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Nove poesie di Ivano Fermini

1.
stella polare

a mia sorella Adriana

l’infanzia le farfalle mi uccisero gli occhi
forse come le pezze che piangono nel mezzo
perdendo l’accogliente ciclone
perché anche la poltiglia è semplice

la donna perfettamente tesa come per polvere
di un ragno spaventato dalla bocca
la fronte si è abbassata
fino all’assalto delle tenaglie
sono venuto qua
dico vado e vado a colpire quei pali
e nulla il tempo

2.
lilli

gli uomini escono dalle gambe per incontrare le pietre
pensò la fanciulla
il sorriso e le cerca
ma poiché lo squilibrio muove sole di barca da muro a muro
le restò il cortile
io ero già in chiasso di chiusura
i passi o il suo fischio tremendo nell’azzeramento
oltrepassarla con un po’ di sabbia
e bello il cuore la gonfiata d’acqua
non dà sorgente di sorta

allora
piano il libro che viene
nacquero in tasca
i vecchi parlano

prima
ma cosa vai nello stile
non è un occhio di bastone né la musica
esultando

finestre infine
o quando aria per descrivere al mignolo
se per lui il poeta sono sfebbrate
la mente in cui la pioggia per sempre per la strada
avanzerà in un gatto in un bel male

3.
castani riprendono

forte in poco
le stelle che in tenuta le per le stelle

soprassalto un indumento pasticcio
quelli appostati la voce possono fare
restando
u n a p a n n o c c h i a
d i v e r o p i e d e
quando lei si scosta innumerevoli volte
raccogliendosi
a medusa

come luce e piombo fluttuante
non ricordarti mai

“si preme”

4.
c’è una bocca che apre passando
tu che li hai visti
arrestano un attimo la danza
li ha colpiti gelando
donne che la pietra dal fumo
erano incantate

5.
carnevale

all’orizzonte nemmeno
ero muto ma tenevi le perle
e si raccolgono intorno con un tuono
l’aquila piccola trasporterà gli stracci
mare
non ho sommato le onde
solo fuoco con gli occhi le lapidi
passando fra gli uomini
le lacrime con un gran saliscendi

6.
io non sento che macinate
aria e fragole
dentro il mio occhio
la confusione dei solchi
zeppi di ferro
al cono che li appende
nemmeno noi calpestavamo
il sorriso
che al pendolo
ritiravo nella mia pancia
una terra di morti
attentamente comincia ed è fuoco
più di – ebbe le mani staccate dal corpo –
non so le nuvole

7.
il grande libro

molti sono di neve ma prudenti
tutto ciò che è stroncato è perfetto
parole si è detto dicono
formandosi nell’acqua dentro di loro
si posano sul marmo
è la nuvola il reato il muro dei cinque capelli
non si è con la luce la bolla fa
non puoi più riassumere l’inverno tomba

8.
il cammino

arrivata fin qui
era la mosca che dorme con sé
tu del tuo volto facevi un pilastro
muovendo le mani
il fiore che risale la pace
l’eredità della notizia è forte
è immenso il fermarsi a dipingere
le cose che non verranno possono dirlo

9.
con l’amore

quando la neve giunge
come le palafitte degli occhi del nero degli occhi
le parole qualcosa volevano dire
la prima cosa intera
e la cenere in mille modi
raggiunge la tartaruga
la lascia coi fiori
nel tempo
nessuno nemmeno nulla ha visto

***
poesie tratte da Ivano Fermini, Nati Incendio, Milano, Polena, s.d. [1990], pp. 88.

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26 Commenti

  1. Grandissima proposta, Andrea. “Nati incendio” è uno dei libri più belli e importanti degli anni Novanta, almeno per me. Peccato che, come al solito, sia stato relegato nell’ombra, insieme a tanti altri testi di valore, come sempre avviene, in Italia, per gli autori che hanno “veramente” qualcosa da dire. Grazie.

  2. Sono contento che vi sia piaciuto.
    Per il poco o nulla che vale questo tipo di classifiche, ritengo Fermini il miglior poeta della “cerchia di Milo De Angelis” (De Angelis compreso); la sua traiettoria è delle più terse e implacabili, come solo pochi riescono a fare.

    E “Con l’amore” è una delle poesie più belle che conosco.

    *

    A Cato: tu ricordi se la data d’edizione è davvero il 1990? L’ho messo a memoria, ma non sono sicuro.

  3. Sì Andrea, il libro che ho io è proprio un’edizione del 1990. Io l’ho scoperto per caso un paio di anni dopo e in seguito a una recensione che mi aveva molto incuriosito. Gran bella scoperta, per quel che mi riguarda.

  4. Di chi è quella recensione? L’hai ancora? Puoi spedirmela? Potrebbe essere bello metterla su NI.

  5. Infatti mi ricordo che Milo De Angelis ne parlava molto bene, credo che ci sia anche una poesia sua dedicata a Fermini. Ma sapete se adesso scrive ancora?
    Se ha smesso è un grosso peccato.

  6. Ho visto che su http://www.dissidenze.com, il sito di Giampiero Marano, ci sono due scritti su di lui, uno di Marco Molinari e uno dello stesso Marano.

    Ho frequentato per un po’ Fermini molti anni fa, poi l’ho completamente perso di vista. Non so più nulla di lui.

  7. Conoscevo Fermini solo di nome, non avevo mai letto niente di suo, devo ire che sono contento di avere colmato la mia lacuna. Mi piace molto, complimenti a lui e soprattutto a chi ha avuto l’iniziativa di pubblicarlo.

  8. Nelle edizioni Polena se non sbaglio aveva pubblicato anche un giovanissimo Aldo Nove firmatosi però Antonello Satta Centanin. La silloge si intitolava “Musica per streghe”. Penso anche che entrambi si conoscevano.

  9. Andrea, se non ricordo male, era su “Margo”, la rivista diretta da Filippo Ravizza. Ma non ne sono sicuro, devo tirare fuori un po’ di scatoloni dalla cantina.

    Comunque nemmeno io l’ho più sentito nominare e, oltre quel libro, non ho mai letto più niente di suo. Concordo con te anche sul fatto che, di quella cerchia di poeti, vecchi e nuovi, lui sia di parecchie spanne superiore a tutti gli altri.

  10. A Tarcisio: in effetti, anche in Musica per streghe c’è una poesia (molto bella fra l’altro) dedicata a Fermini (ed era stato proprio Antonello a presentarmelo).
    *
    Ciao effeffe.
    *
    A Cato: l’altro libro di Fermini a me noto è Bianco allontanato, Corpo 10, Milano 1985. Bellissimo anch’esso, chissà se ce l’ho ancora da qualche parte, porca miseria…
    Se la recensione di cui parli era uscita su Margo, dev’essere una delle due riprese da Marano su dissidenze. A posto così dunque.

  11. Non conosco Ivano Fermini, ma ho avuto in mano di recente una vecchia antologia di poesia femminile (“L’altro sguardo”, a cura di G. Davico Bonino e P. Mastrocola).
    L’antologia include alcune poesie di Nadia Campana.
    Anche di Nadia Campana ignoro tutto, tuttavia le (poche) poesie che di lei ho letto mi sono sembrate straordinarie.
    Insomma, non so bene perché, ma queste poesie di Ivano Fermini mi hanno ricordato quelle di Nadia Campana.
    Ho cercato un po’ in rete.
    Ho visto che una raccolta di poesie di Nadia Campana (morta suicida nel 1985) è stata curata (insieme con Giovanni Turci) da Milo De Angelis (Crocetti – 1990 – purtroppo esaurita), e che di Nadia Campana è uscito un libro di saggi e riflessioni sulla letteratura presso Polena nel 1991.
    Dunque qualche legame (soprattutto De Angelis?) esiste.
    Mi piacerebbe saperne di più.

  12. Grazie a te, Andrea. Il tuo lavoro di recupero di autori dimenticati, o posti ai margini, o marginali per scelta (è il caso di Fermini?), mi sembra davvero prezioso.

    Io vorrei capire se Nadia Campana ha scritto (ha avuto il tempo di scrivere) solo poesie d’amore.
    In effetti le poesie che ho letto possono essere definite (in senso stretto o lato) come poesie d’amore.
    Ecco, di solito apprezzo le poetesse che NON scrivono solo poesie d’amore. In questo caso però mi sono sentita costretta a lasciar perdere le mie preferenze.

