Le scimmie…(91) – [Meno 10 all’alba, tenete duro!]
di Dario Voltolini
di elemento verso altro elemento)
fusione e sdoppiamento plastica movenza
silenziosi tessuti slittano
fasce scorrono appoggiandosi l’una all’altra
liquidi nutrimenti ruscellano diramandosi
complessioni che in osmosi nutrienti si trasformano
ossidazioni combustioni parametri di crescita
tensioni strutturali aumentazioni di masse e di rapporti tra le masse
un corpo nudo che divaricanti tensioni stirano verso i punti cardinali
al vento che scorre umido orizzontale
cielo fasciato ovattato strappato
catene di monti in fondo alla piana
l’aquila si alza in volo la si vede lontana
è la presenza sovrana e intelligente mentre in basso
si contorce un altro essere vivente
devastato dalla sua stessa nascita
strutturato ma non ancora collaudato
talmente celeste il cielo che quel corpo appare infuocato
ma è solo la pelle che così trasparente come è adesso
lascia intravedere i muscoli e i vasi di sangue
rosso come il fuoco appare il corpo
sullo sfondo del cielo che ha solo strisce
di candide nubi gonfie e meridiane
nessuna ombra nemmeno ombre lontane allungate e magre
tu adesso lo sai che non c’è piantagione
non c’è polluzione in grado di placare la nostra spinta
verso qualunque direzione
il vuoto caos da riempire smodatamente
con la bava alla bocca ciecamente
azzannando masticando urlando
in completa e inamovibile ilare deficienza
lo sguardo inebetito di demenza la risata sfasciata
la grottesca smazzata sparigliata
ventre a terra strisciando e godendo
sulla pietraia secca e arroventata
con le macchie brunite di licheni disidratati
in cima il ghiacciaio pende congelato
ha riflessi turchesi il bastardo criminale
scricchiola crocchia sgretola e si spacca
gemendo e quasi urlando mentre cade
con le forze riunite e compresse delle cosiddette intemperie
rovesciando sulla piana detriti appena scoppiati via dal monte
come sarebbe piacevole riuscire a rubare
il gioiello più importante a questo spirito serale che se ne va
danzando fra i caseggiati
da una parte il fiume
dall’altra il parco
sottrarglielo con un sotterfugio
e sigillarlo in qualche frase
che possa quindi essere visto da tutti
anche quando lo spirito serale se ne sia già andato via
disturbato da un rumore di serranda
non importa in quale frase
andrebbe bene anche qualcosa di scassato di sgangherato
ma il fatto è che invece lui scivola e passa oltre
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La preoccupazione per l’effetto “rutilanza” ti porta a volte, a qualche ingenuità (l’immagine del ghiacciaio “congelato”). Cura maggiormente i particolari.
Thank you, low profile.