro di Casalvecchio / infuriava la nostra gioia nel ’70 / alla vista della semifinale con la Germania / tra le scarse memorie dell’infanzia / resta la grande falcata di Facchetti / un gigante di leggerezza ellenica / ai nostri occhi di esseri sorpresi dalla bellezza