  13. Di Nadia Campana mi era capitato di leggere alcune sue cose su dei vecchi numeri di Poesia. Erano notevolissime. credo però che come libri non si trovi niente in commercio.

  14. Anche io penso che in commercio non si trovi niente.

    C’è il prestito interbibliotecario.

    http://www.internetculturale.it/moduli/opac/opac.jsp

    Ricerca: Autore= “nadia campana”

    Visualizza in formato:

    Scheda: 8
    Livello bibliografico: Monografia
    Tipo documento: Testo a stampa
    Autore: Campana, Nadia
    Titolo: Verso la mente / Nadia Campana ; a cura di Milo De Angelis, Giovanni Turci
    Pubblicazione: Milano : Crocetti, \1990!
    Descrizione fisica: 85 p. ; 20 cm.
    Collezione : Aryballos ; 22
    Nomi: Campana , Nadia
    De Angelis, Milo
    Turci, Giovanni
    Paese di pubblicazione: ITALIA
    Lingua di pubblicazione: italiano
    Codice del documento: IT\ICCU\CFI182766
    Localizzazioni: Tutte | Prestito | OPAC locale | Anagrafe Biblioteche | Nessuna

    Servizi

    AN0001 [ANABA] – Biblioteca comunale Luciano Benincasa – Ancona – AN
    P D O A

    FC0011 [RAVCS] – Biblioteca comunale Malatestiana – Cesena – FC
    P D O A

    FI0098 [CFICF] – Biblioteca nazionale centrale – Firenze – FI
    P D O A

    LU0022 [LUABL] – Biblioteca statale – Lucca – LU
    P D O A

    MI0185 [MILNB] – Biblioteca nazionale Braidense – Milano – MI
    P D O A

    PR0072 [PARPA] – Biblioteca Palatina – Parma – PR
    P D O A

    PV0314 [MILFP] – Biblioteca interdipartimentale unificata Francesco Petrarca dell’Università degli studi di Pavia – Pavia – PV
    P D O A

    RM0267 [BVECR] – Biblioteca nazionale centrale Vittorio Emanuele II – Roma – RM
    P D O A

  15. Questa è la scheda “prestito” di Ivano Fermini.

    Ricerca: Nomi = Fermini , Ivano

    Scheda: 1
    Livello bibliografico: Monografia
    Tipo documento: Testo a stampa
    Autore: Fermini, Ivano
    Titolo: Nati incendio / Ivano Fermini
    Pubblicazione: Milano : Polena, \1991?!
    Descrizione fisica: 88 p. ; 22 cm.
    Collezione : Polena ; 17/18
    Nomi: Fermini , Ivano
    Classificazione: 851.914 – POESIA ITALIANA. 1945-
    851.914 – POESIA ITALIANA, 1945-1999
    Paese di pubblicazione: ITALIA
    Lingua di pubblicazione: italiano
    Codice del documento: IT\ICCU\CFI151397
    Localizzazioni: Tutte | Prestito | OPAC locale | Anagrafe Biblioteche | Nessuna
    Servizi
    FI0098 [CFICF] – Biblioteca nazionale centrale – Firenze – FI
    P D O A

    MI0185 [MILNB] – Biblioteca nazionale Braidense – Milano – MI
    P D O A

    NO0054 [TO008] – Biblioteca comunale Carlo Negroni – Novara – NO
    P D O A

    RM0267 [BVECR] – Biblioteca nazionale centrale Vittorio Emanuele II – Roma – RM
    P D O A

    Scheda: 2
    Livello bibliografico: Monografia
    Tipo documento: Testo a stampa
    Autore: Fermini, Ivano
    Titolo: La scorciatoia
    Pubblicazione: Padova : Rebellato, 1970
    Descrizione fisica: 29 p. ; 20 cm .
    Collezione : Poeti
    Numeri: Bibliografia Nazionale – 703231
    Nomi: Fermini , Ivano
    Classificazione: 851.91 – POESIA ITALIANA, 1900-2000
    Paese di pubblicazione: ITALIA
    Lingua di pubblicazione: italiano
    Codice del documento: IT\ICCU\SBL367053
    Localizzazioni: Tutte | Prestito | OPAC locale | Anagrafe Biblioteche | Nessuna
    Servizi
    FI0098 [CFICF] – Biblioteca nazionale centrale – Firenze – FI
    P D O A

