Articolo precedente
Articolo successivo

Tracce : di vita

charles sadinson.bmp
di Gherardo Bortolotti

4. dissonanza cognitiva

svagato, nella texture del reale, nell’intreccio dei sensi, delle cose, una specie di pagina marmorizzata del giorno, il suo emblema, la sua ricostruzione – con l’idea della mappa trasformata in canone dell’ornato, del drappeggio, della decorazione

sediamo, beviamo qualcosa, contrattiamo alcuni valori di senso sulle nostre due vite

i continui accadimenti minimi della mia giornata, prelevare il caffè dalla macchinetta, incrociare lo sguardo di una collega, evitare un passante, generano depositi di conoscenze di basso livello, tecnologie filiformi, manufatti logici destinati a settori specializzati della mia filiera di produzione di senso, ad un qualche livello intermedio tra la mia brillante battuta, le risate degli altri ed il mondo sotterraneo del senso di colpa, le risacche senza peccato sulle spiagge del ricordo prenatale

*

7. mangia i ricchi – e sputa le ossa

238. sottoposto alla pena del salario, la cui elargizione, nella successione delle sue date, segna la curva di un destino ineludibile, una figura generale della vita, su cui porsi il problema dello scioglierla, del quadrarla, scontrandosi con le equazioni irrazionali della sua soluzione, le inerzie del plusvalore, della specializzazione del lavoro, del modo di produzione, dei tempi del capitale

239. ricostruire il senso di una scena, ricorrendo alle figure della produzione in serie

240. la catastrofe nel territorio della percezione

241. riducendomi ad una quantià di energia, ad un investimento calorico differenziato, in tessuti, forza-lavoro, cicli metabolici, il cui rendimento può essere indotto, con poche frasi, coi pregiudizi, con il valore del lavoro e del salario

242. nel mondo disabitato dei miei modelli di vita, del mio super-io, delle regole che non riesco a seguire

*

12. lettura lineare

nonostante tutto continuo ad operare sugli eventi dei miei giorni con tecnologie di scarto, indietro di una o due generazioni sull’avanguardia del software ideologico e cognitivo, come se le mie soste al caffé, o l’uscita dall’ufficio, si situassero in pianure abbandonate da migrazioni antiche, da transumanze oltre le catene dei monti della storia, avendo già misurato che il mio cammino, la portata del mio futuro71 non raggiunge neppure le pendici dei giorni tragici che mi trovo a vivere, non sfiora l’epoca nodale che, grazie ad una nuova articolazione del capitalismo, ed alla lotta per l’egemonia su risorse energetiche deperibili, questo scorcio di secolo rappresenta

71) proprio sulla contrattazione di un sistema di generi a cui affidare il senso delle mie azioni, mi trovo in disaccordo con gli altri, e con i fatti della vita, come se fosse ormai chiaro che il reale, e l’editore delle sue collane, facesse appello a tradizioni narrative differenti

72) minorenni a guantanamo

*

27. l’orizzonte disarticolato dei documenti

18/04/2023
nelle stanze della mia vita da impiegato arriva un rivolo di sangue, uscito da una porta che, per contratto, non posso guardare

13: diario di oltre confine

multinazionali che si spostano verso l’astratto, le cui proprietà costituiscono massonerie esoteriche di consigli di amministrazione e sindacati segreti, ed i cui centri di produzione si allontanano oltre i confini, lasciando le merci, come tracce di un disegno, apparentemente innocenti

21/04/2023
ci rendiamo conto, a questo punto, che alla gioie del mercato c’è un limite e che, nonostante la quantità di violenza, o l’egida dell’onu, ad ogni azione corrisponde sempre una reazione uguale e contraria

04/07/2023
imprigionato in una rete di relazioni umane in atto, di rapporti di produzione, di strategie militari che prevedono l’invasione dell’iran, della siria

*

Gherardo Bortolotti, nato nel 1972, lavora come catalogatore a Brescia. Ha pubblicato brevi testi in rete (www.cepollaro.splinder.com) e sulla riviste “Qui, appunti dal presente” e “Il segnale“. I suoi lavori esplorano l’area di confine tra prosa e poesia.

(immagine di charles sandinson)

Print Friendly, PDF & Email

4 Commenti

  1. interessante, ma per i miei gusti un po’ astratto, con molte frasi piene di parole colte o espressioni specialistiche che non comunicano pensiero. forse è un mio limite, ma questo tipo di scrittura, pur onesta, la trovo a tratti inerte. comunque interessante, l’ho letto volentieri

  2. Andrea è tutto bellissimo, testo e immagine. Ma come hai fatto a trovare Charles Sandison (a proposito c’è una “n” in più), se usi il web mi consigli qualche sito di artisti contemporanei?
    Sarà una suggestione facile, ma Sandison mi fa venire in mente la musica di Morton Feldman.

    qui ho trovato un’altra bella immagine
    http://www.kolumbus.fi/sandison/people.jpg

  3. trovo assai belli questi testi, sulfurei e esatti, analitici e vaghi. mi interessa soprattutto come lavorano sulla percezione. spewro di leggerne altri

I commenti a questo post sono chiusi

articoli correlati

Voci della diaspora: Anna Foa e Judith Butler

di Andrea Inglese
Perché continuare a parlare invece di tacere? Perché usare o meno la parola "genocidio"? Perché un racconto vale mille immagini e mille cifre? Continuare a pensare quello che sta accadendo, attraverso due voci della diaspora ebraica: Anna Foa e Judith Butler

Da “Ogni cosa fuori posto”

di Andrea Accardi
C’è adesso come un vuoto nella planimetria, un buco da cui passa l’aria fredda, e su quel niente di un interno al quinto piano converge e poi s’increspa tutta la pianta del condominio. Il corpo della ragazza (il salto, il volo) resta per aria come una parte che manca (nondimeno è lì in salotto, ricomposta, e l’appartamento intero la costeggia).

Wirz

di Maria La Tela
Quando fu il nostro turno ci alzammo da terra. Eravamo rimasti seduti a guardare le ragazze che ballavano con le magliette arrotolate sotto l’elastico del reggiseno per scoprire l’ombelico.

Le precarie e i precari dell’università in piazza il 29 novembre

Comunicato stampa 29 Novembre Contro tagli e precarietà, blocchiamo l'Università! – L'Assemblea Precaria Universitaria di Pisa scende in piazza contro...

“Tales from the Loop”: una tragedia non riconosciuta

di Lorenzo Graziani
Qualsiasi sia la piattaforma, la regola aurea che orienta la scelta è sempre la stessa: se sei in dubbio, scegli fantascienza. Non è infallibile, ma sicuramente rodata: mi conosco abbastanza bene da sapere che preferisco un mediocre show di fantascienza a un mediocre show di qualsiasi altro tipo.

“Sì”#3 Lettura a più voci

di Laura Di Corcia
È un libro, in fondo, sul desiderio; un libro che pare costituito da risposte, più che da domande. Un libro di esercizi di centratura. Ma anche un libro che mira a un’ecologia della mente e della scrittura "Sì" di Alessandro Broggi...
andrea inglese
andrea inglese
Andrea Inglese (1967) originario di Milano, vive nei pressi di Parigi. È uno scrittore e traduttore. È stato docente di filosofia e storia al liceo e ha insegnato per alcuni anni letteratura e lingua italiana all’Università di Paris III. Ora insegna in scuole d’architettura a Parigi e Versailles. Poesia Prove d’inconsistenza, in VI Quaderno italiano, Marcos y Marcos, 1998. Inventari, Zona 2001; finalista Premio Delfini 2001. La distrazione, Luca Sossella, 2008; premio Montano 2009. Lettere alla Reinserzione Culturale del Disoccupato, Italic Pequod, 2013. La grande anitra, Oèdipus, 2013. Un’autoantologia Poesie e prose 1998-2016, collana Autoriale, Dot.Com Press, 2017. Il rumore è il messaggio, Diaforia, 2023. Prose Prati, in Prosa in prosa, volume collettivo, Le Lettere, 2009; Tic edizioni, 2020. Quando Kubrick inventò la fantascienza. 4 capricci su 2001, Camera Verde, 2011. Commiato da Andromeda, Valigie Rosse, 2011 (Premio Ciampi, 2011). I miei pezzi, in Ex.it Materiali fuori contesto, volume collettivo, La Colornese – Tielleci, 2013. Ollivud, Prufrock spa, 2018. Stralunati, Italo Svevo, 2022. Romanzi Parigi è un desiderio, Ponte Alle Grazie, 2016; finalista Premio Napoli 2017, Premio Bridge 2017. La vita adulta, Ponte Alle Grazie, 2021. Saggistica L’eroe segreto. Il personaggio nella modernità dalla confessione al solipsismo, Dipartimento di Linguistica e Letterature comparate, Università di Cassino, 2003. La confusione è ancella della menzogna, edizione digitale, Quintadicopertina, 2012. La civiltà idiota. Saggi militanti, Valigie Rosse, 2018. Con Paolo Giovannetti ha curato il volume collettivo Teoria & poesia, Biblion, 2018. Traduzioni Jean-Jacques Viton, Il commento definitivo. Poesie 1984-2008, Metauro, 2009. È stato redattore delle riviste “Manocometa”, “Allegoria”, del sito GAMMM, della rivista e del sito “Alfabeta2”. È uno dei membri fondatori del blog Nazione Indiana e il curatore del progetto Descrizione del mondo (www.descrizionedelmondo.it), per un’installazione collettiva di testi, suoni & immagini.
%d blogger hanno fatto clic su Mi Piace per questo: