Articolo precedente
Articolo successivo

I Commenti al Commiato

di Gianni Biondillo

stretta.jpg Sto passando un periodo molto difficile (con problemi familiari che sto lentamente risolvendo) che mina la mia attenzione al mondo e a Nazione Indiana. Purtroppo non posso dare la giusta cura, e la giusta replica, alle parole di Antonio.

In effetti è oltre un mese che non commento e non posto più nulla. Dopo che mi si è accusato di eccesso di presenzialismo, era un mio piccolo modo di placare le acque e forse anche un po’ di protestare per gli eccessi barricaderi (o con me o contro di me) che avevo riscontrato in prossimità di un convegno che ho visto nascere a casa di Carla e che ho sempre reputato fosse importante da mettere in atto. Me ne sono andato prima io di te, Antonio, mi viene da dire, ma non è questo il punto.

Il punto è che, fino a prova contraria, questo è un blog. E nei blog ci sono i commenti. Compresi quelli insultanti, inutili, goffi, off topic, etc. etc.
Se no sarebbe un’altra cosa.
Ecco perché non voglio si disperda in mille rivoli la discussione. Ecco perché lascio aperti i commenti, nel caso qualcuno avesse qualcosa da dire ad Antonio.

Perdonate, nel caso, la mia eventuale assenza. Non è snobbismo di sorta, ma problemi concreti che devo risolvere a stretto giro di posta.

Solo un’ultima cosa: per me Antonio Moresco “è” Nazione Indiana. Mi chiedo: cos’è Nazione Indiana senza Antonio Moresco?

Per inserire commenti clicca qui

Print Friendly, PDF & Email

31 Commenti

  1. per me NI non è Moresco. è Andrea Bajani, Sergio Baratto, Carla Benedetti, Benedetta Centovalli, Federica Fracassi e Renzo Martinelli, Andrea Inglese, Helena Janeczek, Jacopo Guerriero, Giovanni Maderna, Raul Montanari, Antonio Moresco, Giulio Mozzi,
    Aldo Nove, Piersandro Pallavicini, Christian Raimo, Michele Rossi, Tiziano Scarpa,
    Giorgio Vasta, Dario Voltolini e il bravissimo Roberto Saviano, da cui sto imparando molto, a proposito di non accettare le cose come stanno…

  2. Sciocchino, noi del Volontariato-Culturale-Commenti ci eravamo già tranquillamente sistemati nel thread del pacioccoso Garufi.

    P.S. Se Moresco vuole cooptarmi in qualche iniziativa di lotta più incisiva, sa dove trovarmi:-/

  3. Io vorrei che Moresco spiegasse il “vero” perché della sua decisione. Si è offeso per qualche insulto?

  4. è tutto tutto sommato semplice.
    un’idea condivisa inizialmente non si rivela tale nella prassi, o quanto meno non sufficientemente tale.
    del resto la democrazia è il sistema più entropico per definizione. e le aree di intercomprensione del linguaggio sono piuttosto ridotte.
    ed è giusto cercare meno ostacoli possibili per la ricerca della propria libertà.

  5. Infatti anch’io mi chiedo che succederà a Nazione Indiana con l’addio di Moresco. La Benedetti resta?, Scarpa?
    Il testo di Moresco è un’accusa non solo un commiato, gli indiani come reagiranno?
    Tanti altri del “chi siamo” non intervengono da mesi, forse sono tutti commiati impliciti?
    E le iniziative di Nazione Indiana? Non solo l’archivio è importante ma quello che cominciava a partire ora, tutto quello che passa dal teatro I, le cose più belle e efficacemente antirestaurazione, efficaci perché combattono la restaurazione con la forza dell’invenzione. Finirà tutto? Prenderà un’altra forma?
    E dire che mi ero già visto in sogno un cartellone con scritto “Teatro I – oggi Le scimmie di Dario Voltolini – spettacolo per voci sintetizzate”. Ma si sa che sono un illusone io.
    Saluti.

  6. Io azzardo un’altra ipotesi introno agli abbandoni di Mozzi, Scarpa, Moresco: ragazzi, questi son volponi, e han fiutato che ormai dalla rete pesci da tirar fuori non ce n’è più. Con la rete, ormai, gli scrittori non hanno più nulla a che fare (o da guadagnare).

  7. scusate ma nazione indiana è tizio, nazione indiana è caio
    e se per me nazione indiana fosse anche un po’ quelle persone che la leggono e la diffondono tutti i giorni cercandoci spunti vitali e magari proprio per questo giustificandone l’esistenza?
    non si capisce niente di quello che sta succedendo
    soprattutto moresco, con chi ce l’ha? il suo post è esteticamente bellissimo ma inefficace visto che parla solo a quei pochi che sanno di che parla

  8. ecco, il post di moresco è carbonaro, criptato e criptico. siamo alla resa dei conti. ma come mai? perché? boh…

  9. Ho letto NI per un anno e mezzo, prendendo quanto mi piaceva e lasciando il resto o addirittura rifiutandolo, una bella libertà; se dovessi ricordare una sola cosa tra tutte, sarebbe il rovesciamento sottile e definitivo dell’apologo della volpe e l’uva, fulminante come la poesia, feroce come la scrittura, preciso come l’istante, attuale.

    Mi sembra quindi di comprendere il senso delle parole e lo spirito del commiato di Moresco: non ho fatto in tempo, leggendo NI, a conoscerlo “personalmente”, non so quindi se cambierà idea, se si lascerà convincere, come è sempre possibile tra persone intelligenti, o se resterà col significato profondo di quello che ha scritto oggi: francamente tra le due scelte non so quale sperare di più, perché mi dispiace che NI perda i suoi protagonisti e mi dispiacerebbe, dall’altro lato, che Moresco riprendesse a scriverci dopo quello che ha scritto oggi, che ho sentito profondo e necessario, e per una volta mi piacebbe tenermi il gusto del definitivo…

    Starò a guardare, sperando di non leggere più nessuno che a chi lascia già si diverte a gareggiare su chi ha lasciato per primo, un po’ squallidamente, per me.

    Il migliore saluto possibile, palmasco

  10. Comunque non scherziamo, se funzionava il sito ero stato io il primo a fare il commento. Comunque se se se ne va il grande Aldo Primo me me ne vado anch io! ……… p.s. la moto è venduta non continuate a scrivere che la volete.

  11. Che squallidi commenti! Forse è arrivato il momento di chiudere. Comunque, Sborrmen, sappi che le persone in questione sono tutte omosessuali e quindi non seguono le tue squallide logiche.

  12. Mi ha molto impressionato il commento di Lello Voce sull’album di Jovanotti. Parole come “cornutone” andrebbero un po’ meglio soppesate. Molto squallido anche il pseudoriferimento a Morgan.

  13. Io penso che bisogni finirla con questo squallido fatto di Morgan e Jovannotti che sono due grandissimi artisti sempre impegnati nel sociale. Alla fine sono fatti loro perché in Italia c’è la libertà di costume. Poi magari sarà un Lorenzo a dover chiarire una tale questione a quattrocchi con il geko di Monza. Ma io sono sicuro che è tutto falso e che non è successo niente. p.s. Il grande Lello Voce è sempre provocatorio!…..

  14. Sono daccordo Aldo. Sei sempre il numero uno e spero che non te ne andrai mai. A Lello Voce vorrei dire che lo stimo tantissimo per tutto quello che fa’ per la cultura e ribadire che in Italia c’è la libertà di costume perciò può dire tutto quello che vuole anche se contro un artista come un Lorenzo o un Morgan. Asta la vittoria!

  15. Epidemia Remottiana?
    “E me ne andavo da quella Roma addormentata […]del “volemose bene e annamo avanti”, […] delle approssimazioni, degli imbrogli, degli appuntamenti ai quali non si arriva mai puntuali…” ecc… ecc… ecc…

  16. Molto sinpatica questa cosa Rupert. Comunque anch io voglio sensibilizzare tutte le persone (soprattutto i giovani) contro le droghe pesanti. Infatti queste droghe danno la dipendenza fisica distruggendo la mente e il corpo. Eroina = Polizia

  17. Uà ragazzi sto tutto flashato! Ma poi trovo assurda la scelta di Diego di Maria De Filippi e vadfo ancora più nel panico totale! BE FREE! BE FREE!!!!

  18. ma ste cacate di articoli che state mettendo ma che le mettete affare? senza moreschi e scarpa siete solo delle merde. mi avete rotto il fetillo!

  19. sarebbe un segnale interessante se NI, nei suoi membri dialetticamente o insanabilmente in conflitto, rendesse meno opaca la vicenda. Non mi interessano le morbosità gossippate tra redattori, ma le diffrenze reali. Carla Benedetti accenna a radicalità di pensiero e di azione da taluni abbandonate o dimidiate in compromessi. Si vorrebbe sapere di più, e l’elegante ( ma quanto risentito) laconico congedo di Scarpa lascia insoddisfatti.

  20. Cari indiani, oggi me lo sono fatto fare in mano dalla mia ragazza ed è stato molto bello. Relativamente a Scarpa penso che se l’è meritato. W Montanari!!!

  21. Qusto sito sta diventando veramente uno schifo. Ma poi sto veramente perdendo le cordinate, anche un mito come Lello Voce mi sta molto deludendo con i suoi commenti di “estrema destra”. Non ci capisco più niente!!

  22. Voce oramai si è perso dietro le lusinghe di chi sappiamo. Purtroppo rimanere puri fino alla fine è un sogno impossibile un’utopia. Ritengo solo molto discutibile il dimenticarsi di chi ti ha incensato per anni facendo anche la tua fortuna. Bah…

  23. Lello, purtroppo gli stronzi stanno dappertutto. Stanno mettendo in giro delle voci su di te, ma noi non crediamo finché non ci spiegherai come sono andate veramente le cose. Non mollare mai. Un abbraccio.

I commenti a questo post sono chiusi

articoli correlati

Il venditore di via Broletto

di Romano A. Fiocchi
Sono trascorsi molti anni ma mi ricorderò sempre di quel giorno gelido di fine gennaio in cui lo incontrai. Lavoravo come fotoreporter da circa tre mesi, mi aveva assunto in prova l’agenzia Immaginazione.

Il cuore del mondo

di Luca Alerci
Vincenzo Consolo lo incontrai, viandante, nei miei paesi sui contrafforti dell’Appennino siciliano. Andava alla ricerca della Sicilia fredda, austera e progressista del Gran Lombardo, sulle tracce di quel mito rivoluzionario del Vittorini di "Conversazione in Sicilia".

Apnea

di Alessandro Gorza
Era stata una giornata particolarmente faticosa, il tribunale di Pavia l’aveva chiamata per una consulenza su un brutto caso. Non aveva più voglia di quegli incontri la dottoressa Statuto, psicologa infantile: la bambina abusata coi suoi giochi, i disegni, gli assistenti sociali e il PM, tutti assieme ad aspettare che lei confermasse quello che già si sapeva.

Spatriati

Gianni Biondillo intervista Mario Desiati
Leggevo "Spatriati" e pensavo al dittico di Boccioni: "Quelli che vanno", "Quelli che restano". Il tuo è un romanzo di stati d'animo?

La fuga di Anna

Gianni Biondillo intervista Mattia Corrente
Mi affascinava la vecchiaia, per antonomasia considerata il tramonto della vita, un tempo governato da reminiscenze, nostalgie e rimorsi. E se invece diventasse un momento di riscatto?

Una vita dolce

Gianni Biondillo intervista Beppe Sebaste
"Rompere il ricatto della trama": credo di non avere mai fatto altro da quando ero un ragazzo. Da una parte perché sono sempre stato dalla parte di chi trasgredisce, e la trama è sempre, anche graficamente, un’uniforme e una messa in ordine, un ordine del discorso.
gianni biondillo
gianni biondillo
GIANNI BIONDILLO (Milano, 1966), camminatore, scrittore e architetto pubblica per Guanda dal 2004. Come autore e saggista s’è occupato di narrativa di genere, psicogeografia, architettura, viaggi, eros, fiabe. Ha vinto il Premio Scerbanenco (2011), il Premio Bergamo (2018) e il Premio Bagutta (2024). Scrive per il cinema, il teatro e la televisione. È tradotto in varie lingue europee.
%d blogger hanno fatto clic su Mi Piace per questo: