Catena di Sanlibero 309
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riccardo orioles
La Catena di San Libero
7 novembre 2005 n. 309
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L’ultimo numero della catena non e’ arrivato, per problemi tecnici,
a gran parte degli abbonati. Saremo percio’ piu’ brevi questa
settimana, per poter rispedire anche lo scorso numero a tutti
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Rinaldo in campo. Anche questa settimana, la capitale d’Italia e’
Locri. E’ gia’ uscita, com’era prevedibile, dai media padronali: ma
e’ ancora li’, che’ ormai e’ una generazione. Le mancano tantissime
cose: memoria, collegamenti, organizzazione. Ma neanche i ragazzi di
Palermo e Catania sapevano piu’ molto di Licausi o dell’occupazione
delle terre; ne’ avevano tv o giornali, ne’ una rete. Eppure, a poco
a poco, hanno costruito. E cosi’ faranno questi di ora. Noi, poiche’
oggi lo spazio e’ poco, ci limitiamo a ripetere che siamo a
disposizione. Questa e’ l’ultima voce autonoma, o una delle ultime,
dell’antimafia di dieci e di vent’anni fa: siamo sopravvissuti fin
qui esattamente per questo, per essere memoria e agenda per le nuove
antimafie che – ne eravamo certissimi – sarebbero arrivate. Il filo,
invisibile e lieve, non s’e’ spezzato mai. Per Aldo, Alessandro,
Barbara e per tutti gli altri e’ pronto da raccogliere, ed essi lo
faranno.
* * *
La politica, intanto, avanza a grandissimi passi persino nei (e
contro i) palazzi. E’ bastato uno zefiro – il nome “Borsellino” –
per soffiar via dieci anni di vilta’ e inciuci dalla sinistra
siciliana. Non solo i vecchi marpioni come Crisafulli, Cocilovo,
Ramsete, Suslov e compagnia mummia, ma anche i “moderni” rampanti
come Finocchiaro o Bianco hanno dovuto abbassare la cresta davanti
all’ondata di applausi, di emozioni, di ri-organizzazione dal basso
che da ogni angolo della Sicilia s’e’ alzata appena riudito questo
nome. Si sono costituiti gia’, ora che scriviamo, almeno trecento
comitati Borsellino: ma il numero e’ sicuramente superato ora che
leggi. Ne fanno parte, ciascuno alla sua maniera e in allegra
concorrenza, no-global e “riformisti”, addiopizzo palermitani e
communisti col chiodo. Battibecchi, ripicche, piccole gelosie non
sono assenti: ma, nel complesso, l’aria e’ di un risveglio generale,
del terzo ritorno in campo del popolo antimafioso.
Quest’anno, nell’isola, la primavera e’ arrivata prima. Sicilia
spalanca gli occhi, starnutisce, si stira con un ahhhh! di sollievo
le braccia anchilosate e comincia ad alzarsi dal vecchio letto. E ai
vecchi paladini, che succede? Da anni c’eravamo abituati a vederli
cortigiani, a litigarsi un feudo, una presenza a corte, sempre piu’
letichini, sempre piu’ arrugginiti. Ma ora in sella rieccola, la
bella cavalcata d’una volta: Rinaldo, Orlando, Ferrau’, Ruggiero,
Bradamante… E li mori infedeli (che qui son cristianissimi: ma
lasciamo stare) che sbiancano e si scuffarano, a risentire la tromba
della vecchia animosa scombiccherata cavalleria.
* * *
E’ bello, dopo tante critiche, lodare per una volta i compagni dei
bei tempi. Fava, Lumia, Orlando e alcuni altri hanno avuto una parte
assolutamente decisiva nel portare l’intera sinistra a sostenere
senza se e senza ma la candidatura Borsellino. I primi due, che ora
sono diessini, hanno spinto in avanti a calci nel sedere il loro
partito. Il terzo, finito ahime’ in mezzo ai margheritari, li ha
subito mandati al diavolo appena ha sentito aria di movimento (col
buffo Rutelli da Roma, che, fra le sghignazzate generali, l’ha
immediatamente deferito al Tribunale del popolo per la radiazione).
Non e’ vero che i politici sono tutti uguali, che dormono tutti.
Alcuni si possono risvegliare, solo che a differenza della Bella
Addormentata per risvegliarsi hanno bisogno di schiaffi e non di
baci in bocca.
* * *
Ecco. Adesso, avanti cosi’, e un po’ piu’ oltre. La presidenza
Borsellino, alla regione Sicilia, non basta piu’. Vogliamo proprio
un governo Borsellino, con una giunta composta da tutti i capitani
del popolo antimafioso. Crocetta, Fava, Tano Grasso, Lumia,
Orlando… non piu’ capicorrente di palazzo, ma assessori di popolo
del primo governo antimafioso. E poi…
E poi basta per ora, abbiamo scritto e letto gia’ fin troppo. Adesso
muoviamoci, facciamo le riunioni, mandiamo mail, facciamo i
volantini e i fogli locali (e le tv di strada), organizziamo i
comitati, facciamo rete, muoviamoci. Il momento, e’ ora.
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Locri. Eravamo in tanti, per il tipo di occasione tantissimi. Per lo
piu’ tutti studenti, poche le presenze istituzionali in senso lato
ed in senso stretto: politici calabresi (sindaci, assessori,
segretari ecc.), poi Legambiente, il sindacato (Cgil, Uil), i
lavoratori dell’Inps, e qualche bandiera piu’ o meno conosciuta di
qualche strana e seria organizzazione.
Ma gli studenti la facevano da padrone, tanti da Cosenza, da Napoli,
da Bari, da Firenze, da Bologna, da Roma, da tutte le parti i
calabresi, e pochi, pochissimi i siciliani: io personalmente non ne
ho incontrati e la cosa e’ stata parecchio evidente a conclusione
della manifestazione quando un rappresentate degli studenti di ogni
luogo ha fatto il suo intervento.
Il dato importante e’ che tutto realmente sembra rimesso alle
proposte ed alle metodologie che questi ragazzi avranno da proporre
e individuare; la Calabria, quella buona, non sa da dove iniziare ma
tutti credono che questo possa essere un inizio. La situazione li’
e’ davvero all’inizio, non c’e’ una vera e propria cultura antimafia
(voglio dire prima di questi episodi). “Non si e’ mai opposto
nessuno – mi hanno detto – non abbiamo memoria di lotte contro la
mafia”. Questo per spiegare che tutto e’ “base” da quelle parti,
davvero c’e’ bisogno di strumenti culturali, insomma di una
discussione un po’ piu’ larga. Ho visto i ragazzi di “Io sto con
Falcone”, e’ stato bello quando mi hanno dato il volantino: “Ah ma
voi siete di Roma?” ho chiesto. “E voi?”. “Di Catania!”. Hanno fatto
un giornalino, un pdf stampato, ne ho preso una copia e appena vengo
ve lo porto.
La sera s’e’ parlato di fare un incontro comune tutti insieme, tutti
i ragazzi delle varie citta’, una sorta di forum operativo per
capire se organizzare un’altra manifestazione nazionale o qualsiasi
altra cosa. A ogni modo ci si sente via email, Barbara sta
raccogliendo un elenco di email in modo da tenere i contatti, lei fa
parte di “giovani per la Locride” un buon punto di riferimento, e’
gente grande (18-23) rispetto ai giovani televisivi (14-17).
[alessandro malastrada].
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Marchette deontologiche. La notizia e’ una di quelle che segnano la
storia dei media: l’ordine dei giornalisti ha dato la sua
benedizione ufficiale alla pubblicita’ occulta (in gergo
“marchette”) all’interno dei telegiornali nazionali. Tutto comincia
la sera del 28 agosto, quando il Tg2 e il Tg5 decidono di celebrare
l’uscita della nuova Fiat Punto in diretta nazionale e a mezz’ora di
distanza l’uno dall’altro.
La “Catena” ha gia’ descritto questi due servizi di Lamberto Sposini
e Maria Concetta Mattei, caratterizzati dalle medesime immagini e
dallo stesso tono trionfalistico e acritico. Credendo che un
telegiornale fosse diverso da una cassa di risonanza di comunicati
aziendali, e che un giornalista avesse compiti diversi da quelli di
un concessionario di automobili, questo umile scribacchino ha
inoltrato un esposto all’Ordine dei Giornalisti per segnalare quella
che sembrava una palese violazione della deontologia professionale.
Il seguito della vicenda ricorda da vicino la barzelletta del pazzo
che andava contromano credendo che fossero gli altri a sbagliare
direzione: il pazzo ero io, che da solo cercavo di andare contro la
corrente del giornalismo asservito, e non chi ha “normalmente”
aperto gli spazi dell’informazione e del servizio pubblico
televisivo alla pubblicita’ (neanche tanto occulta) della Fiat.
Bruno Tucci, presidente dell’Ordine dei Giornalisti del Lazio, ha
messo nero su bianco che “quando un’azienda lancia sul mercato una
nuova auto tutti indistintamente, i giornali, oltre la radio e la Tv
sono portati a illustrare le caratteristiche della nuova auto. Non
avendo quindi riscontrato nessuna violazione delle norme
deontologiche, il consiglio ha deciso all’unanimita’ di archiviare
il caso”. Preso atto di queste nuove tendenze nella deontologia
professionale, rimangono alcuni dubbi: perche’ due Tg nazionali
usano le stesse immagini? Chi gliele ha date? I telegiornali sono
una vetrina di prodotti? Un’auto nuova e’ una notizia? Se si’,
perche’ annunciare solo le auto Fiat e non vetture di altre marche,
auto ad aria compressa o biciclette? Ma soprattutto, perche’
l’Ordine dei Giornalisti e’ arrivato cosi’ in basso? [carlo
gubitosa]
Per protestare: ordine.giornalisti@tin.it
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Patriot Act. Introdotto da Bush dopo l’11.settembre, limita alcuni
diritti civili nel quadro della lotta al terrorismo. Scade in gran
parte alla fine di quest’anno e se ne sta discutendo ferocemente il
rinnovo. Intanto il Congresso ha varato misure per consentire una
piu’ larga applicazione della pena di morte. I reati passibili di
essa sono triplicati; e’ stato approvato un meccanismo di
ripetizione del processo in caso di non applicazione della pena
chiesta all’accusa. Secondo il N.Y. Times cosi’ rischiano la pena
capitale anche i finanziatori inconsapevoli di organizzazioni
terroriste. [tito gandini]
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Patriot. Patrick J. Fitzgerald e’ l’autore dell’indagine su Valery
Plame, l’agente Cia pubblicamente identificato dall’entourage della
Casa Bianca per “punizione”. Il marito della Plame, un ex
ambasciatore, sapeva e diceva che Saddam non aveva l’atomica. Nel
rapporto Fitzgerald si afferma che se i giornalisti a conoscenza dei
fatti avessero testimoniato prima il caso sarebbe potuto esplodere
esattamente un anno fa: cioe’ nell’ottobre 2004, a un mese dalle
elezioni presidenziali che hanno visto soccombere John Kerry [tito
gandini].
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Fabbrica. Su Radio3 dal 7 al 18 novembre, sempre alle 14.30, si
parla di fabbrica vista dalle donne. Il programma racconta cent’anni
di storia industriale (all’Ilva-Italsider) e lo fa da un punto di
vista inconsueto, le storie di vita di diverse generazioni di
operaie napoletane. Lo cura Renata Pepicelli e si puo streammare
anche in rete.
Bookmark: http://www.radio.rai.it/radio3
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Orfeo wrote:
< "Nessuna destra e' mai riuscita a sopravvivere nelle condizioni
di quella di ora...". Ne sei davvero sicuro? Da qualche giorno ho
dei brutti presentimenti, spero proprio di sbagliarmi. Il fatto e'
che per governare davvero occorre: ottenere la maggioranza dei voti
alle prossime elezioni (non e' cosi' sicuro); convertire i voti in
una maggioranza parlamentare (non e' piu' cosi' automatico, specie
dopo l'ultima legge elettorale). La storia delle sinistre e' piena
di illusioni sfumate, stiamo attenti a non fare come quegli uccelli
che cantavano sui fili del telegrafo che trasmetteva l'ordine di
uccidere tutti gli uccelli. Questa destra, come quella degli anni
'20 e '30, non ha nessun tipo di morale >
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Alessandro Paganini wrote:
< La violenza da parte di familiari o partner e' la prima causa di
morte e invalidita' per ragazze e donne fra i 16 e i 44 anni,
secondo dati del Consiglio d'Europa (Ansa 28 ott 05). Suggerisco
pertanto al ministro dell'interno e agli onorevoli Bossi e Fini,
sempre che abbiano chiaro il concetto di priorita', che prima di
finanziare i "Centri di Permanenza Temporanea" per immigrati,
occorre istituire dei CPT per noi mariti >
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Diego wrote:
< E' vero, il latte in polvere sta facendo disastri nel Terzo Mondo
(ma per colpa dell'acqua con cui lo si diluisce, non del latte in
se'), ma se una donna non ha latte cosa gli diamo ai neonati? L'IVA
al 20% la pagano i consumatori, non certo le case produttrici, e
anche l'eventuale multa (se mai sara' pagata) non andra' certo ad
intaccare il conto in banca del signor Milupa o del signor Nestle',
ma si ripercuotera' sui consumatori o peggio sui lavoratori di
quelle aziende, che si sentiranno dire "e' un momento difficile, il
mercato e' stagnante, la produttivita' deve aumentare ma l'aumento
non glielo do', anzi..." >
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Giovanni wrote:
< Una nuova grande iniziativa di massa della Catena di Sanlibero: un
referendum sull'illegalita'. Manifestate nel modo che riterrete piu'
idoneo il vostro dissenso o consenso con le affermazioni che
seguono.
- La guerra e' illegale tranne che per resistere a un'invasione.
- Occupare le case sfitte di uno speculatore per chiedere al Comune
di requisirle non e' illegale.
- Occupare le case sfitte (anche di un palazzinaro) per rivendersele
a chi vuole un titolo per una casa popolare e' illegale.
- Occupare una fabbrica per mantenere il posto di lavoro non e'
illegale.
- Bloccare il traffico per non pagare le multe dopo avere fatto i
furbi sulle quote latte e' illegale.
- Lavare i vetri delle macchine ai semafori non e' illegale.
- Minacciare o aggredire chi non se li vuole far lavare e' illegale.
- Entrare clandestinamente in un paese perche' nel proprio si
rischia la morte non e' illegale.
- Raccomandare e farsi raccomandare e' illegale.
- Chiedere l'elemosina non e' illegale.
- Sfruttare chi la chiede e' illegale.
- Drogarsi non e' illegale (e' solo inutile).
- Rubare in supermercato (da soli o in massa) e' illegale.
- Farsi le leggi su misura per sfuggire alla galera non e' illegale (e'
solo vergognoso).
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Ettore Lomaglio Silvestri (pres. Ass.cult.Sconfiggiamo la mafia)
wrote:
< Il Di Fazio arrestato, anche se declamato come il reggente del
clan Santapaola, ha una grossa stonatura nel suo cursus honorum.
Ossia i boss delle altre famiglie catanesi avevano chiesto il
permesso di ammazzarlo a Bernardo Provenzano. E noi, da cattivi e
malpensanti e sbirri quali siamo, crediamo che lo stesso Provenzano
abbia confidato ai suoi contatti al Viminale dove trovarlo. Insomma,
invece di ammazzarlo, don Binnu l'ha venduto allo Stato per fargli
fare bella figura. E distrarre l'opinione pubblica. Questo lo
pensiamo noi ma a volte a pensar male si indovina >
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Max wrote:
< AAAAAA Cercasi Giovane Ragazzo di Locri-scopi giornalistici. Dopo
l'uragano Charlie, la tempesta Marilyn e il temporale Umberto, una
nuova perturbazione si aggira per il mondo, i giornalisti che vanno
a caccia di ragazzi di Locri. Sembra il ritorno di Pacciani, della
Banda della Uno Bianca e invece sono un esercito di giornalisti che
vogliono a tutti i costi un povero Cristo che viene da Locri.
Sentite cosa mi e' capitato: un giornalista mi chiede
dell'associazione, delle nostre attivita' e di quello che
facciamo...mi chiede da dove vengo e io: "da Roma". "Peccato! - fa
lui - Senti, noi tra due ore andiamo in onda, non e' che camuffando
un po' la voce, mi potresti fare il ragazzo di Locri? "Ma lei e'
pazzo! - faccio io - mi ha preso per un buffone? Ma si vergogni! Lei
e' un macellaio non un giornalista!". E lui, tranquillamente: Lui
tranquillamente mi ha risposto: "Scusa se ti ho offeso. Chiedo a
qualcuno della redazione. Ciao". Si vede che siamo il paese della
Ventura di Bruno Vespa! Come diceva Jack Folla : "Sveglia
fratellini, e' tempo di lottare a 360 gradi" >
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Ignazio Bucalo wrote:
< Cuffaro? Io Cu-Rita! >
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bertolt@freheit.de wrote:
< ...E questo e' tutto e non e' gia' che basti
ma forse vi dira' "Esisto ancora" >
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Per collaborare a questa e-zine, o per criticarla o anche
semplicemente per liberarsene, basta scrivere a
riccardoorioles@sanlibero.it — Fa’ girare.
“A che serve vivere, se non c’e’ il coraggio di lottare?” (Giuseppe Fava)
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riccardo orioles
La Catena di San Libero
31 ottobre 2005 n. 308
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Due lettere. La prima e’ di un militante antimafioso calabrese piu’
o meno della mia eta’. La seconda di un ragazzo che dieci anni fa
era nella baracca SicilianiGiovani-L’Alba-ecc., di cui vi ho parlato
altre volte. Si chiamano uno Giovanni e l’altro Carlo.
* * *
Giovanni: < ...dei miei figli. Il piu' grande ha quasi vent'anni, studia giurisprudenza, ed e' innamorato di Che Guevara; il secondo ha 17 anni, studia al liceo classico ed e' affascinato dalla figura di Peppino Impastato. Li ho educati all'impegno civile, ma l'ho fatto con la mia vita, non con le prediche. Io ed i miei figli non ci parliamo molto, non abbiamo molto tempo per farlo. Ci seguiamo con gli occhi, io li seguo con il mio cuore di padre, loro cercano di camminare sulla loro strada e solo per caso sono strade che io, prima di loro, ho percorso. Noi non abbiamo paura, perche' chi non fa del male a nessuno non deve avere paura. Loro cosi' hanno imparato, senza che io glielo dicessi mai. Noi abbiamo scelto di vivere in Calabria, anche se avevamo opportunita' diverse. Ora hanno deciso di aprire un circolo di "Giovani della Margherita" insieme ad una ventina di altri ragazzi. Io non ho obiettato nulla, anche perche' so che hanno fatto un ragionamento insieme ed hanno escluso di aderire ad altre sigle di partito perche' hanno forti dubbi. Io spero che si sbaglino, ovviamente. La Margherita era il partito di Franco, oltretutto, e l'ultima volta che mio figlio l'aveva incontrato lui scherzando glielo aveva chiesto espressamente: "Dai! Non fare l'anarchico come tuo padre, che e' allergico ai partiti. Dammi una mano a fondare i nuovi circoli della Margherita Giovani, che da li' bisogna ricominciare". Ed all'obiezione di mio figlio "Ma dai... io sono di sinistra..." lui, con quel bel sorriso che lo contraddistingueva, lo abbraccio' dicendo "Cosa vuol dire essere di sinistra? Essere dalla parte di chi ha bisogno, di chi combatte la mafia, di chi e' contro la corruzione? Allora io sono piu' a sinistra di te. Noi non siamo ne' di destra ne' di sinistra: siamo calabresi che lavorano per migliorare la nostra terra e per liberarla dalle sue cancrene... Ecco, siamo i medici della politica... ah ah ah!". Cosi' i miei figli e gli altri ragazzi dello striscione hanno deciso di dovergli questo passaggio, anche se uno continua a portare il basco ed i capelli lunghi alla "Che", e l'altro continua a cercare di imitare Peppino Impastato. (...) Ora ti saluto, con alcune raccomandazioni: 1 - Cerchiamo di mettere in piedi un "qualcosa" che coinvolga i giovani siciliani, calabresi, campani e pugliesi in una sigla comune per il loro NO alla mafie ed a tutte le mafie... >
* * *
Carlo: < Qualcosa pero' te la volevo dire lo stesso. Qualcosa che mi
e' venuto in mente adesso. Due sono le cose che sento di potere dire
di avere capito rispetto al lavoro fatto anni fa insieme. Quanto le
analisi fatte (mai formalmente) andassero dritte al punto, al cuore
del problema. In particolare, dopo l'omicidio Fortugno si e' creato
in Calabria un forte movimento di piazza con uno slogan "e adesso
ammazzateci tutti" fortissimo. Insomma per una giornata "i
ragazzini" hanno appoggiato una politica "buona" ed hanno contato
qualcosa. E si e' saputo piu' del loro movimento che di qualunque
capo o capetto. Questi infatti li puoi comprare quelli, tutti
insieme no.
E questa storia mi sembra ancora una volta paradigmatica: un
presidente del consiglio assente, un magistrato minacciato, una
endemica difficolta' a cambiare istituzioni clientelari, e quando
qualcosa cambia ecco allora scatenarsi un evento tragico come
questo.
E poi c'e' la gente comune quella che normalmente non finisce sui
giornali, che non va al grande fratello e non fa parte della gente
che conta ed allora ha come unica droga lo stare con la famiglia o
studiare tutta la notte ecc., che una volta conta e lo fa
direttamente appoggiando e scegliendo da chi farsi rappresentare.
Ed in piu' parla. Ho fatto un esperimento, ho provato a vedere su
Internet chi avesse parlato dello slogan "e adesso ammazzateci
tutti". Bene, il primo giorno non ho trovato alcun riferimento sui
giornali (solo il giorno dopo). Ma andando a guardare i blog di
riferimenti se ne trovavano a decine. E allora mi viene da pensare
esattamente quello che avevamo pensato allora: fare informazione dal
basso, trasformare l'informazione dal basso in movimento,
esattamente quello che e' successo oggi. Penso che in qualche
maniera ci sia una relazione, nel senso che allora e' stato
sperimentato un metodo che oggi e', almeno nelle zone di frontiera,
un metodo di "fare politica".
Ancora internet secondo me deve esprimere il suo meglio. E' ancora
troppo costoso fare notizia nel senso di raccontare quello che
succede online. Io mi sono dovuto armare di un computer per
scriverti, penso un giorno bastera' un aggeggino molto piu' piccolo
e ti potro' scrivere mentre aspetto l'autobus. Come forse gia' fara'
Lucio che saluto caramente.
Infine insomma penso che il modo di fare politica "di base" stia
sempre piu' diventando un metodo. Possiamo di questo io credo
rallegrarci come un risultato. Se a sinistra le primarie sono un
dato di fatto (con tutti i limiti del caso) ormai e' vero che la
politica si fa con i blog, con i giornalini, con un apporto assai
piu' militante di quanto si faceva prima.
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Si muove. Rita Borsellino in Sicilia, Dario Fo a Milano: l'effetto
primarie sta catapultando in avanti la sinistra, senza
capricciosita' o estremismi ma con la tranquilla ragionevolezza
della societa' civile. In Sicilia, in particolare, l'opposizione ha
trovato il suo sbocco naturale, che e' l'antimafia. E non
l'antimafia piu' o meno contrattata e compressa dei partiti, ma
l'antimafia libera, spontanea, popolare, quella - tanti anni fa -
del "partito di Falcone e dei ragazzini".
Tutto cio' fa paura. Fa paura a destra, dove non dimenticheranno mai
di essere facilmente riusciti a imbrigliare i Rutelli e i D'Alema ma
non gli articoli 18, non i cococo', non i girotondi, non i
pacifisti; e fa paura a sinistra, dove si discuteva se candidare
Pippo Baudo o l'Amaro Averna. Adesso, si va alla chiarezza: noi
candideremo l'antimafia, la Borsellino; la Dc candidera' Latteri,
che fino a poco tempo fa era di Forza Italia e che e' stato gia'
trombato in tutte le elezioni possibili; il Ds... Gia', che fara' il
Ds? (Repubblica, a Palermo, comincia gia' a definire la Borsellino
una "pasionaria").
