Autobiografica
di Giancarlo Tramutoli
Ho cercato il mio ego in un pagliaio
ho infilato una cruna d’ago nel culo di un cammello
che è schizzato a razzo bello-bello
senza dire una parola (del resto
non era mai andato a scuola).
Ho fatto 70 volte 7 ed è uscito 490
ho indossato un saio in un pollaio
e nell’aia ho ballato un hully-gully.
Sono partito per un lungo viaggio
e mi sono sentito saggio
dopo averne letto uno
che era una barba.
Ho fatto i fatti
ho letto i letti
sono stato vano su un divano
ho poltrito in poltrona
sono stato Salomè in un canapè
sono morto d’inedia su una sedia.
Sono nato in una nazione
sono stato Stato
anche se non so più chi sono
non sono sano
come il pesce iperteso dell’alba
sono malato come l’ospite al terzo giorno
come lo zio ozioso
nel giorno del giudizio dei nipoti.
Ho volato come un uccello su una passera
anche se non ci ho mai capito una mazza
di genetica
ho vanificato spesso possibili amori
rendendo inutile la fica
sono rimasto fedele alla causa
anche se non ho mai saputo quale fosse
il fine.
Come mezzo uso 2 cavalli pur non sapendo
ballare il charleston sugli zoccoli.
Ho camminato sull’acqua nel giorno
del Pediluvio Universale
sono stato prima nell’ingresso dell’andrologo
e poi nel retrobottega del podologo
che mi ha detto:
il passato è passato e il ragù è il ragù!
Mi sento più idiota di ieri
e meno di domani come una gallina oggi
come un cane da mane a sera come un porco
comodo con un coltello sulla giugulare
mentre lontano va e viene l’onda del mare.
Maledico questa vita
avendo una pessima pronuncia
sono un afasico di provincia
balbetto pure a letto
e per essere tra mutoli
parlo fin troppo!
(Nella foto: Giancarlo Tramutoli davanti a un suo quadro recente, intitolato “Pensieri di guerra”.)
ma che ci fa uno così libero e non inquinato su Nazione Indiana? E’ chiaro che questo post è un errore o una trappola. Ci cado.
Bello! e si ride anche di gusto. Io avrei scritto di me, facendomi più ridere ancora :
sono rimasta fedele alla causa
anche se non ho mai saputo quale fosse
l’effetto.
Noia alla enne, enne alla noia.
Morgan
certo non è l’AmeliaRosselli od Emilio Villa…
Bello che ci sia chi ridona alla poesia il divertimento.
il vero poeta giocoso della Basilicata!
b!
Nunzio Festa
Giancarlo Tramutoli (dimmi: piano o sdrucciolo?), me lo segno questo nome. Apprezzato molt(issim)o. Scrittura viva. Un lungo tempo ho scritto anch’io così.
Grazie Franz.
(Accoglierei la variante Yara.)
Giancarlo,
…,
segue proposta d’amicizia e corrispondenza.
(Ma sono un maschio fin troppo etero, non ti preoccupare.)
Ma sul serio si ride a queste battute … per essere tra mutoli …?
Divertente?
ma che noia mortale. Forse una filastrocca per piccolini. Mah!
Antonello
Chi ha detto si ride? Chi ha detto battute? E che siamo, a mediaset? che si deve far ridere per forza e che si sa solo far ridere? e che tutta l’Italia fatta a pezzi dalla tv e dalla finta politica pensa che si deve solo e per forza ridere? e che la poesia non può essere giocosa? O, peggio, che per reazione di alcuni si dev’essere per forza seri? peggio. E poi sai cos’è, tecnicamente, una filastrocca? (Non è certo questa.)
Hai perfettamente ragione, Ale: “scrittura viva”.
Il resto è solo l’impressione superficiale di chi (forse) non ha letto.
Bravo Tram.
@ale
molto puntuale la differenza che hai sottolineata tra “divertente” e “si ride”. Così come differente è il riso -e il sorriso che la poesia ha provocato in me.
@Ale
accento piano, credo: Tramùtoli.
Se scrivevo causa- effetto (e non fine), non mi partiva il nesso e quindi neanche il mezzo, sottostante. E sì che spesso la Due Cavalli, dovevo farla partire a strappo in discesa nei giorni di gelo. Per la corrispondenza: gtramuto@tiscali.it. Ciao
PS.
Invece è sdrucciolo, no? Così dice lo Zingarelli.
:-)
“Bello! e si ride anche di gusto” avevo commentato. “anche” significa che come valore aggiunto la poesia a me ha dato un “riso-di-gusto”. Maline mette i puntini sulle ine e afferma che l’effetto in lei è il sorriso. Benissimo, concordo anche, ma sbaglia se sottintende un giudizio di valore, per cui il riso sarebbe peggio del sorriso: forse confonde con la ghignata, la risata-crassa. Io ad es., con Cervantes o Rabelais o Queneau ho riso di gusto, e non mi pento.
Mi piacerebbe sapere cosa ne pensa Tramutoli (dell’effetto che può provocare questa sua poesia), che già è stato gentilissimo a farci entrare nel suo laboratorio (spiegandoci perché ha messo “fine” e non “effetto”).
@yara
spero che provochi un effetto piacevole. Questa è una cosa scritta nel lontano 1995 (sta ne I canti di Onan), e mi pare fu scritta di getto, come quasi sempre faccio, giocando molto sulle libere associazioni, calembour per smontare frasi fatte, una certa musicalità e ritmo, un po’ di immagini e se possibile qualche spiazzamento di senso. In effetti è un po’ un compendio di quello che cerco di mettere insieme in una poesia. Humour, autoironia, musicalità, visioni, non sense.
Sì, e io abito abbastanza in questi intenti, quando scrivo. Ma anche “quando” vivo. Poi, è chiaro, gli esiti possono essere diversi (appunto, ancora una volta, detto non certo come “giudizio di merito”); e magari pure “non divertenti”.
Yara, tu metti sempre ma sempre i puntini sulle i, sei la Principessa dei Puntini (ti piace?), te lo dico con simpatia (e ammirazione, io son più pigro assai), te lo vedo fare dappertutto e del resto dirò anche, spessissimo, molto bene.
Ma Maline, mi sembra, parlava più per sé, dai, che contro di te (cioè, s’intende, contro la tua affermazione sul riso). Poi veramente diceva anche bene. Anzi se proprio si vuole diceva come me un po’ “contro” Antonello, che mi spiace non sia più riapparso.
Giancarlo, sì, sdrucciolo; ti scrivo (ma non di/per questo).
@ yara
Per carità, evviva il riso (che, in quanto di origini lombarde preferisco spesso alla pasta ;-)) -che oltretutto è tra le cose che ci differenzia dagli animali.
La differenza che sottolineavo riguardava solo le sensazioni provate leggendo la poesia dello sdrucciolo Tramùtoli (o tramútoli?). E non aveva ed ha a che vedere con giudizi di valore.
Anch’io amo ridere a volte sganasciandomi -e fai bene a parlare di Rabelais: mi ha provocato quell’effetto. Come il capitolo delle pecore del Don Quijote. O Quenau. O il troppo lasciato in seconda linea Flann O’Brian che mi ha fatto persino venire (dal riso!) le lacrime agli occhi (detto per inciso: non avevo fumato nulla).
Il riso (quale?entrambi!) fa bene alla salute.
e a proposito del nick…maline è femminile quanto lo era il nom de plume di Ferdinand Destouches ;-))
@3 maschietti/acci Ale/Malì/Tremù
distendersì un po’ è un gran bene. Poi io con internet tappo i miei buchi (non sapevo il nome vero di Céline), colgo indicazioni preziose (quell’O Brian, controllato su google, lo leggerò di sicuro), vedo cose che non vedrei altrimenti: I canti di Onan si troverà in libreria? (non sarà mica Onan il barbaro, quel segaiolo di Schwarzenegger!).
A me sembra più di essere la Colf dei Puntini, quella che li lucida come si lucidano i soprammobili. Un po’ perché insegno, ma penso dipende più dal rapporto che ho con l’italiano: è la mia lingua madre, ho fatto scuole italiane, ma ho vissuto in Brasile fino a 18 anni, e mi risulta ancora una lingua leggermente esterna. Qui poi nei blog i puntini, se non li lucidi, te li tolgono. In 2 settimane di frequentazione (non è che ci si intossica?), mi sono presa della stalinista, cattocomunista, mortifera, minculpoppista ecc. E siccome in rete si è meno timidi, m’impunto, o impuntinisco.
Grazie della compagnia, e speriamo che Tramutoli posti ancora.
Oh sì sì, è vero, confermo. Seguo.
Anch’io, se anche tu segui, mi son preso qua e là del qualunquista e dell’incoerente e del “destro” (!!!!!) o del cattoqualcosa (io nonappartenente assoluto, figurati, non dico neanche “anarchico”) e mi han detto che è molto di sinistra esser intolleranti al dissenso (io penso che sia molto di sinistra esser di sinistra comunque e dunque non esser così) e mi han detto dimmi un po’ cosa sarebbe la sinistra non marxista (!!!!!) e mi han detto che l’arte ha un contenuto evidentemente aggiungo io non artistico (io penso che il contenuto dell’arte sia la sua forma e che l’opera ci parli in primo luogo dei suoi stessi procedimenti di “formazione”)…
Insomma “per esser coerente” dirò: mi han detto tutte cose che han tutti il sacro diritto di pensare.
Ma Principessa dei Puntini non è un’offesa: anzi per me è una cosa carina e comunque voleva esserlo. Ciao Profa, siam pure colleghi allora.
(…)
(In Brasile? Ai tempi di Alberto Camerini o di Ronaldo?)
(Due personaggi a me cari. Non per chieder l’età a una signora, che non si fa.)
Camerini non sapevo chi è. Ho guardato su Wikipedia e ho scoperto che è un mio concittadino, ma di età sono un po’ più verso Ronaldo. E metto i puntini: sono contraria all’uso confidenziale dei blog. Mettersi a chattare è l’anticamera degli scivoloni nel delirio, politico, teorico, estetico.
Ovviamente questo non lo dico rispetto a Ale, ci mancherebbe!
Oh beh sarei contrario anch’io, ma è anche a volte divertente insultarsi col sorriso e malgrado le apparenze alleggerire così i discorsi, e sempre a volte può far bene, se aiuta a non prendersi troppo sul serio, come si dice.
(Che poi forse vuol più dire: se aiuta a prender tutti un po’ più sul serio e non solo se stessi.)
Poi se vieni così tanto su NI un po’ lo pensi anche tu?
(Ah, scusa il ritardo, guardavo skysport, porcadiquellap non dico altro, Franz sa cosa dico.)
Beh insomma sei giovane giovane allora e sei stata ancora molto più lì che qui.
Io non ti dirò che di età sto più verso Camerini: a metà strada, diciamo?
Ma qui si entra nell’uso confidenziale ecc ecc.
@Yara
I canti di Onan, sono del 1999 pubblicati con la Ermes ed. di Potenza. (via Consolini, 13 – 0971469346). Lo hanno ristampato, ma in libreria è impossibile che lo trovi. Se non lo trovi, dovrei averne ancora due copie io.
Fammi sapere dove mandartelo. Ciao
@Tramù
ieri ti ho chiamato “gentilissimo”, così ora sono a corto di aggettivi: GRAZIE! Ti scriverò al più presto via e-mail.
@Alé (con l’accento, perché vedo che sei un tifoso)
come Colf dei Puntini, cerco sempre di lucidarli tutti, i miei cioè e non solo quelli degli altri. Perciò ti chiedo scusa: la mia ultima risposta si riferiva solo a *(…) (In Brasile? Ai tempi di Alberto Camerini o di Ronaldo?)* perché proprio non avevo visto il tuo commento immediatamente precedente – e sì che i tuoi puntini sospensivi, che al momento non ho capito, avrebbero dovuto spingermi a risalire (ah, questi benedetti puntini!). Ora rimedio:
anche tu a offese ricevute sei messo benino
Princ. dei P. l’ho presa subito come una cosa carina, non un’offesa: ho corretto in Colf perché mi corrisponde di più, e temo che se va avanti così, senza posto fisso e con poche traduzioni, lo diventerò davvero, ma non dei puntini…
Infine, metto i puntini a te: avevo scritto *di età sono un po’ più verso Ronaldo*, perché su wikipedia ho letto Camerini 1951 e Ronaldo 1976. Per essere a metà, bisogna esser nate-i nel 1963/4. Io sono un po’ più verso R.: diciamo che ho partecipato al ’68 e non partecipo ancora al club degli anta, di cui tu sei un neo-iscritto (sono contro le confidenze, ma vado matta per i quiz).
@3maschietti
Mi piacerebbe che rispondeste alla domanda che vi avevo fatto sui blog: *ci si intossica?* Temo che mi sto intossicando, siete a conoscenza di antidoti? Mi ha colpito un articolo sugli horikimori = rannicchiati in se stessi, ragazzi-e giapponesi che stanno sempre sul pc perdendo via via i legami col reale…
@
Credo che sia un po’ come per i campari soda & gin. Ogni tanto bisogna staccare… :-)
Subisco felicemente l’influsso del Tram.
Adoro l’influenza Tramviaria ;)
@ yara
Si, si può divenire dipendenti. Intossicarsi. Meglio staccare ogni tanto e… prendere un campari soda & gin. O un buon libro -dimenticandosi i “dibbattiti” ;-))
Aledeca,
in effetti in certi tram si sta stipati come polli d’allevamento…
e quando vuole scendere, il pollo, preme il pulsante che fa CIP.
In teatro,
ho cercato l’Ugo in un Pagliai
remoto ammasso di covoni in cui mi rotolai
con la bruna del lago di Como
covo nazista di l’ariani.
L’ho salutata col braccio teso
non le dissi piacere ma per farle piacere
le feci il passo dell’oca
e lei, la voce chioccia, mi disse
vado pazza per l’oca di lago e tu hai fegato.
Dammelo e facciamoci il patè
col purè, un po’ a te e un Po a me,
come dicono a Comacchio
i comaschi cacciator d’anguille
inseguendo quei fieri serpentelli,
capitoni coraggiosi, tra i cliviscidi
e i calli ai piedi del grande
fiume dall’acque fumè.
…
No, non parli troppo, Tram,
ma scvioli sui binari d’una simpatia
per alcuni chiara allegria,
per altri oscura e grezza,
e purtuttavia
allegrezza ;)
Tramutoli ci si capisce
Tramitili ci si cozza
Tramiliti ci si spara
Tramatili ci s’intesse
Tramestoli ci si scodella
scusa tramutoli se ti ho imitato con questi tramitoli/mezzucci!
I vostri consigli mi preoccupano. Sono preoccupata
per voi, che vi mancano i martini per fare i negroni
per me, che mi sto intossicando di blog&wine CONTEMPORANEAMENTE
Ma Maline M’ha Mandato Messagindebotte: un libro = il libro = O’ Brian!
buona giornata
Cavolo, Aledeca, tu torei con le parole
e quando caricano fai un balzo di lato
e alzi il drappo rosso facendo: Alè!
non ho capito tu Gianca nel quadro che parte fai…l’uccello, il pesce, l’elicottero, il corpo estraneo o il pelo superfluo?
ciao Kikko…con affetto
Siete dei MOSTRI!
Adesso mi è venuto in mente un altro possibile rimedio contro l’inblogghizzazione, per me almeno. Io sono arrivata qui a NI da Ubicue.splinder.com, che è un blog per modo di dire: lì ognuno invia i commenti più strampalati, tipo i vostri. Ad es. adesso stanno riscrivendo l’enciclica del papone. Sono tutti praticamente anonimi, e costruiscono insieme una specie di castello in aria, che per di più minaccia sempre di cadere. La mente è DB, un ricercatore di filosofia con cui mi ero laureata (per quello so che c’è il blog). Anch’io ogni tanto invio un commento. Ma non c’è democrazia: ogni settimana ripuliscono il blog da quelle che chiamano scorie, senza appello (a me su una decina me ne hanno eliminati 2). Insomma, potrei ritirarmi da dove sono venuta, senza abbandonare completamente la blogsfera: lì ridevo e non m’intossicavo, anzi!
Ci s’intossica, per fortuna sì. E’ l’aria pura a volte a far male!
No, niente ancora club degli anta, solo imprecisione mia in matematica. Veramente anzi non sapevo la data di nascita di Alberto, è un mio amico e pensavo meno!, anche se milanista. (Anche se milanista è un mio amico, non Anche se milanista pensavo meno.) Sì, ma manca poco, poco!
Tramùtoli=Mi adopero in maniera da trasformare, far cambiare essenza, convertire di senso o d’uso, oggetti (complementi) di genere maschile e numero plurale non meglio definiti.
Aledeca è un grande, fidatevi, è super-abile e non so se superabile, almeno in questo genere (anche se lui poi i generi li coltiva tutti pur non avendo figlie femmine).
@Kikko
ovviamente… il pelo superfluo.
(Super-Fluo. pare l’edizione nuova e arricchita di un romanzo della Santacroce).
Aledeca come la stella più veloce dei pesci:
il Tonno Star, insuperabile!
(Quando esce, lascia sulla porta il cartello: Tonno subito).
Allora non mi depilero’ per un po’ in onore tuo.
EgrazieYaraperUbiCuelìsonpazzidavvero.
Bello! Ho riso di gusto… “ho cercato il mio ego in un pagliaio”… forte… :-)
Eccomi tonnato,
come il vitello svitato,
alias ton-tello vi-nato,
variante alcolica della ricetta
l’ultima di nonna papera
che poveretta
stirò le zampe all’aria
lungo un’arteria viaria
per un’avaria
da influenza aviaria ;)
Nessuno più mangerà polli nel mondo.
Diventeremo tutti “apolidi”.
Pare inoltre che l’influenza possa provocare difficoltà articolari agli arti superiori, che impediscono di effettuare manovre troppo elaborate alla guida di automobili: in pratica, il morbo di Parkingson.
Il reuccio della canzone, Claudio Villa, mentre parcheggiava a Trastevere cantando a squarcia gola. ( il ParKingSong)
Tramù, visto che mi farai il piacere immenso di mandarmi l’Onan, nello stesso pacco non potresti infilare anche la per me introvabile antologia dei poeti di Cuaderni Spiacentini, “Parkingsoniana”, curata per “Vecchi Argomenti” da A.B. e C.D?
grazie
@ yara
scusa yara ma in un post precedente parlavi di un (o del) libro di O’Brian. Ha trovato già qualche cosa? E quale (se posso essere indiscreto)?
Nel caso io non avessi capito bene… beh, avrò capito malino…
@malinoski
“L’ardua vita” di O’ Brian va bene? L’ho già ordinato!
@ yara
Si. E sopratutto “Il terzo poliziotto”. Attenta però! Se ti piacciono finisce che leggi le Opere complete ;-))
Di Flann ‘O Brien consiglio: Una pinta d’inchiostro irlandese.