I sepolti

La_Chiusa.jpg
Di Sergio La Chiusa

da “nel museo delle belle arti”

I

non è cosa umana il messia di grünewald è un relitto
che stilla una melassa scura, un succo di more che ingrassa
la schiatta delle pulci – procediamo per le sale del museo

benché fuori non s’oda il nostro passo il sasso scagliato
nello stagno l’intaglio del bulino che inchioda l’ala al legno
(i corpi li gettano a mucchi nelle buche a pochi chilometri da qui)

II

in corridoio studi di ladroni dimenticati sulle croci, dettagli
rimasti fuori quadro – è nostro compito riscrivere la storia:
che s’imprima negli occhi del passante anche la gamba

saltata sulla mina, la casa squarciata, snudata in pieno
inverno, a cielo aperto: non vedi la lingua di carta da parati
al quarto piano la ciabatta intatta il calco del piede ancora caldo?

VII

di corridoio in corridoio ci ha condotti il sonno in un cortile
cieco, dove l’unico privilegio è non avere scelta; come
i carcerati di van gogh che camminano eternamente in cerchio

senza uno spicchio di cielo a sviare l’occhio – ha chiuso
il custode, ma ha avuto buon cuore di lasciare accese le luci:
che le falene vedano gli specchi contro cui sbattono le ali

da “l’occhio della gazza”

La caduta dei ciechi

chi l’avrebbe detto che quell’inciampo
quella caduta del primo della fila
sarebbe stata per tutti una rovina:
abbiamo sentito l’abisso a uno a uno squarciarsi
sotto i piedi la spalla amica cedere sotto la mano
e il cielo e la chiesa e la campagna fermi nel silenzio
prima e dopo il precipizio
non badano a quella frana di corpi disarticolati
come noi neppure immaginiamo l’orrore d’uova
sgusciate che ci hanno ficcato al posto degli occhi

– non dovevamo fidarci di quella guida
cieca come noi solo più sicura, presuntuosa –

Sergio La Chiusa è nato nel 1968 a Cerda (PA) e vive a Milano. Sue poesie sono apparse in alcuni volumi collettivi e sulle riviste “Specchio”, “Il Segnale”, “La Clessidra”, “Capoverso”. Ha pubblicato “I sepolti” (LietoColle, 2005, con postfazione di Biagio Cepollaro). Di prossima pubblicazione “Il superfluo” (e-book, Biagio Cepollaro E-dizioni).

Print Friendly, PDF & Email

4 Commenti

I commenti a questo post sono chiusi

articoli correlati

Da “80 fiori”

di Louis Zukofsky
Traduzione di Rita Florit. Prima traduzione italiana del più "teorico" degli oggettivisti americani.

“Si”#2 Lettura a più voci

di Renata Morresi
Un'altra voce, un'altra lettura del lavoro di Alessandro Broggi, a partire da "Sì"

“Si” #1 Lettura a più voci

di Andrea Accardi
e di Leonardo Canella
leggono "Sì" di Alessandro Broggi. Un progetto di lettura a più voci e secondo approcci anche molto diversi di un libro difficilmente classificabile.

V.C.B.*

di Giancarlo Busso 
Il cortile della cascina era in catrame. Il catrame in estate è diventato un problema, ma questo non accadeva quaranta anni fa. Arrivavano camion pieni di bestiame dalla Francia, alcuni camion avevano milioni di chilometri percorsi e potevano ancora percorrere il periplo della terra, tante volte quante era necessario per ritornare qui nel cortile di catrame.

Da “Hitchcock e l’elitropia”

di Riccardo Gabrielli
A detta del "Dictionnaire portatif" (1757) del Pernety, furono i pittori italiani che, in accordo a una fulgida polisemia, cominciarono a chiamare “pentimenti” un carattere tipico dei disegni, ossia quell’indugio, quella specie di esitazione che non è già cancellatura, bensì ventaglio di idee transitorie, simultaneità dei possibili: le teste ritorte in ogni direzione, i viluppi di braccia e gambe doppie, le stratificazioni a matita...

Evanescenza e consistenza del mondo: Zanzotto versus Ponge

di Andrea Inglese
Il mio proposito è quello di avvicinare l’opera di Zanzotto a quella di Francis Ponge, utilizzando quest’ultima come un reagente che sia in grado far risaltare e porre in dialogo aspetti delle poetiche di entrambi gli autori.
andrea inglese
andrea inglese
Andrea Inglese (1967) originario di Milano, vive nei pressi di Parigi. È uno scrittore e traduttore. È stato docente di filosofia e storia al liceo e ha insegnato per alcuni anni letteratura e lingua italiana all’Università di Paris III. Ora insegna in scuole d’architettura a Parigi e Versailles. Poesia Prove d’inconsistenza, in VI Quaderno italiano, Marcos y Marcos, 1998. Inventari, Zona 2001; finalista Premio Delfini 2001. La distrazione, Luca Sossella, 2008; premio Montano 2009. Lettere alla Reinserzione Culturale del Disoccupato, Italic Pequod, 2013. La grande anitra, Oèdipus, 2013. Un’autoantologia Poesie e prose 1998-2016, collana Autoriale, Dot.Com Press, 2017. Il rumore è il messaggio, Diaforia, 2023. Prose Prati, in Prosa in prosa, volume collettivo, Le Lettere, 2009; Tic edizioni, 2020. Quando Kubrick inventò la fantascienza. 4 capricci su 2001, Camera Verde, 2011. Commiato da Andromeda, Valigie Rosse, 2011 (Premio Ciampi, 2011). I miei pezzi, in Ex.it Materiali fuori contesto, volume collettivo, La Colornese – Tielleci, 2013. Ollivud, Prufrock spa, 2018. Stralunati, Italo Svevo, 2022. Romanzi Parigi è un desiderio, Ponte Alle Grazie, 2016; finalista Premio Napoli 2017, Premio Bridge 2017. La vita adulta, Ponte Alle Grazie, 2021. Saggistica L’eroe segreto. Il personaggio nella modernità dalla confessione al solipsismo, Dipartimento di Linguistica e Letterature comparate, Università di Cassino, 2003. La confusione è ancella della menzogna, edizione digitale, Quintadicopertina, 2012. La civiltà idiota. Saggi militanti, Valigie Rosse, 2018. Con Paolo Giovannetti ha curato il volume collettivo Teoria & poesia, Biblion, 2018. Traduzioni Jean-Jacques Viton, Il commento definitivo. Poesie 1984-2008, Metauro, 2009. È stato redattore delle riviste “Manocometa”, “Allegoria”, del sito GAMMM, della rivista e del sito “Alfabeta2”. È uno dei membri fondatori del blog Nazione Indiana e il curatore del progetto Descrizione del mondo (www.descrizionedelmondo.it), per un’installazione collettiva di testi, suoni & immagini.
%d blogger hanno fatto clic su Mi Piace per questo: