A Gamba Tesa/ a proposito di Ornela Vorpsi


foto di Ornela Vorpsi

Carla Benedetti recensisce Ornella Vorpsi Il paese dove non si muore mai su L’Espresso n.3-2006 a p.124

Beckett scelse di scrivere in francese. Agota Kristof vi fu costretta dopo la fuga dall’Ungheria. La storia dell’espatrio linguistico si ripete con Ornela Vorpsi, che è nata a Tirana nel 1968, ha studiato arte a Milano, e ora vive a Parigi. Questa volta però la lingua d’adozione non è il francese. Il paese dove non si muore mai (Einaudi, E 10.00, pp. 111) è stato infatti scritto in italiano. Ma – ulteriore peripezia – questo splendido libro di esordio, semplice e profondo, è stato prima tradotto, letto e ben accolto in Francia. A noi arriva in seconda battuta.
Scarna come la Kristof ma più “sentimentale”, la Vorpsi racconta per quadri vividi e sospesi la propria adolescenza in Albania. Paese dominato non solo dalla Madre-Partito (che punisce la ragazzina per aver portato a scuola vecchie cartoline con degli angioletti, la cui esistenza è negata dal materialismo storico), ma anche e soprattutto dalla “questione della puttaneria”. Ogni adolescente bella viene guardata con un misto di esecrazione e di pietà anticipate, come se fosse già destinata a interpretare l’antica tragedia, di cui l’intero paese sembra avere un sete insaziabile: “Un giorno ci piomberai a casa col ventre riempito!” – dice la zia a Ornela. E Ornela già immagina la propria pancia diventare dimora “di piccole e affollate sporcizie viventi”. Nell’enciclopedia italiana del nonno scopre l’originale non “emendato” del quadro di Delacroix, La libertà che guida il popolo. Qui la donna sulle barricate è a seno nudo, invece che coperto come nel libro di scuola. “Ancora il vecchio ritornello dell’uomo e della donna anche in mezzo alla rivoluzione? La mela di Eva nella sua variante rivoluzionaria?” Lo reintitola La sensualità che guida il popolo. Lo spettro della puttaneria organizza così un peculiare cronotopo, uno spaziotempo tutto femminile che qui avvolge gli apprendimenti fondamentali della vita: dalla scoperta della propria fragilità (essere fatta “di carne e ossa”) a quella della morte, spiata come un segreto che dà alla testa, come il misterioso “sangue delle donne”. L’intensità di queste pagine, qua e là venate anche di un lieve sarcasmo, viene proprio da questo intrico di vita biologica e di vita sociale, embricate l’una nell’altra, non separate come in molte narrazioni contemporanee.

Print Friendly, PDF & Email

3 Commenti

  1. Per gli interessati: la Vorpsi sarà a Siena l’ 8 e 9 febbraio per non ricordo più quale convegno universitario su letteratura e migrazioni. L’ho sentito a Fahrenheit l’altro giorno. Chi ne sa qualcosa può far circolare la notizia?

  2. Maro’, Francesco, ai tempi di “Paso Doble” (quando sarà stato? dieci anni fa forse?) quando avevi cominciato a pubblicare i primi testi di Ornela Vorpsi, a malapena ci conoscevamo, ed ero stato io a tradurteli in francese… Dieci anni fa…
    Va beh, smorzo subito il ricordofono, scusate. Ciao,

  3. Grazie Andrea per avermelo ricordato. Pare che nel paesaggio letterario italiano, alle cose bisogna arrivarci dieci anni dopo. Dove abbiamo sbagliato? Sempre ammesso che abbiamo sbagliato qualcosa…
    effeffe
    ps
    Per dovere di cronaca quel testo di Ornela fu pubblicato quasi contemporaneamente su Derive Approdi. Infatti fu Ilaria Bussoni a presentarmi Ornela dieci anni fa or sono e di questo le sarò sempre molto grato.

I commenti a questo post sono chiusi

articoli correlati

Radio Days: Mirco Salvadori

di Mirco Salvadori
Le parole dicono molte cose se le sai usare. Sono le parole usate da Mariana Branca che risplendono nel fulgore psicoattivo di ‘SUUNS’, il suo nuovo viaggio letterario che si è aggiudicato il posto d’onore come miglior racconto lungo, nella Dodicesima Edizione del Premio Letterario ZENO,

Les nouveaux réalistes: Marco Peluso

di Marco Peluso
In facoltà imposi agli studenti di prendere posto secondo le mie disposizioni, una scelta a cui nessuno osò opporsi, intimoriti dal mio sguardo ferino segnato dalle occhiaie, le labbra tremule e l’aria sfatta.

Post in translation: Shakespeare

di Massimiliano Palmese
Una festa di parole, di sensi e suoni, questo è stata da subito la poesia per me. E oggi, dopo aver scritto versi per molti anni, è ancora in una festa di parole che mi sono ritrovato traducendo i 154 Sonetti di William Shakespeare. Questa bibbia dell’amore. Questo vangelo in 154 atti.

Photomaton: Carla Fracci

di Augusto De Luca
“Sono passati diversi anni, ma il ricordo di quell’incontro, la memoria di quel momento magico resterà per sempre. Erano i primi anni novanta, per essere precisi il 1991 e da poco era uscito in tutte le librerie il libro “Napoli Donna”, con i miei ritratti di trentasette importanti donne napoletane, accompagnati dalle interviste della giornalista Giuliana Gargiulo.

La primavera dei poeti: Lorenzo Pataro

di Alida Airaghi
Nelle quattro sezioni di cui si compone il libro, oggetto di esplorazione è di nuovo l’amore, ma qui con una chiara consapevolezza della sua temibilità: “Ancora ritorna lo sparviero / il nibbio a piantare l’urlo nella schiena / a percorrere il dolore come un dito...

Overbooking: Cetta Petrollo

di Nadia Cavalera
E allora, ecco la poesia di vita. Non un rifugio astratto, ma un percorso concreto, un intreccio di memoria, affetti e pensiero critico. Un modo di abitare il tempo, radicandolo nella storia e aprendolo alla speranza della solidarietà.
francesco forlani
francesco forlani
Vivo e lavoro a Parigi. Fondatore delle riviste internazionali Paso Doble e Sud, collaboratore dell’Atelier du Roman . Attualmente direttore artistico della rivista italo-francese Focus-in. Spettacoli teatrali: Do you remember revolution, Patrioska, Cave canem, Zazà et tuti l’ati sturiellet, Miss Take. È redattore del blog letterario Nazione Indiana e gioca nella nazionale di calcio scrittori Osvaldo Soriano Football Club, Era l’anno dei mondiali e Racconti in bottiglia (Rizzoli/Corriere della Sera). Métromorphoses, Autoreverse, Blu di Prussia, Manifesto del Comunista Dandy, Le Chat Noir, Manhattan Experiment, 1997 Fuga da New York, edizioni La Camera Verde, Chiunque cerca chiunque, Il peso del Ciao, Parigi, senza passare dal via, Il manifesto del comunista dandy, Peli, Penultimi, Par-delà la forêt. , L'estate corsa   Traduttore dal francese, L'insegnamento dell'ignoranza di Jean-Claude Michéa, Immediatamente di Dominique De Roux
%d blogger hanno fatto clic su Mi Piace per questo: