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Busi: 4 sì ai referendum

di Flavio Marcolini

A sostegno della campagna referendaria per i alla consultazione del 12 e 13 giugno scende in campo Aldo Busi.

“Voto sì a tutti e quattro i quesiti sulla legge 40 solo per amore della ricerca scientifica, libera e svincolata da ogni Stato etico, fermo restando che da un punto di vista strettamente personale sono profondamente contrario a qualsiasi tipo di fecondazione che non sia sanamente accidentale: i figli che non vengono a te si possono sostituire con i figli venuti alle altre così sfortunate e disgraziate da non poterseli permettere”, dichiara Busi.

“Ma anche qui”, puntualizza, “aggiungerei che bisogna innanzi tutto facilitare le adozioni alle coppie, alle famiglie, ai single che hanno dimostrato di sapere allevare i figli che già hanno”.

“Quando io parlo di punto di vista strettamente personale”, spiega lo scrittore, “intendo semplicemente dire che io nella mi vita mi comporterei così, che l’avere o non avere figli di per sé non può essere una ragione per prendersi o per lasciarsi, a meno che vi sia stata fra i due partner una chiarezza preventiva sulla procreazione”.

“Io non ho vangeli da impartire”, assicura. “Essendo profondamente democratico e assolutamente contrario al culto della personalità del tiranno che impone agli altri quel che pensa lui, ritengo che una mente da statista non possa e non debba imporre il proprio giardinetto come paradiso per tutti. Prima ancora della propria cosiddetta coscienza bisogna ascoltare la coscienza civile. L’opinione personale non può essere impositiva, tanto più in una materia come questa: le grandi decisioni che riguardano la collettività devono essere collegiali”.

E, infine, una considerazione sulla necessità su un futuro sempre più democratico per la ricerca scientifica: “La scienza va sempre più per conto suo, non aspetta i placet dei politici. Essa è parte di un mercato ormai globalizzato. Vogliamo che solo le italiane ricche e sane possano avere il loro figlio attraverso il proprio ovocito, magari nelle cliniche estere specializzate? Vogliamo che accada per l’inseminazione come per l’aborto trent’anni fa, quando chi aveva i soldi espatriava e si sgravava negli ospedali stranieri, mentre le povere donne del popolo o si tenevano i figli o si sottoponevano ai ferri non sempre igienici di mammane improvvisate morendo spesso per setticemia?”

“In certi momenti storici e sociali” conclude Busi, “è molto più importante saper ascoltare che parlare a vanvera”.

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17 Commenti

  1. Sono molto contento che un’intellettuale gay doc come Busi voti 4 sì. Io non so ancora cosa farò anche perché sto ancora parlando con i miei amici tra cui ricordo Rupert Toy Party non avendo ancora deciso. Comunque alla fine la moto l’ho presa. È fantastica….

  2. Uhà uàh huà aha hah aha hah! Ma sei una sagoma Aldo Primo! Oh quanto mi fai ridere! Se non ci fossi tu! Oh ma come ti vengono queste frasi così spiritose? Così geniali? Sei un fantastico umorista. Un comico nato. Grazie, grazie di esistere. Uhààà hàu uhà huà huàà hàu uhà!!! Per fortuna che esistono i tipi come te! Grazie di donarci queste tue meravigliose arguzie. Incredibile quello che riesci a inventarti!! Huààà hhhuuuuàààà ahh hah aha aha hah hha aah!!!

  3. Caro Aldo, mi fa’ molto piacere che la moto funziona bene. Hai fatto un grande affare….. Sui referendum onestamente non so che dire anche perché non m’interessano dal momento che sono normale e non farò mai mettere incinta mia moglie da un’altro. Ciao e ci sentiamo più tardi per quel fatto del carburatore.

  4. Ma anche questo Rupert, è una sagoma! E’ fortissimo! Ha il senso del comico che gli suda da tutti i pori delle ascelle! Mi fa scatapultare dal ridere! Huàà huà hua auhà hah hàh àhà òàh àh àh

  5. Caro Rupert, il meccanico mi ha detto che per il carburatore ci vogliono 150 euro. La biella invece è tutto apposto e non si deve cambiare. Grazie e a presto.

  6. Sinceramente 150 euro mi sembra un inculata! Ti porto io dietro corso vercelli da un’amico illegale che fà queste cose. A, micidiali quei siti! Quando andiamo dal meccanico, poi discutiamo pure dei referendums. Ciao

  7. Ma abortire non è la stessa cosa che fare figli. Abortire è un diritto e non sopporta divieti ‘statali’ o giuridici, ma fare figli è un diritto? Siamo sicuri? E lasciare la scienza totale libertà di ricerca, non vuol dire lasciare gli scienziati liberi per le strade del denaro e del successo personale? Provocando nelle donne l’ossessione di fare figli?
    Non sarà solo un voto politico e le donne non c’entrano?
    Caro Aldo, grazie per dire le cose chiare e nette, come al solito e un carissimo saluto
    brunella

  8. Ma abortire non è la stessa cosa che fare figli. Abortire è un diritto e non sopporta divieti ‘statali’ o giuridici, ma fare figli è un diritto? Siamo sicuri? E lasciare la scienza totale libertà di ricerca, non vuol dire lasciare gli scienziati liberi per le strade del denaro e del successo personale? Provocando nelle donne l’ossessione di fare figli?
    Non sarà solo un voto politico e le donne non c’entrano?
    Caro Aldo, grazie per dire le cose chiare e nette, come al solito e un carissimo saluto
    brunella

  9. Le parole di Aldo Busi sono, come al solito, parole di grande sensibilità, ma non ineccepibili. Vi sono alcune contraddizioni in cui incespica il suo ragionamento. La prima di ordine logico, la seconda di ordine pratico. La democrazia è la libertà di ciascuno di esprimere il proprio parere, non la libertà di ciascuno di andare ad esprimere il parere che tutti possono esprimere il proprio parere (naturalmente, questo è il mio parere).

    Anch’io sono per la supremazia della coscienza individuale e sono certo che una legge non sollevi dal diritto di avere la piena libertà della propria legge morale. Quando mi si chiede, però, di andare a votare ad un referendum, in quella sede devo esprimere IL MIO PARERE IN MERITO. Andare a votare pensando che devo votare qualcosa cui sono contrario solo perché ritengo giusto che questa cosa cui sono contrario venga approvata come legge per tutelare quelli che la pensano diversamente da me è un meccanismo che scardina la logica della democrazia reale.

    Dal lato pratico, poi, riconosco che Aldo Busi ha ragione nel dire che se vincesse il fronte del NO, le coppie che volessero a tutti i costi un figlio, sarebbero costrette ad andare all’estero, e concordo con lui nel dire che questo discriminerebbe i meno facoltosi. Questa riflessione, tuttavia, affronta il problema economico solo in superficie. Per farsi un’idea più ampia su quali interessi economici avrà influenza l’esito del referendum vorrei ricordare che anche adottare un figlio costa quanto acquistare una berlina (e chi li adotterà più se per metà dei soldi me ne posso fare uno tutto mio?). Vorrei inoltre ricordare che, in Italia, i Centri di Procreazione Assistita sono tra i più efficienti in Europa, quasi tutti certificati ISO, quasi tutti che premono per dar vita a un business floridissimo che consentirebbe, inoltre maggiore libertà nella sperimentazione.

    Vorrei infine ricordare che non si può fare di ogni erba un fascio. Perché ci sono coppie sfortunate (e mia nonna direbbe che davvero i figli sono un dono di Dio), ma ci sono cretini che si baloccano cicalando fino ai sessant’anni e poi, siccome non sanno più che accidenti inventarsi, dopo essersi fatti la pelliccia, dopo essersi fatti il cupé, dopo essersi fatti chediavolonesoio, toh! adesso mi faccio un figlio.

  10. Sono molto contento che anche B. Antomarini è una mia fans e capisce il valore delle mie idee. Ma deve considerare che comunque la legge sull’aborto di Pannella ha permesso che tutte le mammone (abortiste illegali) non abbiano avuto più quel lavoro indegno. Anche per tali motivi il referendum è giusto. Un caro saluto

  11. Si anche alla libertà di ricerca scientifica! Pure Paolo Mieli …docet:
    Clonazione: chi vuole impedire un tipo di ricerca e chi no
    17 dicembre 2004
    Lei, caro Mieli, ha suggerito di mettere al bando la clonazione umana ma non quella terapeutica. Anzi si e’ piu’ volte pronunciato per il referendum contro la legge sulla fecondazione assistita proprio perche’ -lei sostiene- quella legge impedisce la ricerca sulle cellule staminali embrionali che vengono prodotte proprio con la clonazione terapeutica.
    Ora, a parte il fatto che sempre di clonazione si tratta, non capisco perche’ si debbano fare esperimenti sulle cellule staminali embrionali dal momento che la ricerca sta compiendo passi da gigante con l’avanzata sperimentazione sulle cellule staminali adulte. Mi sembra sciocco che ci si divida in due “fazioni delle staminali” come se fossimo ad una partita di calcio…
    Maria Malabarba, Milano

    Cara signora Malabarba,
    non ho alcuna competenza specifica in questo campo ma provero’ a illustrare i termini del problema per come mi appaiono. Le cellule staminali adulte, presenti in quasi tutti i tessuti dell’organismo, sono in grado di riprodursi dando origine ad una cellula “differenziata”, cioe’ dello stesso tipo di tessuto in cui si trova. Quelle “embrionali”, cioe’ appartenenti all’embrione formatosi dopo quattro giorni dalla fecondazione, sono “totipotenti”, cioe’ in grado di dare origine a tutti i tessuti del corpo umano.
    Le prime sono una sorta di “pronto soccorso” ad hoc che gli organi utilizzano per ricostruire i singoli tessuti danneggiati ma sono in grado -con qualche limitata eccezione- di dare origine solo ad un tipo di cellula, quella del tessuto a cui appartengono: quelle del midollo osseo, ad esempio, producono esclusivamente le cellule del sangue, globuli rossi, bianchi, piastrine. In ogni caso sono utilissime e gia’ oggi le si usa nelle terapie per un buon numero di malanni.
    Le seconde, cioe’ le “staminali embrionali”, potrebbero (sottolineo l’uso del verbo al condizionale) rigenerare tutti i tessuti del corpo umano ed essere, dunque, utilizzate nella cura di una grande quantita’ di altre malattie. E’ per questo che da ogni parte del mondo ci sono persone -come me- che chiedono la liberta’ di sperimentare anche su queste ultime. Pur se, per compiere tali sperimentazioni, e’ necessario procedere alla clonazione “terapeutica”, detta cosi’ perche’ gli embrioni che si fabbricano in laboratorio servono, appunto, a curare malattie.
    Adesso il professor Angelo Vescovi, condirettore dell’Istituto Cellule staminali del San Raffaele di Milano (partigiano, lo dico in tono scherzoso, della ricerca sulle staminali adulte) sostiene che forse si potranno produrre cellule staminali embrionali senza essere costretti a ricorrere alla clonazione. In che modo? Si prenderebbe una cellula adulta e si cercherebbe di costringerla a regredire allo stato di embrione staminale, “ben a valle di quello di embrione”, ha specificato Vescovi a Enrico Negrotti di Avvenire. In tal modo si produrrebbero direttamente staminali embrionali senza passare per lo stadio di embrione.
    Allo stato attuale, secondo il professore, questo procedimento ha le stesse probabilita’ di successo che ha la clonazione; ma dal momento che “la clonazione pone problemi etici e questa via no”, afferma, “qualcuno deve spiegare perche’ dobbiamo investire solo sulla clonazione”. Mi permetto di rispondere io che pure -l’ho ammesso in partenza- non ho alcuna competenza scientifica: non esiste persona che, come dice il professor Vescovi, voglia investire “solo” sulla clonazione. O quantomeno io non ne conosco.
    Quelli che come me si sono pronunciati a favore del referendum contro la legge sulla fecondazione assistita (legge che sbarra la strada agli esperimenti sulle cellule staminali embrionali) vorrebbero poter investire “anche” sulla clonazione. Nel frattempo si saranno ottenuti risultati con il procedimento spiegato da Vescovi ad Avvenire ? Magnifico. Ma perche’ non procedere anche per altre vie? Ed e’ qui -credo- la differenza tra la mia posizione e quella del professor Vescovi. Io non voglio inibire nessun tipo di ricerca. Lui, per ragioni etiche che io rispetto, si’. Nessuno pero’ vuole imporre a lui o ad altri scienziati che hanno le sue stesse opinioni di fare la ricerca sulle staminali embrionali. Si chiede soltanto che chi ha opinioni diverse dalle sue lo possa fare. E, indipendentemente dal merito della questione che puo’ essere discussa all’infinito, a me questa differenza sembra fondamentale.

  12. Sono perfettamente daccordo con Severino Mingroni ma anche con il grande Aldo Primo e vorrei raccontare la mia esperienza. Un paio di anni fà avevo una cameriera polacca a nero di 19 anni. Poiché lei vedeva in me una emancipazione sociale me la facevo senza probblemi e anche la mamma sapeva tutto ed era consenziente. A quell’epoca cominciai anche ha interessarmi di motorbike. Comunque a un certo punto non so perché fui denunciato quando si rese conto che era in cinta. Forse avrete capito che l’inseminatore ero io! Fortunatamente che c’era la legge sull’aborto se no ci volevano solo i calci o le “mammone”. Cioè la morale è che i referendums servono anche per cavarsela in brutte situazioni senza correre rischi più gravi. Ciao e grazie.

  13. Cari indiani confermo tutto. Ho avuto l’onore di sapere parecchie storie del grande Rupert Toy Party e posso confermare tutto. Se comincierà a raccontare le sue storie rimarrete senza fiato e vi sembrerà tutta un sogno e nazione indiana gli dovrà dedicare uno speciale tutto per lui. ps: l’ultimo album di Jovannotti è mondiale…..

  14. Io non ho mai capito come è andata a finire quel fatto di corna di Jovannotti. Sono sicuro che vidi una foto su un giornale mentre la moglie si ammoccava co uno, però non ho mai capito che era successo. Un mio amico mi spiegò che si era fatta un’altro cantante, mi pare Morgan che pure apprezzo moltissimo. Anche l’ultimo album di Morgan è bellissimo. Ha fatto un disco di un altro cantante però cambiando sia i suoni che le parole. Spesso quando fumo con i miei amici lo mettiamo e poi andiamo in giro a fare casino. Quando abbiamo finito lo rimettiamo per calmarci. Ciao

  15. ma nessuna merdaccia che sappia dire che è successo a quel “cornutone” di jovanotti? sapete solo insultare e non siete buoni a un cazzo!

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