    RM0267 [BVECR] – Biblioteca nazionale centrale Vittorio Emanuele II – Roma – RM
    P D O A

    Scheda: 3
    Livello bibliografico: Monografia
    Tipo documento: Testo a stampa
    Autore: Fermini, Ivano
    Titolo: Bianco allontanato / Ivano Fermini
    Pubblicazione: , Milano : Corpo 10, c1985
    Descrizione fisica: 61 p. ; 21 cm.
    Collezione : Corpo 10 ; 7
    Nomi: Fermini , Ivano
    Paese di pubblicazione: ITALIA
    Lingua di pubblicazione: italiano
    Codice del documento: IT\ICCU\MIL470318
    Localizzazioni: Tutte | Prestito | OPAC locale | Anagrafe Biblioteche | Nessuna
    Servizi
    MI0185 [MILNB] – Biblioteca nazionale Braidense – Milano – MI
    P D O A

  16. E così già nel 1970 Fermini aveva pubblicato per Rebellato; almeno per me, questo è un autentico scoop.
    *
    Di Nadia Campana, peccato che non saltino fuori i saggi.

  17. “E così già nel 1970 Fermini aveva pubblicato per Rebellato; almeno per me, questo è un autentico scoop.”

    Già. Un piccolo libro di 29 pagine. Però uscito sei anni prima del primo libro di De Angelis.

    *

    “Di Nadia Campana, peccato che non saltino fuori i saggi.”

    Sì, sembrano introvabili. Forse (per averne un’idea) potrebbe essere utile leggere la postfazione (di N. Campana) alle poesie di E. Dickinson (tradotte dalla stessa N. Campana).

  18. Il volume edito da Rebellato sarebbe interessantissimo per vedere come scriveva Fermini prima dell’avvento della “parola innamorata”.

  19. So che non si dovrebbe, ma a me piace così:

    nessuno nemmeno nulla ha visto
    l’infanzia le farfalle mi uccisero negli occhi
    e nulla il tempo
    gli uomini escono dalle mie gambe per incontrare le pietre
    oltrepassarla con un po’ di sabbia
    ma cosa vai nello stile
    quando si scosta innumerevoli volte
    raccogliendosi
    a medusa
    è la nuvola il reato
    esultando
    finestre infine
    dico vado e vado a colpire quei pali
    il fiore che risale la pace
    il sorriso le cerca
    le restò (su)l cortile

    (grazie per avermelo fatto conoscere)

  20. È solo un dettaglio, ma io sono un precisetti, non posso farci nulla.

    Rileggendo la scheda del Sistema Bibliotecario Nazionale su Nati incendio, mi accorgo che ne dànno come data di pubblicazione il 1991. È sbagliato. Il libro in effetti è senza data, ma la copia in mio possesso reca una dedica dell’autore datata “maggio 1990”. Nessun dubbio dunque. Il 1991 dev’essere l’anno in cui il libro è stato ricevuto dai servizî di catalogazione.

  21. Però dopo “1991” compaiono un punto interrogativo e uno esclamativo.
    Non ce li ho messi io (e nemmeno il Dr. Jekyl, presumo :-).
    Io mi sono limitata a un copia-incolla dei risultati della ricerca fatta su
    http://www.internetculturale.it/moduli/opac/opac.jsp (digitare “ivano fermini” – cliccare su “Visualizza tutti” – cliccare su una o più opzioni in “Localizzazioni” della scheda relativa al titolo che interessa).
    Forse interrogativo+esclamativo sono la convenzione in uso per indicare dati presunti, o comunque non controllati.
    Certo la data della dedica sulla tua copia esclude il 1991.
    Si potrebbe segnalare la cosa a una delle biblioteche che hanno “Nati incendio” o a uno di questi indirizzi:
    http://www.iccu.sbn.it/genera.jsp?s=65

  22. è una proposta assai interessante – conoscevo finora Fermini solo attraverso la rivista Anterem (storico periodico di poesia) – davvero OK – bisognerebbe rileggere autori “in ombra”, spesso ottimi poeti, che un’editoria miope ed esclusivamente mercantile trascura da sempre (penso ad un grande come Emilio Villa, a Giorgio Cesarano, a Dario Villa, solo per fare qualche nome…)

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