quattro terzi pigreco erre al cubo
di Manuela Ardingo
m’avvolgo intorno una grandezza a metro
spira su spira abbòzzolo lo spazio
s’umilia il tempo scivolando dietro
s’irradia il raggio srotolando sazio
col filo attenta spigoli inviluppo
onirica imbastisco lievidanze
respiro ansiosa vibrando d’oltranze
nutrendo più che posso lo sviluppo
esplosi gli infiniti piani inquieta
mi sveglio sfera isotropa e completa
come lampo enne secondi dal tuono
tu disti raggio erre da chi sono
io disto raggio erre da chi sei
e tengo care le isolate stanze
se fossi punto non avrei distanze
se fossi punto non ne (s)offrirei
è quattro terzi pigreco erre al cubo
di quanto siamo grandi la misura
di quanto siamo soli e con che cura