Le scimmie… (76)
di Dario Voltolini
delle vostre carrucole
e andate a pescare in una zona nuova fatta di cose passate
una specie di pozzo di esperienze ancora in formazione
ma non avete tempo di aspettare che le esperienze si formino
dovete sfruttarle prima che siano tali
pescate dentro le cose che avete fatto
pescate creature semiformate
abbozzi
progetti
schizzi di esperienza
ma dovete fare così altrimenti la curvatura diventa più chiusa e vi prende
vi piega in un’altra direzione
vi pone in stallo
e poi c’è la caduta
e diventate trentenni mentre state ancora accelerando
poi trentacinquenni e la curvatura diventa un ghirigoro difficile da prevedere
sono intrecci a ogni passo
nodi
sovrapposizioni improvvise linee lunghe e poi un cappio
non avete nemmeno avuto il tempo di fiatare e dovete già tuffarvi
in apnea
nessuno vi guarda
vi guardate fra di voi se capita l’occasione
e siamo tutti così
trentottenni quarantatreenni
il frullatore va con quel rumore
non lascia il tempo di adagiarsi in una forma di budino
così nessuno vede niente
nemmeno la formazione faticosa di banali esigenze
oh quanto middle class!
niente
viaggiamo più veloci della statistica
ma siamo ciò che siamo
se andiamo a vedere l’impiantito di cemento dieci anni dopo
è lui che si scompone
è lui che sente un’emozione
che cosa succede se mi posi le labbra sulle labbra?
nessuno può raddrizzare un torto
nei rami di quella magnolia che si regge a fatica
per il peso delle foglie e dei fiori larghi
passano a coppie le tortore
sembrano ubriache o pazze o assenti
hanno in mente una cosa tutta loro
non possiamo farci niente
bisogna lasciarle stare
ne usciranno (se
ne usciranno)
solo dalla porta che avranno voluto vedere
non si può
spalancargliene
nessun’altra
ora ho la casa piena di vagabondi
che si mettono a sedere sulle sedie e sul sofà
fumano sigarette e allungano le gambe sul tavolo
se ne vanno in giro scalzi