Cantiamo insieme come in chiesa:
autore:Afterhours
cd:”ballata per piccole iene”
titolo: “ci sono molti modi”:
E’ quello che sai che ti uccide o è quello che non sai
a mentire alle mani, al cuore, ai reni
lasciandoti fottere forte
per spingerti i presagi
via dal cuore su in testa, sopprimerli
non sai
non sai
che l’amore è una patologia
saprò come estirparla via
torneremo a scorrere
torneremo a scorrere
Eroe del mio inferno privato
se in giro d routin
indossi il vuoto con classe
è tutto ciò ke avrai
perchè quando il dolore è più grande
poi non senti più
e per sentirti vivo
ti ucciderò
ti ucciderò
vedrai
vedrai se il mio amore è una patologia saprò come estirparla via
torneremo a scorrere
torneremo a scorrere
torneremo a scorrere
torneremo a scorrere
lo sò
lo sò che il mio amore è una patologia vorrei che mi uccidesse ora
Non so se queste righe siano eccezionali, forse no, però hanno il pregio di rientrare nel genere “faccio un po’ incazzare schifando”, il genere amatissimo da Giordano Tedoldi. Il problema è che lui è nato nel posto sbagliato, se fosse stato americano sarebbe diventato un grande comico della cattiveria. Invece no, è romano (mi pare), e allora scrive ‘ste cose qua, che comunque hanno qualcosa di interessante.
In quel cazzo “siliconato” c’è tutta la differenza tra un realismo d’accatto(ne), appiccicato alla realtà hic et nuc, e sic, e un realismo epocale. Quel realismo, cioè, alla Accattone, ma che sta dicendo che Pasolini è morto, ma luccica ancora, ma che il suo mondo e la sua visione del mondo continua, anche tra le lucciole declinate dall’oggi, quelle col cazzo – metaforicamente – siliconato. Al lettore che sappia leggerlo.
Questo è un altro esempio riuscito di come dire in 250 caratteri spazi inclusi sia possibile e di come ascoltare, invece, sia difficile. Ma possibile, volendo.
secondo me diventerà un grande comico della cattiveria anche qui, andrea. a marzo uscirà per fazi il suo libro di racconti “io odio john updike”, e ne leggerete delle brutte.
Sì, però qui gli tocca scrivere, mentre dall’altra parte dell’Atlantico starebbe su un palco :-) Naturalmente sono tutte mie supposizioni.
mi dicono – io non l’ho visto – che, sul palco del teatro argentina, ha letto un suo pezzo e sembrava lenny bruce.
“Qui un tempo era tutto Pasolini”
mi ha detto una Lucciola tra i giardini…
Bravo Giancarlo! Riportiamo ordine…
Che vomito l’ordine. Specie quello col riporto.
Al caos siliconato
preferirei non essere nato
ai film di De Sica – Boldi
perfino un distico
di Giordano Tedoldi.
Che carino.
non tutti i maalox vengono per nuocere…
io quasi quasi
mi faccio un biochetasi.
Che commozione.
… cerebrale.
Giorda’, col Tram non ce la fai, lui ingloba tutta la tua cattiveria ma la trasforma in qualcosa di gentile: ti supera insomma. Quindi sta buono e impara.
Non so, Andrea. Come poeta fa schifo, come polemista è bravo. Gli stringo la mano, idealmente.
Va bene, va bene, “fa schifo” non è giustificato, e in fondo un commento deve pur avere delle motivazioni, se non siamo selvaggi (parlo per me). Dirò allora che non incontra il mio gusto. E’ un arcade, Tramutoli. Beato lui. Che dici, si offende e mi dedica una delle sue poesie carine, ora che gli dato di arcade? Un arcade, mio dio, permaloso? Torno a leggere Nieztsche, ovvio.
poesia “carina” in versi “sciolti”
Dissentiva su ogni fesseria
fino al giorno in cui morì
finalmente
di dissenteria.
continuiamo a farci del male
effeffe
Cantiamo insieme come in chiesa:
autore:Afterhours
cd:”ballata per piccole iene”
titolo: “ci sono molti modi”:
E’ quello che sai che ti uccide o è quello che non sai
a mentire alle mani, al cuore, ai reni
lasciandoti fottere forte
per spingerti i presagi
via dal cuore su in testa, sopprimerli
non sai
non sai
che l’amore è una patologia
saprò come estirparla via
torneremo a scorrere
torneremo a scorrere
Eroe del mio inferno privato
se in giro d routin
indossi il vuoto con classe
è tutto ciò ke avrai
perchè quando il dolore è più grande
poi non senti più
e per sentirti vivo
ti ucciderò
ti ucciderò
vedrai
vedrai se il mio amore è una patologia saprò come estirparla via
torneremo a scorrere
torneremo a scorrere
torneremo a scorrere
torneremo a scorrere
lo sò
lo sò che il mio amore è una patologia vorrei che mi uccidesse ora
Non so se queste righe siano eccezionali, forse no, però hanno il pregio di rientrare nel genere “faccio un po’ incazzare schifando”, il genere amatissimo da Giordano Tedoldi. Il problema è che lui è nato nel posto sbagliato, se fosse stato americano sarebbe diventato un grande comico della cattiveria. Invece no, è romano (mi pare), e allora scrive ‘ste cose qua, che comunque hanno qualcosa di interessante.
In quel cazzo “siliconato” c’è tutta la differenza tra un realismo d’accatto(ne), appiccicato alla realtà hic et nuc, e sic, e un realismo epocale. Quel realismo, cioè, alla Accattone, ma che sta dicendo che Pasolini è morto, ma luccica ancora, ma che il suo mondo e la sua visione del mondo continua, anche tra le lucciole declinate dall’oggi, quelle col cazzo – metaforicamente – siliconato. Al lettore che sappia leggerlo.
Questo è un altro esempio riuscito di come dire in 250 caratteri spazi inclusi sia possibile e di come ascoltare, invece, sia difficile. Ma possibile, volendo.
secondo me diventerà un grande comico della cattiveria anche qui, andrea. a marzo uscirà per fazi il suo libro di racconti “io odio john updike”, e ne leggerete delle brutte.
Sì, però qui gli tocca scrivere, mentre dall’altra parte dell’Atlantico starebbe su un palco :-) Naturalmente sono tutte mie supposizioni.
mi dicono – io non l’ho visto – che, sul palco del teatro argentina, ha letto un suo pezzo e sembrava lenny bruce.
“Qui un tempo era tutto Pasolini”
mi ha detto una Lucciola tra i giardini…
Bravo Giancarlo! Riportiamo ordine…
Che vomito l’ordine. Specie quello col riporto.
Al caos siliconato
preferirei non essere nato
ai film di De Sica – Boldi
perfino un distico
di Giordano Tedoldi.
Che carino.
non tutti i maalox vengono per nuocere…
io quasi quasi
mi faccio un biochetasi.
Che commozione.
… cerebrale.
Giorda’, col Tram non ce la fai, lui ingloba tutta la tua cattiveria ma la trasforma in qualcosa di gentile: ti supera insomma. Quindi sta buono e impara.
Non so, Andrea. Come poeta fa schifo, come polemista è bravo. Gli stringo la mano, idealmente.
Va bene, va bene, “fa schifo” non è giustificato, e in fondo un commento deve pur avere delle motivazioni, se non siamo selvaggi (parlo per me). Dirò allora che non incontra il mio gusto. E’ un arcade, Tramutoli. Beato lui. Che dici, si offende e mi dedica una delle sue poesie carine, ora che gli dato di arcade? Un arcade, mio dio, permaloso? Torno a leggere Nieztsche, ovvio.
poesia “carina” in versi “sciolti”
Dissentiva su ogni fesseria
fino al giorno in cui morì
finalmente
di dissenteria.
PS
Torno a leggere i Peanuts
Ovvio.
ciao
ciao
Si, Tedoldi è un grande. Voi fate schifo.