MILANO FESTIVAL INTERNAZIONALE DI POESIA
La casa della poesia
(Palazzina Liberty – Largo Marinai d’Italia)
19 – 21 maggio
VENERDI, 19 maggio
Ore 19.00
OMAGGIO A CARLO EMILIO GADDA (Milano 1893 – Roma 1973)
Letture di Paolo Bessegato
Ore 21.00
CONCERTO DI POESIA
Roberto Mussapi
Davide Rondoni
Claudio Pozzani
Géza Szocs (Romania)
Kuveh Rayen (Cilena di lingua Mapuche) introdotta da Antonio Prete
Szkàrosi Endre (Ungheria)
Vivian Lamarque
Tomaso Kemeny
Giampiero Neri
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SABATO , 20 maggio
Ore 15.00
LA TRADUZIONE DELLA PAROLA POETICA
(LE POETICHE DELLA TRADUZIONE)
Alessandro Serpieri (Università di Firenze)
Ore 16.00
CONFRONTO DI POETICHE
Giuseppe Conte, Valerio Magrelli, Giancarlo Majorino
Ore 18.00
CONCERTO DI POESIA
Giancarlo Pontiggia
Cesare Viviani
Valerio Magrelli
Giuseppe Conte
Emi Rabuffetti
Lorenzo Scandroglio
Milo De Angelis
Charles Tomlinson
Ore 21.00
Patrizia Valduga
Maurizio Cucchi
Mario Santagostini
Yang Lian (Cina)
Giusi Busceti
Maria Pia Quintavalla
Luigi Ballerini
Michael Davidson (U.S.A.)
Paul Vangelisti (U.S.A.)
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DOMENICA, 21 maggio
Ore 11.00 – 13.00
MICROFONO APERTO
A cura di Ennio Abate
Ore 11.30 – 13.00
SPAZIO BAMBINI
A cura di Patrizia Burgatto e di Pilar Bravo Martinez
Ore 15.00
POESIA E FILOSOFIA
Tomaso Kemeny e Fulvio Papi (Università di Pavia)
Ore 16.00
PRESENTAZIONE DEL N.0 DELLA RIVISTA DELLA CASA DELLA POESIA
Giancarlo Majorino e la Nuova Accademia di Belle Arti di Milano (NABA)
Ore 17.00
DIALOGO DI PROSA E POESIA
Antonio Prete (Università di Siena)
Ore 17.45.
I POETI SEMINATORI
Secondo un’idea di Lorenzo Vitalone
Ore 18.00
CONCERTO DI POESIA
Mario Baudino
Rosita Copioli
Marina Corona
Gabriela Fantato
Alda Merini
Milly Graffi
Valentino Zeichen
Tiziano Rossi
Younis Tawfik (Iraq)
Ore 21.00
CONCERTO DI POESIA
Giovanni Gardella
Antonio Riccardi
Angelo Lumelli
Marta Fabiani
Federico Italiano
Michelangelo Coviello
Jean-Jacques Viton (Francia)
Andrea Inglese
Franco Loi
Giancarlo Majorino
*
Con la partecipazione dei musicisti:
Al pianoforte: Claudio Angeleri
Ai sassofoni e flauti: Giulio Visibelli
Alla voce: Paola Milzani
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Direzione culturale Giancarlo Majorino e Tomaso Kemeny
Regia di Lorenzo Vitalone
Organizzazione: Emilio Sioli, Patrizia Burgatto, Alice Castelli, Adelio Valtorta
Ah la poesia ha dunque una casa? Bene, son contento ma non so veramente per chi.
grazie per l’indicazione, magnifico e imperdibile!!!
poesia. solo il risultato di una coraggiosa coprofagia e non credo che nei vari festival p o e t i c i si veda gente mangiare i propri escrementi.
poesia: un ascensore bloccato tra un piano e l’altro.
onnipotenza da clausura
la bestia ungulata che balla nel cervello quando ne ha voglia
pochi sanno reggerne la nudità e quei pochi non vanno ai f e s t i v a l
poesia è l’orinatoio tra etica e morale
è rifiuto terrigno dei sensi rifiuto che non si può rifiutare
la poesia non è se non là dove è inutile sventolare fazzoletti
la poesia si sopporta non si espone
il poeta è l’ano infiammato del corpo
i f e s t i v a l… mah. ne fanno remai uno per tutto.
per vendere librettini di “poeti” che pagano per farsi leggere…
la poesia è l’oblata a seguito dell’uomo e per servire può portarsi appresso un solo bene personale: la bara.
Oscar Wild per bocca di Lord Henry nel suo “Il ritratto di Dorian Grey”
Lord Henry a Dorian: “… ci sono poeti di second’ordine che vivono la poesia che non possono scrivere.
gli altri vivono la poesia che non osano trascrivere”
un saluto
paola
correzione
chiedo scusa
ai festival—> ai festivals
remai—> ormai
Wild—> Wilde
Sì Paola!, ti amo senza averne bisogno. Grazie di aver detto. Ma Cara Polvere è il tuo anagramma, no? Ha la faccia di un anagramma.
adesso provo io:
(adagio solenne) la poesia è la busecca del maiale, la gastrointerite della gangrena molliccia sgrufolata nel pertugio sublime della deità morta,
(allegro con sprezzo) la “poesia” dei “poeti” che “scrivono” “libri” per farsi “leggere”… “poeti” “prezzolati” che “pagano”…
@ ale: non lo so se è un anagramma dici che sembra un anagramma che strano… mai anagrammato. è uscito così pensando agli infrasottili
se proprio ci tieni io e cara polvere quando allo specchio ci penseremo anagrammi. ecco.
mi fa un’ingrifazione concettuale esagerata essere amata senza che dall’altra parte ci sia il bisogno di amarmi… mi sento quasi un esubero… in positivo, ovviamente.
uhm.
@ andrea: bei versi, a mio sentire… scritti con l’ipofisi in subbuglio…e quando è in subbuglio la ghiandola si scrivono cose che non si sapeva nemmeno di sapere… ah, immagino io il fatto dell’ipofisi in subbuglio… eh.
un saluto
paola
se non vi piace la poesia perchè la scrivete?
se la definite in modo scatologico perchè ne parlate…?
o forse non vi piacete o timidoni?
Jack
leggiamo i volti anche…. che la parola è aria e non sempre profumata…
Qualcuno che c’era può raccontare com’è andata? Mi interessa soprattutto la lettura di domenica sera.