Al momento in cui scriviamo, i Ds non hanno ancora deciso. Non
possono certo schierarsi, di fronte alla loro base, con un Latteri
contro una Borsellino. Non possono confessare "noi non ce l'abbiamo
fatta, provate voi antimafiosi di base". Un terzo candidato, una
primaria a tre? Benissimo: ci misureremo. Pero', dentro e fuori il
Ds, ciascuno dovra' prendere le sue decisioni, chiarire una volta
per tutte a chi risponde.
Un paio d'anni fa ci fu un episodio eloquentissimo nella sinistra
siciliana: uno dei suoi esponenti, Claudio Fava, attacco'
violentemente e pubblicamente un dirigente Ds sorpreso a telefonarsi
amichevolmente con un mafioso. Fu prudentemente isolato dal partito.
Ma non dagli elettori, che alla prima elezione lo premiarono con
duecentomila voti. Fu l'elezione, fra l'altro, in cui fu spazzato
via, ancora fresco di Forza Italia, l'attuale candidato di Bianco e
della Dc, Latteri. Ventiquattrore dopo la vittoria, pero', Fava
ando' a Canossa e dichiaro' la sua piena solidarieta' a Bianco, ai
moderati, a Latteri e a tutti gli altri. All'elezione successiva
l'elettorato di sinistra, deluso, se ne resto' a casa. Cosi' Bianco
e Latteri politicamente sopravvissero, e rieccoli qua.
Ecco: adesso e' tempo di non andare mai piu' a Canossa, di tagliarsi
- come una volta si sapeva fare - i ponti dietro. Appoggio
incondizionato all'antimafia e alla Borsellino. Assemblee in tutte
le citta' e i paesi della Sicilia, come nel Novantatre'. Cahiers de
doleances dappertutto: cosi' il programma. Incontri, alla luce del
sole e orgogliosamente, di tutti gli antimafiosi dentro e fuori i
partiti; definizione del prossimo governo regionale con la
Borsellino presidente ma Fava, Tano Grasso, Crocetta, la Siracusa,
Arcuri, Ferro, Orlando e gli altri dentro a fare gli assessori,
umilmente e coraggiosamente, nel primo governo antimafioso della
Sicilia, quello per cui abbiamo tanto sofferto e combattuto.
Riprendere da dove s'e' interrotto, dalla Primavera. La lunga
traversata e' finita. Possiamo tornare noi stessi - se solo lo
vogliamo. Non c'e' nulla di meno, in questo momento fortissimo, che
meriti di essere chiamato politica: cerchiamo di esserne
all'altezza.
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Que viva Lojero. "Ha cacciato a calci in culo dalla giunta regionale
un assessore, comunista Prc, perche' a soli quattro mesi dalle
elezioni aveva assunto la moglie nel suo stesso assessorato a dieci
milioni al mese".
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Old Sicily. Piu' che il medio allegrotto a me ha fatto impressione
l'anellone che gli splendeva accanto, un fondo di bottiglia viola
degno dell'arcivescovo di Ravanusa o d'una signoruzza d'una volta.
Bello. Per logica deduzione, ritengo che quando prende il caffe' (o
meglio il te', con paste polverose e annesso rosolio) inarchi
graziosamente il mignolo, da fare inorridire i salotti. "Pretendono,
signora mia, come pretendono ora!". Vecchia Sicilia civilizzata da
poco, coll'unghia del mignolo lunga, le stanze buie, i
copri-poltrona di tela, gli stemmi su cartone in anticamera, la
brillantina, i lacche', i vecchi boss benevoli, i banchieri di
paese, gli avvocaticchi 'ntisi che infine, in continente,
diventavano onorevoli. E le signore col ditino all'insu', che mia
nonna mai avrebbe riconosciuto come tali.
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Un saluto. A Stefano Montesi, che e' stato fotoreporter nostro ad
Avvenimenti (quello vero, anni '90) e adesso, non avendo perduto il
vizio di far bene il suo mestiere, s'e' fatto rompere la testa dai
celerini mentre fotografava i tizi che menavano gli studenti. Dice
il questore che non ha dato l'ordine lui, che e' stata iniziativa
personale degli agenti. Va bene. Comunque bravo Stefano, almeno tu
sei rimasto com'eri prima.
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Video-rivoluzione d'ottobre. Un anonimo blogger ha rivelato in
dettaglio i piani dell'Unione per la "rivoluzione riformista" del
sistema radiotelevisivo. La prima mossa sara' fatta da un infiltrato
sotto copertura: il segretario del piu' grande partito italiano
iscritto all'internazionale socialista si camuffera' da cabarettista
per intrufolarsi nel programma "C'e' posta per te" di Maria de
Filippi. Il sagace infiltrato, per non far saltare la sua copertura,
evitera' accuratamente di ricordare le raccomandazioni con cui la
conduttrice ha raggiunto il successo grazie al marito, e men che
meno i trascorsi di quest'ultimo (noto ai piu' come "uomo di
sinistra") all'interno di loggie massoniche dichiarate illegali.
Dopo l'astuta creazione di questo avamposto nel cuore della tv
italiana, il progetto prevede in sequenza le seguenti mosse: Massimo
D'Alema partecipera' al Festival di Sanremo lanciando dal palco un
appello politico rivolto a Jovanotti e Bob Geldof per combattere la
poverta' nel mondo; Giuliano Amato vestira' i panni del topo
Geronimo Stilton per reclutare le nuove leve del socialismo tra gli
spettatori dello "Zecchino d'Oro"; Fabio Mussi, opportunamente
camuffato, sostituira' Platinette per una rubrica di approfondimento
culturale sui Pacs; Cirino Pomicino realizzera' il casting di un
reality show destinato a politici della Prima Repubblica ormai
caduti in disgrazia, ambientato nel carcere di Rebibbia e intitolato
"Amici degli amici"; Fausto Bertinotti, dopo una combattuta vertenza
sindacale, mettera' fine a lunghi anni di precariato e
collaborazioni saltuarie sul set della nota soap-opera "Porta a
Porta", ottenendo da Vespa una regolare assunzione, il pagamento
degli arretrati e una poltrona con il suo nome impresso a fuoco.
Dulcis in fundo, Romano Prodi rilevera' la conduzione di "Linea
Verde", realizzando puntate tematiche sulle sorti progressive della
produzione emiliana di insaccati.
(Nota: a dispetto delle apparenze, questo articolo contiene una
notizia vera, che basta per rendere verosimili tutte le altre. Il 22
ottobre, quando alla Camera era appena passata la devolution, Piero
Fassino incontrava la sua bambinaia negli studi di Mediaset). [carlo
gubitosa]
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Il 9 agosto 1945, poco prima del lancio della bombe su Nagasaki,
entro' un simpatico omino nella base militare americana, prese un
martello con l'intenzione di mettere fuori uso i comandi che
bloccavano le porte che blindavano la fatidica bomba. Poi ha pensato
che forse rischiava la galera e non ha piu' fatto nulla. Ed ebbe
salva la vita, che sicuramente non passo' in carcere.
Deve aver sognato questo, Turi Vaccaro, quando si e' introdotto
nella base americana e ha preso a martellate i comandi di due
cacciabombardieri F-16 che ospitavano 20 testate nucleari. Lui pero'
e' stato beccato, condannato a 18 mesi e una multa. Turi, prova a
sognare un po' di meno, magari, saresti tranquillo tranquillo a casa
al calduccio, con due Hiroshima e Nagasaki sulla coscienza ma almeno
libero. Ma mi sbaglio io o il disarmo nucleare totale e' stato
imposto dal Trattato di non proliferazione del 1970? [antonella
serafini]
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Il pacifista. Identificato dalla questura di Genova il "cervello"
dei disordini di quattro anni fa, quando alcuni sedicenti
"pacifisti" tentarono di rapire Bush, Putin, Chirac e altri statisti
approfittando del trambusto causato da manifestazioni di piazza
predisposte allo scopo. Si tratta di un professionista brianzolo, il
classico "insospettabile" (gira sempre in giacca e cravatta ed evita
accuratamente di frequentare i centri sociali) che gia' da anni i
carabinieri, la polizia, la magistratura spagnola, i giudici
elvetici, la Guardia di finanza, Travaglio e quasi tutti i
magistrati italiani lo tenevano pero' d'occhio per pressoche' tutti
i reati previsti dal codice penale. A smascherarlo sono state alcune
dichiarazioni ("no alla guerra, abbasso Bush") che l'uomo si e'
lasciato incautamente sfuggire di fronte al microfono di una tv
privata (ambienti, peraltro, nei quali non sarebbe del tutto
sconosciuto). Tanto e' bastato agli inquirenti per inchiodarlo alle
sue responsabilita'.
Si cerca adesso, a quanto e' filtrato dalla sala-interrogatori di
Bolzaneto, di chiarire se in queste parole fosse contenuto anche un
messaggio in codice per eventuali complici in Italia. Si tratta
comunque di un'organizzazione pericolosissima, comprendente - a
quanto fa sapere il Viminale - "elementi gia' affiliati al disciolto
partito comunista e anche a formazioni extraparlamentari di estrema
sinistra". Il professionista arrestato, di cui non viene fatto il
nome per motivi di sicurezza, sarebbe addirittura legato da amicizia
personale col capo del Kgb sovietico maggiore Putin e si sarebbe
recentemente incontrato con un ex esponente della Hitlerjugend che
da tempo vive a Roma.
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Bologna. Ancora tesa la situazione in citta' dopo i violenti scontri
sotto la sede del Comune fra Forze dell'Ordine e affittacasa. Le
polemiche, come si ricordera', sono nate quando il sindaco
Cofferati, dopo aver fatto censire dai vigili tutti gli avvisi
murali della zona universitaria, ha disposto verifiche su
seicentocinquantasei abitazioni date in affitto a studenti
fuorisede. In quattrocentoventitre' casi gli affitti sono risultati
irregolari e i vigili hanno proceduto ad elevare multe a carico dei
padroni di casa.
A nulla sono valse le proteste dell'Unione Affittacamere e del
Cobauton (Comitato Bolognese Affitti a Universitari Trasfertisti o
Nonresidenti), che il sindaco si e' rifiutato ("La legalita' non si
discute!") anche soltanto di ricevere. Agli slogan dell'ala dura del
movimento hanno fatto seguito le cariche dei tutori dell'ordine che
hanno rapidamente sgomberato la piazza. Tre affittacamere e due
poliziotti sono rimasti lievemente feriti nel corso dell'operazione,
mentre valide contusioni ha riportato il segretario dell'Unione
Monarchica conte D'Accursio-Lambertini che aveva tentato di mediare
fra i due schieramenti.
A seguito di questo episodio, i monarchici minacciano di lasciare la
maggioranza di giunta, che a questo punto rischia di poter contare
sull'appoggio della sola Rifondazione (Bertinotti si e' recato a
Bologna per esprimere di persona la propria solidarieta'
all'amministrazione). Ne' sono valse ad ammorbidire la situazione
le dichiarazioni di Ignazio Larussa ("Cofferati e' il solito porco
communista che un giorno o l'altro fucileremo"). Gli studenti da
alcune ore presidiano ("Viva il sindaco del popolo, no ai fassisti")
piazza Maggiore, il Carlino fa appello a Bush contro "la Bagdad di
Cofferati", gruppi di affittacamere si aggirano minacciosi sotto i
portici, marcati a vista dalla polizia. Sara' un nuovo
Settantasette? Qui Bologna e' tutto, a voi studio.
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Sardi. Siccome il governo gli deve dei soldi, loro minacciano
senz'altro di far pignorare le scrivanie dei ministeri, a partire da
quella di Tremonti. (Ho visto la faccia di Soru nell'intervista,
mentre diceva questo, e fossi stato Tremonti mi sarei preoccupato).
Sara' la faccia, sara' il modo di fare, fatto sta che 'sti politici
sardi quando difendono la Sardegna davvero fanno paura. Quelli
siciliani, invece, pur di avere quattro soldi dalla finanziaria
scodinzolano ai leghisti e leccano le dita a Calderoli. Invidia,
invidia, invidia.
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Dieci anni dopo. "Tritolo per il giudice del processo agli assassini
di Falcone" (dai giornali).
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Cartolina da Santo Domingo. Da gennaio a settembre sono
trecentoquarantasette i morti nella Repubblica Domenicana per
"intercabios de disparos", ovvero sparatorie e regolamenti di conti.
In totale 1882 vittime "per morte violenta". Cinquantadue i casi
accertati in cui i colpevoli sono poliziotti in servizio e non. Dei
163 morti del mese di settembre 134 sono per omicidio (15 per cento
in meno rispetto ad agosto, pero'). Nella capitale i morti sono 134,
di cui 87 uccisi di giorno (fra le 6 e le 18) e 47 dalle 18 alle 6,
entre la tarde y la noche. [rocco rossitto]
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Civilta' 1. Scontro fra il senatore McCain e il vicepresidente
Cheney. Il primo ha proposto un emendamento che vieta l'uso della
tortura (e che e' quasi passato in Senato), il secondo gli ha
opposto una bozza per mantenere la liberta' di tortura anche se
l'emendamento passasse.
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Civilta' 2. "Dobbiamo cancellare Israele dalle carte geografiche"
dichiara il governo iraniano, anch'esso retto da fanatici sedicenti
religiosi.
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Agenda. Augusto Boal, brasiliano, e' uno dei maggiori registi
teatrali dell'America Latina. Negli anni sessanta fu l'inventore del
Teatro dell'Oppresso, che sviluppava la teatralita' insita in ogni
persona e la usava per trasformare le situazioni di disagio,
conflitto e oppressione. E' un teatro in cui a un certo punto lo
spettatore entra in scena e sostituisce l'attore, cercando in prima
persona una via d'uscita al problema rappresentato.
Nel 1964 in Brasile ci fu un colpo di stato. Boal venne arrestato,
torturato e costretto all'esilio, prima in Peru' e in Argentina,
dove sperimento' altre forme di teatro partecipativo, poi a Parigi,
dove fondo', nel 1978, il primo Centro del Teatro dell'Oppresso.
Quando andarono via i militari, Boal torno' a Rio de Janeiro. Negli
anni successivi nacquero decine di centri del TdO in tutto il mondo,
ma Boal resto' a fare il direttore artistico nel Centro della sua
citta'.
Inoltre, nel 1992 fu eletto deputato per lo stato di Rio de Janeiro.
Il suo contributo come politico fu l'invenzione del Teatro
Legislativo.
Attraverso le tecniche del TdO alcuni gruppi sociali (domestiche,
senza terra, abitanti delle favelas, malati mentali, disoccupati,
ecc.) esprimevano i propri bisogni attraverso il teatro,
traducendoli in proposte di legge discusse dal parlamento dello
stato. Questo sistema coinvolse 19 comunita', organizzate in
altrettanti gruppi di teatro popolare. In tre anni furono fatte 33
proposte di legge, elaborate a partire da suggerimenti sorti nel
corso di spettacoli-forum nelle piazze cittadine; 13 di queste
proposte si trasformarono in Leggi Municipali.
Molti dei gruppi teatrali sorti in quegli anni continuano il loro
percorso, esibendosi in decine di luoghi pubblici della citta'.
Questa settimana si riuniranno per presentare i nuovi spettacoli in
occasione del Festel, il quarto festival di teatro legislativo. Dal
25 al 30 ottobre, a Rio de Janeiro. [luca rossomando]
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Malasanita' in Sicilia. Dibattito venerdi' 4 alle 18.30 in Piazzetta
Dell'Idria a Catania (vicino allo Spedalieri).
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(Io invece non sono rock. Spero che nessuno si offendera' se
preferisco Lolli o Paolo Conte).
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Spot. Palazzolo Acreide (Siracusa), Poetry Hacklab: 4 giorni
non-stop di poesia, creativita' ed arte dino al 1 novembre.
Sperimentazione della rete Netsukuku. Streaming su Radio Cybernet.
(NdR: nel comunicato ci sono un sacco di altre parole difficili, ma
ci par di capire che il tutto abbia a che fare con la poesia, e
dunque lo si raccomanda)
Bookmark: http://poetry.freaknet.org, http://netsukuku.freaknet.org
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Spot. Da novembre con la rivista Zai.Net uscira’ “Citta’
Invisibili”, il giornale del gruppo giovanile antimafia “Io sto con
Falcone”. Si puo’ riceverlo a domicilio oppure a scuola e si puo’
anche collaborare con articoli, recensioni, pensieri, ecc.
Info: iostoconfalcone@yahoo.it
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G. Barbone wrote:
< Meno Iva sul latte in polvere? Ma in Africa e in America Latina il
latte in polvere sta provocando miriadi di danni all'infanzia.
Quindi la stangata contro compagnie che lo producono non solo e'
giusta ma e' dura la battaglia da condurre contro di loro per
evitare che continuino a commercializzare un prodotto creato in
laboratorio come prodotto originale e migliore del latte materno >
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Stefano wrote:
< "C'e' chi si muove e ricostruisce mentre quelli stanno a
guardare...". Hai ragione ma sono totalmente scettico e disilluso:
alle primarie a Catania ci credero' solo quando le vedro' (e molto
dipende anche da chi sono gli altri) >
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Andrea wrote:
< E' molto facile e comodo prendersela con i lavavetri e far
sgomberare i senza tetto accampati lungo il Reno (sono dei poveracci
che non possono certo difendersi), mentre e' piu' difficile rendere
vivibile via del Pratello (sporca, puzzolente, rumorosa e invivibile
per i residenti) perche' bisogna andare contro i locali (e i loro
padroni) e togliere spazio ai gaudenti cittadini (di tutte le eta'
ed estrazione sociale); e' ben piu' difficile risolvere la
situazione del traffico perche' (anche qui) si deve andare contro i
commercianti e quei cittadini che vogliono sempre arrivare con i
loro macchinoni sotto le due torri; e non si puo' certo andare
contro la fiera e chiedere di traslocare fuori dal centro della
citta', togliendo traffico, ingorghi, parcheggio selvaggio, no
meglio lasciarli costruire ed ingrandirsi tanto poi chi ci rimette
sono i cittadini che rimangono ore in tangenziale; non e' certo
possibile mettere un freno al continuo crescere degli affitti e
degli immobili (conta di piu' uno studente o un'agenzia immobiliare,
una famiglia che cerca casa o un'agenzia immobiliare?). Purtroppo
per noi la legalita' che Cofferati va imponendo riguarda solo chi
non puo' difendersi ma solo ripararsi la testa dalle legnate che gli
arrivano >
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sandro@bengodi.org wrote:
< Tassa sugli sms: Giuseppe Valditara, parlamentare di An, ha
proposto una tassa di 1 centesimo per ogni sms inviato con un
cellulare. Finira' che prima di scrivere TI AMO alla nostra
fidanzata dovremo pensarci due volte.
Tassa sui graffiti: sempre Valditara propone una tassa di due euro
per ogni bomboletta spray venduta, cosi' chi vuole scrivere TI AMO
alla fidanzata sul muro di fronte alla sua finestra dovra' pensarci
non due ma tre volte. Forse e' meglio un sms, costa meno...
Tassa sugli immigrati. Le Lega ha proposto una imposta sul permesso
di soggiorno degli immigrati. Quando si dice rubare ai poveri per
dare ai ricchi.
Scuole Private: L'Udc ha proposto una detrazione fino a 1.000 euro
per le famiglie che iscrivono i propri figli ad asili o scuole
materne provate. Quando si dice rubare ai poveri...
Terzo Mondo: La Lega ha chiesto, per poter aumentare le detrazioni
per le famiglie, di tagliare 50.000 euro ai fondi per la
Cooperazione con i paesi poveri, a cui Tremonti ha gia' tolto 152
milioni su 552. Quando si dice rubare ai...
Gladio: Un senatore di Forza Italia ha chiesto la "regolarizzazione"
di Gladio, ma su certe cose non viene nemmeno voglia di scherzare >
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stinkfoot@cheapnet.it wrote:
< Mi sono davvero emozionato, l'altra sera, quando e' comparso
Michele Santoro: non lo si vedeva in tv da tanto ed e' triste
toccare con mano che in questo paese di mediocri esistono persone
come lui, cervelli pensanti, e noi, la comunita', non possiamo
beneficiarne perche' il tiranno di turno non sopporta voci fuori dal
coro. Molta colpa va agli abili strateghi che annoveriamo tra le
nostre fila: aver accuratamente evitato i nodi conflitto d'interesse
e privatizzazione Rai non mi son parse mosse granche' lungimiranti.
Ma noialtri italiani siamo sempre stati chiamati a scegliere tra il
male e il peggio. Ormai, talmente abituati a turarci il naso,
l'eventualita' di poter respirare ci pare cosi' vaga... >
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Nadia Scardeoni wrote:
< Per un mio personalissimo legame all'Annunziata di Antonello da
Messina... ho eseguito il "restauro virtuale" del bellissimo ovale
sfregiato da un irresponsabile restauro negli anni cinquanta.
Osservate le due immagini, prima e dopo il restauro virtuale, ed
esprimete un giudizio >
Bookmark: http://www.edscuola.com/archivio/interlinea/sondan.html
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G.P. wrote:
< Vorrei segnalare un articolo che mi pare meritevole di attenzione.
E' del prof. N. Augenti, docente di "Teoria e Progetto dei Ponti"
all'Universita' Federico II di Napoli >
Bookmark: http://www.patrimoniosos.it/rsol.php?op=getarticle&id=14924
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Franco Mistretta wrote:
< Caro Ferrara, l'articolo di Christian Rocca sull'affare
"Repubblica - Sismi - Nigergate" era dettagliato e severo. Anche se
non c'entra niente, per pura associazione d'idee, mi tolga una
curiosita': quando Lei tempo fa dichiaro' che aveva fatto spionaggio
per gli Usa, scherzava, e' vero? >
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Peppe Palermo wrote:
< Ferdinando Latteri, rettore dell'Universita' di Catania,
traslocato da Forza Italia alla Margherita e da questa candidato,
adesso, alle primarie contro Rita Borsellino: "Non penso che la
mafia sia l'emergenza principale della Sicilia" ("Il Riformista", 28
maggio 2004). E' il traffico, lo sappiamo, l'emergenza principale >
________________________________________
Girolamo wrote:
< Mi riferisco al pianto calabro sull'assenza dello stato e la
presenza della 'ndrangheta. Il mio contributo e': la liberta', la
dignita', la crescita civile si conquistano. Se cominciate a
muovervi, a reagire, tutta l'Italia sara' con voi. Non vediamo
l'ora. Vengo giu' anch'io, alla mia eta', a partecipare alla guerra
di liberazione della mia gente. Ma datevi sta mossa, per giove, che
e' ora. E basta piangere le vostre miserie con la mamma, con lo
stato, l'Europa, la zia Giuseppina e la solidarieta' universale.
Fate qualcosa. Se non fate niente, nessuno potra' fare niente per
voi. La liberta', la dignita', la crescita civile si conquistano.
Viva l'Italia >
* * *
Caro Girolamo,
noi in Sicilia abbiamo “cominciato a muoverci” anche per vent’anni
di seguito, alcuni di noi, ma non e’ vero che “l’Italia intera sara’
con voi”. Non facciamoci illusioni: l’Italia e’ con Celentano.
D’altra parte, a che ci servirebbe? Noi lottiamo semplicemente per
fare il nostro dovere, senza bisogno di nessuno che ci dica bravo.
Lottiamo per orgoglio e per dignita’. Poi, se qualcuno viene con
noi, meglio ancora. Per il resto, hai ragione di “basta piangere”.
La liberta’ si conquista, non si chiede a nessuno. E anche a te,
grazie di venir giu’ senza tante chiacchiere, a partecipare. (E
come hai detto alla fine? Ma si’: viva l’Italia).
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AntonellaConsoli
< I piccoli che piangono nell'ombra dove nessuno li aspetta sembrano pini argentati a lungo dimenticati >
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“A che serve vivere, se non c’e’ il coraggio di lottare?” (Giuseppe
Fava)
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