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Ma il cielo è sempre più blu

[Alcuni giorni fa, Lello Voce segnalava via e-mail la pubblicazione sul suo sito di un’antologia di poesia italiana contemporanea curata da lui e Aldo Nove. Il suo comunicato veniva ripreso da varî blog (ad esempio quello di Loredana Lipperini).
Non so nulla di quelli, fra gli altri membri di NI, che suppongo abbiano ricevuto il messaggio di Voce. Quanto a me, ho esitato a pubblicarlo per due motivi : il primo era un istintivo (nonché un po’ infantile, lo riconosco) imbarazzo, dato che sono fra gli antologizzati. Il secondo è lo choc che mi ha procurato apprendere un fatto che ignoravo, cioè che, in vista dell’eventuale pubblicazione, era stata commissionata un’indagine di mercato per testare la vendibilità del prodotto. Questa notizia mi ha spinto a iniziare la scrittura di una riflessione sulle forme e le possibilità “alternative” per l’editoria di poesia contemporanea, che spero di ultimare in tempi brevi. Nel frattempo, ecco il testo di Voce. a.r.]

Questa e’ la storia di un’antologia rifiutata. Un’antologia poetica, curata da Lello Voce e Aldo Nove, che raccoglie testi di 45 autori. Fra gli altri, Gabriele Frasca, Mariano Baino, Tiziano Scarpa, Raul Montanari, Isabella Santacroce, Giulio Mozzi, Gian Mario Villalta, Aldo Nove, Lello Voce, Biagio Cepollaro, Elisa Biagini, Florinda Fusco, Tommaso Ottonieri, Giuliano Mesa, Rosaria Lo Russo, Fabrizio Lombardo, Christian Raimo, Sara Ventroni, Frankie Hi NRG, Elio e Le Storie Tese, Stefano Raspini, Tommaso Labranca, Marco Berisso, Paolo Gentiluomo, SparaJurij Lab, Giuseppe Caliceti, ecc.
E’ costruita in questo modo: “Pur essendo, a conti fatti, la prima antologia di poesia del nuovo millennio, in realtà si tratta di un testo costruito in modo molto particolare e che poco ha a che fare con il modello tradizionale di un’antologia di poesia. Diviso in dieci capitoli tematici (Le rovine, I ruoli, Il lavoro, La discoteca, Il sesso, La memoria, La violenza, L’amore, Le merci, La lingua ) preceduti da un’introduzione di Nove e Voce, il volume riunisce i testi dei poeti collegandoli tra loro grazie a una serie di inserti in prosa dei curatori, facendo in maniera tale che le singole poesie si integrino in un discorso collettivo (in una ‘storia’) senza perdere nulla dei propri caratteri individuali”.
E’ stata, si diceva, rifiutata piu’ volte. Spiega Lello Voce: “Il mensile Kult mi chiese nel 2001 di curare un’antologia poetica che avrebbe dovuto uscire come supplemento del mensile. Io invitai Aldo ad unirsi all’impresa e concepimmo l’idea di fare un’antologia che fosse anche una fotografia del presente italiano, al di là di stili e poetiche…Terminato il lavoro (che è stata un’esperienza indimenticabile per intensità) iniziano le disdette. Kult perde improvvisamente lo sponsor che garantiva l’uscita del supplemento. L’operazione si blocca, ma la Direzione, generosamente, stampa comunque 500 copie del libro per permetterci di distribuirlo durante il festival “romapoesia”. Metà delle copie è però fallata da errori marchiani di impaginazione ed è da buttare. Cerchiamo allora di proporla ad altri. Tutti sono interessatissimi (contattiamo Mondadori, Sironi, Einaudi Stile Libero) ma alla fine, chi per una ragione, chi per un’altra, tutti si tirano indietro.
Tento allora la carta dei quotidiani: creo una joint-venture tra Unità e Sossella editore. Il coraggiosissimo Sossella tratta per mesi, vengono fatti sondaggi (tutti ultra-positivi) per verificare la vendibilità del prodotto, viene anche realizzata una prova grafica del libro, davvero bellissima … Tutto inutile. Anche quella strada, inspiegabilmente si chiude e Sossella deve ritirarsi dall’impresa. L’antologia viene allora presa da Testo Immagine, ottimo editore torinese. Purtroppo, da un momento all’altro, la proprietà cambia, e con lei anche la politica editoriale. L’antologia viene nuovamente rifiutata. Siamo a fine 2004. La storia finisce qui”.

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